Ci siamo fermati nella mattina a ESNA e allora abbiamo fatto
due passi per nostro conto, con la comitiva di tedeschi per vedere il mercato
(piccolo ma uno dei più forniti incontrati nel viaggio) e il tempio
dall'esterno.
Di fianco al tempio case in stato di abbandono, ma comunque
abitate.
L'asino, il mezzo di trasporto ancora più usato per i lavori
dei campi e i trasporti merci.
Si riprende la navigazione e si ammira l'incessante vita lungo
le rive del Nilo.
Una pausa all'ombra
Una donna porta un gruppo di anatroccoli a fare il bagno.
L'assalto dei venditori ogni volta che si arriva ad un sito
archeologico
Tempio di Edfu
Il Tempio di Edfu è un antico luogo di culto dedicato al dio
Horus, risalente all'Antico Regno, restaurato durante il Nuovo Regno nella XVIII
dinastia da Thutmosi III ed inglobato successivamente nella nuova ricostruzione
durante la dinastia tolemaica, le cui antiche vestigia sono tuttora visibili.
Il Faraone offre al dio Horus i prigionieri catturati.
Il Faraone offre al dio Horus i prigionieri catturati.
Il Faraone
Il dio Horus
La statua di Horus in veste di Falco con le corone.
Il soffitto deteriorato da un probabile incendio in epoche
passate.
La nostra guida che illustra il soggetto delle decorazioni.
Il Faraone e Horus che lo protegge mettendogli una mano sulla
spalla.
Uno dei tanti "sorvegliatori delle visite" che raccolgono
qualche moneta facendosi fotografare con i turisti.
La Barca sacra
Per gli Egizi la barca sacra era un battello fluviale
elevato a simbolo di imbarcazione rituale, come attesta la vasta documentazione
iconografica-letteraria e veniva usata come mezzo di trasporto in ambito
funerario e religioso. La Barca di Amon era la barca usata dal clero nelle
cerimonie religiose e nelle processioni delle sacre festività dedicate alla
divinità suprema.
La parte più sacra del tempio con una "barca rituale" che
veniva usata durante le cerimonie di "resurrezione di Osiride" o la
"rigenerazione del Faraone". Cariche di doni veniva esposta al popolo che
aveva quell'unica occasione per vederle. Per il resto erano celate nella zona
del tempio dove potevano accedere solo i sacerdoti addetti ai riti.
La vendetta degli iconoclasti ha portato a scalpellare anche
le gambe e i piedi delle statue per impedire ad esse la possibilità "di
camminare". Le varie figure si immaginava infatti che fossero state "animate"
dai ritualisti e che vivessero di una vita propria.
Altri esempi di rilievi volutamente "scalpellati".
Il "nilometro" che serviva a misurare la piena del Nilo,
così i sacerdoti avrebbero saputo se fosse stata sufficiente ad evitare la
carestia ed assicurare le messi sino alla prossima piena. Esisteva anche "la
piena perfetta" di 16 cubiti.
Personale addetto alle manutenzioni
Piccoli abitanti degli anfratti dei bassorilievi
Horus si staglia sullo sfondo delle colonne
Paesaggi sul Nilo durante la navigazione
Relax e pasticcini con il te sul ponte della motonave
in attesa che cali il sole anche su questa intensa giornata
Danze sul ponte dopo la cena
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