| CALENDARIO 
        Giovedì 09 Ottobre 2008 Ore:20:30 TURNO ASabato 11 Ottobre 2008 Ore:20:30 TURNO B
 Giacomo Puccini
 Turandot
 
 
  dramma lirico in tre atti e cinque quadri musica di Giacomo Puccini
 libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
 dalla fiaba teatrale omonima di Carlo Gozzi
 Prima rappresentazione Milano, Teatro alla Scala 26 aprile 1926
 
 
 Personaggi ed interpreti
 Turandot Elena Lo Forte
 Calaf Francesco Anile
 Liù Loredana Arcuri
 Timur Ernesto Morillo
 Altoum Fernando Cordeiro Opa
 Ping Leonardo Galeazzi
 Pang Enea Scala
 Pong Mert Süngü
 Mandarino Giuseppe Pizzicato
 Putinpao Qinggu Yan
 
 
 direttore Pietro Mianiti
 regia Hiroki Ihara
 scene Antonio Mastromattei
 costumi Sakon Asuka
 light designer Harumi Haranaka
 orchestra lirica I Pomeriggi Musicali di Milano
 coro As.Li.Co. del Circuito Lirico Lombardo
 Coro voci bianche, Orchestra di palcoscenico, Gruppo danza del Teatro Sociale 
  di Como
 maestro del coro Antonio Greco
 
 
 Allestimento 2003
 Coproduzione dei Teatri di Tradizione del Circuito Lirico Lombardo : 
  Fondazione Teatro Fraschini di Pavia,  Teatro Sociale di Como (capofila), 
  Fondazione Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Grande di Brescia
 
 PROSAAMLETOVenerdì 17 ottobre 2008, ore 21.00 (Turno A)
 Sabato 18 ottobre 2008, ore 21.00 (Turno B)
 Domenica 19 ottobre 2008, ore 16.00 (Turno C)
 IRMA Spettacoli
 
 
         di Lella Costa, G. Gallione, M. Cirri
 regia Giorgio Gallione
 musiche Stefano Bollani
 costumi Antonio Marras
 scene Guido Fiorato
 con Lella Costa
 durata 2 ore circa compreso intervallo
 Amleto è una “grande enciclopedia del narrabile che contiene la radice di tutte le storie umane”
 
Con estrema leggerezza Lella Costa recita i 
versi di Amleto alternandoli a riflessioni ironiche. Il monologo “essere o non essere”, ad esempio, che non è altro che una 
delle possibili manifestazioni del dubbio incontrato quotidianamente nelle 
situazioni più ricorrenti, viene raccontato anche in tutte le possibili 
variazioni, a partire dalle cosmicomiche di Italo Calvino in poi e nelle 
variegate modalità in cui è stato pronunciato a teatro.
 La follia di Ofelia, vista in una prospettiva femminile, viene narrata 
nella forma di un dolore manifestato, che causa un isolamento dal resto del 
mondo. Nella morte imminente di ventimila uomini, che combattono per un palmo di 
terra che non basterà nemmeno a seppellirli, si legge tutta l’attualità del 
terribile destino di popoli che si confrontano con la guerra.
 Dentro ad una scenografia semplice, di legno e terra, con uno sfondo di teli in 
chiaroscuro, che bastano ad evocare le atmosfere del testo originale insieme ad 
una musica sottile ed appropriata composta da Stefano Bollani, Lella Costa si 
destreggia con rapidità di parola, trasforma la tragedia in una riflessione 
seria, a tratti divertente, entro un modo di fare teatro che deve ostinatamente 
coltivare le emozioni.
 Lella Costa, raffinata ed ironica 
interprete del nostro teatro. 
 Dopo gli studi in Lettere e il diploma all’Accademia dei Filodrammatici 
esordisce nel 1980 con il suo primo monologo: Repertorio, cioè l’orfana e il 
reggicalze. È l’inizio di un percorso che la porterà a frequentare autori 
contemporanei, a farsi le ossa alla radio, ad avvicinarsi al cosiddetto 
teatro-cabaret ed a raggiungere il successo divenendo una delle più amate 
attrici italiane. Nel 1987 debutta con Adlib, monologo con cui inizia anche la 
sua attività di autrice. Seguiranno Coincidenze, Malsottile, Magoni, (con le 
musiche originali di Ivano Fossati), La daga nel loden, Stanca di guerra 
(scritto in collaborazione con Alessandro Baricco), Un’altra storia (con la 
regia di Gabriele Vacis), Precise Parole e Traviata, sempre con la regia di 
Vacis. Lella Costa alterna l’impegno teatrale con rare, ma raffinate apparizioni 
televisive, indovinate trasmissioni radiofoniche e un costante impegno civile a 
favore soprattutto di Emergency.
 
 
SOLISTI DI PAVIA:DEBUTTA IN BASILICA IL CICLO DI CONCERTI DEDICATO A BEETHOVEN
 Enrico Dindo, 
fondatore dell’orchestra (9 dicembre 2001), festeggia quest’anno i sette anni 
dalla nascita de I Solisti di Pavia.In questi anni il gruppo musicale ha realizzato cicli di concerti nelle chiese 
cittadine, concerti nel Teatro di residenza, ma anche una ricca e prestigiosa 
tournée all’estero (recentemente a Malta, luglio 2008). Quest’anno l’Orchestra, 
dopo il successo dello scorso anno, torna ad esibirsi in un luogo estremamente 
suggestivo: la splendida Basilica romanica di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia, 
che custodisce i resti mortali di S. Agostino e del filosofo Severino Boezio. Il 
Ciclo di tre concerti è dedicato al genio di Beethoven.
 Il primo concerto in programma si terrà giovedì 30 ottobre 2008, alle ore 21.00.
 Saranno eseguite la Sonata per violino e pianoforte op. 30 n° 3 in sol maggiore, 
la Sonata per violoncello e pianoforte op. 69 in la maggiore, il Trio per 
violino, violoncello e pianoforte op. 70 n° 2 in mi bemolle maggiore.
 Musicisti solisti: Marco Rogliano, violinista romano diplomato al Conservatorio 
di Santa Cecilia, Alexander Lonquich, pianista tedesco rivelatosi al Concorso 
Casagrande dedicato a Schubert, lo stesso Enrico Dindo al violoncello.
 
 
   Giovedì 13 Novembre 2008 Ore:20:30 TURNO ASabato 15 Novembre 2008 Ore:20:30 TURNO B
 Giuseppe VerdiFalstaff
 commedia lirica in tre atti libretto di Arrigo Boito
 dal dramma The History of Henry the Fourth di William Shakespeare
 Prima rappresentazione Milano, Teatro alla Scala, 9 febbraio 1893
 Durante le prove: 
                   
                   
 
 (Immagini ricevute direttamente da Ufficio stampa Teatro 
Fraschini)
 Personaggi ed interpreti
 Falstaff    Ambrogio Maestri
 Ford Costantino Finucci
 Fenton     Emanuele D’ Aguanno
 Alice Teresa Romano
 Nannetta    Caterina Di Tonno
 Quickly     Romina Tomasoni
 Meg Valeria Tornatore
 Bardolfo    Stefano Consolini
 Pistola    Luca Gallo
 Caius Enea Scala
 
 
 direttore Antonello Manacorda
 regia Serena Sinigaglia
 scene  Maria Spazzi
 costumi Giovanna Avanzi
 light designer Nicholas Bovey
 orchestra lirica I Pomeriggi Musicali di Milano
 coro As.Li.Co. del Circuito Lirico Lombardo
 maestro del coro Antonio Greco
 
 
 Nuovo Allestimento
 Coproduzione dei Teatri di Tradizione del Circuito Lirico Lombardo: Fondazione 
Teatro Fraschini di Pavia (capofila), Teatro Sociale di Como,  Fondazione 
Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Grande di Brescia
 
 Venerdì 21 Novembre 2008 Ore:20:30 TURNO ADon PasqualeDomenica 23 Novembre 2008 Ore:15:30 TURNO B
 Gaetano Donizetti
 
 dramma buffo in tre attilibretto di Giovanni Ruffini
 Prima rappresentazione Parigi, Théâtre des Italiens, 3 gennaio 1843
 
 
 
 (Immagini ricevute direttamente da Ufficio stampa Teatro 
Fraschini) Personaggi ed InterpretiNorina        Ilina Mihaylova
 Don Pasquale     Alessandro Spina
 Malatesta        Davide Bartolucci
 Ernesto         Samuele Simoncini
 Notaio         Dario Bono
 direttore Francesco Maria Colomboregia Mariano Dammacco
 scene Antonio Mastromattei
 costumi Luigi Spezzacatene
 light designer Mariano Dammacco
 orchestra lirica I Pomeriggi Musicali di Milano
 coro As.Li.Co. del Circuito Lirico Lombardo
 maestro del coro Antonio Greco
 Nuovo AllestimentoCoproduzione dei Teatri di Tradizione del Circuito Lirico Lombardo: Fondazione 
Teatro Fraschini di Pavia, Teatro Sociale di Como, Fondazione Teatro Ponchielli 
di Cremona, Teatro Grande di Brescia (capofila)
   
 PROSAGOMORRAMartedì 25 novembre 2008, ore 21.00 (Turno A)
 Mercoledì 26 novembre 2008, ore 21.00 (Turno B)
 Giovedì 27 novembre 2008, ore 21.00 (Turno C)
 Mercadante – Teatro Stabile di Napoli
 
 di Roberto Saviano e Mario Gelardi
 regia Mario Gelardi
 con
 Ivan Castiglione - Roberto
 Francesco Di Leva - Pikachu
 Giuseppe Gaudino - Mariano
 Giuseppe Miale di Mauro - Stakeholder
 Adriano Pantaleo – Kit Kat
 e con la partecipazione straordinaria di
 Ernesto Mahieux - Pasquale
 scene Roberto Crea
 costumi Roberta Nicodemo
 musiche Francesco Forni
 immagini Ciro Pellegrino
 
        spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Roberto 
Saviano e da un’idea di Ivan Castiglione e Mario Gelardi
 
 Francesco di Leva_Adriano Pantaleo
 
Francesco di Leva e Ivan 
Castiglione, Gomorra 
 (Immagini ricevute direttamente da Ufficio stampa Teatro 
Fraschini)
 
Rispetto al romanzo, la versione teatrale, 
curata da Mario Gelardi e dallo stesso Saviano, individua nella complessa rete 
di situazioni, cinque storie, cinque personaggi: Don Pasquale il sarto (Ernesto 
Mahieux, protagonista del film di Matteo Garrone L’imbalsamatore), Mariano dei 
kalashnikov, Pikachu lo spacciatore, Kitkat il corriere della droga, Stakeholder 
(ovvero colui che è indispensabile) il laureato bocconiano esperto nel riciclo 
di rifiuti tossici. Storie legate da quella dello stesso Saviano, che le unisce 
tutte attraverso la figura di Roberto il giornalista. I protagonisti si muovono 
in un sobborgo metropolitano, nel quale si consuma una vera e propria guerra 
imprenditoriale, caratterizzata da un clima denso, nel quale emerge la 
soddisfazione e il piacere di sparare, di sfuggire alla legge, di fare soldi 
attraverso lo smaltimento di rifiuti tossici, con il commercio di droga. Uomini 
contemporanei inesorabilmente votati ad una sola religione che si basa sul 
successo e sul denaro. Uno spettacolo limpido, senza alcuna metafora, essenziale 
ed implacabile come una sventagliata di mitragliatrice, nel quale incombe la 
morte: quella ingiusta, senza significato e costante dei 3700 morti ammazzati 
per camorra a partire dal 1979. 
 Martedì 09 Dicembre 2008 Ore:20:30 TURNO ACarmenGiovedì 11 Dicembre 2008 Ore:20:30 TURNO B
 Georges Bizet
 
 
        
                   Opera in 4 atti. Libretto di H. Meilhac e L. Halévy dalla novella omonima di Prosper Mérimée.
 Prima rappresentazione: Parigi, Opéra-Comique, 3 marzo 1875
 
 Personaggi ed interpreti
 
 Carmen Nora Sourouzian
 Micaela Davinia Rodriguez
 Frasquita Eleonora Cilli
 Mercedes Annunziata Vestri
 Don José José Ballestrin / Mickael Spadacini
 Escamillo Claudio Sgura
 Il Dancairo Enrico Marabelli
 Il Remendado Camillo Facchino
 Zuniga Ugo Guagliardo
 Morales Marcello Rosiello
 
 Direttore Riccardo Frizza
 Regia, scene e costumi Ferdinando Bruni
 Light designer Nando Frigerio
 Coreografie Adriana Boriello
 video e assssitente alla regia Francesco Frongia
 Maestro del coro Antonio Greco
 Maestro del coro di voci bianche : Raúl Dominguez
 Coro di voci bianche della Civica scuola di musica C. Monteverdi di Cremona
 
 Orchestra lirica I Pomeriggi Musicali
 
 Coro del Circuito Lirico Lombardo
 maestro del coro Antonio Greco
 
 Coproduzione Teatri del Circuito Lirico Lombardo, Fondazione Teatro Donizetti di 
Bergamo
 
 MUSICAMOSCOW STATE RADIO AND TV SYMPHONY ORCHESTRASabato 13 dicembre 2008, ore 21.00
 
 Alexei Kornienko, direttore
 Giuseppe Albanese, pianoforte
 musiche S.Rachmaninov, P.I.Ciaikovski, I.Stravinsky
 
 PROSAMartedì 16 dicembre 2008, ore 21.00 (Turno A)
 Mercoledì 17 dicembre 2008, ore 21.00 (Turno B)
 Giovedì 18 dicembre 2008, ore 21.00 (Turno C)
 Teatro Stabile dell’Umbria - Teatro di Roma
 MOBY DICK
 tratto dal romanzo di Herman Melville
 elaborazione drammaturgica Federico Bellini
 regia Antonio Latella
 ideazione scenografica Antonio Latella
 costumi Gianluca Falaschi
 disegno luci Giorgio Cervesi Ripa
 suono Franco Visioli
 con
 
  Giorgio Albertazzi, Emiliano Brioschi, Marco Cacciola, Rosario Tedesco, 
Timothy Martin, Giuseppe Papa, Fabio Pasquini, Annibale Pavone, Enrico 
Roccaforte
 
 durata 2 ore e 10 minuti senza intervallo
 
 SAN SILVESTRO 2008 – CAPODANNO 2009IL GIORNO DELLA TARTARUGAMercoledì 31 dicembre 2008, ore 21.30
 Giovedì 1 gennaio 2009, ore 18.00
 Compagnia della Rancia
 
 commedia musicale di Garinei e Giovannini
 scritta con Franciosa e Magni
 musiche Renato Rascel
 
 con
 Elia Bonin
 Roberto Colombo
 Chiara Costanzi
 Eugenio Dura
 Giuseppe Galizia
 Fabio Monti
 Stefania Pacifico
 Anna Maria Schiattarella
 
 scene Gabriele Moreschi
 costumi Zaira De Vincentiis
 direzione musicale Giovanni Monti
 coreografie Fabrizio Angelini
 disegno luci Valerio Tiberi
 disegno fonico Giuseppe Barresi
 musiche aggiunte Aldo Passarini
 collaborazione al disegno fonico Enrico Porcelli
 
 regia Saverio Marconi
 
 
 
        Sabato 10 Gennaio 2009 Ore:20:30 TURNO ADomenica 11 Gennaio 2009 Ore:15:30 TURNO B
 Gianni SchicchiOpera in un atto. Libretto di Giovacchino Forzano
 Musica di Giacomo Puccini
 orchestrazione ridotta a cura di E. Panizza
 Ed. Universal Music Publishing Ricordi srl, Milano
 Prima rappresentazione: New York, Metropolitan, 14 dicembre 1918
 
 Personaggi ed interpreti
 Gianni Schicchi Bruno Taddia
 Lauretta Marta Vandoni Iorio
 Zita Silvia Beltrami
 Rinuccio Paolo Fanale
 Gherardo Bianca Pedretti
 Nella Ornella Vecchiarelli
 Betto di Signa Andrea Porta
 Simone Luca Tittoto
 Marco Marcello Rosiello
 La Ciesca Nadiya Petrenko
 Maestro Spinelloccio  &
  Ser Amantio di Nicolao: Riccardo Dernini
 Pinellino Guccio Roberto Maietta
 
 Direttore: Matteo Beltrami
 Regia: Andrea Cigni
 Scene e costumi: Lorenzo Cutuli
 Light designer : Fiammetta Baldiserri
 
        La MediumTragedia in due atti. Parole e musica di Giancarlo Menotti
 Ed. G. Schirmer, New York
 (Rappr. Per l’Italia Universal Music Publishing Ricordi srl, Milano)
 Prima rappresentazione: New York, Teatro Barrymore, 8 maggio 1946
 
 Personaggi ed interpreti
 Madame Flora Tiziana Fabbricini
 Monica Marta Vandoni Iorio
 Mrs Gaubineau Ornella Vecchiarelli
 Mr Gobineau Andrea Porta
 Mrs Nolan Nadiya Petrenko
 Toby Nicola Russo
 Orchestra lirica I Pomeriggi Musicali
 
 Coproduzione Circuito Lirico Lombardo
 Nuovo allestimento
 Altre recite: Cremona, Teatro Ponchielli: 9 e 12 ottobre
 Brescia, Teatro Grande: 24 e 26 ottobre
 
 
Tiziana Fabbricini con il direttore  Matteo Beltrami 
Trame
 The Medium
 La signora Flora si spaccia per medium e inganna i clienti, tra cui i coniugi 
Gobineau, con l’aiuto della figlia Monica e del muto Toby, suo servo-schiavo. 
Durante una seduta spiritica, tuttavia, Flora ha degli incubi e accusa Toby di 
esserne causa. Sconvolta, rivela i suoi inganni ai clienti, che però non le 
credono e alla fine, terrorizzata e in preda al delirio, uccide a rivoltellate 
Toby.
 
 Gianni Schicchi
 Nella sua casa di Firenze è da poco spirato Buoso Donati e i parenti lo 
vegliano. Poiché corre voce che Buoso abbia lasciato i suoi beni ai frati, viene 
aperto il testamento che conferma la fondatezza delle dicerie. Rinuccio, 
fidanzato di Lauretta, figlia di Gianni Schichhi, propone alla famiglia di 
chiedere consiglio a Schicchi stesso, uomo accorto. Subito giunto, egli elabora 
un piano nel quale vestirà i panni di Buoso e detterà un nuovo testamento alla 
presenza del notaio. Destina a sé i legati più ambiti (casa di Firenze, la mula, 
i mulini di Signa) e i parenti non possono protestare senza svelare la truffa. 
Dopo aver cacciato tutti di casa, ad eccezione dei due fidanzati Rinuccio e 
Lauretta, Schicchi si giustifica con il pubblico. (from Ufficio Stampa Teatro)
 
          
          
            
              | I due mondi di Medium e quelli di Gianni 
              Schicchi Note di regia
 La sorpresa, è stata la prima 
              reazione all’abbinamento di due opere così diverse tra loro, come 
              epoca, come stile, come contenuti. Alla sorpresa è seguita subito 
              la riflessione. Come affrontare questi due soggetti nel modo più 
              chiaro e più esauriente. Tante informazioni, tanti rimandi, tante 
              idee, sono contenuti in questi due titoli, ma andiamo per ordine, 
              analizzando il lavoro prima per l’opera composta da Menotti e 
              successivamente quello per Gianni Schicchi, nell’ordine in cui 
              vengono proposti. La Medium
 Al primo impatto con il testo e la musica di quest’opera la mente 
              corre subito alle atmosfere del cinema noir americano, quello a 
              cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Ciò che affascina del 
              mezzo cinematografico è la possibilità di guidare l’attenzione 
              dello spettatore attraverso la macchina da presa e dunque 
              effettuare per lui delle scelte lasciandogli il solo compito di 
              accettare o rifiutare ciò che vede. Lo spettatore è invitato ad 
              entrare nel mondo di Madame Flora, a sedersi al tavolo con i 
              protagonisti, a scoprire di volta in volta un angolo nuovo e 
              nascosto della casa, man a mano che si trova al suo interno,ad 
              assistere a scene di profonda tenerezza o ad atrocità assolute. 
              Qui si individuano e si contrappongono due mondi. Il bene, 
              rappresentato dai due ragazzini, Monica e Toby, dalla loro storia 
              di amicizia e di amore, dalla loro volontà di aiutarsi e 
              sostenersi, legati comunque alla madre al punto di coadiuvarla 
              nelle truffe che lei stessa porta avanti. Il male, rappresentato 
              non solo da Baba fisicamente, dal suo comportamento, ma anche dal 
              suo pensiero contorto e insicuro, dal suo modo di vivere 
              sciagurato. Ha la meglio il mondo delle paure, delle insicurezze, 
              della crudeltà, che addirittura distrugge l’aspetto positivo 
              dell’opera, in un momento finale drammatico e agghiacciante. Viene 
              da chiedersi quanto sia reale ciò che Madame Flora sente, quanto è 
              frutto della sua immaginazione “ubriacata” dalle paure oltre che 
              dall’alcool. E forse non è neanche questo ciò che importa, anzi 
              alla fine viene da chiedersi quale sia l’aspetto più rilevante 
              della vicenda (la percezione delle presenze, l’omicidio, la 
              disperazione, l’affetto tra i due giovani), se ciò che si è visto 
              è reale o immaginario, quando la luce nella stanza si fa piatta e 
              rivelatrice, non più cinematografica ed espressiva, ma sterile, 
              cruda e mostra il nulla (il nothingness della versione inglese), 
              quello di cui Madame Flora dice di non aver paura, ma che invece 
              rovinerà la vita a lei e alle persone che ha intorno.
 Gianni Schicchi Come spettatore ho assistito a numerosi allestimenti di questo 
              capolavoro del teatro musicale e dunque il primo problema è stato 
              quello di proporre un lavoro originale e pertinente al tempo 
              stesso. Certamente il fatto di essere toscano mi aiuta, almeno 
              nella resa dei caratteri dei personaggi, nei quali spesso rivedo 
              alcune persone della mia terra. La scelta dell’ambientazione è 
              ricaduta in quella che per me ed i miei collaboratori sembrava la 
              più originale e la meno scontata e che abbiamo definito come un ‘Settecento-Surreale-Fantastico-Reinventato’. 
              O per meglio dire, un non-tempo. Questo nuovo Settecento nelle 
              forme dei costumi dei personaggi ci ha permesso di analizzare e 
              rappresentare uno dei temi più evidenti all’interno dell’opera, 
              quello della Commedia dell’Arte, con i suoi personaggi-tipo, e di 
              collocare drammaturgicamente e in modo opportuno alcuni fatti che 
              spesso, nelle attualizzazioni e rivisitazioni dell’opera, 
              rischiano di stridere con il libretto di Forzano, infine il senso 
              del divertimento che queste forme ci suggeriscono hanno chiuso il 
              cerchio sulla scelta. Quello che desidero proporre, oltre al 
              carattere dei personaggi è la rappresentazione dei due mondi 
              contenuti in quest’opera. Il mondo chiuso, gretto e piccino, dei 
              parenti di Buoso e quello aperto, positivo, novo, dello Schicchi e 
              della realtà da cui lui proviene, un mondo aperto che circonda 
              idealmente la casa dei Donati e che per gradi si apre agli occhi 
              dello spettatore. Ma facciamo un passo indietro, alla Commedia 
              dell’Arte. Puccini, con il suo librettista, prende spunto dal tema 
              del piacere del male altrui, una delle più sottili delle gioie 
              umane (la Schadenfreude tedesca), da qui la passione per le 
              commedie che trattano questo argomento: le speranze e i timori di 
              eredi intriganti che finiscono per essere ingannati da un 
              testatore ricco o supposto tale. Questo è uno dei temi più famosi 
              e ricorrenti nella Commedia dell’Arte, sono noti gli esempi del 
              Volpone di Ben Jonson. La commedia delle maschere porta in scena 
              veri e propri tipi, come in questo caso, e così, senza troppe 
              forzature, ma piuttosto seguendo le indicazioni dettate da Puccini 
              e da Forzano, diventa ovvio e logico attribuire a Schicchi i 
              caratteri di un Arlecchino, astuto e imbroglione, o ritrovare in 
              Rino e Lauretta/Colombina i due giovani innamorati, e così via 
              passando per Simone/Pantalone, Betto/Zanni, il medico bolognese, 
              il notaio e addirittura personaggi che non si vedono ma che 
              vengono citati (il Moro e il Capitano). Possiamo ora capire fino a 
              che punto la moderna commedia di Puccini sia fortemente legata 
              alla tradizione. Dicevamo prima dei due mondi, la casa di Buoso, 
              con la sua architettura tipicamente toscana e l’elemento 
              caratterizzante e costantemente presente, la riga. Impossibile non 
              pensare alla Toscana nel momento in cui si ha il primo impatto 
              visivo con la scena, una Toscana dichiarata. Una Toscana in casa, 
              non semplicemente una ‘casa toscana’. Tuttavia non è un mondo 
              scanzonato e buono, tutt’altro, è un mondo chiuso, cupo, intriso 
              di avarizia e cupidigia. Un mondo che ha per assurdo impregnato 
              anche i costumi di tutti i protagonisti e il loro essere. 
              All’opposto di tutto questo c’è la Toscana buona, quella del Cielo 
              Divino, delle cartoline dei banchetti di souvenirs, delle foto 
              scattate nel Chianti nei pomeriggi estivi. Una Toscana benevola 
              suggerita ed evocata attraverso questo elemento appunto e 
              raccontata dai personaggi stessi (Guarda.. Firenze d’oro, Fiesole 
              bella… oppure Addio Firenze, addio cielo divino…), senza ricorrere 
              necessariamente alle vedute dell’Arno o della Piazza della 
              Signoria, ma cercando di lasciare anche all’immaginazione dello 
              spettatore la costruzione di questa città così nota a tutti, che 
              rivive qui principalmente per suggerire sensazioni, emozioni e 
              situazioni positive. La mia regia muove da queste premesse e 
              procede per gradi tra i difetti e i caratteri dei vari personaggi. 
              Nel mio Gianni Schicchi non c’è la parodia fine a se stessa, 
              significherebbe prendersi gioco di una toscanità che non voglio 
              ridicolizzare; ci sono l’astuzia, la critica sarcastica, l’ironia 
              spesso amara, ci sono il contrasto sociale e la lotta per arrivare 
              al tesoro. Gianni Schicchi è sì un’opera evidentemente divertente, 
              ma non dobbiamo dimenticare mentre seguiamo il suo svolgersi che 
              quest’opera contiene elementi a dir poco raccapriccianti: un 
              cadavere presente in scena fin dall’inizio e l’uso disonesto che 
              ne viene fatto, quasi sacrilego, il fatto che Schicchi si infili 
              nel letto stesso del morto ancora caldo, la minaccia di una 
              mutilazione in pubblico e di un esilio. E qui viene fuori 
              l’istinto del Puccini più macabro, che io non voglio nel modo più 
              assoluto dimenticare riducendo tutto ad una rappresentazione da 
              macchietta. Lascio poi allo spettacolo la descrizione di ciò che 
              qui non ho volutamente riportato, per non guidare troppo chi legge 
              in quello che secondo me dev’essere principalmente fruito nel 
              momento in cui lo si rappresenta. note del regista Andrea Cigni
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      | Rassegna di teatro di pensiero e di comicità
  Teatro Fraschini Pavia presenta "il teatro che ride"
 Esiste un teatro che ti fa ridere o sorridere. Un teatro co-mico, di 
      nuova comicità, che si concretizza in monologhi o duetti che il pubblico 
      sembra gradire molto. Nel cuore della battuta, della gag, della situazione 
      in bilico tra il serio e il faceto - però - si col-loca l'intelligenza. 
      Non sono parole gettate in platea tanto per gra-dire. E' un teatro del 
      pensiero comico - vorrei dire, della riflessione che sgorga nella mente un 
      attimo dopo che si è spenta la risata. Sono parole, gesti, sguardi, anche 
      refrain, a cui ti aggrappi perché la parete dell'ironia è uno degli ultimi 
      ancoraggi della civiltà.ANTONIO SACCHI
 Vice Presidente Vicario della Fondazione Teatro Fraschini
 
 
 "Ridere fa bene alla salute".
 Non è una boutade ma il risultato di uno studio scientifico realiz-zato da 
      una equipe medica dell'Università di Baltimora. Da Plauto ai giorni nostri 
      tutti gli esseri umani ricorrono alla risata per esorciz-zare paure e 
      angosce, ma soprattutto per stare insieme agli altri, di-vertirsi e magari 
      scoprire che dietro a gesti misurati e l'aria compassata di chi siede 
      vicino a noi si nasconde la simpatia con-tagiosa e travolgente del "Pirgopolinice". 
      E allora tutti a teatro. Per ridere .... naturalmente.
 VITTORIO POMA
 Presidente della Provincia di Pavia
 
 
 Con orgoglio l'Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali della 
      Provincia ha voluto continuare la felice collaborazione con la Fondazione 
      Teatro Fraschini di Pavia, per offrire alla cittadinanza la seconda 
      edizione dedicata alla scena comica italiana. Un invito che rivolgiamo a 
      tutti, giovani e meno giovani, per percorrere l'ac-cattivante itinerario 
      del "Teatro che ride". Cinque serate speciali in cui saremo spettatori 
      divertiti e disincantati di spettacoli in cui l'iro-nia e la simpatia di 
      grandi attori ed autori contemporanei si spo-sano alla riflessione e alla 
      realtà.
 MARCO FACCHINOTTI
 Assessore ai Beni e alle Attività Culturali della Provincia di Pavia
 
 
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      | Martedì 13 gennaio 2009, ore 21.00 Progetti Dadaumpa
 ALESSANDRO BERGONZONI
 NEL
 di e con Alessandro Bergonzoni
 regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi
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      | Mercoledì 28 gennaio 2009, ore 21 .00 Ite 2000
 GENE GNOCCHI
 Cose che mi sono capitate
 di e con Gene Gnocchi
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      | Sabato 21 febbraio 2009, ore 21.00 Teatro dell’Archivolto
 in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber
 Un certo signor G
 dall'opera di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
 con Neri 
      Marcorè
 al pianoforte Silvia Cucchi e Vicky Schaetzinger
 elaborazione musicale Paolo Silvestri
 
 scene e costumi Guido Fiorato
 luci Aldo Mantovani
 
 regia Giorgio Gallione
 
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      | Venerdì 27 marzo 2009, ore 21.00 Bananas
 ZELIG OFF SHOW
 Serata a cast condotta da Federico Basso e Teresa Mannino
 con Diego Parassole, Cioncarlo Kalabrugovich e Pablo Scarpelli
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      | Martedì 7 aprile 2009, ore 21.00 Agidi
 ANGELA FINOCCHIARO
 Benneide 2
 di Stefano Benni
 regia Cristina Pezzoli
 E' 
      uno spettacolo che racconta il tempo presente con la difficile e tagliente 
      arma dell'ironia. Un percorso narrativo partendo dagli editoriali di Benni 
      scritti su "La Repubblica" e dalle molte sue poesie. Emergono così tipi e 
      storie in cui ognuno di noi può riconoscersi. |  
 DANZAGiovedì 15 gennaio 2009, ore 21.00
 Balletto dell'Opera di Kiev
 Raymonda
  Coreografia: Viktor Yaremenko (con frammenti coreografici di Marius Petipa)
 Musica Alexander Glazunov
 Libretto Viktor Yaremenko e U. Stanishevskij
 basato su una leggenda epica medievale e sul libretto di Lydia Pashkova e Marius 
Petipa
 Personaggi e InterpretiLa Contessa Raymonda de Doris, Anna DOROŠ
 La Dama Bianca, Ksenija IVANENKO
 Cavaliere Jean de Brienne, Sergej SIDORSKIJ
 Abderaman, Alexander ŠAPOVAL
 Gli Amici di Raymonda
 Clémence,Tat’jana LEZOVA
 Henriette,Natal’ja DOMRAČEVA
 Bernard, Andrej PISAREV
 Beranger,Konstantin POŽARNICKIJ
 Siniscalco, Vladislav IVAŠENKO
 in collaborazione con ATER Associazione 
Teatrale Emilia Romagna 
15 Gennaio 2009Si informano i signori abbonati e il pubblico degli 
spettatori che il Balletto Nazionale di Cuba è stato improvvisamente precettato 
dal governo cubano per i festeggiamenti del cinquantesimo Anniversario della 
Rivoluzione. Pertanto non effettuerà tournèes all’estero.
 Nella stessa data la Fondazione Teatro Fraschini presenta Raymonda con la 
Compagnia del Balletto di Kiev.
 
 MUSICAVenerdì 16 gennaio 2009, ore 21.00
 F.J.Haydn
 La Creazione
 oratorio per soli, coro e orchestra
 
 Nella foto Stephan Loges, Antonello Manacorda, Lisa Larsson e Stefano Ferrari
 Soprano - Lisa Larsson
 Tenore - Stefano Ferrari
 Baritono - Stephan Loges
 Coro Torino Vocalensemble
 Orchestra I Pomeriggi Musicali
 Direttore - Antonello Manacorda,
 Direttore del Coro - Carlo Pavese
 
 ALTRI PERCORSILA PELLEMartedì 20 gennaio 2009, ore 21.00
 
 di Curzio Malaparte
 regia Marco Baliani
 con Marco Baliani, Elisa Cuppini, Marion D’Amburgo, Alessandra Fazzino, Maria 
Maglietta, Simone Martini,Guido Primicile Carafa, Michele Riondino,Giuseppe 
Sangiorgi, Caterina Simonelli
 
 PROSAMACBETHVenerdì 23 gennaio 2009, ore 21.00 (Turno A)
 Sabato 24 gennaio 2009, ore 21.00 (Turno B)
 Domenica 25 gennaio 2009, ore 16.00 (Turno C)
 
 di William Shakespeare
 regia Gabriele Lavia
 con Gabriele Lavia e Stefania Rocca
 
 ALTRI PERCORSIMEDITAZIONE SULLA SHOAHLunedì 26 gennaio 2009, ore 21.00
 
 Omaggio a Olivier Messiaen nel centenario della nascita
 Luca Lombardi (1945):
 Quattro Melologhi (2003) su testi di Luciano Violante, per voce recitante e 
pianoforte
 I. Hurbinek
 II. “Gli uomini sono liberi”
 III. “Tu sbagli, Signore”
 IV. “Negli anni terribili dell’epurazione”
 Tre Intermezzi (2008) per clarinetto, violino e violoncello
 prima esecuzione assoluta
 Olivier Messiaen (1908-1992)Quatuor pour la Fin du Temps
 per violino, clarinetto, violoncello e pianoforte
 - Liturgie de cristal
 - Vocalise pour l’ange qui annonce la fin du Temps
 - Abîme des oiseaux
 - Intermède
 - Louange à l’éternité de Jésus
 - Danse de la fureur, pour les sept trompettes
 - Fouillis d’arcs-en-ciel pour l’ange qui annonce la fin du Temps
 - Louange à l’immortalité de Jésus
 con Elio (delle Storie Tese), Roberto Prosseda- pianoforte, Fabrizio 
Meloni-clarinetto, Klaidi Sahtci-violino, Alfredo Persichilli- violoncello 
 Una delle più famose pianiste sulla scena concertistica da decenni con una 
lunga storia di grandi successi Martha Argerich sarà in concerto a Pavia venerdì 
30 ore 21 al  STAGIONE DI MUSICA:MARTHA ARGERICH AL FRASCHINI
 
Martha ArgerichGabriele Baldocci
 Walter Delahunt
 La Stagione di Musica del Teatro Fraschini ospita, unica data 
in Lombardia,  una delle interpreti musicali più prestigiose: la pianista Martha 
Argerich sarà in concerto a Pavia venerdì 30 gennaio 2009. Accompagnata da 
Gabriele Baldocci e Walter Delahunt, eseguirà brani di Mozart, Brahms, Ravel.
Martha Argerich è da sempre considerata una grandissima interprete della 
letteratura pianistica virtuosistica dei secoli XIX e XX. Il suo grande 
repertorio spazia da Bach a Bartók, da Beethoven a Messiaen, includendo gran 
parte delle opere di Chopin, Schumann, Liszt, Debussy, Ravel, Franck, Prokofiev, 
Stravinsky, Shostakovitch, Tchaikovski.
 Programma: W. A. Mozart Sonata per pianoforte a quattro mani in re maggiore K 381 (Argerich 
– Delahunt)
 J. Brahms Danze ungheresi nr. 1-3-4-5-6 (Baldocci-Delahunt)
 D. Shostakovich Concertino per due pianoforti in la minore op. 94 (Argerich-Delahunt)
 S. Rachmaninov Suite n. 1 op. 5 per due pianoforti (Argerich-Baldocci)
 A. Arensky Suite n. 2 op. 23 ''Silhouettes'' per due pianoforti (Baldocci-Delahunt)
 M. Ravel La Valse vers. per due pianoforti (Argerich-Baldocci)
 
 ACQUISTO BIGLIETTI
 Biglietteria del Teatro Fraschini, da lunedì a sabato, orari: dalle 11 alle 13 e 
dalle 17 alle 19.
 La biglietteria apre anche un’ora prima di ogni spettacolo
 Informazioni Tel. 0382/371214 Vendita on-line
www.teatrofraschini.it
   
 OPERETTAAL CAVALLINO BIANCOSabato 31 gennaio 2009, ore 21.00
 Domenica 1 febbraio 2009, ore 15.00 (Teatro per Noi)
 Compagnia Corrado Abbati
 
 di H.Mueller, E.Charell
 musiche di R.Benatzky
 
 PROSAMICHELINAMartedì 3 febbraio 2009, ore 21.00 (Turno A)
 Mercoledì 4 febbraio 2009, ore 21.00 (Turno B)
 Giovedì 5 febbraio 2009, ore 21.00 (Turno C)
 
 Teatro Stabile di Firenze – Impresa di Produzione
 commedia musicale
 di Edoardo Erba
 musica Federico Odling
 regia Alessandro Benvenuti
 spettacolo prodotto da Roberto Toni
 Personaggi ed interpreti
 Michelina Maria Amelia Monti
 Arturo Bonavia Giampiero Ingrassia
 Il cardinale Dorigo Amerigo Fontani
 Il superiore Mauro Marino
 Il segretario Gianni Pellegrino
 Ercolina Anna Lisa Amodio
 Scene Tiziano Fario
 Costumi Massimo Poli
 Disegno luci Laura De Bernardis
 Aiuto regista Chiara Grazzini
 Maestra di canto Patrizia Troiani
 Direttore di scena Giovanni Coppola
 Capo elettricista Michele Forni
 Sarta Sara Costarelli
 Si ringrazia Mauro Marino per i suggerimenti coreografici
 Un ringraziamento al Teatro Animosi di Carrara e alla Fondazione Toscana 
Spettacolo
 Durata 2 ore circa più intervallo
 
Edoardo Erba è stato 
recentemente definito il più prolifico autore teatrale italiano: in questa 
stagione ci sono ben cinque suoi titoli (novità e riprese) in giro per teatri. 
Michelina è una novità, cucita addosso alla moglie-mattatrice delle scene 
brillanti teatrali. Il testo, una commedia musicale ispirata alla commedia 
all’italiana del cinema del dopoguerra, con toni umoristici e a tratti surreali, 
ha il dono della “leggerezza” e riesce a restituirci il sapore di un’epoca, 
essendo impreziosita dalle canzoni di Federico Odling (compositore e 
violoncellista) che risultano un valore aggiunto di commento narrativo ai 
personaggi, fondendosi perfettamente alla prosa. Protagonista una scatenata 
Maria Amelia Monti, efficace nel rendere un personaggio in bilico tra semplicità 
e astuzia. Al suo fianco un brillante ed ironico Giampiero Ingrassia, 
perfettamente a proprio agio nella parte del cantante da strapazzo.  
 DANZAFUENTE OVEJUNASabato 7 febbraio 2009, ore 21.00
 Compagnia Antonio Gades
 
 coreografie Antonio Gades
 
 musiche Anton Garcia Abril, Modest Mussorsky, musica barocca, Gades, Solera e 
Nunez
 
  
  
    
      | Invettiva di Lorenza la donna 
      oltraggiata, tratto da Fuente - Ovejuna (1604-1618) di Lope de Vega 
      Carpio
 |  
      | GIANNI ROJO Non riconosci più la tua Lorenza? LORENZA M'hanno ridotta in modo che la differenza da quella 
  che solevo essere vi rende difficile ravvisarmi... STEFANO Figliola mia! LORENZA Non mi chiamare tua figlia! STEFANO Perché, luce degli occhi miei? Perché? LORENZA Per molte ragioni, e mi limito alle più importanti: 
perché hai permesso che un tiranno mi rapisse, senza tentare di vendicarmi; che 
un traditore mi portasse via, senza far di tutto per riscattarmi! Non 
appartenevo ancora a Frondoso, ed è inutile perciò che tu dica che doveva 
provveder lui alla vendetta, in qualità di marito; questo era compito tuo! 
Finché non è trascorsa la notte nuziale, l'obbligo della difesa ricade sul 
padre, non sul marito: fino a quando non mi consegnano il gioiello, per quanto 
l'abbia già pagato, non tocca a me provvedere a difenderlo contro i ladri... 
Fernàn Gómez m'ha trascinato a casa sua proprio sotto i vostri occhi; è voi 
avete abbandonato la pecora al lupo, comportandovi da pastori codardi... Non mi 
son vista le daghe appuntate al petto? E che infamie senza nome, che parole, che 
minacce, che atroci delitti hanno escogitato per piegare la mia castità ai loro 
turpi appetiti!... Non ve lo dicono le mie chiome sconvolte? Non vedete anche 
voi ben chiari i segni delle percosse? I rivoli di sangue?... E voi sareste 
uomini d'onore! Voi sareste padri e parenti!... Proprio voi, che non vi sentite 
scoppiar le viscere di pena, nel vedermi sopraffatta da tanti dolori!... Siete 
pecore, e ben lo dice il nome di Fuente ovejuna che si da al nostro borgo! Fonte delle pecore.
 Se siete pietra, se siete bronzo, se siete diaspro, se siete tigri, date a me le 
armi!... Ma no, non posso chiamarvi tigri, perché esse, inferocite, inseguono il 
cacciatore che s'è preso i loro cuccioli e lo azzannano e lo ammazzano, prima 
che giunga a imbarcarsi e sciolga le vele per varcare il mare...
 Siete nati lepri codarde: siete barbari, non già spagnoli!
 Cuori di gallina, è giusto che sopportiate che altri uomini 
  si godano le vostre donne!
 Ma perché portate alla cintola lo stocco?
 Non vi starebbe meglio la rocca?...
 Vivaddio!   Voglio fare in modo che le donne da sole riscattino il loro 
  onore contro questi tiranni, lavando l'onta con il sangue dei traditori; e 
  farò sì che vi scaglino contro una pioggia di pietre, filatrici, sodomiti, 
  effeminati, codardi, e che domani vi rivestano con le nostre sottane e le 
  nostre cuffie, e vi imbellettino la faccia di biacca e di rossetto!... Il Commendatore ha ormai deciso di appiccar Frondoso giù 
  dai merli della torre, senza processo, né sentenza, né pubblico bando...
 E dopo di lui, la stessa sorte toccherà a tutti. E ne sarò lieta, mezz'uomini che altro non siete! Così questo onorato borgo rimarrà privo di voi donnicciole, 
  e tornerà il tempo delle amazzoni che tanto terrore sparsero nel mondo!
 STEFANO Io non son di quelli che ti permettono, figliola, 
  di chiamarli con siffatti epiteti infamanti! Se anche tutti si metteranno 
  contro di me, andrò da solo ad affrontarlo! GIANNI ROJO E io ti sarò accanto, se anche mi atterrisce la 
  grandezza dell'avversario. REGGITORE Affrontiamo tutti' la morte! BARRILDO Spiega al vento un drappo legato ad un palo, e 
  andiamo a fare strage di quegli infami! GIANNI ROJO In che modo li assaliremo? MENGO Non c'è da far progetti! Andiamo e ammazziamolo! 
Chiamate il popolo, che siamo tutti d'accordo: il tiranno ha da morire! STEFANO Prendete spade, lancioni, balestre, schidioni, 
pali... MENGO Vivano mill'anni i sovrani nostri signori! TUTTI Vivano mill'anni! MENGO Morte ai tiranni traditori!  |  
 ALTRI PERCORSISCEMO DI GUERRAGiovedì 12 febbraio 2009, ore 21.00
 
 di Ascanio Celestini
 
 MUSICAFILARMONICA TOSCANINIVenerdì 13 febbraio 2009, ore 21.00
 
 Kazushi Ono, direttore
 Natalia Gutman, violoncello
 musiche S.Prokof’ev, G.Mahler
 
 DANZAGISELLEMartedì 17 febbraio 2009, ore 21.00
 MaggioDanza
 Corpo di Ballo del Maggio Fiorentino
 diretto da Vladimir Derevianko
 
 Balletto in due atti
 di Jules Henri Vernoy de Saint-Georges e Théophile Gautier
 coreografia Evgheni Polyakov ripresa da Raffaella Renzi e Giampiero Galeotti
 musica Adolphe Charles Adam
 scene Raffaele Del Savio
 luci Guido Baroni riprese Luciano Roticiani
 interpreti
 Giselle Paola Vismara
 Albrecht Alessandro Riga
 Myrtha Sabrina Vitangeli
 Hilarion Bruno Milo
 MaggioDanza
 
    
      | Note: |  
      | Non appena ha preso inizio lo spettacolo mi è sembrato di 
rivivere l'emozione della coppia Fracci Bruhn, una leggerezza ed una precisione 
di passi che rasenta la perfezione. Ed in effetti lo spettacolo si è poi 
mantenuto su livelli molto alti, nella coreografia ben ripresa dall'originale e 
con scene naturalistiche abbastanza semplici ma belle. Un po' meno coinvolgente 
l'aspetto drammatico dalla morte di Giselle nel finale primo a tutto il secondo 
atto notturno dove non sembrava molto drammatica la situazione. |  
 
        Sabato 21 febbraio 2009, ore 21.00 Teatro dell’Archivolto
 in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber
 Un certo signor G
 dall'opera di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
 con Neri Marcorè
 al pianoforte Silvia Cucchi e Vicky Schaetzinger
 elaborazione musicale Paolo Silvestri
 
 scene e costumi Guido Fiorato
 luci Aldo Mantovani
 
 regia Giorgio Gallione
 
 MUSICALunedì 23 febbraio 2009, ore 21.00
 ORCHESTRA I SOLISTI DI PAVIA
 Enrico Dindo, direttore
 musiche F.Mendelssohn, F.J.Haydn, P.Ciaikovsky
 
 OPERETTASabato 28 febbraio 2009, ore 21.00
 Compagnia Corrado Abbati
 BALLO AL SAVOY
 di A.Gruenwald, F. Loehner-Beda
 musiche di P.Abraham
 
 PROSAMartedì 3 marzo 2009, ore 21.00 (Turno A)
 Mercoledì 4 marzo 2009, ore 21.00 (turnoB)
 Giovedì 5 marzo 2009, ore 21.00 (Turno C)
 IL DUBBIO
 di John Patrick Shanley
 regia Sergio Castellitto
 con Stefano Accorsi, Lucilla Morlacchi, Alice Bachi, Nadia Kibout
   
    
      | Note: |  
      | Ho visto prima questa edizione teatrale e poi mi sono voluto vedere il film. Indovinate chi ha vinto???
 Ma ovvio questa 
versione teatrale!!! Splendido lavoro di squadra con quattro voci, Suor Aloisia, 
Suor James, Padre Flynn e la mamma del bambino. Nessun altro attore recitante, 
solo servi di scena in costume per operare i veloci cambi a vista al suono delle 
canzoni che coprivano i vari siparietti. |  
 ALTRI PERCORSILunedì 9 marzo 2009, ore 21.00
 NEL NOME DELLA DONNA
 progetto di Daniela Airoldi Bianchi dal testo “In nome della madre” di Erri De 
Luca
 regia Massimo de Vita
 con Irene Quartana, Eleonora Sacchi e Sacha Oliviero
 
 PROSAVenerdì 13 marzo 2009, ore 21.00 (Turno A)
 Sabato 14 marzo 2009, ore 21.00 (Turno B)
 Domenica 15 marzo 2009, ore 21.00 (Turno C)
 BELLO DI PAPA’
 Commedia in due atti
 di VINCENZO SALEMME
 con (in o.di.e.)
 Marina YULIYA MAYARCHUK
 Antonio VINCENZO SALEMME
 Lo psicoanalista GIOVANNI RIBO'
 Emilio DOMENICO ARIA
 Attilio, cognato di Antonio NICOLA ACUNZO
 Sheila, sorella di Antonio SUSY DEL GIUIDICE
 L'odontotecnico ANTONIO GUERRIERO
 La mamma di Antonio ADELE PALDOLFI
 
 Scene ALESSANDRO CHITI
 Costumi MARIANO TUFÀNO
 Musiche ANTONIO BOCCIA
 Regia VINCENZO SALEMME
 
 Direttore di scena Giuseppe Sabatino
 Produttore esecutivo Gianpiero Mirra
 Direttore di produzione Claudio Formisano
 
 Prodotto da Valeria Esposito per Chi è di scena e da Lucio Mirra per Diana OR. 
I. S.
 
 
 ALTRI PERCORSILunedì 16 marzo, ore 21.00
 INDIA
 di Mara Baronti
 regia Alfonso Santagata
 con Mara Baronti
 
 
 MUSICAMercoledì 18 marzo 2009, ore 21.00
 I SOLISTI DI MOSCA
 Yuri Bashmet, direttore e solista
 Musiche Haydn
 
 
 PROSAVenerdì 20 marzo 2009, ore 21.00 (Turno A)
 Sabato 21 marzo 2009, ore 21.00 (Turno B)
 Domenica 22 marzo 2009, ore 16.00 (Turno C)
 LA SIRENA
 dal racconto Lignea di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
 regia Luca Zingaretti
 con Luca Zingaretti
 durata 1 ora
 
 MUSICAMercoledì 25 marzo 2009, ore 21.00
 ORCHESTRA ENESCU
 Cristian Mandeal, direttore
 Radu Lupu, pianoforte
 musiche L.van Beethoven, H.Berlioz
 
 ALTRI PERCORSI Giovedì 26 marzo 2009, ore 21.00Teatro di Roma, Compagnia Sandro Lombardi, Teatro Metastasio – Stabile della 
Toscana
 I GIGANTI DELLA MONTAGNA
 mito incompiuto di Luigi Pirandello con un finale di Franco Scaldati
 regia Federico Tiezzi
  La compagnia della Contessa:
 Ilse Iaia Forte
 Il Conte Silvio Castiglioni
 Diamante Debora Zuin
 Cromo Massimo Verdastro
 Spizzi Ciro Masella
 Battaglia Roberto Corradino
 
 Cotrone, detto il mago Sandro Lombardi
 
 Gli scalognati:
 Il nano Quacquèo Alessandro Schiavo
 Duccio Doccia Aleksandar Karlic
 La sgricia Marion D’Amburgo
 Milordino Andrea Carabelli
 Mara-Mara Clara Galante
 
 drammaturgia Sandro Lombardi, Federico Tiezzi
 scene Pier Paolo Bisleri
 costumi Giovanna Buzzi
 luci Gianni Pollini
 regista assistente Giovanni Scandella
 maestro di canto Francesca Della Monica
 
 videoanimazione Antonio Giacomin
 cartoons Antilena Nicolizas
 direttore di scena Lorenzo Martinelli
 
 
        Venerdì 27 marzo 2009, ore 21.00 Bananas
 ZELIG OFF SHOW
 Serata a cast condotta da Federico Basso e Teresa Mannino
 con Diego Parassole, Cioncarlo Kalabrugovich e Pablo Scarpelli
 
 DANZAMartedì 31 marzo 2009, ore 21.00
 Inaki Urlezaga & Ballet Concierto
 PAQUITA
 coreografie Marius Petipa
 musiche Ludwig Minkus
 
    
      | Note: |  
      | vedi info su 
http://xoomer.virgilio.it/lillial2004/Paquita.htm |  
      | PAQUITA
 Musica A. Adam, L. Minkus
 A. Glazunov (estratto dal balletto Raymonda)
 - Coreografia Marius Petipa
 Adattamento coreografico Lilián Giovine
 Scene Sergio Rodriguez
 Costumi Enrique Calderón, Ferdinando Alcorta
 
 Personaggi ed interpreti
 
 
 ATTO I
 
 Paquita: Eliana Figueroa
 Lucien: Iñaki Urlezaga
 Jean: Franco Cadelago
 Micaela: Luciana Barrirero
 Il Generale: Rodolfo Sorbi
 La moglie del generale: Carmen Garrido
 Il governatore: Claudio Gonzalez
 Il capo dei gitani: Mario Navarro
 La gitana: Marianela Bidondo
 I cittadini: Luisina Rodriguez, Macarena Gimenez, Nadia Osorio, Agustina Verde, 
Anabella Gatto, Natalia Mujtar
 I gitani:
 Anahí Araujo, Soledad Vera, Tatiana Mersan, Manuela Bruno, Celeste Fernandez, 
Carolina Iglesias.
 Marcos Becerra, Emmanuel Rodriguez, Adolfo Burgos, Williams Malpezzi
 
 ATTO II
 
 Il generale: Rodolfo Sorbi
 La moglie del generale Carmen Garrido
 Il governatore: Claudio Gonzalez
 Il capo dei gitani: Mario Navarro
 La gitana: Marianela Bidondo
 Paquita: Eliana Figueroa
 Lucien: Iñaki Urlezaga
 Jean: Franco Cadelago
 Micaela: Luciana Barrirero
 Butler: Williams Malpezzi
 Gli ospiti:
 Luisina Rodriguez, Macarena Gimenez, Anabella Gatto, Nadia Osorio, Agustina 
Verde, Natalia Mujtar, Adolfo Burgos, Miguel Moyano, Toni Padron, Luis Miguel 
Zuniga, Marcos Becerra, Emmanuel Rodriguez, Anahí Araujo, Celeste Fernandez, 
Manuela Bruno, Carolina Iglesias, Tatiana Mersan, Soledad Vera
 
 Grand Pas
 Iñaki Urlezaga, Eliana Figueroa
 
 Macarena Gimenez , Luisina Rodriguez, Anabella Gatto, Agustina Verde, Natalia 
Mujtar, Nadia Osorio, Anahí Araujo, Carolina Iglesias, Soledad Vera, Tatiana 
Mersan, Manuela Bruno, Celeste Fernandez.
 
 Pas de trois:
 Luis Miguel Zuniga, Natalia Mujtar, Agustina Verde.
 
 
 Durata dello spettacolo: Atto I 44 min.
 Atto II 40 min.
 
 
 |  
 MUSICAMercoledì 1 aprile 2009, ore 21.00
 Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro
 Concerto di Pasqua
 ORCHESTRA I SOLISTI DI PAVIA
 Enrico Dindo, direttore
 omaggio a G.F.Haendel
 Water music HWV 348-350.
 
 PROSAVenerdì 3 aprile 2009, ore 21.00 (Turno A)
 Sabato 4 aprile 2009, ore 21.00 (Turno B)
 Domenica 5 aprile 2009, ore 16.00 (Turno C)
 Diablogues -Teatro Stabile di Sardegna - Teatro Comunale di Imola
 PENSACI, GIACOMINO!
 di Luigi Pirandello regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi
 
  regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi
 luci Maurizio Viani
 scenografia Marc’Antonio Brandolini
 costumi Luciana Fornasari
 
 personaggi e interpreti:
 Agostino Toti, professore di Storia Naturale Enzo Vetrano
 Lillina, sua moglie Eleonora Giua
 Giacomino Delisi, Giuliano Brunazzi
 Cinquemani, bidello Giovanni Moschella
 Marianna, sua moglie Margherita Smedile
 Rosaria Delisi, sorella di Giacomino Ester Cucinotti
 Il cavalier Diana, direttore del Ginnasio Antonio Lo Presti
 Padre Lanolina Stefano Randisi
 Rosa e Filomena, serva Luigi Tontoranelli
 
 durata 2 ore e 10 minuti più intervall
 
 Martedì 7 aprile 2009, ore 21.00 Benneide 2Agidi
 ANGELA FINOCCHIARO
 
 di Stefano Benni
 regia Cristina Pezzoli
 con Daniele 
        Trambusti
 luci Arnaldo Ruota, Fabrizio Ganzerli
 fonica Ermes Pallisco
 Service audio e luci Joint Rent
 direzione generale Emanuela Rossi
 E' 
      uno spettacolo che racconta il tempo presente con la difficile e tagliente 
      arma dell'ironia. Un percorso narrativo partendo dagli editoriali di Benni 
      scritti su "La Repubblica" e dalle molte sue poesie. Emergono così tipi e 
      storie in cui ognuno di noi può riconoscersi. 
 DANZAGiovedì 16 aprile 2009, ore 21.00
 
 SPELLBOUND DANCE COMPANY Direzione artistica Mauro Astolfi
 CARMINA BURANA
 regia e coreografia Mauro Astolfi
 musiche Carl Orff, V. Caracciolo ( da “Passione Medioevale”), A.Vivaldi (da 
“Dixit dominus”).
 danzatori
 Alessandra Chirulli, Angelo Venneri, Maria Cossu, Gianmaria Giuliattini,
 Marianna Ombrosi, Silvia Rizzo, Sofia Barbiero, Francesco Gammino,
 Camilla Brezzi
 disegno luci Marco Policastro
 scenografie Stefano Mazzola
 costumi Sandro Ferrone- Roma, Halfon- Roma
 
    
      | Note: |  
      | La Spellbound Dance Company presenta la sua versione di “Carmina Burana” con la 
quale si chiude la stagione di danza al Teatro Fraschini di Pavia. Il regista e 
coreografo Mauro Astolfi è partito dalle famose musiche di Carl Orff musicista e 
pedagogo che sono uno dei più fortunati “falsi” musicali di tutta la storia. 
Sono uno dei tre lavori emblematici che il compositore scrisse insieme ai 
“Catulli Carmina” e a “De tempore fine commedia” ma di tutti l’unico a diventare 
perennemente famoso. Un capolavoro che ha reinventato l’antica musica goliardica 
e d’amore del medioevo reinventandola senza perdere un certo sapore di antico. 
Ai Carmina Burana Astolfi ha unito musiche di V. Caracciolo (da “Passione 
Medioevale”) e di A.Vivaldi (da “Dixit dominus”). |  
  MUSICAI POMERIGGI MUSICALI 
        DI MILANOVenerdì 17 aprile 2009, ore 21.00
 ORCHESTRA
 Giancarlo De Lorenzo, direttore
 Umberto Clerici, violoncello
 musiche F.Mendelssohn, R.Schumann
 
 ALTRI PERCORSIVIAGGIATORI DI PIANURA-ACQUE MOBILIMercoledì 22 aprile 2009, ore 21.00
 
 di Gabriele Vacis e Natalino Balasso
 regia Gabriele Vacis
 con Laura Curino, Natalino Balasso, Cristian Burruano, Lyiu Jin
 
 PROSAANGELS IN AMERICAMartedì 28 aprile 2009, ore 20.15 (Turno A)
 Mercoledì 29 aprile 2009, ore 20.15 (Turno B)
 Giovedì 30 aprile 2009, ore 20.15 (Turno C)
 
 di Tony Kushner, trad.it. Mario Cervio Gualersi
 regia Ferdinando Bruni, Elio De Capitani
 con Elio De Capitani, Elena Russo Arman, Ida Marinelli, Cristina Crippa, 
Cristian Maria Giammarini, Edoardo Ribatto, Fabrizio Mattini, Umberto Petranca.
 durata 3 ore e 40 minuti
 
 MUSICAGIUSEPPE MARIOTTI,
        pianoforteMartedì 12 maggio 2009, ore 21.00
 
 musiche di J.S. Bach, F. Busoni, F.Schubert
 
 MUSICAORCHESTRE PHILARMONIQUE DU LUXEMBOURGDomenica 17 maggio 2009, ore 21.00
 
 Emanuel Krivine, direttore
 Nikolai Lugansky, pianoforte
 musiche S.Rachmaninov, A.Dvorak
 
 MUSICAORCHESTRA I SOLISTI DI PAVIADomenica 31 maggio 2009, ore 21.00
 
 Enrico Dindo, direttore
 omaggio a F. Haydn
 
 
 
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