Nella prima parte la scena fingesi a Gerusalemme, 
          nelle altre a Babilonia.
          
          Parte prima - Gerusalemme
          
          Così ha detto il Signore:
          "Ecco, io do questa città
          in mano del re di Babilonia;
          egli l'arderà col fuoco".
          Geremia XXXII
          Scena I
          
          Gerusalemme: interno del tempio di Salomone.
          
          Ebrei, Leviti e Vergini ebree.
          

          
          TUTTI:
          Gli arredi festivi giù cadano infranti,
          il popol di Giuda di lutto s'ammanti!
          Ministro dell'ira del Nume sdegnato
          il rege d'Assiria su noi già piombò!
          

          Di barbare schiere l'atroce ululato
          nel santo delùbro del Nume tuonò!
          

          
          LEVITI:
          I candidi veli, fanciulle, squarciate,
          le supplici braccia gridando levate;
          d'un labbro innocente la viva preghiera
          è dolce profumo che sale al Signor.
          Pregate, fanciulle!... In voi della fiera
          falange nemica s'acqueti il furor!
          (Tutti si prostrano a terra)

          VERGINI:
          Gran Nume, che voli sull'ale dei venti,
          che il folgor sprigioni dai nembi frementi,
          disperdi, distruggi d'Assiria le schiere,
          di David la figlia ritorna al gioir!
          Peccammo!...Ma in cielo le nostre preghiere
          ottengan pietade, perdono al fallir!...
          
          TUTTI:
          Deh! l'empio non gridi, con baldo blasfema:
          
          Ebrei e Leviti:
          "Il Dio d'Israello si cela per tema?"
          
          Tutti:
          Non far che i tuoi figli divengano preda
          d'un folle che sprezza l'eterno poter!
          non far che sul trono davidico sieda
          fra gl'idoli stolti l'assiro stranier!
          (Si alzano)
          
          
          
          PARTE PRIMA
          Scena II
          
          Zaccaria, Fenena, Anna, e detti.
          
          ZACCARIA: (tenendo per mano Fenena)
          Sperate, o figli!Iddio
          del suo poter die' segno;
          

          Ei trasse in poter mio
          un prezioso pegno;
          

          (additando Fenena)
          del re nemico prole
          pace apportar ci può.
          
          
          
          Tutti:
          Di lieto giorno un sole
          forse per noi spuntò!
          
          ZACCARIA:
          Freno al timor! v'affidi
          d'Iddio l'eterna aita.
          

          D'Egitto là sui lidi
          Egli a Mosè die' vita;
          di Gedeone i cento
          invitti Ei rese un dì...
          

          Chi nell'estremo evento
          fidando in Lui perì?
          
          TUTTI:
          Di lieto giorno ecc.
          
          ZACCARIA:
          
          Freno al timor! ecc.
          Chi nell'estremo ecc.
          
          TUTTI:
          Oh quai gridi!
          
          
          
          PARTE PRIMA
          Scena III
          
          Ismaele (con alcuni Guerrieri ebrei), e detti.
          
          Ismaele:
          Furibondo
          dell'Assiria il re s'avanza;
          

          par ch'ei sfidi intero il mondo
          nella fiera sua baldanza!
          
          Ebrei e Leviti:
          Pria la vita...
          
          ZACCARIA:
          Forse fine
          vorrà il cielo all'empio ardire:
          di Sïon sulle ruine
          lo stranier non poserà.
          (consegnando Fenena ad Ismaele)
          
          
          Quella prima fra le Assire
          a te fido.
          
          TUTTI:
          Oh Dio, pietà!
          

          

          
          ZACCARIA:
          Come notte a sol fulgente,
          come polve in preda al vento,
          sparirai nel gran cimento,
          dio di Belo menzogner.
          
          
          Tu, d'Abramo Iddio possente,
          a pugnar con noi discendi;
          ne' tuoi servi un soffio accendi
          che sia morte allo stranier.
          
          TUTTI:
          Come notte ecc.
          
          ZACCARIA:
          Come notte ecc.
          

          (Escono tutti, meno Fenena ed Ismaele)
          
          
          
          PARTE PRIMA
          Scena IV
          
          Ismaele e Fenena.
          
          ISMAELE:
          Fenena!!... O mia diletta!
          

          
          FENENA:
          Nel dì della vendetta
          chi mai d'amor parlò?
          
          ISMAELE:
          Misera!oh come
          più bella or fulgi agli occhi miei d'allora
          che in Babilonia ambasciador di Giuda
          io venni! 
          

          Me traevi
          dalla prigion con tuo grave periglio,
          né ti commosse l'invido e crudele
          vigilar di tua suora,
          che me d'amor furente
          perseguitò!...
          
          FENENA:
          Deh! che rimembri!... Schiava
          or qui son io!...
          
          ISMAELE:
          Ma schiuderti il cammino
          io voglio a libertà!
          
          FENENA:
          Misero!...Infrangi
          ora un sacro dover!
          
          ISMAELE:
          Vieni!... Tu pure
          l'infrangevi per me... 
          
          
          Vieni! il mio petto
          a te la strada schiuderà fra mille...
          
          
          
          PARTE PRIMA
          Scena V
          
          Abigaille (con alcuni Guerrieri), e detti.
          
          Mentre Ismaele fa per aprire una porta segreta, entra colla spada in 
          mano Abigaille, seguita da alcuni Guerrieri babilonesi celati in 
          ebraiche vesti
          
          ABIGAILLE:
          Guerrieri, è preso il tempio!...
          

          
          FENENA e Ismaele: (atterriti)
          Abigaille!!...
          
          (Abigaille s'arresta improvvisamente nell'accorgersi dei due amanti, 
          indi con amaro sogghigno dice ad Ismaele:)
          
          ABIGAILLE:
          Prode guerrier! d'amore
          conosci tu sol l'armi?
          (a Fenena)
          D'assira donna in core
          empia tal fiamma or parmi!
          (con ira)
          Qual Dio vi salva? 
          
          
          Talamo
          la tomba a voi sarà...
          di mia vendetta il fulmine
          su voi sospeso è già!
          
          (Dopo breve pausa prende per mano Ismaele e gli dice sottovoce:)
          Io t'amava!... il regno e il core
          pel tuo core io dato avrei!
          

          Una furia è quest'amore,
          vita o morte ei ti può dar.
          Ah! se m'ami, ancor potrei
          il tuo popol salvar!
          
          ISMAELE:
          

          Ah no!... la vita io t'abbandono,
          ma il mio core nol poss'io;
          di mia sorte io lieto sono,
          io per me non so tremar.
          Ma ti possa il pianto mio
          pel mio popolo parlar.
          
          FENENA:
          Ah! già t'invoco, già ti sento,
          Dio verace d'Israello:
          non per me nel fier cimento
          ti commova il mio pregar.
          Oh proteggi il mio fratello,
          e me danna a lagrimar!
          

          
          ABIGAILLE:
          Io t'amava ecc.
          
          ISMAELE:
          Ma ti possa ecc.
          
          
          PARTE PRIMA
          Scena VI
          
          Donne, Uomini ebrei, Leviti, Guerrieri che a parte a parte entrano nel 
          tempio non abbadando ai suddetti, indi Zaccaria ed Anna.
          
          Donne ebree: (entrando precipitosamente)
          Lo vedeste?... Fulminando
          egli irrompe nella folta!

          Vecchi ebrei:
          Sanguinoso ergendo il brando
          egli giunge a questa volta!
          
          LEVITI: (che sorvengono)
          De' guerrieri invano il petto
          s'offre scudo al tempio santo!
          
          Donne:
          Dall'Eterno è maledetto
          il pregare, il nostro pianto!
          
          Donne, Leviti e Vecchi:
          Oh felice chi morì
          pria che fosse questo dì!
          
          Guerrieri ebrei: (entrando, disarmati)
          Ecco il rege! sul destriero
          verso il tempio s'incammina,
          come turbine che nero
          tragge ovunque la ruina.
          
          ZACCARIA: (entrando precipitoso)
          Oh baldanza!... né discende
          dal feroce corridor!
          

          
          TUTTI:
          Ahi sventura! chi difende
          ora il tempio del Signor?
          

          
          ABIGAILLE: (s'avanza co' suoi Guerrieri travestiti e grida:)
          Viva Nabucco!
          
          (Grida nell'interno)
          
          Voci:
          Viva!
          

          
          ZACCARIA: (ad Ismaele)
          Chi il passo agl'empi apriva?
          
          ISMAELE: (additando i Babilonesi travestiti)
          Mentita veste!...
          
          ABIGAILLE:
          È vano
          l'orgoglio... il re s'avanza!
          

          
          PARTE PRIMA
          Scena VII
          
          Irrompono nel tempio e si spargono per tutta la scena i Guerrieri 
          babilonesi. Nabucco presentasi sul limitare del tempio a cavallo.
          

          
          ZACCARIA:
          Che tenti?...
          (opponendosi a Nabucco)
          Oh trema, insano!
          Questa è di Dio la stanza!
          

          
          NABUCCO:
          Di Dio che parli?
          
          ZACCARIA: (corre ad impadronirsi di Fenena, e alzando verso di lei un 
          pugnale grida a Nabucco:)
          Pria
          che tu profani il tempio,
          

          della tua figlia scempio
          questo pugnal farà!
          (Nabucco scende da cavallo)
          
          NABUCCO: (da sé)
          (Si finga, e l'ira mia
          più forte scoppierà.
          Tremin gl'insani del mio furore!
          vittime tutti cadranno omai!...
          In mar di sangue fra pianti e lai
          l'empia Sïonne scorrer dovrà!)
          
          FENENA:
          

          Padre, pietade ti parli al core!
          vicina a morte per te qui sono!
          Sugl'infelici scenda il perdono,
          e la tua figlia salva sarà!
          
          ABIGAILLE:
          

          (L'impeto acqueta del mio furore
          nuova speranza che a me risplende;
          colei, che il solo mio ben contende,
          sacra a vendetta forse cadrà!)
          
          ISMAELE, Zaccaria ed Ebrei:
          

          (Tu che a tuo senno de' regi il core
          volgi, o gran Nume, soccorri a noi,
          china lo sguardo su' figli tuoi,
          che a rie catene s'apprestan già!)
          
          NABUCCO:
          L'empia Sïonne ecc.
          In mar di sangue ecc.
          
          O vinti, il capo a terra!
          Il vincitor son io.
          Ben l'ho chiamato in guerra,
          ma venne il vostro Dio?
          Tema ha di me: resistermi,
          stolti, chi mai potrà?
          
          ZACCARIA: (alzando il pugnale su Fenena)
          Iniquo, mira! vittima
          costei primiera io sveno:
          

          sete hai di sangue? versilo
          della tua figlia il seno!
          
          NABUCCO:
          Ferma!
          
          ZACCARIA: (per ferire)
          No, pèra!
          
          ISMAELE: (ferma improvvisamente il pugnale, e Fenena corre nelle 
          braccia del padre)
          

          Misera,
          l'amor ti salverà!
          
          NABUCCO: (con gioia feroce)
          

          Mio furor, non più costretto,
          fa' dei vinti atroce scempio;
          

          (ai Babilonesi)
          saccheggiate, ardete il tempio,
          fia delitto la pietà!
          

          Delle madri invano il petto
          scudo ai pargoli sarà.
          
          ABIGAILLE:
          Questo popol maledetto
          sarà tolto dalla terra,
          ma l'amor che mi fa guerra
          forse allor s'estinguerà?
          Se del cor nol può l'affetto,
          pago l'odio almen sarà!
          

          
          ANNA, Fenena ed Ismaele:
          Sciagurato, ardente affetto
          sul suo/mio ciglio un velo stese!
          Ah l'amor che sì lo/mi accese
          lui/me d'obbrobrio coprirà!
          Deh non venga maledetto
          l'infelice, per pietà!
          
          Zaccaria ed Ebrei
          

          Dalle genti sei rejetto,
          di fratelli traditore!
          il tuo nome dèsti orrore,
          fia l'obbrobrio d'ogni età!
          "Oh fuggite il maledetto",
          terra e cielo griderà!
          

          
          NABUCCO:
          Saccheggiate ecc.
          
