scena Sesta
Adina e Dulcamara entrano da varie parti, si fermano in disparte meravigliati a
veder Nemorino corteggiato dalle contadine.
NEMORINO
Ah! ah! ah! ah! ah! ah!
ADINA
Che vedo?
ADINA
Come sen va contento!
DULCAMARA
La lode è mia.
ADINA
Vostra, o dottor?
DULCAMARA
Sì, tutta.
La gioia è al mio comando:
io distillo il piacer, l'amor lambicco
come l'acqua di rose, e ciò che adesso
vi fa maravigliar nel giovinotto.
Tutto portento egli è del mio decotto.
ADINA
Pazzie!
DULCAMARA
Pazzie, voi dite?
Incredula! Pazzie? Sapete voi
dell'alchimia il poter, il gran valore
dell'elisir d'amore
della regina Isotta?
ADINA
Isotta!
DULCAMARA
Isotta.
Io n'ho d'ogni misura e d'ogni cotta.
ADINA
(Che ascolto?) E a Nemorino
voi deste l'elisir?
DULCAMARA
Ei me lo chiese
per ottener l'affetto
di non so qual crudele...
ADINA
Ei dunque amava?
DULCAMARA
Languiva, sospirava
senz'ombra di speranza. E, per avere
una goccia di farmaco incantato,
vendé la libertà, si fe' soldato.
ADINA
(Quanto amore! Ed io, spietata,
tormentai sì nobil cor!)
DULCAMARA
(Essa pure è innamorata:
ha bisogno del liquor.)
ADINA
Dunque... adesso... è Nemorino
in amor sì fortunato!
DULCAMARA
Tutto il sesso femminino
è pel giovine impazzato.
ADINA
E qual donna è a lui gradita?
Qual fra tante è preferita?
DULCAMARA
Egli è il gallo della Checca
tutte segue; tutte becca.
ADINA
(Ed io sola, sconsigliata
possedea quel nobil cor!)
DULCAMARA
(Essa pure è innamorata:
ha bisogno del liquor.)
Bella Adina, qua un momento...
più dappresso... su la testa.
Tu sei cotta... io l'argomento
a quell'aria afflitta e mesta.
Se tu vuoi?...
ADINA
S'io vo'? Che cosa?
DULCAMARA
Su la testa, o schizzinosa!
Se tu vuoi, ci ho la ricetta
che il tuo mal guarir potrà.
ADINA
Ah! dottor, sarà perfetta,
ma per me virtù non ha.
DULCAMARA
Vuoi vederti mille amanti
spasimar, languire al piede?
ADINA
Non saprei che far di tanti:
il mio core un sol ne chiede.
DULCAMARA
Render vuoi gelose, pazze
donne, vedove, ragazze?
ADINA
Non mi alletta, non mi piace
di turbar altrui la pace.
DULCAMARA
Conquistar vorresti un ricco?
ADINA
Di ricchezze io non mi picco.
DULCAMARA
Un contino? Un marchesino?
ADINA
Io non vo' che Nemorino.
DULCAMARA
Prendi, su, la mia ricetta,
che l'effetto ti farà.
ADINA
Ah! dottor, sarà perfetta,
ma per me virtù non ha.
DULCAMARA
Sconsigliata! E avresti ardire
di negare il suo valore?
ADINA
Io rispetto l'elisire,
ma per me ve n'ha un maggiore:
Nemorin, lasciata ogni altra,
tutto mio, sol mio sarà.
DULCAMARA
(Ahi! dottore, è troppo scaltra:
più di te costei ne sa.)
[Concertato]
DULCAMARA
Sì lo vedo, o bricconcella,
ne sai più dell'arte mia:
questa bocca così bella
è d'amor la spezieria:
hai lambicco ed hai fornello
caldo più d'un Mongibello
per filtrar l'amor che vuoi,
per bruciare e incenerir.
Ah! vorrei cambiar coi tuoi
i miei vasi d'elisir.
ADINA
Una tenera occhiatina,
un sorriso, una carezza,
vincer può chi più si ostina,
ammollir chi più ci sprezza.
Ne ho veduti tanti e tanti,
presi cotti, spasimanti,
che nemmanco Nemorino
non potrà da me fuggir.
La ricetta è il mio visino,
in quest'occhi è l'elisir.
(partono)
scena Settima
Nemorino.
NEMORINO
Una furtiva lagrima
negli occhi suoi spuntò...
quelle festose giovani
invidiar sembrò...
Che più cercando io vo?
M'ama, lo vedo.
Un solo istante i palpiti
del suo bel cor sentir!..
Co' suoi sospir confondere
per poco i miei sospir!...
Cielo, si può morir;
di più non chiedo.
NEMORINO
Eccola... Oh! qual le accresce
beltà l'amor nascente!
A far l'indifferente
si seguiti così finché non viene
ella a spiegarsi.
scena Ottava
Adina e Nemorino.
ADINA
Nemorino!... Ebbene!
NEMORINO
Non so più dove io sia: giovani e vecchie,
belle e brutte mi voglion per marito.
ADINA
E tu?
NEMORINO
A verun partito
Appigliarmi non posso: attendo ancora...
La mia felicità... (Che è pur vicina.)
ADINA
Odimi...
NEMORINO
(allegro)
(Ah! ah! ci siamo.) Io v'odo, Adina.
ADINA
Dimmi: perché partire,
perché farti soldato hai risoluto?
NEMORINO
Perché?... Perché ho voluto
tentar se con tal mezzo il mio destino
io potea migliorar.
ADINA
La tua persona...
la tua vita ci è cara... Io ricomprai
il fatale contratto da Belcore.
NEMORINO
Voi stessa! (È naturale: opra è d'amore.)
ADINA
Prendi; per me sei libero:
resta nel suol natio,
non v'ha destin sì rio
che non si cangi un dì.
(gli porge il contratto)
Qui, dove tutti t'amano,
saggio, amoroso, onesto,
sempre scontento e mesto
no, non sarai così.
NEMORINO
(Or or si spiega.)
ADINA
Addio.
NEMORINO
Che! Mi lasciate?
ADINA
Io... sì.
NEMORINO
Null'altro a dirmi avete?
ADINA
Null'altro.
NEMORINO
Ebben, tenete.
(le rende il contratto)
Poiché non sono amato,
voglio morir soldato:
non v'ha per me più pace
se m'ingannò il dottor.
ADINA
Ah! fu con te verace
se presti fede al cor.
Sappilo alfine, ah! sappilo:
tu mi sei caro, e t'amo:
quanto ti féi già misero,
farti felice io bramo:
il mio rigor dimentica,
ti giuro eterno amor.
NEMORINO
Oh, gioia inesprimibile!
Non m'ingannò il dottor.
(Nemorino si getta ai piedi di Adina)
scena Nona
Belcore con soldati e detti: indi Dulcamara con tutto il villaggio.
BELCORE
Alto!... Fronte!... Che vedo? Al mio rivale
l'armi presento!
ADINA
Ella è così, Belcore;
e convien darsi pace ad ogni patto.
Egli è mio sposo: quel che è fatto...
BELCORE
È fatto.
Tientelo pur, briccona.
Peggio per te. Pieno di donne è il mondo:
e mille e mille ne otterrà Belcore.
DULCAMARA
Ve le darà questo elisir d'amore.
NEMORINO
Caro dottor, felice
io son per voi.
TUTTI
Per lui!
DULCAMARA
Per me. Sappiate
che Nemorino è divenuto a un tratto
il più ricco castaldo del villaggio...
Poiché morto è lo zio...
ADINA e
NEMORINO
Morto lo zio????
GIANNETTA
CORO
Io lo sapeva.
DULCAMARA
Lo sapeva anch'io.
Ma quel che non sapete,
né potreste saper, egli è che questo
sovrumano elisir può in un momento,
non solo rimediare al mal d'amore,
ma arricchir gli spiantati.
CORO
Oh! il gran liquore!
DULCAMARA
Ei corregge ogni difetto
ogni vizio di natura.
Ei fornisce di belletto
la più brutta creatura:
camminar ei fa le rozze,
schiaccia gobbe, appiana bozze,
ogni incomodo tumore
copre sì che più non è...
CORO
Qua, dottore... a me, dottore...
un vasetto... due... tre.
DULCAMARA
Egli è un'offa seducente
pei guardiani scrupolosi;
è un sonnifero eccellente
per le vecchie e pei gelosi;
dà coraggio alle figliuole
che han paura a dormir sole;
svegliarino è per l'amore
più potente del caffè.
DULCAMARA
Prediletti dalle stelle,
io vi lascio un gran tesoro.
Tutto è in lui; salute e belle,
allegria, fortuna ed oro,
Rinverdite, rifiorite,
impinguate ed arricchite:
dell'amico Dulcamara
ei vi faccia ricordar.
CORO
Viva il grande Dulcamara,
dei dottori la Fenice!
NEMORINO
Io gli debbo la mia cara.
Per lui solo io son felice!
Del suo farmaco l'effetto
non potrò giammai scordar.
Fine ATTO II