Lecco Lirica

Sabato 29 ottobre 2011_10_29 ore 21,00
Teatro Cenacolo Francescano di Lecco
Piazza Cappucini n.6
Giuseppe Verdi
RIGOLETTO

Rigoletto, suo buffone di Corte (baritono) -- Giulio Boschetti
Gilda, figlia di Rigoletto (soprano) -- Arianna Ballotta
Il Duca di Mantova (tenore) -- Enrico Giovagnoli
completano il CAST:
Sparafucile, bravo (basso) -- Giuseppe Di Paola
Maddalena, sorella di Sparafucile (contralto) - Isabel De Paoli
Giovanna, custode di Gilda (mezzosoprano) - Isabel De Paoli
Marullo, cavaliere (baritono) -- Diego Bellini
Matteo Borsa, cortigiano (tenore) -- Roberto Natale
Il conte di Ceprano (basso) -- Walter Rubboli
La contessa di Ceprano (mezzosoprano) -- Camilla Antonini
Un usciere di corte (basso) -- Walter Rubboli
Un paggio della Duchessa (soprano) -- Camilla Antonini
Cavalieri, dame, paggi, alabardieri (coro)

con la partecipazione straordinaria di
Il Conte di Monterone (baritono) --
Orazio Mori

Orchestra Sinfonica di Lecco

Direttore Savino Acquaviva
Balletto Arte Danza Lecco
con le coreografie di Cristina Romano
Regia Daniele Rubboli
Assistente regia Corinna De Paoli

Tessera abbonamento con poltrona riservata:
(per i 6 spettacoli) € 110 - prima platea; € 90 – galleria; € 75 - seconda platea.
(per 4 spettacoli - solo opere) € 80 - prima platea; € 60 – galleria; € 50 - seconda platea..
Ingresso per una rappresentazione:
€ 22 - prima platea; € 18 – galleria; € 15 - seconda platea.
(per le rappresentazioni della domenica pomeriggio è
previsto uno sconto per gli “over 65” e per i minori di 12 anni.)


Seguono immagini della serata:

ATTO I  - ATTO II - ATTO III
 

 

DUCA:
Ella mi fu rapita!
E quando, o ciel... ne'brevi istanti, prima
che il mio presagio interno
sull'orma corsa ancora mi spingesse!
Schiuso era l'uscio!... e la magion deserta!

E chi l'ardiva?... Ma ne avrò vendetta
lo chiede il pianto della mia diletta.
Parmi veder le lagrime
scorrenti da quel ciglio,
quando fra il dubbio e l'ansia
del subito periglio,
dell'amor nostro memore,
Il suo Gualtier chiamò.

Ned ei potea soccorrerti,
cara fanciulla amata,
ei che vorria coll'anima
farti quaggiù beata;

ei che le sfere agli angeli,
per te non invidiò.

BORSA, MARULLO, CEPRANO:
L'amante fu rapita a Rigoletto.

BORSA, MARULLO, CEPRANO:
Scorrendo uniti remota via,
brev'ora dopo caduto il dì,
come previsto ben s'era in pria,
rara beltà ci si scoprì.

Era l'amante di Rigoletto,
che, vista appena, si dileguò.
Già di rapirla s'avea il progetto,
quando il buffone vêr noi spuntò;
che di Ceprano noi la contessa
rapir volessimo, stolto credé;

la scala, quindi, all'uopo messa,
bendato, ei stesso ferma tenè.
Salimmo, e rapidi la giovinetta
a noi riusciva quindi asportar.
Quand'ei s'accorse della vendetta
restò scornato ad imprecar, ad imprecar.

DUCA: (da sè)
(Ah, tutto il ciel non mi rapì!)
(Possente amor mi chiama,
volar io deggio a lei;
il serto mio darei
per consolar quel cor.
Ah! sappia alfin chi l'ama,
conosca alfin chi sono,
apprenda ch'anco in trono
ha degli schiavi Amor)
(Esce frettoloso dal mezzo)


BORSA, MARULLO, CEPRANO:
Oh buon giorno, Rigoletto...

RIGOLETTO:
(Han tutti fatto il colpo!)

CEPRANO:
Ch'hai di nuovo, buffon?..

RIGOLETTO: (contraffacendo Ceprano)
Ch'hai di nuovo, buffon?..
Che dell'usato più nojoso voi siete.

RIGOLETTO: (aggirandosi per la scena)
La rà, la rà, la la la rà, la rà, la rà, la rà.

PAGGIO:
Al suo sposo parlar vuol la Duchessa.

BORSA:
È a caccia...

PAGGIO:
Senza paggi!.. senz'armi!..

BORSA, MARULLO, CEPRANO:
E non capisci
che per ora vedere non può alcuno?..

RIGOLETTO: (che a parte è stato attentissimo al dialogo, balzando improvviso tra loro prorompe)
Ah! ella è qui dunque!.. Ella è col Duca!..

RIGOLETTO:
La giovin che sta notte al mio tetto rapiste...
Ma la saprò riprender... Ella è la...

BORSA, MARULLO, CEPRANO:
Se l'amante perdesti, la ricerca altrove.

RIGOLETTO:
Io vo' mia figlia...

Cortigiani, vil razza dannata,
per qual prezzo vendeste il mio bene?
A voi nulla per l'oro sconviene!..
ma mia figlia è impagabil tesor.
La rendete... o se pur disarmata,
questa man per voi fora cruenta;
nulla in terra più l'uomo paventa,
se dei figli difende l'onor.

Ah! voi tutti a me contro venite!..
(piange)
tutti contra me!.. Ah!..
Ebben, piango... Marullo... signore,

tu ch'hai l'alma gentil come il core,
dimmi tu dove l'hanno nascosta?..

È là? non è vero? ... tu taci!.. ohimè!

(piange)
Miei signori.. perdono, pietate...
al vegliardo la figlia ridate...
ridonarla a voi nulla ora costa,
tutto al mondo è tal figlia per me.

RIGOLETTO:
Dio! mia Gilda!..
Signori... in essa... è tutta la mia famiglia...
Non temer più nulla, angelo mio...
(ai Cortigiani)
fu scherzo!.. non è vero? Io che pur piansi orrido...

(a Gilda)
E tu a che piangi?..

GILDA: Ah l'onta, padre mio...

RIGOLETTO: Cielo! Che dici?

GILDA: Arrosir voglio innanzi a voi soltanto...

RIGOLETTO: (rivolto al Cortigiani con imperioso modo)
Ite di qua, voi tutti...
Se il duca vostro d'appressarsi osasse,
ch'ei non entri, gli dite, e ch'io ci sono.
(si abbandona sul seggiolone)

GILDA:
(Ciel dammi coraggio!)
Tutte le feste al tempio
mentre pregava Iddio,
bella e fatale un giovine
offriasi al guardo mio...
se i labbri nostri tacquero,
dagl'occhi il cor, il cor parlò.

Partì... il mio core aprivasi
a speme più gradita,
quando improvvisi apparvero
color che m'han rapita,
e a forza qui m'addussero
nell'ansia più crudel.

RIGOLETTO:
(Solo per me l'infamia
a te chiedeva, o Dio...
ch'ella potesse ascendere
quanto caduto er'io...

Piangi! piangi fanciulla, fanciulla piangi...
scorrer, scorrer fa il pianto sul mio cor.

Usciere:
Schiudete... ire al carcere Monteron dee.

MONTERONE: (fermandosi verso il ritratto del Duca)
Poichè fosti invano da me maledetto,
nè un fulmine o un ferro colpiva il tuo petto,

felice pur anco, o duca, vivrai!...

RIGOLETTO:
No, vecchio t'inganni... un vindice avrai!

RIGOLETTO: (con impeto volto al ritratto)
Sì, vendetta, tremenda vendetta
di quest'anima è solo desio...
di punirti già l'ora saffretta,
che fatale per te tuonerà.
Come fulmin scagliato da Dio,
te colpire il buffone saprà.

GILDA:
O mio padre, qual gioja feroce
balenarvi ne gl'occhi vegg'io!..
Perdonate, a noi pure una voce
di perdono dal cielo verrà,
(Mi tradiva, pur l'amo, gran Dio!
per l'ingrato ti chiedo pietà!)
 

Info : http://it.wikipedia.org/wiki/Rigoletto

Seguono immagini della serata:

ATTO I  - ATTO II - ATTO III


 


 

Servizio fotografico di Fabio Borsani

 

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