Alba tragica, ovvero sveglia
alle 3.00 per la partenza in pullman per Abu Simbel
(consentito portarsi il cuscino)
Il raduno per la partenza in colonna
con scorta della polizia locale.
Nella corsa nel deserto i pullman fanno
a gara per arrivare primi.
Stiamo per scendere nella piana
artificiale che ospita i templi trasportati dalla collocazione originaria
Abu Simbel
Si trova nel
governatorato di Assuan, nell'Egitto meridionale, sulla riva
occidentale del Lago Nasser, circa 280 km a Sud-Ovest di Assuan per via
stradale.
Il complesso archeologico di Abu Simbel è composto da due enormi templi
in roccia ricavati dal fianco della montagna dal faraone Ramses II nel
XIII secolo a.C., eretti per intimidire i vicini Nubiani e per
commemorare la vittoria nella Battaglia di Kadesh.
Il sito archeologico fu scoperto nel 1813 dallo svizzero Johann Ludwig
Burckhardt ma quasi completamente ricoperto di sabbia, fu violato per
la prima volta il 4 agosto 1817 dall'archeologo italiano Giovanni
Battista Belzoni. Nel 1979 è stato riconosciuto come patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO.
Quattro colossali statue 20
metri, in ognuna il faraone indossa le corone dell'Alto e del Basso Egitto. Una
ha la testa caduta ed è stata volutamente lasciata così dai lavori di trasporto
della sede originaria.
Canide egiziano ..
La fila di "babbuini"
Sopra le statue, sul frontone del
tempio ci sono 14 statue di babbuini che, guardando verso est, aspettano ogni
giorno la nascita del sole per adorarlo, in origine c'erano 22 statue di
babbuini, tante quante le province dell'Alto Egitto, anche se secondo un'altra
ipotesi le statue erano 24, una per ogni ora del giorno.
Il dio Horus
Ramses (Ramsete II) e il suo
"cartiglio"
Le foto non si possono scattare
all'interno per cui se si vuole un ricordo ... si compra.
Qui non potevamo non farci
"immortalare"
le foto dell'interno per ovvi motivi
purtroppo non ci sono ... (sic)
Sopra la porta di entrata del tempio
in una nicchia scavata nella roccia, c'è la statua del dio Ra' Ho Akthi, è il
dio falco unito al disco solare, la mano destra del dio poggia sullo scettro
indicante trasformazione, detto WSR, mentre la sinistra poggia sull'immagine
della dea Maat rappresentante la giustizia.
Tra le gambe di Ramses i grande la
regina Nefertari
Un ultimo sguardo alla facciata prima
di avviarci al tempio della regina.
Tempio della Regina Nefertari
Le origini di Nefertari sono
sconosciute benché sia molto probabile che appartenesse, per nascita, alla
nobiltà; presumibilmente discendente del faraone Ay, come ci indica un pomello
con iscritto il nome del faraone e ritrovato nella tomba della regina .
Probabilmente la regina nacque nella città di Akhmim, come testimoniano diverse
statue. Il fratello Amonmose ricoprì la carica di sindaco di Tebe. Un
particolare curioso: nei dipinti la pelle di Nefertari è dipinta di colore
scuro, anziché chiara come sarebbe prassi per le raffigurazioni delle donne.
Nefertari fu la più importante delle otto spose di Ramesse e per più di venti
anni fu una delle figure preminenti della politica egizia. Dopo il 20º anno di
regno del sovrano (circa 1240 a.C.) la sua influenza diminuì a tal punto che
alcune sue immagini che la raffiguravano insieme al sovrano furono cancellate.
Dal matrimonio con Ramesse II nacquero due figlie e quattro maschi ma nessuno di
questi sopravvisse al padre tanto da ereditarne il trono.
Nefertari morì nel 25º anno di regno di Ramesse, all'età di circa 40 anni,
probabilmente ad Abu Simbel e fu seppellita in QV66 nella Valle delle Regine. Il
suo posto come Grande Sposa Reale fu preso da Isetnofret, madre di Merenptah.
Una leggenda vuole che la regina Nefertari sia morta all'ingresso del Grande
Tempio.
A nord del tempio maggiore, a un
centinaio di metri, si trova il tempio, scavato nella roccia, dedicato ad Hathor
ed a Nefertari moglie di Ramses.
La facciata, larga 28 metri ed alta 12 metri è ornata da sei statue alte 10
metri, tre ad ogni lato della porta di ingresso. Le statue raffigurano quattro
volte Ramses e due Nefertari. Ai lati delle statue del faraone ci sono i figli
in dimensioni minori, mentre ai lati di Nefertari sono raffigurate le figlie.
È l'unico tempio egizio dove una regina ha la stessa importanza del faraone,
lo stesso Ramses lo ha fatto scrivere in una incisione nei rilievi della
facciata:... la casa dei milioni di anni, nessuna costruzione simile è mai stata
scavata.
L'entrata del tempio conduce ad una sala contenente sei pilastri alti 3,20 metri
sulla cui sommità vi sono le teste di Hathor. Sui pilastri ci sono iscrizioni
che raccontano la vita del faraone e della regina e rilievi colorati che
rappresentano sia Ramses che Nefertari con alcune divinità.
Alle pareti vi sono scene del faraone e della moglie che offrono sacrifici agli
dei. L'ultima sala è quella con la statua della dea Hathor.
Si ritorna al "deserto" per rientrare
ad Assuan e vediamo i famosi "miraggi".
La serata si presenta interessante con
la attesa "cena egiziana"
Purtroppo
Kom Ombo lo
vediamo solo da lontano perché per "motivi di sicurezza" non è
consentita la visita.
Cosa stiano facendo i due malcapitati
turisti non riuscireste ad immaginarlo, stanno facendo una gara di corsa che
hanno inventato gli animatori ... occorre darsi alla fuga.
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