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            Andrea ChénierAtto quartoIl cortile delle prigioni di S. Lazzaro. Notte alta.
 (Andrea Chénier sta seduto sotto alla lanterna che dà luce, e 
            scrive sopra una piccola assicella con una matita fatta di un pezzo 
            di piombo, scrive ora con foga, ora arrestandosi e riflettendo come 
            in cerca di qualche parola o rima. Roucher gli è vicino.)  (Schmidt entra nel cortile e si avvicina a Roucher:)  Schmidt Cittadino, men duol, ma è tardi assai.
 (Indicandogli Chénier, Roucher gli fa cenno di tacere; si 
            fruga indosso e trova un po' di danaro e lo dà a Schmidt.)  Roucher Pazienta ancora un attimo!
 (Schmidt parte.)  Chénier (cessa di scrivere) Non più ...
  
             Roucher Leggi!
 Chénier Pochi versi ...
 Roucher Leggi!
  
             Chénier Come un bel dì di maggio
 che con bacio di vento
 e carezza di raggio
 si spegne in firmamento,
 col bacio io d'una rima,
 carezza di poesia,
 salgo l'estrema cima
 dell'esistenza mia.
  
             La sfera che cammina
 per ogni umana sorte
 ecco già mi avvicina
 all'ora della morte,
 e forse pria che l'ultima
 mia strofe sia finita,
 m'annuncerà il carnefice
 la fine della vita.
  
             Sia! Strofe, ultima Dea!
 ancor dona al tuo poeta
 la sfolgorante idea,
 la fiamma consueta;
 io, a te, mentre tu vivida
 a me sgorghi dal cuore,
 darò per rima il gelido
 spiro d'un uom che muore.
  
             (Roucher abbraccia Chénier. Schmidt ritorna, i due amici si 
            stringono la mano e si separano commossi)  
 
            (Mathieu, fuori, vocalizza la Marseillaise.)  (Battono alla porta della prigione. Schmidt ritorna in fretta 
            e va ad aprire. È Gérard, e con lui è Maddalena. Gérard presenta le 
            carte di permesso, indicando la sua compagna.)  Gérard Viene a costei concesso
 un ultimo colloquio ...
 Schmidt (interrompendolo) Il condannato?
 Gérard Andrea Chénier.
 Schmidt Sta ben.
  
             Maddalena (a Gérard) Il vostro giuramento vi sovvengo.
 (a Schmidt)
  
             Odi! Fra i condannati di domani
 è una giovane donna.
 Schmidt La Legray.
 Maddalena Orbene, viver deve!
 Schmidt Or come cancellare dalla lista
 il nome suo?
 Maddalena Che importa il nome
 se in sua vece un'altra
 per lei risponderà?
 Schmidt (a Gérard) Sta ben! Ma, e l'altra?
 Maddalena Eccola!
  
             Schmidt (a Gérard) Lei?
 (a Maddalena)
 Tu, cittadina?
 (Gérard accenna di sì col capo. Maddalena porge gioielli e una 
            piccola borsa a Schmidt.)  Maddalena (a Schmidt) A voi! Gioielli son.
 Questo è denaro.
 (Schmidt apre la borsa e vi vede rilucere l'oro.)  Schmidt Evento strano in tempo di
 assegnati!
 (a Gérard)
 Io non vorrei ... Capite? ...
 (fa il gesto della ghigliottina)
 Io non so nulla!
  
             Al nome della Legray, salite
 in fretta!
 Io non so nulla! Nulla!
 (prende dalle mani dl Maddalena la carta di permesso da dare alla 
            Legray, mette via il denaro e gioielli e va a prendere il 
            prigioniero)
 (Maddalena si avvicina a Gérard piangente.)  Maddalena Benedico il destino!
 Benedico la morte!
  
             Gérard O Maddalena, tu fai della morte
 la più invidiata sorte!
 (udendo avvicinarsi Schmidt con Chénier, si allontana, correndo 
            verso il secondo cortile)
 Salvarli! Da Robespierre ancora!
 
 
            (Entra Chénier.) (Alla luce della lanterna ravvisa Maddalena.)
 Chénier Vicino a te s'acqueta
 l'irrequieta anima mia;
 tu sei la meta d'ogni desio,
 d'ogni sogno, d'ogni poesia!
 (la guarda amorosamente)
  
             Entro al tuo sguardo
 l'iridescenza scerno
 de li spazi infiniti.
 Ti guardo; in questo fiotto verde
 di tua larga pupilla erro coll'anima!
 Maddalena   
             Per non lasciarti son qui;
 non è un addio!
 Vengo a morire con te!
 Finì il soffrire!
 La morte nell'amarti!
 Ah! Chi la parola estrema dalle labbra
 raccoglie, è Lui, l'Amor!
 Chénier Tu sei la meta dell'esistenza mia!
 Chénier, Maddalena Il nostro è amore d'anime!
 Maddalena Salvo una madre.
 Maddalena all'alba ha nome
 per la morte Idia Legray.
 (guardando nel cortile)
  
             Vedi? La luce incerta del crepuscolo
 giù pe' squallidi androni già lumeggia.
 (colle braccia avviluppando stretto a sè Chénier gli si abbandona 
            tutta sul petto)
 Abbracciami! Baciami! Amante!
 Chénier (baciandola con violenza) Orgoglio di bellezza!
 (la bacia ancora)
 Trionfo tu, de l'anima!
 Il tuo amor, sublime amante,
 è mare, è ciel, luce di sole
 e d'astri ...
 ... È il mondo! È il mondo!
 Maddalena Amante! Amante!
 Chénier, Maddalena La nostra morte è il trionfo dell'amor!
 Chénier Ah benedico, benedico la sorte!
 Maddalena Nell'ora che si muore
 eterni diveniamo!
 Chénier Morte!
 Maddalena Infinito!
 Maddalena, Chénier Amore! Amore!
 (Il rullo dei tamburi annuncia l'arrivo della carretta.)
              
             Chénier, Maddalena È la morte!
 Chénier Ella vien col sole!
 Maddalena Ella vien col mattino!
 Chénier Ah, viene come l'aurora!
 Maddalena Col sole che la indora!
 Chénier Ne viene a noi dal cielo,
 entro un vel di rose e viole!
 Maddalena, Chénier Amor! Amor! Infinito!
 Amor! Amor!
 Schmidt Andrea Chénier!
 Chénier Son io!
 Schmidt Idia Legray!
 Maddalena Son io!
 Maddalena, Chénier (salendo sulla carretta)   
             Viva la morte insiem!
 (Mentre s'allontana la carretta Gérard riappare.
 Tiene in mano il biglietto scritto da Robespierre per non vederlo: 
            "Perfino Platone bandì i poeti dalla sua Repubblica.'')
 
 FINE DELL'OPERA |