Andrea Chenier.

Sabato 18 aprile 2009.
Amici della Musica Turbigo

Auditorium Comunela Via Trieste - Turbigo
h. 21:00
Andrea Chenier
Musica di Umberto Giordano

Andrea Chénler tenore VINCENZO BELLO
Carlo Gerard baritono MAURIZIO SCAREEO
Maddalena di Colgny soprano DOINA DINU PALADE
La mulatta Bersi soprano SUZUEJ KAORU
La contessa di Coigny mezzosoprano VINCENZA DELLA PINA
Madelon mezzosoprano VINCENZA DELLA PINA
Roucher basso CARLO OGGIONI
Pietro Fléville basso-baritono DONG-ILPARK
Fouquier Tinville basso-baritono DONG-ILPARK
Sanculotto Mathieu "Populus" baritono GIOVANNI GUERINI
Un Incredibile tenore SERGIO ROCCHI
L'abate, poeta tenore SERGIO ROCCHI
Alberto Roger VALTER VALENTI

con la partecipazione della ;
SCUOLA DI DANZA "TERSICOKE" di Castano Primo (Mi)
diretta da PATRIZIA TESTORI

concertatore e direttore al pianoforte
LUIS BARAGIOLA


Programma
Atto primo  intervallo Atto secondo intervallo Atto terzo intervallo Atto quarto


Seguono immagini della serata

Andrea Chénier

Atto terzo

La Sezione Prima del Tribunale Rivoluzionario.
Vasto stanzone a piano terreno ridotto per una metà a tribunale, l'altra riservata al pubblico.
Sulla tavola della presidenza sta collocata una colossale urna di legno dipinto. Dietro la tavola un gran drappo tricolore, steso su due picche, portante scritto: CITTADINI! LA PATRIA È IN PERICOLO!

(Mathieu e Orazio Coclite stanno presso all'urna.
L'altra metà dello stanzone è stipata da gente diversa. Si raccolgono pubbliche offerte. Mathieu apostrofa i presenti, tiene il suo bruciagola nella mano e vi aspira, fra parola e parola, ingorde boccate.)

Mathieu
Dumouriez traditore e giacobino
è passato ai nemici - il furfantaccio!


Coburgo, Brunswich, Pitt -
crepi di peste! - e il vecchio lupanare
dell'Europa tutta, contro ci stanno!
Oro e soldati!
Onde quest'urna ed io che parlo a voi
rappresentiam l'immagine della patria!


(silenzio, nessuno va ad offrire)
Nessun si move?
Che la ghigliottina ripassi ad ognun
la testa e la coscienza!
(Alcuni vanno e gittano nella grande urna oggetti e danaro.)

È la patria in periglio!
Or, come già Barère,
io levo il grido di Louverture
"Libertà e patate!"
(vedendo sopraggiungere Gérard, s'interrompe con gloria)
Ma, to', laggiù è Gérard!
Ei vi trarrà di tasca gli ex Luigi
con paroline ch'io non so!...
(Gérard appare.)
M'infischio dei bei motti!
Ed anche me ne vanto!

Cittadini
Cittadino Gérard, salute!
Evviva!

Mathieu
La tua ferita?

Gérard
Grazie, cittadini!


(a Mathieu)
La forte fibra mia m'ha conservato
alla mia patria ancora!

Mathieu (indicando l'urna)
Ecco il tuo posto!
(riprende il discorso di prima)
Dumouriez, traditore e girondino,
è passato ai nemici (muoian tutti)!
È la patria in pe...
(accorgendosi che la pipa è spenta)
Cedo la parola.

Gérard
Lacrime e sangue dà la Francia!


Udite!
Laudun ha inalberato vessillo bianco!
È in fiamme la Vandea!
E la Bretagna ne minaccia!
Ed Austriaci, e Prussiani, e Inglesi,
e tutti nel petto della Francia
gli artigli armati affondano!
Occorre e l'oro e il sangue!
L'inutil oro ai vostri vezzi,
donne francesi, date!
Donate i vostri figli alla gran madre,
o voi, madri francesi!

(Le donne, commosse, accorrono dapprima poche poscia alla rinfusa e con grande entusiasmo, e, giunte all'urna, vi gettano dentro tutto quanto hanno in dosso di danaro e d'ornamento.)

Cittadine (in piccoli gruppi)
Prendi, è un ricordo! ...
A te! ... A te! ... Un anello! ...
E un braccialetto! ...
Prendi! ... A te! ...
Otto giorni di lavoro! ...
Una fibbia d'argento! ...
A te!

Una vecchia (Madelon)
Largo! ... Largo! ...

Cittadine
Son due bottoni d'oro! ...
Quanto posseggo! ...
Una crocetta! ... Prendi! ...
a te!

(Tutti, innanzi alla vecchia, lasciano il passo. È una cieca, che, appoggiata alle spalle di un fanciullo di quindici anni, si avvicina lentamente alla tavola mutata in altare della patria.)

Madelon
Son la vecchia Madelon.
Mio figlio è morto; avea nome Roger;
morì alla presa della Bastiglia;
il primo suo figlio ebbe a Valmy
galloni e sepoltura.
Ancora pochi giorni, e io pur morrò.


(spinge dolcemente innanzi a sè il fanciullo, presentandolo)
È il figlio di Roger.
L'ultimo figlio, l'ultima goccia
del mio vecchio sangue.
Prendetelo!
Non dite che è un fanciullo.
È forte... Può combattere
e morire!

Gérard
Noi l'accettiamo!


Dinne il nome suo.

Madelon
Roger Alberto.
(Uno scrive il nome sul registro.)

Gérard
A sera partirà

Madelon (al fanciullo)
Gioia, addio!


(abbraccia forte il fanciullo che la bacia)
Portatemelo via!
(conducono via il fanciullo)
Chi mi dà il braccio?
(Molti accorrono a lei, e Madelon si allontana lentamente.)

(I Rappresentanti fanno ritirare l'urna, poi si allontanano. Gérard siede al tavolo e stende rapporto pel Comitato. La folla a poco a poco dirada. Mathieu con una scopa si mette a spazzare il locale che in breve diverrà Tribunale.
La Carmagnola è l'anima della strada.)

Voci dalla strada
Amici ancor cantiam,
beviam, amici, ancor,
danziam ognor!
Colmo il bicchier,
allieta il cor,
colmo il bicchier,
cantare e ber!
Viva la libertà! (rip.)
Danziam la Carmagnola!
Evviva il suon del cannon!
Danziam la Carmagnola!
Evviva il suon del cannon!
Amici ancor cantiam, ecc.

L'Incredibile (si avvicina a Gérard)
L'uccello è nella rete!

Gérard
Lei?

L'Incredibile
No; il maschio.
È al Lussemburgo!

Gérard
Quando?

L'Incredibile
Stamattina.

Gérard
E come?

L'Incredibile
Il caso!

Gérard
Dove?

L'Incredibile
A Passy, presso un amico.

Gérard
E lei?

L'Incredibile
Ancor nessuna traccia.
Ma tal richiamo è il maschio
per la femmina che volontariamente
(penso e credo) essa a noi verrà!

Gérard
No; non verrà.

(lontano un grido confuso)

L'Incredibile
Ascolta!

Gérard
Grida son... Monelli aizzati.

L'Incredibile
No; i soliti strilloni.

(Uno strillone passa sotto la finestra.)

Strillone
L'arresto importantissimo di Andrea Chénier!

L'Incredibile
Queste grida arriveranno a lei!

Gérard
Ebbene?
(con un debole atto di ribellione, scostando da sè con un gesto l'Incredibile)

L'Incredibile (con cenno ironico)
Ebbene?...
Donnina innamorata
che d'aspettar s'annoia,
se passata è già l'ora
del desiato ritrovo al nido,
ch'io muoia se la bella
presaga all'ansia vinta,
non ti discende per la via
così, com'è, discinta!


Esce correndo, e indaga,
e vola, e scruta, e spia!
To'! passa uno strillone?
E vocia un nome?
Oh, come tutta impallida!


Ma non vacilla o china!
Possanza dell'amor!
In quel dolor cessa la donna
ed eccola eroina!
Tutto oserà! Laonde, tu la vedrai!
Pazienza! A te verrà!
E questo il mio pensier.
Incredibile, ma vero!

(Gérard si è alzato e passeggia febbrilmente.)

Gérard
Più fortemente m'odierà!

L'Incredibile
Che importa?
Nella femmina vi sono
il corpo e il cuore;
tu scegli il corpo:
è la parte migliore!
Stendi l'atto d'accusa!
(quasi imperiosamente gli accenna di scrivere)
Andrea Chénier sia tosto
deferito al tribunale!
Fouquier-Tinville aspetta.
Scrivi!
(s'allontana e va ad osservare sulla piazza il movimento della gente)

Gérard (siede per scrivere)


Esito dunque?
Andrea Chénier segnato ha già
Fouquier-Tinville.
Il fato suo è fisso.
Oggi o doman...


No! è vile! È vile!

(L'Incredibile, vedendolo esitante, ritorna presso di lui:)

L'Incredibile
Come vola il tempo!
Affollan già le vie!
(si allontana di nuovo)

(Gérard riprende la penna; riflette.)


Gérard
Nemico della Patria?!
È vecchia fiaba che beatamente
ancor la beve il popolo.


(scrive ancora)
Nato a Costantinopoli? Straniero!
Studiò a Saint Cyr? Soldato!
(riflette ancora, poi trionfante d'una idea subito balenatagli scrive rapidamente)
Traditore! Di Dumouriez un complice!
E poeta? Sovvertitor di cuori
e di costumi!
(a quest'ultima accusa diventa pensoso e gli si riempiono gli occhi di lacrime; si alza e passeggia lentamente)

Un dì m'era di gioia
passar fra gli odi e le vendette,
puro, innocente e forte.
Gigante mi credea ...
Son sempre un servo!
Ho mutato padrone.
Un servo obbediente di violenta passione!
Ah, peggio! Uccido e tremo,
e mentre uccido io piango!
Io della Redentrice figlio,
pel primo ho udito il grido suo
pel mondo ed ho al suo il mio grido
unito... Or smarrita ho la fede
nel sognato destino?
Com'era irradiato di gloria
il mio cammino!
La coscienza nei cuor
ridestar delle genti,
raccogliere le lagrime
dei vinti e sofferenti,


fare del mondo un Pantheon,
gli uomini in dii mutare
e in un sol bacio,
e in un sol bacio e abbraccio
tutte le genti amar! (etc.)
Or io rinnego il santo grido!
Io d'odio ho colmo il core,
e chi così m'ha reso, fiera ironia
è l'amor!


(con disperazione)
Sono un voluttuoso!
Ecco il novo padrone: il Senso!
Bugia tutto!
Sol vero la passione!
(vedendo ritornare presso a lui l'Incredibile firma)

L'Incredibile


Sta bene!
Ove trovarti se ...

Gérard (interrompendo)
Qui resto.

(L'Incredibile si allontana nel tempo stesso che entra il Cancelliere del Tribunale Rivoluzionario.
Gérard consegna a questi delle carte e con esse la nota degli accusati tra cui Andrea Chénier.
Il Cancelliere si allontana.)

Maddalena (alla porta)
Carlo Gérard?

Mathieu
Là! entrate!

Maddalena (entrando)
Se ancor di me vi sovvenite non so!
Son Maddalena di Coigny.


(interpretando un gesto di Gérard come una ripulsa)
Ah, non m'allontanate!
Se voi non m'ascoltate
io son perduta!

Gérard
Io t'aspettava! Io ti volevo qui!


Io son che come veltri ho a te
lanciato orde di spie!
Entro a tutte le vie
la mia pupilla è penetrata,
e ad ogni istante!
Io, per averti, preso ho il tuo amante!

Maddalena
A voi! Qui sto! Vendicatevi!

Gérard
Non odio!

Maddalena
Perchè m'avete qui voluta?

Gérard
Perchè ti volti qui?
Perchè ti voglio!
Perchè ciò è scritto nella vita tua!
Perchè ciò volle il mio voler possente!
Era fatale e vedi s'è avverato!
Io t'ho voluto allor che tu piccina
pel gran prato con me correvi lieta,
in quell'aroma d'erbe infiorate
e di selvaggie rose!
Lo volli il di che mi fu detto:
"Ecco la tua livrea!" e, come fu sera,
mentre studiavi un passo di minuetto,
io, gallonato e muto, aprivo
e richiudevo una portiera.
La poesia in te così gentile
di me fa un pazzo, grande e vile!


Ebben? Che importa? Sia!
E fosse un'ora sola,
io voglio quell'ebbrezza
de' tuoi occhi profondi!
Io pur, io pur, io pur voglio
affondare le mie mani nel mare
dei tuoi capelli biondi!
(audacemente levandosi ritto)
Or dimmi che farai contro il mio amor?

Maddalena
Io corro nella via!
Il nome mio vi grido!
Ed è la morte che mi salva!

(Gérard va a frapporsi tra Maddalena e le due uscite.)

Gérard
No, tu non lo farai! No!
Tuo malgrado, tu mia sarai!

Maddalena
Ah! ...
(colpita d'un pensiero)
Se della vita sua tu fai prezzo
il mio corpo, ebbene, prendimi!


(gli si avvicina lenta, sublime di quel suo sacrificio)

Gérard
Come sa amare!

Maddalena
La mamma morta m'hanno alla porta
della stanza mia; moriva e mi salvava!


poi a notte alta io con Bersi errava,
quando ad un tratto un livido bagliore
guizza e rischiara innanzi a' passi miei
la cupa via! Guardo!


Bruciava il loco di mia culla!
Così fui sola! E intorno il nulla!
Fame e miseria! Il bisogno, il periglio!
Caddi malata, e Bersi, buona e pura,
di sua bellezza ha fatto un mercato,
un contratto per me!


Porto sventura a chi bene mi vuole!
(ad un tratto, nelle pupille di Maddalena si effonde una luce di suprema gioia)
Fu in quel dolore
che a me venne l'amor!
Voce piena d'armonia e dice:


"Vivi ancora! Io son la vita!
Ne' miei occhi è il tuo cielo!
Tu non sei sola!
Le lacrime tue io le raccolgo!
Io sto sul tuo cammino e ti sorreggo!
Sorridi e spera! Io son l'amore!
Tutto intorno è sangue e fango?
Io son divino! Io son l'oblio!
Io sono il dio che sovra il mondo
scendo da l'empireo, fa della terra
un ciel! Ah!


Io son l'amore, io son l'amor, l'amor"
E l'angelo si accosta, bacia,
e vi bacia la morte!


Corpo di moribonda è il corpo mio.
Prendilo dunque.
Io son già morta cosa!

(Il cittadino Cancelliere si avvicina a Gérard, gli pone innanzi alcuni fogli scritti e ritorna al suo stanzino. Gérard prende i fogli lasciati dal Cancelliere e vi butta gli occhi sopra. È la lista degli accusati. Un nome gli balza subito agli occhi - quello di Chénier.)

Gérard
Perduto!
La mia vita per salvarlo!

Maddalena
Voi lo potete!
Stamane egli arrestato fu.

Gérard
Ma chi l'odiava per oggi
ha preparato il suo giudizio,
la sua morte!
(accorgendosi della folla in istrada dietro al cancello)
La folla già, curiosa ed avida
di lacrime, di sangue!
(dalle stanze contigue odesi il rumore dei fucili e delle sciabole dei gendarmi)
Udite? È il calcio dei fucili!
Sono i gendarmi!
E là sta già Chénier!

Maddalena
Salvatelo!

Gérard
La rivoluzione i figli suoi divora!

Maddalena
Salvatelo!

(Gérard colto da un'idea corre al tavolo e scrive rapidamente un biglietto al Presidente.)

Gérard
Il tuo perdono è la mia forza!
Grazie!
Io l'ho perduto, difenderlo saprò!

(Il pubblico si rovescia nella sala tumultuamente, eccitato.)


Mercantine (ad una vecchia)
Mamma Cadet! Presso alla sbarra, qui!

Mathieu
Ohè, Cittadina, un po' di discrezione!

Altre Mercantine (ad alcune compagne)
Di qui si vede e si ode
a perfezione!

Mathieu
Oggidì grande infornata, pare.

Alcune Vecchie
Qui si gode la vista d'ogni cosa!

Una Pescivendola
Venite qua, cittadina Babet!

Cittadini vari
Molti ex! ... La Legray! ...
E un poeta! ... Venite! ...
Sì ...
(Mercatine bisticciandosi con le vecchie)
Più in là!

Le Vecchie
Voi più in là!

Mathieu (vedendo il bisticcio)
Ohè là, quelle lingue cittadine!

Cittadine (chiacchierando fra loro)
Voi state bene? ...
Sì! e voi? ...
Così così! ...
Venite dal mercato?
Io no! Dalla barriera!
Notizie avete? ...
No! ...
E voi nulla sapete? ...
Hanno accresciuto il pane! ...
Lo so, lo so! ...
È un tiro di quel cane d'inglese
detto Pitt! ...

(Entrano i giurati seguiti dai giudici;)

Mathieu
Passo ai giurati!

Gérard (a Maddalena)
Eccoli, i giudici.

Cittadini
Chi presiede è Dumas! ...
Vilate! ... Pittore! ...
L'altro è lo stampatore,
tribuno Nicolas? ...
Ecco laggiù Fouquier!
(Appare Fouquier-Tinville.)
L'accusatore pubblico!

Maddalena
E gli accusati?
(stringendosi impaurita presso Gérard)

Gérard
Di là, ...
(indicando la porta dietro i giurati ancora chiusa)
... presso ai giurati.

(La porta si schiude e Maddalena soffoca un grido.)

Maddalena
Ecco... mi manca l'anima!
(Compariscono otto gendarmi, poi, in mezzo ai soldati ad uno ad uno seguono gli accusati. Ultimo è Chénier. Dopo, altri gendarmi.)
Egli non guarda.
Ah, pensa a me!

Mathieu (alle mercantine che sussurrano)
Silenzio!

Dumas (chiama gli accusati)
Gravier de Vergennes!

Fouquier-Tinville (leggendo una nota)
Un ex referendario.

Cittadini
È un traditore! È un traditore!
È un traditor!

(Dumas fa cenno all'accusato di sedere e legge un altro nome.)

Dumas
Laval-Montmorency!

Fouquier-Tinville
Convento di Montmartre.

Cittadini
Aristocratica!

Fouquier-Tinville
Taci!

(La monaca alza la mano per parlare.)

Cittadini
A che parlar? Sei vecchia!
Taci e muori!
(ridono)

Dumas
Legray!

(Si leva una donna: vorrebbe parlare ma il pubblico le impone silenzio.)

Cittadini
Ah!

Dumas
Andrea Chénier!

Gérard (a Maddalena)
Coraggio!

Maddalena (guardando Chénier)
O amore!

Cittadini
Ecco il poeta!
Fouquier-Tinville attentamente legge!
Pericoloso è l'accusato!

Fouquier-Tinville
Scrisse contro la rivoluzione!
Fu soldato con Dumouriez!

Cittadini
È un traditor!

Chénier (a Fouquier-Tinville)
Menti!

Fouquier-Tinville, Dumas (a Chénier)
Taci!

Gérard
Parla!

Maddalena
O mio amore!

Cittadini
Parli! Parli! ...
Si discolpi dalle accuse!

Gérard (disperato a Maddalena)
Io son che ciò feci!

Chénier
Si, fui soldato
e glorioso affrontato ho la morte
che, vile, qui mi vien data.


Fui letterato,
ho fatto di mia penna arma feroce
contro gli ipocriti!
Con la mia voce ho cantato la patria!


Passa la vita mia come una bianca vela:
essa inciela le antenne
al sole che le indora
e affonda la spumante prora
ne l'azzurro dell'onda ...
Va la mia nave spinta dalla sorte
a la scogliera bianca della morte?


Son giunto? Sia!
Ma a poppa io salgo
e una bandiera trionfale
sciolgo ai venti, e su vi è scritto: Patria!
A lei non sale il tuo fango!
Non sono un traditore.
Uccidi? Ma lasciami l'onor!

Fouquier-Tinville
Udiamo i testimoni.

(Mentre Mathieu e l'Incredibile si fanno avanti, Gérard si fa violentemente largo  nella folla.)

Gérard


Datemi il passo! Carlo Gérard!

Fouquier-Tinville
Sta ben; parla!

Gérard
L'atto di accusa è orribile menzogna!

Fouquier-Tinville (sorpreso)
Se tu l'hai scritto?!
(e mostra il foglio)

Gérard
Ho denunziato il falso
e lo confesso!

(Movimento nella folla e grida di sorpresa. Fouquier si leva ritto e picchia febbrilmente sul foglio scritto da Gérard.)

Fouquier-Tinville
Mie faccio queste accuse
e le rinnovo!

Gérard
La tua è una viltà!

Fouquier-Tinville
Tu offendi la patria e la giustizia!

Cittadini
Esso è un sospetto, fu comprato!

Gérard
Qui la giustizia ha nome tirannia!

Cittadini
Taci! ...

Gérard
Qui è un orgia d'odi e di vendette!
Il sangue della patria qui cola!
Siam noi che feriamo
il petto della Francia!


Chénier è un figlio della Rivoluzione!
L'alloro a lui, non dategli la morte!
La Patria è gloria!

Cittadini
... Taci! Taci! Taci! Alla lanterna!
Sì, fuori della legge!
Alla lanterna! Alla lanterna!
Egli è un traditore!
Fu comprato! Fu comprato!
Taci! Taci!
Imponigli silenzio, o Dumas! ...

(Al suon dei tamburi passa un gruppo di soldati che vanno alla guerra.)

Gérard
Odila, o popolo, là è la patria,
dove si muore colla spada in pugno!
Non qui dove le uccidi i suoi poeti.

(Fouquier-Tinville fa segno ai giurati di ritirarsi; essi partono. Gérard accorre verso Chénier, abbracciandolo e baciandolo.)

Chénier (a Gérard)
O generoso! o grande!
Vedi! Io piango!

Gérard
Guarda laggiù! Quel bianco viso...
È lei!

Chénier
Lei? Maddalena?
(I giurati rientrano. Il loro capo presenta a Dumas per mezzo del Cancelliere, il verdetto.)
Ancor l'ho riveduta! Or muoio lieto!

Gérard
Io spero ancora.

(Dumas dà una rapida occhiata al verdetto.)

Dumas
Morte!

Fouquier-Tinville
Morte!
(fa segno ai condannati di ritirarsi)
(Maddalena lancia un grido di disperazione seguito da singhiozzi)

Maddalena
Andrea!
Rivederlo!

 

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