Il Signor Bruschino

Sala Verdi Conservatorio di Milano
domenica 21 giugno 2009 ore 21.00
GIOACHINO ROSSINI
Il Signor Bruschino
Farsa giocosa per musica in un atto
Libretto di Giuseppe Foppa
Nuovo allestimento a cura del LABORATORIO OPERASTUDIO
del Conservatorio di Musica "G. Verdi" di Milano
Docenti: Daniele Agiman, Demetrio Colaci, Laura Cosso, Umberto Finazzi

Personaggi ed interpreti (in ordine alfabetico)
Gaudenzio, tutore di Sofia Kim JooTaek/ Yun Hyuck Jin
Sofia Ira Iosebidze/Yuko Sakaguchi
Bruschino padre Juan José Micheletti/Andrea Tabili
Florville Matteo Falcier
Filiberto, locandiere Daniele Piscopo
Marianna, cameriera Mayuko Sakurai/Rosy Svazlian
Un commissario di polizia Luca Lee Deun
Bruschino figlio Luca Lee Deun
Altri partecipanti al Laboratorio e alla produzione
 Dorela Cela, Irene Ripa, Bianca Tognocchi, Martina Zambelli
Direttore d'orchestra Damiano Carissoni/Margherita Colombo


Regia Laura Cosso
Supervisione musicale Daniele Agiman, Demetrio Colaci, Umberto Finazzi
Scene, costumi, disegno luci Claudio Cinelli
Maestro collaboratore Marco Borroni
ORCHESTRA UECO
Costumi gentilmente offerti in prestito dal Teatro Regio di Torino
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili


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SCENA QUARTA
Gaudenzio, poi Florville con Marianna, indi
Servitori.


GAUDENZIO
Nel teatro del gran mondo
Cerca ognun la sua fortuna;


Ma, stia ben da capo a fondo,
L'uom contento mai non è.
Se la cerca nel denaro,
Più ne acquista più ne vuole.
Se la brama negli onori
Tenta il vol di là dal sole.


Sempre avanti, sempre avanti
Va scontento l'uom di sé.


Io cercai la mia fortuna.
In un certo non so che;
Ma ho trovato poi l'intoppo,
Che de' guai provar mi fé.


Eh godiam di quel che viene,
Né cerchiam quel che non c'è.


Ho trovato a Sofia un buon partito


Nel giovane Bruschino. Ma contento


Io non sarò, se pria non me la paga
Quel signor di Florville.


(Si vedono dal fondo Marianna e Florville,
questo le dà una lettera).

FLORVILLE
(Da brava!)

MARIANNA
(Siete ben raccomandato.)
(Entra).

FLORVILLE
(Vo a dispormi per esser arrestato.)
(Parte velocemente dal fondo).

GAUDENZIO
Stupisco che Bruschino non si veda...


(Esce Marianna e dà a Gaudenzio la lettera
prima ricevuta da Florville).

MARIANNA
Fu recata una lettera per lei.

GAUDENZIO
Chi mi scrive? leggiam.
(Apre e fa un motto di gran sorpresa)
Bruschino il padre!
(Legge)


"Amico. Mi valgo d'altra mano a cagione d'un
improvviso piccolo accesso di chiragra e di
gotta, ma vi scrivo indispensabilmente. Mio
figlio Bruschino (cui ho fatto tener dietro)
invece di recarsi da voi, batte la campagna, e
perde poco lodevolmente il suo tempo.

Io vi scongiuro di farlo arrestare dai vostri
servitori e tenerlo custodito presso di voi.
E siccome egli non è conosciuto di persona
da chicchessia dei vostri, eccovi in due
esemplari i suoi connotati. Vi torno a
raccomandare la sollecitudine e mi segno ecc.
Bruschino il padre".
O gioventù impudente!
olà! sentite.
(Escono servi).
Uscite immantinente:


Cercate dappertutto e se trovate
Un giovane che abbia i connotati
Che qui segnati trovansi,
(dà una cartina ch'era inclusa nella lettera
ad un servo)
Arrestatelo ,
Ed a qualunque costo a me guidatelo.
(i servi partono dal fondo).
Hai tu sentito?

MARIANNA
E come!

GAUDENZIO
Taci colla padrona,
Perché se mai...
(Odesi rumore dal fondo).


Per bacco!... i servitori.
Mi conducono un uomo...

MARIANNA
Che fosse lui...

GAUDENZIO
Volesse il ciel!...

SCENA QUINTA
Detti. Florville che si fa condurre a forza dai
servitori di Gaudenzio.



FLORVILLE
Lasciatemi...
Che violenza!... signore...

GAUDENZIO
Una cosa alla volta. Siete
Bruschino il figlio?

FLORVILLE
(affettando di sconcertarsi)
Io!...

GAUDENZIO
(va confrontandolo coi connotati)
Io! non serve
nascondersi.

FORVILLE
Lo sono.

GAUDENZIO
A vostro padre
Son giunti i vostri degni portamenti;
E con questa sua lettera
M'ordinò di arrestarvi.

FLORVILLE
E voi di grazia
Chi siete?

GAUDENZIO
Io son Gaudenzio Strappapuppole.



FLORVILLE
Oh dio!... quello!... ah che degno no non sono
Del vostro bel perdono...

GAUDENZIO
Giuoco... amiche!..

FLORVILLE
(fingendo desolazione)
Ah pentito
Io ne venia, ragion per cui trovato
Fui qui.

GAUDENZIO
(E ragione.)

FLORVILLE
E al padre mio scrivea
Implorando perdon.


Leggete.
(Cava la lettera avuta da Filiberto e la dà
a Gaudenzio che la scorre cogli occhi).

MARIANNA
(trovandosi destramente vicina a Florville)
(È forse?...)

FLORVILLE
(La lettera che il giovane Bruschino
A lui mandò per via del locandiere.)



GAUDENZIO
(Si vede che è pentito)
Oh entrate.

FLORVILLE
E posso
Sperar… ah che non oso…
(Finge piangere un poco).

GAUDENZIO
(Mi commove!)


(Florville bacia la mano a Gaudenzio).
Via via... chi sa!... oh basta per adesso.

FLORVILLE
Tanta bontà mi trae fuor di me stesso.
(Entra con Marianna e servitori).


SCENA SESTA
Gaudenzio, poi Bruschino padre, un
servitore, infine Florville.

GAUDENZIO
Buon giovane! Venia da per se stesso...
Che ha fatto poi?.. suo padre
È un uom fiero piuttosto e puntiglioso.
Ma dovrà perdonargli...

BRUSCHINO
(di dentro)
Ho inteso, ho inteso...
(Gaudenzio si mette in ascolto).

GAUDENZIO
Quest'è Bruschino il padre!...

BRUSCHINO
(di dentro)
Poco di buono!

GAUDENZIO
Con chi l'ha? sentiamo.
(Si mette un poco in disparte).
(Esce Bruschino con qualche impeto).



BRUSCHINO
Andate un po' a far nascere dei figli!...
Uh che caldo!... ecco i frutti che ne avete...
Debiti... giuoco... uh!... uh!...

GAUDENZIO
Amico...
(avvicinandosi a Bruschino che non s'avvede
di lui sennon allora che s'urtano insieme).

BRUSCHINO
Avrà a sentirmi!...

GAUDENZIO
Adagio un poco!...

BRUSCHINO
Signor Gaudenzio mio!...
(S'abbracciano).

GAUDENZIO
Signor Bruschino!

BRUSCHINO
Perdonatemi! Smonto
Ora di legno... uh che dolor!... che caldo!
Sento che il locandiere Filiberto,
Che conosco assai ben, sparse qui attorno
Gl'indegni portamenti
Di quel signor mio figlio, e... ben vedete...
Uh! che caldo!... voi già mi conoscete...
Mi va il sangue alla testa!...

GAUDENZIO
Amico… allegri…
È rimediato.

BRUSCHINO
Sì?

GAUDENZIO
L'amico è in gabbia.

BRUSCHINO
Che?

GAUDENZIO
L'ho qui in casa.

BRUSCHINO
In casa!

GAUDENZIO
Ed ha operato
La medicina, ed è tutto cambiato.

BRUSCHINO
Troppo presto! Nol credo. È una finzione.
Uh che caldo!.. è una burla!

GAUDENZIO
Ma vi prego
Di vederlo...

BRUSCHINO
Vederlo! oibò! non voglio
Neppur sentirlo a nominar!

GAUDENZIO
Per bacco!
Farò io. Chi è di là!
(Esce un servitore).
Venga il signor Bruschino suo figliuolo.
(Il servitore parte).

BRUSCHINO
Non voglio, dico!

GAUDENZIO
Eh via,
Non siate puntiglioso!

BRUSCHINO
Io!... uh vi perdono.

GAUDENZIO
E giacché mostra vero pentimento
Si può...

BRUSCHINO
Cosa si può?

GAUDENZIO
Far queste nozze.

BRUSCHINO
Nozze!... uh che caldo!... oibò!

GAUDENZIO
Che fece poi?
Gioventù, leggerezze... in confidenza,
E noi che abbiamo fatto
In quei tempi?... intendetemi?...

BRUSCHINO
Uh! non me lo ricordo!

GAUDENZIO
Or via, parliamo
Da uomini una volta e concludiamo.
Per un figlio già pentito
Parli a voi paterno affetto,
Poi il nodo sia compito
Dal dovere e dall'amor.

BRUSCHINO
Voi lo dite!... lo volete!...
Bolle il sangue e bolle assai!

GAUDENZIO
Da par vostro orsù cedete!...
(Esce Florville e resta in disparte).


FLORVILLE
(Al cimento andiamo omai.)

BRUSCHINO
(Uh che caldo!... e lo degg'io...
Indeciso è questo cor.)
(Bruschino resta fantasticando da sé.
Gaudenzio s'avvede di Florville e lo fa
avvicinare a Bruschino).

FLORVILLE
Tremo tutto... signor mio...
Quasi, oh dio! mi manca il cor.

GAUDENZIO
Via. coraggio... ci son io...
Non temete, fate cor.

FLORVILLE
(sommessamente a Bruschino colla testa bassa)
Caro padre, deh perdono!...
Degli error pentito io sono.

BRUSCHINO
Chi è costui?...
(gli solleva la testa, lo guarda).

FLORVILLE e GAUDENZIO
Son/E’ vostro figlio!...

BRUSCHINO
Chi è costui?...

FLORVILLE e GAUDENZIO
Bruschino...

BRUSCHINO
Un corno!

FLORVILLE
(affettando disperazione)
Ah previdi il mio periglio!..

GAUDENZIO
(severamente a Bruschino)
Ehi! scherzate!..

BRUSCHINO
(sbuffando)
Uh!...

GAUDENZIO
Arrossisco!

FLORVILLE
(Pover'uom! lo compatisco!)

GAUDENZIO
(come sopra) Ehi!...

BRUSCHINO
Uh!...

GAUDENZIO
Ebbene?

BRUSCHINO
Uh! che caldo!
Io nol vidi in vita mia,
Io non so chi diavol sia.
La capite sì o no?

GAUDENZIO
Rìnegate il figlio vostro
Per un stolido puntiglio!
Ah che in voi ravviso un mostro
Cui natura ha già in orror.

BRUSCHINO
Cosa andate naturando?
Cosa state borbottando?
Voi due pazzi mi sembrate;
Non vi bado e me ne vo.
(Per andare).
(Florville lo trattiene egli si
inginocchia dinanzi).

FLORVILLE
Ah?

GAUDENZIO
Fermate!...

FLORVILLE
(s'inginocchia davanti a Bruschino)
Padre!...

BRUSCHINO
Figlio???

FLORVILLE
Deh per grazia consolatemi!...

BRUSCHINO
Deh per grazia andar lasciatemi...

GAUDENZIO
Eh su!...

FLORVILLE
Ah padre!...

BRUSCHINO
Ah figlio!...

GAUDENZIO
Ah! diavolo!
Su finitela in buon'ora!...
(Levandosi tutti).

BRUSCHINO
Eh lasciatemi in malora!
Uh che caldo! che oppressione!
Dal velen mi strozzerei...
Va crepandomi il polmone!
Voglio andar dal Delegato,
Qui venir lo fo a drittura,
Uh che caldo! l'impostura
Smascherata resterà.
Poi vi fo mostrare a dito
Dapertutta la città.

GAUDENZIO
Eh vergogna, puntiglioso!
Eh tornate alla ragione!
Rinegate vostro figlio!
Poverin, fa compassione!
Venga pure il Delegato,
Venga tosto a dirittura
Smascherata l'impostura
Sì fra poco resterà.
Poi vi fo mostrar a dito
Dapertutta la città.

FLORVILLE
Né cedete, o padre, ancora!
Deh, tornate alla ragione!
Rinegate vostro figlio!
Ah signore! compassione!
Venga pure il Commissario,
Venga tosto a dirittura,
Smascherata l'impostura
Sì fra poco resterà.


Poi sarà mostrato a dito
Qualchedun per la città.


Stanze nel castello.

SCENA SETTIMA
Marianna, poi Gaudenzio.

MARIANNA
Impaziente son io
Di saper ciò che nacque.
(Esce Gaudenzio).

GAUDENZIO
Si può fare di peggio?

MARIANNA
È riscaldato.

GAUDENZIO
Mai non lo avrei pensato.
Fammi venir Sofia: poi se ritorna
Quel snaturato del signor Bruschino
Viemmelo a dir.

MARIANNA
Vi servirò a puntino.
(Parte).

SCENA OTTAVA
Gaudenzio, indi Sofia, poi Marianna.

GAUDENZIO
Sì, tentiamo...

SOFIA
Signor...

GAUDENZIO
Senti gran cosa!

SOFIA
E qual?

GAUDENZIO
Per un puntiglio
Il padre... oimè che orror!... rinega il figlio.

SOFIA
Questo padre chi è?

GAUDENZIO
Il signor Bruschino!

SOFIA
Il padre del mio sposo?

GAUDENZIO
Appunto appunto.

SOFIA
Ed è possibil mai!
(Esce Marianna).

MARIANNA
In questo punto
Tornò il signor Bruschino.

GAUDENZIO
A tempo a tempo.


Pria che con questo padre snaturato
Io torni a contrastar, vo' che tu tenti
A ragion ricondurlo e al suo dovere.

SOFIA
Io, signore...

GAUDENZIO
Si tratta d'uno sposo.
Ei viene. Animo, via. Di là verrai,
E l'esito del fatto mi dirai.
(Parte con Marianna).




SCENA NONA
Sofia, poi Bruschino introdotto da un
servitore.

SOFIA


Arte ci vuol. Tentiamo
D'acquistarci uno sposo.
(Esce Bruschino senz'avvedersi di Sofia).

BRUSCHINO
Per baccone!... uh che caldo!...
Ora signor Gaudenzio mio carissimo
Che viene il Delegato,
Dal signor Commissario
La man ci toccheremo.

SOFIA
(A noi.)
(Si scopre e s'inchina a Bruschino).

BRUSCHINO
Padrona mia.

SOFIA
Ella è il signor Bruschino.

BRUSCHINO
Io, io.

SOFIA
Che crudeltà!

BRUSCHINO
Perché mi chiamo
Bruschino?

SOFIA
Ah signor no.

BRUSCHINO
Dunque?

SOFIA
Perché
Con esempio incredibile
D'ostinazion... mi scusi...
(facendogli una riverenza)


Di crudeltà... perdoni...
Di barbarie... ah signor!... per un puntiglio
Riconoscer non vuole il proprio figlio.

BRUSCHINO
(Maledette le scuse ed i perdoni.)
Signora mia, la supplico... Ella chi è?

SOFIA
La sposa destinata
A suo figlio Bruschino.

BRUSCHINO
Si consoli.
Si sposerà a mio figlio.

SOFIA
E che, signore?

BRUSCHINO
Sappia ch'è un impostore
Quello che qui si crede mio figliuolo.

SOFIA
Uh!...

BRUSCHINO
Oh!... è così.

SOFIA
No, signor mio.

BRUSCHINO
Signora,
Noi lo vedremo or ora.

SOFIA
Deh! non s'ostini più. Ceda.

BRUSCHINO
Uh! che caldo!

SOFIA
Ceda a ragione.

BRUSCHINO
Or or non sto più saldo.

SOFIA


Ah voi condur volete
Alla disperazione una figliuola
Promessa a degno sposo. Non vi parla
Voce di sangue in petto?


No, creder nol potrei...
Deh! piegatevi o cielo! ai voti miei.


Ah donate il caro sposo
Ad un'alma che sospira.


La mia calma, il mio riposo,
Da voi sol dipenderà.
Se crudele persistete
A negarmi l'idol mio,


Voi la pena pagherete
Della vostra crudeltà.


Ma già sento la speranza
Che lusinga questo core.


Consolate un dolce amore,


Ve lo chiede la pietà.
(Parte).


 

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