Parte terza - La profezia
          
          Le fiere dei deserti
          avranno in Babilonia la loro stanza insieme coi gufi,
          e l'upupe vi dimoreranno.
          Geremia LI
          
          Scena 1
          Orti pensili. Abigaille è sul trono. I Magi, i Grandi sono assisi ai 
          di lei piedi; vicino all'ara ove sorge la statua d'oro di Belo sta coi 
          seguaci il GranSacerdote.
          

          
          Donne babilonesi, Popolo e Soldati:
          

          È l'Assiria una regina,
          pari a Bel potente in terra;
          porta ovunque la ruina
          se stranier la chiama in guerra:
          or di pace fra i contenti,
          degno premio del valor,
          scorrerà suoi dì ridenti
          nella gioia e nell'amor.
          
          Gran Sacerdote:
          Eccelsa donna, che d'Assiria il fato
          reggi, le preci ascolta
          de' fidi tuoi!  
          

          Di Giuda gli empi figli
          perano tutti, e pria colei che suora
          a te nomar non oso...
          

          Essa Belo tradì...
          (Presenta la sentenza ad Abigaille)
          
          ABIGAILLE: (con finzione)
          Che mi chiedete!...
          

          
          PARTE TERZA
          Scena II
          
          Nabucco con ispida barba e lacere vesti presentasi sulla scena. - Le 
          Guardie, alla cui testa è il vecchio Abdallo, cedono rispettosamente 
          il passo.
          
          Abigaille, Nabucco, Abdallo.
          
          ABIGAILLE:
          Ma chi s'avanza?... Qual audace infrange
          l'alto divieto mio?... Nelle sue stanze
          si tragga il veglio!...
          NABUCCO: (sempre fuori di sé)
          Chi parlare ardisce
          ov'è Nabucco?

          ABDALLO: (con divozione)
          Deh! Signore, mi segui!
          
          NABUCCO:
          Ove condur mi vuoi? Lasciami!... Questa
          è del consiglio l'aula... Sta'!... Non vedi?
          M'attendon essi... Il fianco
          perché mi reggi? Debole sono, è vero,
          ma guai se alcuno il sa!... Vo' che mi creda
          sempre forte ciascun... Lascia...Ben io
          troverò mio seggio...
          (S'avvicina al trono e fa per salirvi)
          

          Chi è costei?
          Oh qual baldanza!
          
          ABIGAILLE: (scendendo dal trono)
          Uscite, o fidi miei!
          (Si ritirano tutti, meno Nabucco ed Abigaille)
          
          
          
          PARTE TERZA
          Scena III
          
          Nabucco ed Abigaille.
          
          NABUCCO:
          Donna, chi sei?...

          ABIGAILLE:
          Custode
          del seggio tuo qui venni!...
          
          NABUCCO:
          

          Tu?...del mio seggio? Oh frode!
          Da me ne avesti cenni?...
          Oh frode!
          
          ABIGAILLE:
          Egro giacevi... Il popolo
          grida all'Ebreo rubello;
          porre il regal suggello
          al voto suo dêi tu!
          (Gli mostra la sentenza)
          Morte qui sta pei tristi...

          NABUCCO:
          Che parli tu?...
          
          ABIGAILLE:
          Soscrivi?
          
          NABUCCO:
          Un rio pensier!...
          
          ABIGAILLE:
          Resisti?...
          Sorgete, Ebrei giulivi!
          levate inni di gloria
          al vostro Iddio!...
          
          NABUCCO:
          Che sento?
          
          ABIGAILLE:
          Preso da vil sgomento,
          Nabucco non è più!
          
          NABUCCO:
          

          Menzogna! A morte, a morte
          tutto Israel sia tratto!
          Porgi!
          (Pone il suggello e rende la carta ad Abigaille)
          
          ABIGAILLE: (con gioia)
          Oh mia lieta sorte!
          L'ultimo grado è fatto!
          
          NABUCCO:
          Oh!... ma Fenena!
          
          ABIGAILLE:
          

          Perfida!
          si diede al falso Dio.
          (per partire)
          Oh pèra!
          (Dà la carta a due Guardie che tosto partono)
           
          

          NABUCCO: (fermandola)
          È sangue mio!
          
          ABIGAILLE:
          Niun può salvarla!
          
          NABUCCO: (coprendosi il viso)
          Orror!
          
          ABIGAILLE:
          Un'altra figlia...
          
          NABUCCO:
          Pròstrati,
          o schiava, al tuo signor!
          

          
          ABIGAILLE:
          Stolto!... qui volli attenderti!...
          Io schiava? Io schiava?
          
          NABUCCO: (cerca nel seno il foglio che attesta la nascita servile 
          d'Abigaille)
          Apprendi il ver.
          
          ABIGAILLE: (traendo dal seno il foglio e facendolo a pezzi)
          Tale ti rendo, o misero,
          il foglio menzogner!
          
          NABUCCO:
          

          (Oh di qual onta aggravasi
          questo mio crin canuto!
          Invan la destra gelida
          corre all'acciar temuto!
          Ahi miserando veglio!
          l'ombra tu sei del re)
          
          ABIGAILLE:
          (Oh dell'ambita gloria
          giorno tu sei venuto!)
          
          NABUCCO:
          (Ahi misero!)
          
          ABIGAILLE:
          (Assai più vale il soglio
          che un genitor perduto!
          alfine cadranno i popoli
          di vile schiava al piè)
           
          

          
          
          NABUCCO:
          (Ahi miserando ecc)
          
          ABIGAILLE:
          (... cadranno al piè ecc)
          
          (Odesi dentro un suono di trombe)
          
          NABUCCO:
          Oh qual suono!
          
          ABIGAILLE:
          Di morte è suono
          per gli Ebrei che tu dannasti!
          
          NABUCCO:
          Guardie, olà!... tradito io sono!
          Guardie!
          (Si presentano alcune Guardie)
          
          ABIGAILLE:
          O stolto!...e ancor contrasti?
          Queste guardie io le serbava
          per te solo, o prigionier!
          
          NABUCCO:
          Prigionier?...
          
          ABIGAILLE:
          Sì!... d'una schiava
          che disprezza il tuo poter!
          
          NABUCCO:
          Deh perdona, deh perdona
          ad un padre che delira!
          Deh la figlia mi ridona,
          non orbarne il genitor!
          Te regina, te signora
          chiami pur la gente assira;
          questo veglio non implora
          che la vita del suo cor.
          

          
          ABIGAILLE:
          Esci! invan mi chiedi pace,
          me non move il tardo pianto;
          tal non eri, o veglio audace,
          nel serbarmi al disonor.
          
          NABUCCO:
          Ah perdona!...
          Deh perdona ecc.
          
          ABIGAILLE:
          Invano!
          Me non move ecc.
          Esci! Invano!
          Oh vedran se a questa schiava
          mal s'addice il regio manto!
          Oh vedran s'io deturpava
          dell'Assiria lo splendor!
          
          NABUCCO:
          Deh perdona ecc.
          
          
          PARTE TERZA
          Scena IV
          
          Le sponde dell'Eufrate.
          
          Ebrei incatenati e costretti al lavoro.
          

          
          Ebrei:
          Va', pensiero, sull'ale dorate;
          va', ti posa sui clivi, sui colli,
          ove olezzano tepide e molli
          l'aure dolci del suolo natal!
          

          Del Giordano le rive saluta,
          di Sïonne le torri atterrate...
          Oh mia patria sì bella e perduta!
          Oh membranza sì cara e fatal!
          Arpa d'or dei fatidici vati,
          perché muta dal salice pendi?
          Le memorie nel petto raccendi,
          ci favella del tempo che fu!
          

          O simìle di Sòlima ai fati
          traggi un suono di crudo lamento,
          o t'ispiri il Signore un concento
          che ne infonda al patire virtù!
          
          
          
          PARTE TERZA
          Scena V
          
          Zaccaria e detti.
          
          ZACCARIA:
          Oh chi piange?di femmine imbelli
          chi solleva lamenti all'Eterno?
          

          Oh sorgete, angosciati fratelli,
          sul mio labbro favella il Signor!
          Del futuro nel bujo discerno...
          ecco rotta l'indegna catena!...
          Piomba già sulla perfida arena
          del leone di Giuda il furor!
          
          Ebrei:
          Oh futuro!
          

          
          ZACCARIA:
          A posare sui crani, sull'ossa
          qui verranno le jene, i serpenti,
          fra la polve dall'aure commossa
          un silenzio fatal regnerà!
          Solo il gufo suoi tristi lamenti
          spiegherà quando viene la sera...
          niuna pietra ove sorse l'altiera
          Babilonia allo stranio dirà!
          

          
          Ebrei:
          Oh qual foco nel veglio balena!
          Sul suo labbro favella il Signor!
          Sì, fia rotta l'indegna catena,
          già si scuote di Giuda il valor!
          

          
          ZACCARIA:
          Niuna pietra ecc.