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Venerdì 30 gennaio 2008 ore
20:30
Centro Francescano Culturale Artistico Rosetum
Via Pisanello 1 20146 Milano
www.rosetum.it
Giuseppe Verdi
Falstaff
Commedia lirica in tre atti
Libretto di Arrigo Boito
Opera completa in versione scenica per canto e pianoforte
PERSONAGGI
Sir John
Falstaff Baritono |
Orazio
Mori |
Ford,
marito d'Alice Baritono |
Simone
Tansini |
Fenton
Tenore |
Andrea
Bragiotto |
Dr.Cajus
Tenore |
Marco
Ferrari |
Bardolfo,
seguace di Falstaff Tenore |
Giorgio
Tiboni |
Pistola,
seguace di Falstaff Tenore |
Giampaolo
Vessella |
Mrs. Alice
Ford Soprano |
Tiziana
Scaciga Della Silva |
Nannetta,
figlia d'Alice Soprano |
Eikin
Futaci De Ambrogio |
Mrs.
Quickly Mezzosoprano |
Maria
Miccoli |
Mrs. Meg
Page Mezzosoprano |
Isabel De
Paoli |
L'Oste
della Giarrettiera |
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Robin,
paggio di Falstaff |
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Borghesi e
popolani - servi di Ford - mascherata di folletti - di fate - di streghe
ecc.
La vicenda si svolge a Windsor sotto il regno di Enrico IV
d'Inghilterra..
Direzione
musicale di Luis Baragiola
Regia di Daniele Rubboli
Coreografie di Walter Panzetti
Organizzatori: Centro Francescano Culturale Artistico Rosetum
Immagini della serata: Atto I (scena
1,
2)
Atto II (scena 1,
2) Atto III (scena
1,
2)
Introduzione di Daniele Rubboli
Saluti
di padre Stefano
Il
maestro Baragiola accompagna al pianoforte
ATTO PRIMO
PARTE PRIMA
L'interno dell'Osteria della Giarrettiera.
DR.
CAJUS: (entrando dalla porta a sinistra e gridando minaccioso)
Falstaff!
FALSTAFF: (senza abbadare alle vociferazioni del Dr.Cajus, chiama l'Oste che si
avvicina).
Olà!
DR. CAJUS: (più forte di prima)
Sir John Falstaff!!
BARDOLFO: (al Dr.Cajus)
Oh! che vi piglia?
DR.
CAJUS: (sempre vociando e avvicinandosi a Falstaff, che non gli dà retta)
Hai battuto i miei servi!...
FALSTAFF: (all'Oste, che esce per eseguire l'ordine)
Oste! un'altra bottiglia di Xeres.
DR.
CAJUS: (gridando)
M'appellerò al Consiglio Real.
FALSTAFF:
Vatti con Dio.
Sta zitto o avrai le beffe; quest'è il consiglio mio.
FALSTAFF:
(con flemma)
Ecco la mia risposta:
Ho fatto ciò che hai detto.
BARDOLFO:
(Si fa tastare il polso dal Dr.Cajus)
Pur troppo! e che dolore!...
Sto mal. D'un tuo pronostico m'assisti.
Ho l'intestino
Guasto. Malanno agli osti
Che dan la calce al vino!
BARDOLFO:
Vedi questa meteora?
Essa si corca
Rossa così ogni notte.
FALSTAFF:
(chiamando)
Pistola!
Hai tu vuotate
le tasche a quel Messere?
PISTOLA:
(a Falstaff,dignitosamente brandendo la scopa)
Padron, chiedo di battermi
con quest'arma di legno.
BARDOLFO:
(con serenità, indicando il Dr.Cajus)
Costui beve, poi pel gran bere
Perde i suoi cinque sensi,
poi ti narra una favola
Ch'egli ha sognato mentre
dormì sotto la tavola.
FALSTAFF:
(al Dr.Cajus)
L'odi? Se ti capaciti,
del ver tu sei sicuro.
I fatti son negati. Vattene in pace.
IAa Aa
Amen ...
FALSTAFF:
Cessi l'antifona.
Le urlate in contrattempo.
(Bardolfo e Pistola smettono e si avvicinano a Falstaff)
L'arte sta in questa massima:
"Rubar con garbo e a tempo".
Siete dei rozzi artisti.
(Si mette ad esaminare il conto che l'Oste avrà portato insieme alla
bottiglia di Xeres)
6 polli: 6 scellini,
30 giarre di Xeres: 2 lire; 3 tacchini...
(a Bardolfo gettandogli la borsa, e si rimette a leggere lentamente).
Fruga nella mia borsa. - 2 fagiani
Un'acciuga.
BARDOLFO: (estrae dalla borsa le monete e le conta sul tavolo)
Un mark, un mark, un penny.
FALSTAFF: (alzandosi)
Sei la mia distruzione!
Spendo ogni sette giorni dieci ghinee!
Beone!
So che se andiam, la notte,
di taverna in taverna,
Quel tuo naso ardentissimo
mi serve da lanterna!
Ma quel risparmio d'olio
tu lo consumi in vino.
FALSTAFF:
V'è noto un tal, qui del paese
che ha nome Ford?
FALSTAFF:
Sua moglie è bella.
O amor! Sguardo di stella!
Collo di cigno! e il labbro?! Un fior.
Un fior che ride.
ALICE: è il nome,
e un giorno come passa mi vide
Ne'suoi paraggi, rise.
IM'ardea
l'estro amatorio Nel cor.
Su me, su me, sul fianco baldo, sul gran torace,
Sul maschio pie', sul fusto saldo, erto, capace;
E il suo desir in lei fulgea sì al mio congiunto
Che parea dir: "Io son di Sir John Falstaff".
Punto.
Saran le
mie Gioconde e le mie Coste d'oro!
Parea
dir
Io sono di Sir John Falstaff
Guardate. Io sono ancora una piacente estate
Di San Martino.
FALSTAFF:
A voi, due lettere infuocate.
(Dà a Bardolfo una delle due lettere che sono rimaste sul tavolo)
Tu porta questa a Meg; tentiam la sua virtù.
(Bardolfo prende la lettera)
Già vedo che il tuo naso arde di zelo.
(a Pistola, porgendogli l'altra lettera)
E tu porta questa ad Alice.
PISTOLA: (ricusando con dignità)
Porto una spada al fianco.
Non sono un Messer Pandarus.
Ricuso.
Ei paggio a te.
L'Onore!
Ladri! Voi state ligi all'onor vostro, voi!
Cloache d'ignominia, quando, non sempre, noi
Possiam star ligi al nostro.
Io stesso, sì, io, io,
Devo talor da un lato porre il timor di Dio
E, per
necessità, sviar l'onore, usare
Stratagemmi ed equivoci,
Destreggiar, bordeggiare.
Può l'onore riempirvi la pancia?
No. Può l'onor rimettervi uno stinco? Non può.
Né un piede? No. Né un dito? Né un capello? No.
L'onor non è chirurgo.
Che è dunque? Una parola.
Che c'è
in questa parola?
C'è dell'aria che vola.
Ma, per
tornare a voi, furfanti, ho atteso troppo.
E vi discaccio.
Olà!
Lesti! Lesti! al galoppo!
Al galoppo! Il capestro assai ben vi sta.
Ladri! Via! Via di qua! Via di qua! Via di qua! |
Immagini della serata: Atto I (scena
1,
2)
Atto II (scena 1,
2) Atto III (scena
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