Madama Butterfly I parte

 

Montebello della Battaglia (Pv)

Istituto Don Orione
Giovedì 1 agosto 2012 ore 21:00

Organizzato da Borghi&Valli Festival
In collaborazione con Orchestra SINFOLARIO
Con il patrocinio del Comune di Montebello della Battaglia
Giacomo Puccini
Madama Butterfly

Opera in tre atti
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Prima rappresentazione 17 Febbraio 1904 al Teatro alla Scala di Milano

L'indimenticabile struggente storia d'amore della piccola Cio-Cio-San immortalata dall'arte del grande maestro di Torre del Lago.

Personaggi e interpreti

Madame Butterfly Hiroko Morita
Suzuky Agnese Vitali
Pinkerton Fabio Valenti
Sharpless Victor Garcia Sierra


Orchestra e Coro Sinfolario
Maestro Direttore e Concertatore Claudio Morbo
Scenografie Raffaele Tintori
Regia Victor Garcia Sierra
Direttore di Palcoscenico Romano Oppici
Direttore di Produzione Paolo Marchese
Luci Luca Caccialuppi

Ingresso 20 euro.
Per informazioni: Amici della Musica di Casteggio 329.9861644

Seguono immagini della serata:

Parte prima -- Parte seconda

 

 



Goro fa visitare la casa a Pinkerton, che passa di sorpresa in sorpresa.
PINKERTON

E soffitto... e pareti...
GORO

(godendo delle sorprese)
Vanno e vengono a prova,
a norma che vi giova
nello stesso locale
alternar nuovi aspetti ai consueti.

PINKERTON

(cercando intorno)
Il nido nuzïale
dov'è?
GORO

(accennando a due locali)
Qui, o là!... secondo...
PINKERTON

Anch'esso a doppio fondo!
La sala?
GORO

(mostra la terrazza)
Ecco!
PINKERTON
(stupito)

All'aperto?...

GORO

(mostrando il chiudersi d'una parete)
Un fianco scorre...
PINKERTON

Capisco! Un altro...
GORO

Scivola!
PINKERTON

E la dimora frivola...
GORO

(protestando)
Salda come una torre
da terra fino al tetto...
PINKERTON

È una casa a soffietto.

(Goro batte tre volte le mani palma a palma: entrano due uomini ed una donna e si genuflettono innanzi a Pinkerton)
GORO

Questa è la cameriera
(accennando)
che della vostra sposa
fu già serva amorosa.
Il cuoco ~ il servitor. Sono confusi
del grande onore.

PINKERTON

I nomi?
GORO

(presentando)
Miss Nuvola leggiera. ~
Raggio di sol nascente. ~ Esala aromi.
SUZUKI

(fatta ardita)
Sorride vostro onore? ~
Il riso è frutto e fiore.
Disse il savio ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.
Schiude alla perla il guscio,
apre all'uom l'uscio
del paradiso.
Profumo degli dèi...
fontana della vita...
(Goro accorgendosi che Pinkerton comincia ad essere infastidito dalla loquela di Suzuki, le mani.
I tre si alzano e fuggono rapidamente rientrando in casa)

PINKERTON

A chiacchiere costei
mi par cosmopolita.
(a Goro andato in fondo ad osservare)
Che guardi?
GORO

Se non giunge ancor la sposa.
PINKERTON

Tutto è pronto?
GORO

Ogni cosa.
PINKERTON

Gran perla di sensale!
GORO

(ringrazia con profondo inchino)
Qui verran: l'Ufficiale
del registro, i parenti, il vostro console,
la fidanzata. Qui si firma l'atto
e il matrimonio è fatto.

PINKERTON

E son molti i parenti?
GORO

La suocera, la nonna, lo Zio bonzo
(che non ci degnerà di sua presenza)
e cugini! e cugine...
Mettiam tra gli ascendenti
ed i collaterali, un due dozzine,

quando alla discendenza...
(con malizia ossequiosa)
provvederanno assai
vostra grazia e la bella Butterfly.
(si ode la voce di Sharpless il Console, che sale il colle)

SHARPLESS

E suda e arrampica!
e sbuffa e inciampica!
~ Erta letale!
GORO

(che è accorso al fondo, annuncia a Pinkerton)
~ Il consol sale.

Sharpless appare sbuffando: Goro si prosterna al Console.

SHARPLESS

Ah!... quei viottoli
irti di ciottoli
m'hanno sfiaccato!
(Pinkerton va incontro a Sharpless - i due si stringono la mano)
PINKERTON

Bene arrivato.
SHARPLESS

Ouff!
PINKERTON

Presto Goro,
qualche ristoro.
(Goro entra in casa frettoloso)

SHARPLESS
(guardandosi intorno)

Alto.
PINKERTON
(mostrandogli il panorama)

Ma bello!
SHARPLESS
(contemplando il mare e la città sottoposti)

Nagasaki, il mare!
il porto...

PINKERTON
(accennando alla casa)

...e una casetta
che obbedisce a bacchetta.
SHARPLESS

Vostra?
PINKERTON

La comperai
per novecento novantanove anni,
con facoltà, ogni mese,
di rescindere i patti.
Sono in questo paese elastici
del par, case e contratti.

SHARPLESS

E l'uomo esperto ne profitta.
(Goro viene frettoloso dalla casa, seguìto dai due servi: portano bicchieri, bottiglie e due poltrone di vimini;
depongono bicchieri e bottiglie su di un piccolo tavolo e tornano in casa)

PINKERTON
(invitando a sedersi)
Certo.

PINKERTON

Dovunque al mondo il yankee vagabondo
si gode e traffica
sprezzando i rischi.
Affonda l'àncora alla ventura
finché una raffica...

(Pinkerton s'interrompe per offrire da bere a Sharpless)
milk-punch, o wiskey?
(riprende)
...scompigli nave, ormeggi, alberatura.

PINKERTON

La vita ei non appaga
se non fa suo tesor
le stelle d'ogni cielo
i fiori d'ogni plaga,
d'ogni bella gli amor.

SHARPLESS

È un facile vangelo
che fa la vita vaga
ma che intristisce il cor.

PINKERTON
(continuando)

Vinto si tuffa e la sorte racciuffa.
Il suo talento
fa in ogni dove.
Così mi sposo all'uso giapponese
per novecento
novantanove
anni. Salvo a prosciogliermi ogni mese.

«America for ever!»

SHARPLESS

Ed è bella
la sposa?
 

GORO

(che ha udito, si avanza premuroso ed insinuante)
Una ghirlanda
di fiori freschi. Una stella
dai raggi d'oro.
E per nulla: sol cento yen.

(al Console)
Se vostra grazia mi comanda
 

ce n'ho un assortimento.
(il console ridendo, ringrazia)

PINKERTON
(con viva impazienza)

Va', conducila Goro.

(Goro corre in fondo e scompare discendendo il colle: i due servi rientrano in casa.
Pinkerton e Sharpless siedono)

SHARPLESS

Quale smania vi prende!
Sareste addirittura cotto?

PINKERTON

Non so! Dipende
dal grado di cottura!


PINKERTON

Amore o grillo ~ donna o gingillo
dir non saprei. ~ Certo costei
m'ha coll'ingenue ~ arti invescato.
Lieve qual tenue ~ vetro soffiato,
alla statura ~ al portamento
sembra figura ~ da paravento.
Ma dal suo lucido ~ fondo di lacca
come con subito ~ moto si stacca,
qual farfalletta ~ svolazza e posa
con tal grazietta ~ silenzïosa
che di rincorrerla ~ furor m'assale
se pure infrangerne ~ dovessi l'ale.


SHARPLESS
(seriamente e bonario)

Ier l'altro, il consolato
se n' venne a visitar!
Io non la vidi, ma l'udii parlar.
Di sua voce il mistero
l'anima mi colpì.
Certo quando è sincer
l'amor parla così.
Sarebbe gran peccato
le lievi ali strappar
e desolar forse un credulo cuor.
Quella ~ divina
mite ~ vocina
non dovrebbe dar note di dolor.

PINKERTON

Console mio garbato,
quetatevi! Si sa,
la vostra età è di flebile umor.
Non c'è gran male
s'io vo' quell'ale
drizzar ai dolci voli dell'amor!

PINKERTON

(offre di nuovo da bere)
Wiskey?

SHARPLESS

Un altro bicchiere.
(Pinkerton colma anche il proprio bicchiere)


SHARPLESS

Bevo alla vostra famiglia lontana.
PINKERTON

(leva il calice)
E al giorno in cui mi sposerò con vere
nozze, a una vera sposa... americana.


(Goro riappare correndo, venendo dal basso della collina)
GORO

Ecco! Son giunte al sommo del pendio.
(accennando verso il sentiero)
Già del femmineo sciame
qual di vento in fogliame
s'ode il brusio.

(su dal sentiero si avvicina un confuso e gaio gridio. Pinkerton e Sharpless si recano in fondo al giardino osservando verso il sentiero della collina)

BUTTERFLY
(voce da lontano)

Ancora un passo, or via.
ALTRE VOCI

Come sei tarda!
~ Ecco la vetta.
~ Aspetta.
~ Guarda, guarda.

BUTTERFLY
(voce da lontano)

Spira sul mare e sulla
terra un primaveril soffio giocondo.
Io sono la fanciulla
più lieta del Giappone, anzi del mondo.

Dalle vie, dalle ville
la città colle mille
sue voci mi saluta.
 

Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor
nelle gaudiose soglie
ove tutto s'accoglie
il bene di chi vive e di chi muor.

LE AMICHE

Gioia a te sia,
dolce amica, ma pria
di varcare la soglia che ti attira
volgiti indietro e mira
le cose tutte che ti son sì care.
Quanti fior! Quanto cielo! Quanto mare!

SHARPLESS

O allegro cinguettar di gioventù!

Appaiono, superato il pendio della collina, Butterfly colle Amiche,
tutte hanno grandi ombrelli aperti a vivi colori.

BUTTERFLY

Siam giunte.
(vede il gruppo dei tre uomini e riconosce Pinkerton. Chiude subito l'ombrello e pronta addita Pinkerton alle amiche)
F. B. Pinkerton.
(si genuflette)
Giù.
LE AMICHE

(chiudono gli ombrelli e si genuflettono)
Giù.

(poi tutte si alzano e si avvicinano a Pinkerton, cerimoniosamente)
BUTTERFLY

Gran ventura.
LE AMICHE

Riverenza.
PINKERTON
(sorridendo)

È un po' dura
la scalata?

BUTTERFLY
(compassata)

A una sposa
costumata
più penosa
l'impazienza.
PINKERTON
(un po' derisorio)

Molto raro
complimento.
BUTTERFLY
(ingenua)

Dei più belli
ancor ne so.
PINKERTON
(rincalzando)

Dei gioielli!
BUTTERFLY

(volendo sfoggiare il suo repertorio di complimenti)
Se vi è caro
sul momento...
PINKERTON

Grazie ~ no.

(Sharpless ha osservato prima curiosamente il gruppo delle fanciulle, poi si è avvicinato a Butterfly, che lo ascolta con attenzione)
SHARPLESS

Miss Butterfly. Bel nome che vi sta a meraviglia.
Siete di Nagasaki?

BUTTERFLY

Signor sì. Di famiglia
assai prospera un tempo.
(alle amiche)
Verità?
LE AMICHE

(approvando premurose)
Verità!

BUTTERFLY

Nessuno si confessa mai nato in povertà,
non c'è vagabondo che a sentirlo non sia
di gran prosapia. Eppure senza millanteria
conobbi la ricchezza. Ma il turbine rovescia
le querce più robuste ~ e abbiam fatto la ghesha
per sostentarci.
(alle amiche)
Vero?
LE AMICHE

(confermano)
Vero!
BUTTERFLY

Non lo nascondo,
né m'adonto.

(vedendo che Sharpless sorride)
Ridete? Perché?... Cose del mondo.

PINKERTON

(ha ascoltato con interesse e si rivolge a Sharpless )
Con quel fare di bambola quando parla m'infiamma.
SHARPLESS

(anch'esso interessato dalle chiacchiere di Butterfly, continua ad interrogarla)
E ci avete sorelle?

BUTTERFLY

Non signore. Ho la mamma.
GORO

(con importanza)
Una nobile dama.
BUTTERFLY

Ma senza farle torto
povera molto anch'essa.
SHARPLESS

E vostro padre?
BUTTERFLY

(si arresta sorpresa - poi secco secco risponde:)
Morto.
(le amiche chinano la testa. Goro è imbarazzato. Tutte si
sventolano nervosamente coi ventagli - poi Butterfly,
per rompere il penoso silenzio, si rivolge a Pinkerton)
SHARPLESS
(a Butterfly)

Quanti anni avete?
BUTTERFLY

(con civetteria quasi infantile)
Indovinate.
PINKERTON

Dieci.
BUTTERFLY

Crescete.
SHARPLESS

Venti.

 

BUTTERFLY

Calate.
Quindici netti, netti;
sono vecchia diggià.

SHARPLESS

Quindici anni! L'età
dei giuochi...
PINKERTON

...e dei confetti.

GORO
(con importanza)

L'imperial Commissario, l'Ufficiale
del registro ~ i congiunti.
PINKERTON
(a Goro)

Fate presto.
(Goro corre in casa)

BUTTERFLY
(a sua madre)

Mamma, vien qua.
(agli altri)
Badate a me:
attenti, orsù,

uno ~ due ~ tre

e tutti giù.
(al cenno di Butterfly tutti si inchinano innanzi a Pinkerton ed a Sharpless)

I Parenti si rialzano e si spargono nel giardino: Goro ne conduce qualcuno all'interno della casa.
Pinkerton prende per mano Butterfly e la conduce verso la casa.

PINKERTON

Vieni, amor mio! Ti piace la casetta?
BUTTERFLY

(alzandosi)
Signor F. B. Pinkerton, perdono...
(mostra le mani e le braccia che sono impacciate dalle maniche rigonfie)
Io vorrei... pochi oggetti
da donna...

PINKERTON

Dove sono?
BUTTERFLY
Sono qui ~ vi dispiace?
PINKERTON

(un po' sorpreso, sorride... poi subito acconsente, con galanteria)
O perché mai,
mia bella Butterfly!?

BUTTERFLY

(a man mano cava dalle maniche gli oggetti e li depone sopra uno sgabello)
Fazzoletti. ~ La pipa. ~ Una cintura. ~
Un piccolo fermaglio. ~
Uno specchio. ~ Un ventaglio.
PINKERTON

(vede un vasetto)
Quel barattolo?
BUTTERFLY

Un vaso di tintura.
PINKERTON

Ohibò!
BUTTERFLY

Vi spiace?...
(lo getta)
Via!
Pettini.
(trae un astuccio lungo e stretto)

PINKERTON

E quello?
BUTTERFLY
(molto seria)

Cosa sacra e mia.
PINKERTON

E non si può veder?
BUTTERFLY
(supplichevole e grave)

C'è troppa gente.
Perdonate.
(e depone l'astuccio con gran rispetto)

GORO

(intanto si è avvicinato e dice all'orecchio di Pinkerton:)
È un presente
del mikado a suo padre... coll'invito...
(fa il gesto di chi s'apre il ventre)
PINKERTON

E... suo padre?
GORO

Ha obbedito.
(s'allontana, mescolandosi agli invitati)

BUTTERFLY

(leva dalle maniche alcune statuette e le mostra a Pinkerton:)
Gli ottoké.
PINKERTON

(ne prende una e la esamina con curiosità)
Quei pupazzi?... Avete detto?
BUTTERFLY

Son l'anime degli avi.
PINKERTON

Ah!... il mio rispetto.
(e depone la statuetta presso le altre)

BUTTERFLY

(trae Pinkerton in disparte e con tenera e rispettosa confidenza gli dice:)
Ieri sono salita
tutta sola in secreto alla missione.

Colla nuova mia vita
posso adottare nuova religione.
Lo Zio bonzo no 'l sa,
né i miei lo sanno. Io seguo il mio destino
e piena d'umiltà
al dio del signor Pinkerton m'inchino.
È mio destino.
Nella stessa chiesetta in ginocchio con voi
pregherò lo stesso dio.
E per farvi contento
potrò quasi obliar la gente mia.
(si getta nelle braccia di Pinkerton)
Amore mio!


(si arresta come avesse paura d'essere stata udita dai parenti. Intanto Goro ha aperto lo shosi; nella stanza dove tutto è pronto per il matrimonio, si trovano Sharpless e le autorità.
Butterfly entra nella casa e si inginocchia; Pinkerton è in piedi vicino a lei - i parenti sono nel giardino, rivolti verso la casa, inginocchiati)
GORO

Tutti zitti!
(cessano le chiacchiere; tutti tralasciano di mangiare e di bere e si avanzano in circolo ascoltando con grande raccoglimento: Pinkerton e Butterfly stanno nel mezzo)
COMMISSARIO IMPERIALE
(legge)

«È concesso al nominato
Benjamin Franklin Pinkerton,
luogotenente nella cannoniera
Lincoln, marina degli Stati Uniti
America del nord:
ed alla damigella Butterfly
del quartiere di Omara-Nagasaki,
di unirsi in matrimonio,

per diritto il primo, della propria volontà,

ed ella per consenso dei parenti
qui testimoni all'atto.»
(porge l'atto per la firma)

LE AMICHE

(circondano Butterfly festeggiandola)
Madama Butterfly!
BUTTERFLY

(le corregge:)
Madama F. B. Pinkerton.

PINKERTON

(Ed eccoci in famiglia.
Sbrighiamoci al più presto ~ in modo onesto.)
(leva il proprio bicchiere)
Ip! ip!
TUTTI

O Kami! O Kami!
PINKERTON

E beviamo ai novissimi legami.
 

TUTTI

O Kami! O Kami!

Grida terribili dal sentiero della collina interrompono i brindisi: ad un tratto appare del fondo uno strano personaggio, la cui vista fa allibire tutti. È il Bonzo che si fa innanzi furibondo, e vista Butterfly, stende le mani minacciose verso di lei, gridando:
ZIO BONZO

Cio-Cio-San!... Cio-Cio-San!...
Abominazione!
GORO

(infastidito dalla venuta del bonzo)
Un corno al guastafeste!
Chi ci leva d'intorno
le persone moleste?...
(fa cenno ai servi di asportare tavolini, sgabelli, cuscini e prudentemente se ne parte adiratissimo, borbottando)
TUTTI

(impauriti, si raccolgono in un angolo balbettando)
Lo zio bonzo!
(Pinkerton guarda la strana figura del bonzo e ride)
ZIO BONZO

(a Butterfly, che s'è scostata da tutti)
Che hai
tu fatto alla missione?

PINKERTON

Che mi strilla quel matto?
ZIO BONZO

Rispondi, che hai tu fatto?
TUTTI

Rispondi, Cio-Cio-San!
ZIO BONZO

Come, hai tu gli occhi asciutti?
Son questi dunque i frutti?
(urlando)
Ci ha rinnegato tutti!
TUTTI

Hou! Cio-Cio-San!
ZIO BONZO

Rinnegato, vi dico,
degli avi il culto antico.
TUTTI

Hou! Cio-Cio-San!
(Butterfly si copre il viso vergognosa)
ZIO BONZO

(gridando sul viso di Butterfly)
All'anima tua guasta
qual supplizio sovrasta!
(la madre s'interpone per difendere Butterfly; ma il bonzo la respinge brutalmente)
 

PINKERTON

(infastidito, si alza e grida al bonzo:)
Ehi, dico: basta, basta!
(alla voce di Pinkerton il bonzo si arresta stupefatto!... poi con subita soluzione invita i parenti e le amiche a partire)
ZIO BONZO

Venite tutti. ~ Andiamo!

(a Butterfly)
Ci hai rinnegato e noi...
TUTTI

Ti rinneghiamo!

PINKERTON
(autorevolmente)

Sbarazzate all'istante. In casa mia
niente baccano e niente bonzeria.
 


Tutti, Parenti, Amiche, il Bonzo, partono in gran fretta, scendendo la collina e continuando a strillare e imprecare contro Butterfly.
Le voci a poco a poco si allontanano.

Butterfly che stette sempre immobile e muta colla faccia nelle mani, scoppia in pianto infantile.
Comincia poco a poco a calare la sera: poi notte serena e stellata.

PINKERTON

(va presso Butterfly e con delicatezza le toglie le mani dal viso)
Bimba, bimba, non piangere
per gracchiar di ranocchi.
BUTTERFLY

(udendo ancora le grida dei parenti, si tura colle mani le orecchie)
Urlano ancor!
PINKERTON

(rincorandola)
Tutta la tua tribù
e i bonzi tutti del Giappon non valgono
il pianto di quegli occhi
cari e belli.

BUTTERFLY

(sorridendo infantilmente)
Davver? Non piango più.
E quasi del ripudio non mi duole
per le vostre parole
che mi suonan così dolci nel cor.
(si china per baciare la mano a Pinkerton)

PINKERTON

(sorpreso a quell'atto, dolcemente lo impedisce)
Che fai?... la man?...
BUTTERFLY

Mi han detto
che laggiù fra la gente costumata
è questo il segno del maggior rispetto.

PINKERTON

(sente un sordo bisbiglio)
Chi brontola lì fuori?
BUTTERFLY

È Suzuki che fa la sua preghiera
seral.
PINKERTON
(attirandola)

Viene la sera...
BUTTERFLY

...e l'ombra e la quiete.
 

PINKERTON

E sei qui sola.
BUTTERFLY

Sola e rinnegata!
Rinnegata e felice!

PINKERTON

(ha battuto le mani, ed i servi sono accorsi)
A voi ~ chiudete.
(mentre i servi chiudono le pareti che danno sul terrazzo)
BUTTERFLY

Sì, sì, noi tutti soli...
E fuori il mondo.
PINKERTON

(ridendo)
E il bonzo furibondo.
BUTTERFLY

(a Suzuki, che è venuta coi servi e sta aspettando gli ordini)
Suzuki, le mie vesti.
 

(Suzuki fruga in un cofano di lacca, mentre Pinkerton guarda i servi che stanno tramutando parte del terrazzo in una camera)

SUZUKI

(dopo aver dato a Butterfly gli abiti per la notte ed un cofanetto con l'occorrente per la toeletta, si inchina innanzi a Pinkerton)
Buona notte.
(fa una riverenza)

Aiutata da Suzuki, Butterfly si reca in un angolo al fondo e fa cautelosamente la sua toeletta da notte, levandosi poi la veste nuziale ed indossandone una tutta bianca.
Suzuki esce.
Pinkerton dondolandosi sulla poltrona e prendendo una sigaretta guarda Butterfly che è intenta ad acconciarsi.

[Insieme]

PINKERTON

Con moti di scoiattolo
i nodi allenta e scioglie!...
Pensar che quel giocattolo
è mia moglie. Mia moglie!
Se ne ricerco piena
la forma, in lei ravviso
quanto di donna appena
basta a fare un sorriso.
Ma tale mulïebre
grazia dispiega, ch'io
mi struggo per la febbre
d'un subito desìo.

BUTTERFLY

Quest'obi pomposa
di scioglier mi tarda
si vesta la sposa
di puro candor.
Tra motti sommessi
sorride... mi guarda.
Celarmi potessi!
ne ho tanto rossor!
E ancor dentro l'irata
voce mi maledice...
Butterfly... rinnegata ~
rinnegata... e felice.

PINKERTON
(andando verso Butterfly; la solleva e si avvia con essa sul terrazzo esterno)

Bimba dagli occhi pieni di malìa,
ora sei tutta mia.
Sei tutta vestita di giglio.

Mi piace la treccia tua bruna
fra candidi veli...

BUTTERFLY

(scendendo dal terrazzo)
Somiglio
la piccola dèa della luna,
la dèa della luna che scende
la notte dal ponte del ciel...

PINKERTON

(la segue)
E affascina i cuori...
BUTTERFLY

E li prende,
li avvolge in un bianco mantel.
E via se li reca al diletto
suo nido, negli alti reami.

PINKERTON

Ma intanto finor non m'hai detto,
ancor non m'hai detto che m'ami.
Le sa quella dèa le parole
che appagan gli ardenti desir?
BUTTERFLY

Le sa. Forse dirle non vuole
per tema d'averne a morir!
PINKERTON

Stolta paura, l'amor non uccide
ma dà vita, e sorride
per gioie celestiali
come ora fa nei tuoi lunghi occhi ovali.
(avvicinandosi a Butterfly e prendendole la faccia)

BUTTERFLY

(come per ritirarsi dalla carezza ardente di Pinkerton, e allontanandosi)
Adesso voi
siete per me l'occhio del firmamento.
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto. ~ Siete
alto, forte. ~ Ridete
con modi sì palesi!
E dite cose che mai non intesi.
Or son contenta. ~ Vogliatemi bene
un bene piccolino,
un bene da bambino
quale a me si conviene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l'onda
lieve e forte del mare.

PINKERTON

Dammi ch'io baci le tue mani care.
(prorompe con grande tenerezza)
Mia Butterfly!... come t'han ben nomata
tenue farfalla...

BUTTERFLY

(a queste parole si rattrista e ritira le mani)
Dicon ch'oltre mare
se cade in man dell'uom, ogni farfalla
da uno spillo è trafitta
ed in tavola infitta!
PINKERTON

(riprendendole dolcemente le mani e sorridendo)
Un po' di vero c'è.
E tu lo sai perché?
Perché non fugga più.
(abbracciandola)
Io t'ho ghermita...
ti serro palpitante.
Sei mia.
BUTTERFLY

(abbandonandosi)
Sì, per la vita.
PINKERTON

Vieni, vieni.
BUTTERFLY

(titubante)
Un istante...
PINKERTON

Via dall'anima in pena
l'angoscia paurosa.
(indicando a Butterfly il cielo stellato)
Guarda: è notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!

BUTTERFLY

Dolce notte! Quante stelle!
Non le vidi mai sì belle!
Trema, brilla ogni favilla
col baglior d'una pupilla.
Oh! quanti occhi fisi, attenti
d'ogni parte a riguardare!
Lungi, via pei firmamenti,
via pei lidi, via pe 'l mare,
quanti fiammei sguardi pieni
d'infallibile languor!
Tutto estatico d'amor
ride il cielo...
PINKERTON

(con cupido amore)
Vieni, vieni!...

Butterfly e Pinkerton entrano nella camera nuziale.

 

 

Parte prima -- Parte seconda

 

 
 
 
 


 
 

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