atto
Secondo
scena
Prima
Magnifica camera, con un'alcova, la porta d'entrata alla destra, un
gabinetto alla sinistra, una porta in fondo «che dà adito alle stanze
delle cameriere», una finestra a lato.
La Contessa sola.
[N. 10 - Cavatina]
Larghetto
Archi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in mi bem.
CONTESSA
Porgi, amor, qualche ristoro
al mio duolo, a' miei sospir.
O mi rendi il mio tesoro,
o mi lascia almen morir.
atto
Secondo
scena
Seconda
La Contessa e Susanna; poi Figaro.
Entra Susanna.
Recitativo secco
CONTESSA
(sedendo)
Vieni, cara Susanna:
finiscimi l'istoria.
SUSANNA
È già finita.
CONTESSA
Dunque, volle sedurti?
SUSANNA
Oh, il signor Conte
non fa tai complimenti
con le donne mie pari:
egli venne a contratto di danari.
CONTESSA
Ah, il crudel più non m'ama!
SUSANNA
E come, poi,
È geloso di voi?
CONTESSA
Come lo sono
i moderni mariti: per sistema
infedeli, per genio capricciosi,
e per orgoglio, poi, tutti gelosi.
Ma se Figaro t'ama, ei sol potria...
FIGARO
(di dentro, canterellando)
La, la la la, la la la, la la la,
la, la la la, la la la, la.
(entra)
SUSANNA
Eccolo. Vieni, amico:
madama impaziente...
FIGARO
(con ilare disinvoltura)
A voi non tocca
stare in pena per questo.
Alfin, di che si tratta? Al signor Conte
piace la sposa mia;
indi segretamente
ricuperar vorria
il diritto feudale:
possibile è la cosa, e naturale.
CONTESSA
Possibil!
SUSANNA
Natural!
FIGARO
Naturalissima.
E, se Susanna vuoi, possibilissima.
SUSANNA
Finiscila una volta.
FIGARO
Ho già finito.
Quindi, prese il partito
di sceglier me corriero, e la Susanna
consigliera segreta d'ambasciata:
e, perch'ella ostinata ognor rifiuta
il diploma d'onor ch'ei le destina,
minaccia di protegger Marcellina.
Questo è tutto l'affare.
SUSANNA
Ed hai coraggio di trattar scherzando
un negozio sì serio?
FIGARO
Non vi basta
che scherzando io ci pensi? Ecco il progetto.
(alla Contessa)
Per Basilio un biglietto
io gli fo capitar, che l'avvertisca
di certo appuntamento
che per l'ora del ballo
a un amante voi deste.
CONTESSA
O ciel! che sento!
Ad un uom sì geloso!...
FIGARO
Ancora meglio:
così potrem più presto imbarazzarlo,
confonderlo, imbrogliarlo,
rovesciargli i progetti,
empierlo di sospetti, e porgli in testa
che la moderna festa,
ch'ei di fare a me tenta, altri a lui faccia;
onde qua perda il tempo, ivi la traccia.
Così, quasi ex abrupto, e senza ch'abbia
fatto per frastornarci alcun disegno,
vien l'ora delle nozze,
(a Susanna, segnando la Contessa)
e in faccia a lei
non fia ch'osi d'opporsi ai voti miei.
SUSANNA
È ver; ma in di lui vece
s'opporrà Marcellina.
FIGARO
(a Susanna)
Aspetta: al Conte
farai subito dir che verso sera
attèndati in giardino:
il picciol Cherubino,
per mio consiglio non ancor partito,
da femmina vestito,
faremo che in tua vece ivi se n' vada.
Questa è l'unica strada
onde monsù, sorpreso da madama,
sia costretto a far poi quel che si brama.
CONTESSA
(a Susanna)
Che ti par?
SUSANNA
Non c'è mal.
CONTESSA
Nel nostro caso...
SUSANNA
Quand'egli è persuaso... E dove è il tempo?...
FIGARO
Ito è il Conte alla caccia, e per qualch'ora
non sarà di ritorno.
(in atto di partire)
Io vado, e tosto
Cherubino vi mando: lascio a voi
la cura di vestirlo.
CONTESSA
E poi?
FIGARO
E poi...
Ripresa del N. 3
Allegretto
Archi, 2 Corni in fa.
FIGARO
Se vuol ballare,
signor Contino,
il chitarrino
le suonerò.
(parte)
atto
Secondo
scena
Terza
La Contessa e Susanna; poi Cherubino.
Recitativo secco
CONTESSA
Quanto duolmi, Susanna,
che questo giovinetto abbia del Conte
le stravaganze udite, ah, tu non sai!...
Ma per qual causa mai
da me stessa ei non venne?...
Dov'è la canzonetta?
SUSANNA
Eccola: appunto
facciam che ce la canti.
Zitto, vien gente: è desso. Avanti, avanti...
Cherubino entra.
SUSANNA
Signor uffiziale.
CHERUBINO
Ah, non chiamarmi
con nome sì fatale! Ei mi rammenta
che abbandonar degg'io
comare tanto buona.
SUSANNA
E tanto bella!
CHERUBINO
(sospirando)
Ah... sì... certo...
SUSANNA
(imitandolo)
Ah... sì... certo... (Ipocritone!)
(ad alta voce)
Via, presto! La canzone
che stamane a me deste
a Madama cantate.
CONTESSA
(aprendola)
Chi n'è l'autor?
SUSANNA
(additando Cherubino)
Guardate: egli ha due braccia
di rossor sulla faccia.
CONTESSA
Prendi la mia chitarra e l'accompagna.
CHERUBINO
Io sono sì tremante...
ma se Madama vuole...
SUSANNA
Lo vuole, sì, lo vuol... manco parole.
(fa il ritornello sulla chitarra)
[N. 11 - Canzone]
Andante con moto
Archi, 1 Flauto, 1 Oboe, 1 Clarinetto in si bem, 2 Fagotto, 2 Corni in
mi bem.
CHERUBINO
Voi che sapete
che cosa è amor,
donne, vedete
s'io l'ho nel cor.
Quello ch'io provo
vi ridirò;
è per me nuovo,
capir no 'l so.
Sento un affetto
pien di desir
ch'ora è diletto,
ch'ora è martir.
Gelo, e poi sento
l'alma avvampar,
e in un momento
torno a gelar.
Ricerco un bene
fuori di me,
non so chi 'l tiene,
non so cos'è.
Sospiro e gemo
senza voler,
palpito e tremo
senza saper,
non trovo pace
notte né dì:
ma pur mi piace
languir così.
Voi che sapete
che cosa è amor,
donne, vedete
s'io l'ho nel cor.
Recitativo secco
CONTESSA
Bravo! Che bella voce! Io non sapea
che cantaste sì bene.
SUSANNA
Oh, in verità
egli fa tutto ben quello ch'ei fa.
Presto, a noi, bel soldato:
Figaro v'informò...
CHERUBINO
Tutto mi disse.
SUSANNA
Lasciatemi veder.
(si misura con Cherubino)
Andrà benissimo:
siam d'uguale statura... giù quel manto...
(gli cava il manto)
CONTESSA
(a Susanna)
Che fai?
SUSANNA
Niente paura.
CONTESSA
E se qualcuno entrasse?
SUSANNA
Entri: che mal facciamo?
La porta chiuderò.
(chiude la porta)
Ma come, poi,
acconciargli i capelli?
CONTESSA
Una mia cuffia
prendi nel gabinetto.
Presto!
(Susanna va nel gabinetto a pigliar una cuffia. Cherubino si accosta
alla Contessa, e le lascia veder la patente che terrà in petto; la
Contessa la prende, la apre; e vede che manca il sigillo)
CONTESSA
Che carta è quella?
CHERUBINO
La patente.
CONTESSA
Che sollecita gente!
CHERUBINO
L'ebbi or da Basilio.
CONTESSA
Dalla fretta obliato hanno il sigillo.
(gliela rende)
SUSANNA
(tornando con la cuffia)
Il sigillo di che?
CONTESSA
Della patente.
SUSANNA
Cospetto! Che premura!
Ecco la cuffia.
CONTESSA
(a Susanna)
Spicciati: va bene.
Miserabili noi, se il Conte viene.
[N. 12 - Aria]
Allegretto
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in sol.
SUSANNA
(prende Cherubino e se lo fa inginocchiare davanti, poco discosto
dalla Contessa che siede)
Venite... inginocchiatevi...
restate fermo lì...
(lo pettina da un lato; poi lo prende pe 'l mento e lo volge a suo
piacere)
Pian piano, or via, giratevi...
bravo... va ben così.
La faccia ora volgetemi,
(Cherubino, mentre Susanna lo sta acconciando, guarda la Contessa
teneramente)
olà! Quegli occhi a me...
drittissimo... guardatemi...
Madama qui non è.
(séguita ad acconciarlo e a porgli la cuffia)
Più alto quel colletto...
Quel ciglio un po' più basso...
le mani sotto il petto...
vedremo poscia il passo,
quando sarete in piè.
(piano alla Contessa)
Mirate il bricconcello,
mirate quanto è bello!
Che furba guardatura,
che vezzo, che figura!
Se l'amano le femmine,
han certo il lor perché.
Recitativo secco
CONTESSA
Quante buffonerie!
SUSANNA
Ma se ne sono
io la medesma gelosa!
(prende pe 'l mento Cherubino)
Ehi, serpentello,
volete tralasciar d'esser sì bello?
CONTESSA
Finiam le ragazzate. Or quelle maniche
oltre il gomito gli alza,
onde più agiatamente
l'abito gli si adatti.
SUSANNA
(eseguisce)
Ecco.
CONTESSA
Più indietro.
Così...
(scoprendo un nastro onde ha fasciato il braccio)
Che nastro è quello?
SUSANNA
È quel ch'esso involommi.
CONTESSA
(stacca il nastro)
E questo sangue?
CHERUBINO
(turbato)
Quel sangue... Io non so come...
poco pria, sdrucciolando
in un sasso... la pelle io mi graffiai,
e la piaga col nastro io mi fasciai.
SUSANNA
Mostrate: non c'è mal. Cospetto! Ha il braccio
più candido del mio! Qualche ragazza...
CONTESSA
E segui a far la pazza?
Va' nel mio gabinetto, e prendi un poco
d'inglese taffetà, ch'è sullo scrigno.
(Susanna parte in fretta)
CONTESSA
In quanto al nastro...
(guarda un poco il suo nastro. Cherubino, inginocchiato, la osserva
attentamente)
Inver... per il colore...
mi spiacea di privarmene...
SUSANNA
(rientrando, le dà il taffetà e le forbici)
Tenete:
e da legargli il braccio?
CONTESSA
Un altro nastro
prendi insiem col mio vestito.
(Susanna parte per la porta ch'è in fondo e porta seco il mantello di
Cherubino)
CHERUBINO
Ah, più presto m'avria quello guarito!
CONTESSA
Perché? Questo è migliore.
CHERUBINO
Allorché un nastro
legò la chioma, ovver toccò la pelle...
d'oggetto...
CONTESSA
(interrompendolo)
... forastiero,
è buon per le ferite; non è vero?
Guardate qualità ch'io non sapea!
CHERUBINO
Madama scherza, ed io frattanto parto.
CONTESSA
Poverin, che sventura!
CHERUBINO
Oh, me infelice!
CONTESSA
(con affanno e commozione)
Or piange!
CHERUBINO
O ciel! Perché morir non lice!
Forse, vicino all'ultimo momento...
questa bocca oseria...
CONTESSA
Siate saggio: cos'è questa follia?
(gli asciuga gli occhi col fazzoletto. Si sente picchiare alla porta)
Chi picchia alla mia porta?
atto
Secondo
scena
Quarta
La Contessa, Cherubino; e il Conte fuori della porta.
CONTE
(di dentro)
Perché chiusa?
CONTESSA
(alzandosi)
Il mio sposo! O dèi, son morta!
(a Cherubino)
Voi qui senza mantello,
in questo stato! Un ricevuto foglio...
La sua gran gelosia!
CONTE
(con più forza)
Cosa indugiate?
CONTESSA
(confusa)
Son sola... ah, sì, son sola...
CONTE
E a chi parlate?
CONTESSA
A voi... certo... a voi stesso...
CHERUBINO
Dopo quel ch'è successo, il suo furore...
non trovo altro consiglio!
(entra nel gabinetto, e chiude)
CONTESSA
Ah, mi difenda il cielo, in tal periglio!
(leva la chiave dal gabinetto e corre ad aprire al Conte)
atto
Secondo
scena
Quinta
La Contessa e il Conte vestito da cacciatore.
CONTE
(entrando)
Che novità! Non fu mai vostra usanza
di rinchiudervi in stanza!
CONTESSA
È ver; ma io...
io stava qui mettendo...
CONTE
Via: mettendo...
CONTESSA
Certe robe... era meco la Susanna...
che in sua camera è andata.
CONTE
(esaminandola)
Ad ogni modo,
voi non siete tranquilla.
Guardate questo foglio.
CONTESSA
(Numi! È il foglio
che Figaro gli scrisse!)
(Cherubino fa cadere un tavolino e una sedia, in gabinetto, con molto
strepito)
CONTE
Cos'è codesto strepito?
CONTESSA
Strepito?
CONTE
In gabinetto
qualche cosa è caduta.
CONTESSA
Io non intesi niente.
CONTE
Convien che abbiate i gran pensieri in mente.
CONTESSA
Di che?
CONTE
Là v'è qualcuno.
CONTESSA
Chi volete che sia?
CONTE
Lo chiedo a voi...
Io vengo in questo punto.
CONTESSA
Ah, sì, Susanna... appunto...
CONTE
Che passò, mi diceste, alla sua stanza!
CONTESSA
Alla sua stanza, o qui: non vidi bene...
CONTE
Susanna! E donde viene
che siete sì turbata?
CONTESSA
(con risolino sforzato)
Per la mia cameriera?
CONTE
Io non so nulla:
ma turbata, senz'altro.
CONTESSA
Ah! questa serva,
più che non turba me, turba voi stesso.
CONTE
È vero, è vero; e lo vedrete adesso.
atto
Secondo
scena
Sesta
La Contessa, il Conte; e Susanna in disparte.
Susanna entra per la porta ond'è uscita, e si ferma vedendo il Conte,
che dalla parte del gabinetto sta favellando.
[N. 13 - Terzetto]
Allegro spiritoso
Archi, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in do.
CONTE
Susanna, or via, sortite,
sortite! Così vo'.
[Insieme]
SUSANNA
(Cos'è codesta lite?
Il paggio dove andò?)
CONTESSA
(al Conte, affannata)
Fermatevi... Sentite...
sortire ella non può.
CONTE
E chi vietarlo or osa?
CONTESSA
Lo vieta l'onestà:
un abito da sposa
provando ella si sta.
[Insieme]
CONTESSA
(Bruttissima è la cosa:
chi sa cosa sarà.)
CONTE
(Chiarissima è la cosa:
l'amante qui sarà!)
SUSANNA
(Capisco qualche cosa:
veggiamo come va.)
CONTE
Dunque, parlate almeno,
Susanna, se qui siete...
CONTESSA
Nemmen, nemmen, nemmeno!
(verso la porta)
Io v'ordino, tacete!
[Insieme]
CONTESSA
Consorte mio, giudizio!
Un scandalo, un disordine
schiviam, per carità.
CONTE
Consorte mia, giudizio!
Un scandalo, un disordine
schiviam, per carità.
SUSANNA
(nascondendosi entro l'alcova)
(O cielo! Un precipizio,
un scandalo, un disordine
qui certo nascerà.)
Recitativo secco
CONTE
Dunque, voi non aprite?
CONTESSA
E perché deggio
le mie camere aprir?
CONTE
Ebben, lasciate...
l'aprirem senza chiavi... Ehi gente!...
CONTESSA
Come?
Porreste a repentaglio
d'una dama l'onore?
CONTE
È vero, io sbaglio.
Posso, senza rumore,
senza scandalo alcun di nostra gente,
andar io stesso a prender l'occorrente:
attendete pur qui... Ma, perché in tutto
sia il mio dubbio distrutto, anco le porte
io prima chiuderò.
(chiude a chiave la porta che conduce alle stanze delle cameriere)
CONTESSA
(Che impudenza!)
CONTE
Voi la condiscendenza
di venir meco avrete.
(con affettata ilarità)
Madama, eccovi il braccio. Andiamo.
CONTESSA
(con ribrezzo)
Andiamo.
CONTE
(a voce alta, accennando al gabinetto)
Susanna starà qui finché torniamo.
(partono)
atto
Secondo
scena
Settima
Susanna e Cherubino.
[N. 14 - Duettino]
Allegro assai
Archi soli.
SUSANNA
(esce dall'alcova in fretta e va alla porta del gabinetto)
Aprite, presto, aprite!
Aprite: è la Susanna.
Sortite, via, sortite...
andate via di qua!
CHERUBINO
(entrando, confuso e senza fiato)
Ahimè, che scena orribile!
Che gran fatalità!
(si accostano or ad una, or ad un'altra porta, e le trovano tutte
chiuse)
SUSANNA
Di qua, di qua, di là.
SUSANNA,
Le porte son serrate.
Che mai, che mai sarà!
CHERUBINO
CHERUBINO
Qui perdersi non giova.
SUSANNA
V'uccide, se vi trova.
CHERUBINO
Veggiamo un po' qui fuori.
(s'affaccia alla finestra che mette in giardino)
Dà proprio nel giardino.
(fa un moto come per voler saltarvi giù; Susanna lo trattiene)
SUSANNA
Fermate, Cherubino!
(guarda anch'essa, poi si ritira)
Fermate, per pietà!
CHERUBINO
Qui perdersi non giova:
m'uccide, se mi trova.
SUSANNA
(seguitando a trattenerlo)
Tropp'alto, per un salto.
Fermate, per pietà!
CHERUBINO
(si scioglie da Susanna)
Lasciami: pria di nuocerle,
nel foco volerei.
Abbraccio te per lei,
addio. Così si fa.
SUSANNA
Ei va a perire, oh, dèi!
Fermate, per pietà.
(Cherubino salta fuori; Susanna mette un alto grido, siede un momento,
poi va alla finestra)
Recitativo secco
SUSANNA
Oh, guarda il demonietto! Come fugge!
È già un miglio lontano!
Ma non perdiamoci invano.
Entriam nel gabinetto:
venga poi lo smargiasso, io qui l'aspetto.
(entra nel gabinetto e si chiude dietro la porta)
atto
Secondo
scena
Ottava
La Contessa e il Conte.
Rientrano la Contessa e il Conte, con martello e tenaglia in mano; al
suo arrivo esamina tutte le porte ecc.
CONTE
Tutto è come il lasciai: volete dunque
aprir voi stessa,
(in atto di aprir a forza la porta)
o deggio...
CONTESSA
Ahimè, fermate,
e ascoltatemi un poco.
(il Conte getta il mantello e la tenaglia sopra una sedia)
CONTESSA
Mi credete capace
di mancare al dover?...
CONTE
Come vi piace.
Entro quel gabinetto
chi v'è chiuso vedrò.
CONTESSA
(timida e tremante)
Sì, lo vedrete...
ma uditemi tranquillo.
CONTE
(alterato)
Non è dunque Susanna!
CONTESSA
(come sopra)
No, ma invece è un oggetto
che ragion di sospetto
non vi deve lasciar: per questa sera...
Una burla innocente
di far si disponeva... ed io vi giuro...
che l'onor... l'onestà...
CONTE
(più alterato)
Chi è dunque? Dite!...
L'ucciderò.
CONTESSA
Sentite...
ah, non ho cor.
CONTE
Parlate.
CONTESSA
È un fanciullo...
CONTE
(come sopra)
Un fanciul...
CONTESSA
Sì, Cherubino.
CONTE
(E mi farà il destino
ritrovar questo paggio in ogni loco!)
(alla Contessa)
Come? non è partito? Scellerati!
Ecco i dubbi spiegati, ecco l'imbroglio,
ecco il raggiro onde m'avverte il foglio.
[N. 15 - Finale]
Allegro
Archi, 2 Oboi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in si bem.
CONTE
(alla porta del gabinetto, con impeto)
Esci, ormai, garzon malnato!
Sciagurato, non tardar.
CONTESSA
Ah, signore, quel furore
(ritira a forza il Conte)
per lui fammi il cor tremar.
CONTE
E d'opporvi ancor osate?
CONTESSA
No, sentite...
CONTE
Via, parlate.
CONTESSA
(tremando e sbigottita)
Giuro al ciel ch'ogni sospetto...
e lo stato in che il trovate...
sciolto il collo... nudo il petto...
CONTE
Sciolto il collo...
nudo il petto... Seguitate.
CONTESSA
Per vestir femminee spoglie...
[Insieme]
CONTESSA
(con forza)
Mi fa torto, quel trasporto;
m'oltraggiate, a dubitar.
CONTE
Ah, comprendo, indegna moglie;
mi vo' tosto vendicar!
(s'appressa al gabinetto, poi torna indietro)
CONTE
Qua la chiave.
CONTESSA
Egli è innocente,
voi sapete...
(porge al Conte la chiave)
CONTE
Non so niente.
Va' lontan dagli occhi miei.
Un'infida, un'empia sei...
e mi cerchi d'infamar.
CONTESSA
Vado... sì... ma...
CONTE
Non ascolto.
CONTESSA
Non son rea...
CONTE
Ve 'l veggo in volto.
[Insieme]
CONTESSA
(con forza)
Ah, la cieca gelosia
qualche eccesso gli fa far!...
CONTE
Mora, mora, e più non sia
ria cagion del mio penar!
Il Conte apre il gabinetto, e Susanna esce sulla porta tutta grave, ed
ivi si ferma.
atto
Secondo
scena
Nona
Molto Andante
Archi, 2 Oboi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in mi bem.
CONTE
(con meraviglia)
Susanna!
CONTESSA
(con meraviglia)
Susanna!
SUSANNA
Signore!
Cos'è quel stupore?
(con ironia)
Il brando prendete,
il paggio uccidete;
quel paggio malnato
vedetelo qua.
[Insieme]
CONTESSA
(Che storia è mai questa!
Susanna v'è là?)
CONTE
(Che scuola! La testa
girando mi va.)
SUSANNA
(Confusa han la testa:
non san come va.)
CONTE
(a Susanna)
Sei sola?...
[Insieme]
CONTE
Guardiamo, guardiamo,
qui ascoso sarà.
(entra nel gabinetto)
SUSANNA
(al Conte)
Guardate,
qui ascoso sarà.
Allegro
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni
in si bem.
CONTESSA
Susanna, son morta:
il fiato mi manca.
SUSANNA
(allegrissima, addita alla Contessa la finestra ond'atto è saltato
Cherubino)
Più lieta, più franca!
In salvo è di già.
CONTE
(esce confuso dal gabinetto)
Che sbaglio mai presi!
Appena lo credo.
Se a torto v'offesi,
perdono vi chiedo;
ma far burla simile
è poi crudeltà!
CONTESSA,
(la Contessa col fazzoletto alla bocca per celare il disordine di
spirito)
Le vostre follie
non mertan pietà.
SUSANNA
CONTE
Io v'amo!
CONTESSA
(rinvenendo dalla confusione a poco a poco)
No 'l dite!
CONTE
Ve 'l giuro!
CONTESSA
(con forza e collera)
Mentite!
Son l'empia, l'infida
che ognor v'inganna.
[Insieme]
CONTE
Quell'ira, Susanna,
m'aita a calmar.
SUSANNA
Così si condanna
chi può sospettar.
CONTESSA
(con risentimento)
Adunque la fede
d'un anima amante
sì fiera mercede
doveva sperar?
CONTE
Quell'ira, Susanna,
m'aita a calmar.
SUSANNA
(in atto di preghiera)
Signora!
CONTE
(in atto di preghiera)
Rosina!
CONTESSA
(al Conte)
Crudele!
Più quella non sono,
ma il misero oggetto
del vostro abbandono,
che avete diletto
di far disperar.
[Insieme]
CONTESSA
Soffrir sì gran torto
quest'alma non sa.
CONTE
Confuso, pentito,
son troppo punito:
abbiate pietà.
SUSANNA
Confuso, pentito,
è troppo punito:
abbiate pietà.
CONTE
Ma il paggio rinchiuso?
CONTESSA
Fu sol per provarvi.
CONTE
Ma i tremiti, i palpiti?
CONTESSA
Fu sol per burlarvi.
CONTE
E un foglio sì barbaro?
CONTESSA,
Di Figaro è il foglio,
e a voi, per Basilio...
SUSANNA
CONTE
Ah, perfidi! Io voglio...
CONTESSA,
Perdono non merta
chi agli altri no 'l dà.
SUSANNA
CONTE
(con tenerezza)
Ebben, se vi piace,
comune è la pace:
Rosina inflessibile
con me non sarà.
CONTESSA
Ah, quanto, Susanna,
son dolce di core!
Di donna al furore
chi più crederà?
SUSANNA
Cogli uomini, signora,
girate, volgete,
vedrete che ognora
si cade poi là.
CONTE
(con tenerezza)
Guardatemi...
CONTESSA
Ingrato!
CONTE
Ho torto, e mi pento!
(bacia e ribacia la mano della Contessa)
[Insieme]
CONTESSA
Da questo momento
quest'alma a conoscermi
apprender potrà.
CONTE
Da questo momento
quest'alma a conoscervi
apprender potrà.
SUSANNA
Da questo momento
quest'alma a conoscerla
apprender potrà.
atto
Secondo
scena
Decima
La Contessa, il Conte, Susanna e Figaro.
Allegro con spirito
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in sol.
FIGARO
(entrando)
Signori, di fuori
son già i suonatori:
le trombe sentite,
i pifferi udite.
Tra canti, tra balli
de' vostri vassalli,
corriamo, voliamo
le nozze a compir!
(prende Susanna sotto il braccio e va per partire; il Conte lo
trattiene)
CONTE
Pian piano, men fretta.
FIGARO
La turba m'aspetta.
CONTE
Un dubbio toglietemi
in pria di partir.
CONTE,
(La cosa è scabrosa;
com'ha da finir?
Con l'arte le carte
convien qui scoprir.)
CONTESSA,
FIGARO,
SUSANNA
Andante
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in do.
CONTE
(mostrandogli il foglio ricevuto da Basilio)
Conoscete, signor Figaro,
questo foglio chi vergò?
FIGARO
(finge d'esaminarlo)
No 'l conosco...
SUSANNA
(a Figaro)
No 'l conosci?
FIGARO
No.
CONTESSA
(a Figaro)
No 'l conosci?
FIGARO
No.
CONTE
(a Figaro)
No 'l conosci?
FIGARO
No.
CONTE,
(a Figaro)
No 'l conosci?
CONTESSA,
SUSANNA
FIGARO
No, no, no!
SUSANNA
E no 'l desti a Don Basilio...
CONTESSA
Per recarlo...
CONTE
Tu c'intendi...
FIGARO
Oibò, oibò.
SUSANNA
E non sai del damerino...
CONTESSA
Che stasera, nel giardino...
CONTE
Già capisci...
FIGARO
Non lo so.
CONTE
Cerchi invan difesa e scusa.
Il tuo ceffo già t'accusa;
veggo ben che vuoi mentir.
FIGARO
(al Conte)
Mente il ceffo, io già non mento.
CONTESSA,
(a Figaro)
Il talento aguzzi invano.
Palesato abbiam l'arcano:
non v'è nulla da ridir.
SUSANNA
CONTE
Che rispondi?
FIGARO
Niente, niente.
CONTE
Dunque, accordi?
FIGARO
Non accordo.
CONTESSA,
(a Figaro)
Eh, via, chétati, balordo:
la burletta ha da finir.
SUSANNA
FIGARO
Per finirla lietamente
e all'usanza teatrale
(prende Susanna sotto il braccio)
un'azion matrimoniale
le faremo ora seguir.
[Insieme]
FIGARO
Deh, signor, no 'l contrastate:
consolate i lor desir.
CONTESSA, SUSANNA
Deh, signor, no 'l contrastate:
consolate i miei desir.
CONTE
(Marcellina, Marcellina
quanto tardi a comparir!)
atto
Secondo
scena
Undicesima
La Contessa, il Conte, Susanna, Figaro e Antonio.
Entra Antonio, il giardiniere, mezzo ubriaco, portando un vaso di
garofani schiacciato.
Allegro molto
ANTONIO
(infuriato)
Ah! Signore... signor...
CONTE
Cosa è stato?
ANTONIO
Che insolenza! Chi 'l fece, chi fu?
CONTE,
(con ansietà)
Cosa dici, cos'hai, cosa è nato?
CONTESSA,
FIGARO,
SUSANNA
ANTONIO
Ascoltate.
CONTE,
Via, parla, di' su.
CONTESSA,
FIGARO,
SUSANNA
ANTONIO
Dal balcone che guarda in giardino
mille cose ogni dì gettar veggio;
e poc'anzi, può darsi di peggio?
Vidi un uom, signor mio, gittar giù!
CONTE
Dal balcone?
ANTONIO
(additandogli il vaso di fiori schiacciato)
Vedete i garofani?
CONTE
In giardino?
ANTONIO
Sì!
CONTESSA,
(sottovoce a Figaro)
Figaro, all'erta!
SUSANNA
CONTE
Cosa sento!
CONTESSA,
(Costui ci sconcerta.)
(ad alta voce)
Quel briaco che viene a far qui?
SUSANNA,
FIGARO
CONTE
(con fuoco, ad Antonio)
Dunque un uom... Ma dov'è, dov'è gito?
ANTONIO
Ratto ratto il birbone è fuggito,
e ad un tratto di vista m'uscì.
SUSANNA
(sottovoce a Figaro)
Sai che il paggio...
FIGARO
(sottovoce a Susanna)
So tutto, lo vidi.
(ride forte)
Ah, ah, ah, ah!
CONTE
(a Figaro)
Taci là.
ANTONIO
(a Figaro)
Cosa ridi?
FIGARO
(ad Antonio)
Tu sei cotto dal sorger del dì!
CONTE
(ad Antonio)
Or ripetimi: un uom dal balcone...
ANTONIO
Dal balcone.
CONTE
In giardino...
ANTONIO
In giardino...
CONTESSA,
Ma, signore, se in lui parla il vino!
SUSANNA,
FIGARO
CONTE
(ad Antonio)
Segui pure. Né in volto il vedesti?
ANTONIO
No, no 'l vidi.
CONTESSA,
(sottovoce a Figaro)
Olà, Figaro, ascolta.
SUSANNA
FIGARO
(ad Antonio)
Via, piangione, sta' zitto una volta:
(toccando con disprezzo i garofani)
per tre soldi far tanto tumulto!
Giacché il fatto non può stare occulto:
sono io stesso saltato di lì.
CONTE
Chi? Voi stesso?
CONTESSA,
(Che testa! che ingegno!)
SUSANNA
FIGARO
(al Conte)
Che stupor?
CONTE
Già creder no 'l posso.
ANTONIO
(a Figaro)
Come mai diventaste sì grosso?
[Insieme]
FIGARO
A chi salta succede così.
ANTONIO
Dopo il salto non foste così.
ANTONIO
Chi 'l direbbe?
CONTESSA,
(Ed insiste, quel pazzo!)
SUSANNA
CONTE
(ad Antonio)
Tu che dici?
ANTONIO
A me parve il ragazzo.
CONTE
(con fuoco)
Cherubin!
CONTESSA,
(Maledetto!)
SUSANNA
FIGARO
(ironicamente)
Esso appunto.
Da Siviglia a cavallo qui giunto.
Da Siviglia ov'ei forse sarà.
ANTONIO
(con rozza semplicità)
Questo no, questo no: ché il cavallo
io non vidi saltare di là.
CONTE
Che pazienza! Finiam questo ballo!
CONTESSA,
(Come mai, giusto ciel, finirà?)
SUSANNA
CONTE
(a Figaro, con fuoco)
Dunque, tu...
FIGARO
(con disinvoltura)
Saltai giù.
CONTE
Ma perché?
FIGARO
Il timor...
CONTE
Che timor?
FIGARO
(additando le camere delle serve)
Là rinchiuso,
aspettando quel caro visetto...
tippe tappe, un sussurro fuor d'uso...
voi gridaste... lo scritto biglietto...
saltai giù dal terrore confuso...
(stropicciandosi il piede, come si fosse fatto del male)
E stravolto m'ho un nervo del piè!
Andante
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti in si bem., 2 Corni in mi bem.
ANTONIO
Vostre, dunque, saran queste carte
che perdeste...
(porge alcune carte chiuse a Figaro: il Conte gliele toglie)
CONTE
Olà, porgile a me.
FIGARO
(sottovoce a Susanna e alla Contessa)
Sono in trappola.
CONTESSA,
(sottovoce a Figaro)
Figaro, all'erta!
SUSANNA
CONTE
(apre il foglio; poi lo chiude tosto)
Dite un po', questo foglio cos'è?
FIGARO
Tosto... tosto... n'ho tanti, aspettate.
(cava di tasca alcune carte e finge di guardarle)
ANTONIO
Sarà forse il sommario de' debiti.
FIGARO
No, la lista degli osti.
CONTE
(a Figaro)
Parlate.
(ad Antonio)
E tu, lascialo!
[Insieme]
FIGARO
(ad Antonio)
Lasciami! E parti!
CONTESSA, SUSANNA
(ad Antonio)
Lascialo! E parti!
ANTONIO
Parto, sì, ma se torno a trovarti...
(parte)
FIGARO
Vanne, vanne, non temo di te.
CONTE
(riapre la carta e poi tosto la chiude; a Figaro)
Dunque?...
CONTESSA
(a Susanna, sottovoce)
O ciel! La patente del paggio!
SUSANNA
(sottovoce a Figaro)
Giusti dèi! La patente!
CONTE
(a Figaro, ironicamente)
Coraggio!
FIGARO
(come in atto di risovvenirsi della cosa)
Uh, che testa! Quest'è la patente
che poc'anzi il fanciullo mi diè.
CONTE
Per che fare?
FIGARO
(imbrogliato)
Vi manca...
CONTE
Vi manca?
CONTESSA
(sottovoce a Susanna)
Il suggello...
SUSANNA
(sottovoce a Figaro)
Il suggello!
CONTE
(a Figaro, che finge di pensare)
Rispondi?
FIGARO
È l'usanza...
CONTE
Su via: ti confondi?
FIGARO
È l'usanza di porvi il suggello.
[Insieme]
CONTESSA, SUSANNA
(Se mi salvo da questa tempesta,
più non avvi naufragio per me.)
CONTE
(guarda, e vede che manca il suggello; e squarcia la carta)
(Questo birbo mi toglie il cervello
tutto, tutto è un mistero per me.)
(con somma collera getta il foglio)
FIGARO
(Sbuffa invano, e la terra calpesta;
poverino, ne sa men di me.)
atto
Secondo
scena
Dodicesima
La Contessa, il Conte, Susanna, Figaro, Marcellina, Bartolo e Basilio.
Allegro assai
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni
in mi bem., 2 Trombe in mi bem., Timpani in mi bem., si bem.
MARCELLINA,
(entrando, al Conte)
Voi, signor, che giusto siete,
ci dovete or ascoltar.
BARTOLO,
BASILIO
[Insieme]
CONTESSA, SUSANNA, FIGARO
(Son venuti a sconcertarmi.
Qual rimedio ritrovar?)
CONTE
(Son venuti a vendicarmi.
Io mi sento consolar.)
FIGARO
(al Conte)
Son tre stolidi, tre pazzi.
Cosa mai vengono a far?
CONTE
Pian pianin, senza schiamazzi
dica ognun quel che gli par.
MARCELLINA
Un impegno nuziale
ha costui con me contratto;
e pretendo che il contratto
deva meco effettuar.
CONTESSA,
Come! Come!
SUSANNA,
FIGARO
CONTE
Olà, silenzio:
io son qui per giudicar.
BARTOLO
Io da lei scelto avvocato
vengo a far le sue difese,
le legittime pretese
io qui vengo a palesar.
CONTESSA,
È un birbante!
SUSANNA,
FIGARO
CONTE
Olà, silenzio:
io son qui per giudicar.
BASILIO
Io, com'uom al mondo cognito,
vengo qui per testimonio
del promesso matrimonio
con prestanza di danar.
CONTESSA,
Son tre matti!
SUSANNA,
FIGARO
CONTE
Lo vedremo:
il contratto leggeremo.
Tutto in ordin deve andar.
Più Allegro, e infine Prestissimo
[Insieme]
MARCELLINA, BARTOLO, BASILIO
(Che bel colpo, che bel caso:
è cresciuto a tutti il naso!
Qualche nume a noi propizio
qui ci ha fatti capitar.)
FIGARO
(Son confuso, son stordito,
disperato, sbalordito!
Certo, un diavol dell'inferno
qui li ha fatti capitar.)
CONTE
(Che bel colpo, che bel caso:
è cresciuto a tutti il naso!
Qualche nume a noi propizio
qui li ha fatti capitar.)
CONTESSA, SUSANNA
(Son confusa, son stordita,
disperata, sbalordita!
Certo, un diavol dell'inferno
qui li ha fatti capitar.)
Fine ATTO II
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