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La piattaforma di Castel Sant'Angelo.
A sinistra, una casamatta: vi è collocata una tavola, sulla quale
stanno una lampada, un grosso registro e l'occorrente per scrivere:
una panca, una sedia. Su di una parete della casamatta un crocifisso:
davanti a questo è appesa una lampada. A destra, L'apertura di una
piccola scala per la quale si ascende alla piattaforma. Nel fondo il
Vaticano e San Pietro.
(Notte - Cielo sereno, scintillante di stelle)
(Si odono, lontane, le campanelle d'un armento: di mano in mano
vanno sempre più affievolendosi)
La voce di un Pastore
Io de' sospiri.
Ve ne rimanno tanti
Pe' quante foje
Ne smoveno li venti.
Tu me disprezzi.
Io me ci accoro,
Lampene d'oro
Me fai morir!
(la luce incerta e grigia che precede l'alba: le campane delle
chiese suonano mattutino)
(Un Carceriere con una lanterna sale dalla scala, va alla casamatta
e vi accende la lampada sospesa davanti al crocifisso, poi quella
sulla tavola. Poi va in fondo alla piattaforma e guarda giù nel
cortile sottostante per vedere se giunge il picchetto dei soldati, col
condannato. Si incontra con una sentinella che percorre tutt'all'intorno
la piattaforma e scambiate colla stessa alcune parole, ritorna alla
casamatta, siede ed aspetta mezzo assonnato. Più tardi un picchetto,
comandato da un Sergente di guardia, sale sulla piattaforma
accompagnando Cavaradossi: il picchetto si arresta e il Sergente
conduce Cavaradossi nella casamatta, consegnando un foglio al
Carceriere. - Il Carceriere esamina il foglio, apre il registro e vi
scrive mentre interroga:)
Il Carceriere - Cavaradossi - un Sergente -
Soldati
Carceriere
Mario Cavaradossi?
(Cavaradossi china il capo, assentendo. Il Carceriere porge la
penna al Sergente)
A voi.
(Il Sergente firma il registro, poi parte coi soldati, scendendo
per la scala)
Vi resta un'ora...
Un sacerdote i vostri cenni attende.
Cavaradossi
No! Ma un'ultima grazia
io vi richiedo...
Carceriere
Se posso...
Cavaradossi
Io lascio al mondo
una persona cara. Consentite
ch'io le scriva un sol motto.
(togliendosi dal dito un anello)
Unico resto di mia ricchezza è
questo anel!...
Se promettete di consegnarle il mio
ultimo addio,
esso è vostro...
Carceriere
(tituba un poco, poi accetta e facendo cenno a Cavaradossi di
sedere alla tavola, va a sedere sulla panca)
Scrivete...
Cavaradossi
(rimane alquanto pensieroso, quindi si mette a scrivere... ma dopo
tracciate alcune linee è invaso dalle rimembranze, e si arresta dallo
scrivere)
(pensando)
E lucevan le stelle...
ed olezzava la terra...
stridea l'uscio dell'orto...
e un passo sfiorava la rena...
Entrava ella, fragrante,
mi cadea fra le braccia...
Oh! dolci baci, o languide carezze,
mentr'io fremente
le belle forme disciogliea dai veli!
Svanì per sempre il sogno mio d'amore...
L'ora è fuggita...
E muoio disperato!
E non ho amato mai tanto la vita!...
(scoppia in singhiozzi, coprendosi il volto colle mani)
(Dalla scala viene Spoletta, accompagnato dal Sergente e seguito da
Tosca: il Sergente porta una lanterna - Spoletta accenna a Tosca ove
trovasi Cavaradossi, poi chiama a sé il Carceriere: con questi e col
Sergente ridiscende, non senza aver prima dato ad una sentinella, che
sta in fondo, l'ordine di sorvegliare il prigioniero).
Tosca - Cavaradossi
(Tosca che in questo frattempo è rimasta agitatissima, vede
Cavaradossi che piange: si slancia presso a lui, e non potendo parlare
per la grande emozione gli solleva con le due mani la testa,
presentandogli in pari tempo il salvacondotto: Cavaradossi, alla vista
di Tosca, balza in piedi sorpreso, legge il foglio che gli presenta
Tosca)
Cavaradossi (legge)
Franchigia a Floria Tosca...
... e al cavaliere che l'accompagna.
Tosca
(leggendo insieme a lui con voce affannosa e convulsa)
... e al cavaliere che l'accompagna.
(a Cavaradossi con un grido d'esultanza)
Sei libero!
Cavaradossi
(guarda il foglio; ne vede la firma)
(guardando Tosca con intenzione)
Scarpia!...
Scarpia che cede? La prima
sua grazia è questa...
Tosca
E l'ultima!
(riprende il salvacondotto e lo ripone in una borsa)
Cavaradossi
Che dici?
Tosca (scattando)
Il tuo sangue o il mio amore
volea... Fur vani scongiuri e pianti.
Invan, pazza d'orror,
alla Madonna mi volsi e ai Santi...
L'empio mostro dicea: già nei
cieli il patibol le braccia leva!
Rullavano i tamburi...
Rideva, l'empio mostro... rideva...
già la sua preda pronto a ghermir!
"Sei mia!" - Sì. - Alla sua brama
mi promisi. Lì presso
luccicava una lama...
Ei scrisse il foglio liberator,
venne all'orrendo amplesso...
Io quella lama gli piantai nel cor.
Cavaradossi
Tu!?... di tua man l'uccidesti? - tu pia,
tu benigna, - e per me!
Tosca
N'ebbi le man
tutte lorde di sangue!
Cavaradossi
(prendendo amorosamente fra le sue le mani di Tosca)
O dolci mani mansuete e pure,
o mani elette a bell'opre e pietose,
a carezzar fanciulli, a coglier rose,
a pregar, giunte, per le sventure,
dunque in voi, fatte dall'amor secure,
giustizia le sue sacre armi depose?
Voi deste morte, o man vittoriose,
o dolci mani mansuete e pure!...
Tosca
(svincolando le mani)
Senti... l'ora è vicina; io già raccolsi
(mostrando la borsa)
oro e gioielli... una vettura è pronta.
Ma prima... ridi amor... prima sarai
fucilato - per finta - ad armi scariche...
Simulato supplizio. Al colpo... cadi.
I soldati sen vanno... - e noi siam salvi!
Poscia a Civitavecchia... una tartana...
e via pel mar!
Cavaradossi
Liberi!
Tosca
Chi si duole
in terra più? Senti effluvi di rose?!...
Non ti par che le cose
aspettan tutte innamorate il sole?...
Cavaradossi
(colla più tenera commozione)
Amaro sol per te m'era morire,
da te la vita prende ogni splendore,
all'esser mio la gioia ed il desire
nascon di te, come di fiamma ardore.
Io folgorare i cieli e scolorire
vedrò nell'occhio tuo rivelatore,
e la beltà delle cose più mire
avrà sol da te voce e colore.
Tosca
Amor che seppe a te vita serbare,
ci sarà guida in terra, e in mar
nocchier...
e vago farà il mondo riguardare.
Finché congiunti alle celesti sfere
dileguerem, siccome alte sul mare
a sol cadente,
(fissando come in una visione)
nuvole leggere!...
(rimangono commossi, silenziosi: poi Tosca, chiamata dalla realtà
delle cose, si guarda attorno inquieta)
E non giungono...
(si volge a Cavaradossi con premurosa tenerezza)
Bada!... al colpo egli è mestiere
che tu subito cada...
Cavaradossi (triste)
Non temere
che cadrò sul momento - e al naturale.
Tosca (insistendo)
Ma stammi attento - di non farti male!
Con scenica scienza
io saprei la movenza...
Cavaradossi
(la interrompe, attirandola a sé)
Parlami ancora come dianzi parlavi,
è così dolce il suon della tua voce!
Tosca
(si abbandona quasi estasiata, quindi poco a poco accalorandosi)
Uniti ed esulanti
diffonderem pel mondo i nostri amori,
armonie di colori...
Cavaradossi
(esaltandosi)
Armonie di canti diffonderem!
Tosca e Cavaradossi
(con grande entusiasmo)
Trionfal, di nova speme
l'anima freme in celestial
crescente ardor.
Ed in armonico vol
già l'anima va
all'estasi d'amor.
Tosca
Gli occhi ti chiuderò con mille baci
e mille ti dirò nomi d'amor.
(Frattanto dalla scaletta è salito un
drappello di soldati: lo comanda un Ufficiale, il quale schiera i
soldati nel fondo: seguono Spoletta, il Sergente, il Carceriere. -
Spoletta dà le necessarie istruzioni. Il cielo si fa più luminoso; è
l'alba: suonano le 4 del mattino.
Il Carceriere si avvicina a Cavaradossi e togliendosi il berretto gli
indica l'Ufficiale)
Carceriere
L'ora!
Cavaradossi
Son pronto.
(il carceriere prende il registro dei condannati e scende per la
scaletta)
Tosca
(a Cavaradossi, con voce bassissima e ridendo di soppiatto)
Tieni a mente... al primo colpo... giù...
Cavaradossi
(sottovoce, ridendo esso pure)
Giù.
Tosca
Non rialzarti innanzi
ch'io ti chiami.
Cavaradossi
No, amore!
Tosca
E cadi bene.
Cavaradossi (sorridendo)
Come la Tosca in teatro.
Tosca
(vedendo sorridere Cavaradossi)
Non ridere...
Cavaradossi (serio)
Così?
Tosca
Così.
(Cavaradossi segue l' Ufficiale dopo aver salutato Tosca, la quale
si colloca a sinistra, nella casamatta, in modo però da poter spiare
quanto succede sulla piattaforma. Essa vede l'Ufficiale ed il Sergente
che conducono Cavaradossi presso il muro di faccia a lei; il Sergente
vuol porre la benda agli occhi di Cavaradossi: questi, sorridendo,
rifiuta. - Tali lugubri preparativi stancano la pazienza di Tosca.)
Tosca
Com'è lunga l'attesa!
Perché indugiano ancor?... Già sorge il sole...
Perché indugiano ancora?... è una commedia,
lo so... ma questa angoscia eterna pare!...
(l' Ufficiale e il Sergente dispongono il plotone dei soldati,
impartendo gli ordini relativi)
Ecco!... Apprestano l'armi...
Com'è bello il mio Mario!
(vedendo l'Ufficiale che sta per abbassare la sciabola, si porta le
mani agli orecchi per non udire la detonazione; poi fa cenno con la
testa a Cavaradossi di cadere, dicendo:)
Là! Muori!
(vedendolo a terra gli invia colle mani un bacio)
Ecco un artista!
(il Sergente si avvicina al caduto e lo osserva attentamente:
Spoletta pure si è avvicinato; allontana il Sergente impedendogli di
dare il colpo di grazia, quindi copre Cavaradossi con un mantello.
L'Ufficiale allinea i soldati: il Sergente ritira la sentinella che
sta in fondo, poi tutti, preceduti da Spoletta, scendono la scala.
Tosca è agitatissima: essa sorveglia questi movimenti temendo che
Cavaradossi, per impazienza, si muova o parli prima del momento
opportuno.)
(a voce repressa verso Cavaradossi)
O Mario, non ti muovere...
S'avviano... taci! Vanno... scendono.
(vista deserta la piattaforma, va ad ascoltare presso l'imbocco
della scaletta: vi si arresta trepidante, affannosa, parendole ad un
tratto che i soldati anziché allontanarsi, ritornino sulla piattaforma
- di nuovo si rivolge a Cavaradossi con voce bassa)
Ancora non ti muovere...
(ascolta - si sono tutti allontanati, va al prospetto e cautamente
sporgendosi, osserva di sotto - corre verso Cavaradossi)
Mario, su presto!
Andiamo!... Su!...
(si china per aiutare Cavaradossi a rialzarsi: a un tratto dà un
grido soffocato di terrore, di sorpresa e si guarda le mani colle
quali ha sollevato il mantello)
Ah!
(si inginocchia, toglie rapidamente il mantello e balza in piedi
livida, atterrita)
Morto! Morto!
(con incomposte parole, con sospiri, singhiozzi si butta sul corpo
di Cavaradossi, quasi non credendo all'orribil destino)
O Mario... morto... tu.. così... Finire
così!! Così?... povera Floria tua!
(intanto dal cortile al disotto del parapetto e su dalla piccola
scala arrivano prima confuse, poi sempre più vicine le voci di
Sciarrone, di Spoletta e di alcuni soldati)
Voci confuse
Ah!...
La voce di Sciarrone
vi dico pugnalato!
Voci confuse
Scarpia?
La voce di Sciarrone
Scarpia.
La voce di Spoletta
La donna è Tosca!
Varie Voci più vicine
Che non sfugga!
La voce di Spoletta e Sciarrone
(più vicine)
Attenti
agli sbocchi delle scale!
(Spoletta apparisce dalla scala, mentre Sciarrone dietro a lui gli
grida additando Tosca:)
Sciarrone
È lei!
Spoletta
(gettandosi su Tosca)
Ah! Tosca, pagherai
ben cara la sua vita!...
(Tosca balza in piedi e invece di sfuggire Spoletta, lo respinge
violentemente, rispondendogli:)
Tosca
Colla mia!
(all'urto inaspettato Spoletta dà addietro e Tosca rapida gli
sfugge, passa avanti a Sciarrone ancora sulla scala e correndo al
parapetto si getta nel vuoto gridando:)
O Scarpia, avanti a Dio!
(Sciarrone ed alcuni soldati, saliti confusamente, corrono al
parapetto e guardano giù. Spoletta rimane esterrefatto, allibito.)
FINE