MEFISTOFELE
AUDITORIUM CARIPLO
Foyer della Balconata -
Largo Mahler -Milano
Giovedì 24 maggio 2018 – ore 18,00
INIZIATIVE CULTURALI de
laVerdi
Faust o Mefisto
... dipende dal punto di vista!
Arrigo Boito -
Mefistofele, prologo
Analisi e ricerca di Mario Mainino
COLLOCAZIONE TEMPORALE NEL CORSO DELLA
STORIA DELLA MUSICA LIRICA
ARRIGO BOTIO, COMPOSITORE E LIBRETTISTA
DIPENDE DAL PUNTO DI VISTA FAUST,
MARGARETHEo MEFISTOFELE
ANALISI DEL PROLOGO DELL'OPERA
DICONO DI ARRIGO BOITO
L'opera più conosciuta di Arrigo Boito si apre con un prologo di imponenti dimensioni con il coinvolgimento del protagonista negativo "Mefistofele" che dialoga con il suo divino avversario, "Dio".
Arrigo Boito - Mefistofele - ópera completa
Mefistofele (basso) Samuel Ramey
PROLOGO = CIRCA MEZZ'ORA DI MUSICA Si apre con un
tema sacrale che mi ricorda quello del Santo Graal nelle opere del tedesco
Wagner, tanto amato ed osannato dai giovani compositori milanesi che
ricercavano oltralpe esempi da seguire, in contrasto con le idee del
“vecchio” Giuseppe Verdi che invece più volte aveva detto “torniamo
all’antico”. Il giovane Verdi aveva non a caso iniziato con la direzione
degli oratori di Haydn, ed amava i mostri sacri italiani quali Palestrina.
FALANGE Iª Il
coro iniziale a me ricorda molto il tipico inno religioso come fa
P.Mascagni nella sua opera Cavalleria Rusticana nel INNEGGIAMO IL SIGNOR
E' RISORTO
Piccolo interludio orchestrale introduce l'entrata di Mefistofele con un
pizzicato
Ave signor degli angeli e
dei santi
e delle sfere erranti,
e dei volanti ~ cherubini d'or.
Dall'eterna armonia dell'universo
nel glauco spazio immerso
emana un verso ~ di supremo amor:
e s'erge a te per l'aure azzurre e cave
in suon soave.
ECHI Ave.
FALANGE IIª
Alleluiate o trombe! o cetre! o cori!
O roridi vapori!
O stelle! o fiori ~ cui non vizza il gel!
Qui eterna è l'ora: a misurar non vale
egro tempo mortale
l'inno ideale ~ che si canta in ciel.
La nota umana faticosa e grave
qui non si pave.
ECHI Ave.
[Comparisce Mefistofele, Coi piè fermi sul lembo del suo mantello]
MEFISTOFELE [basso]
Perdona se il mio gergo
Si lascia un po' da tergo
Le supreme teodìe del paradiso; Teodìe = Canto in lode di Dio
Perdona se il mio viso
Non porta il raggio
Che inghirlanda i crini
Degli alti cherubini;
Perdona se dicendo
Io corro rischio
Di buscar qualche fischio.
Il Dio della piccina terra
Ognor traligna ed erra,
E, a par di grillo
Saltellante, a caso
Spinge fra gli astri il naso,
Poi con tenace fatuità superba
Fa il suo trillo nell'erba.
Boriosa polve! Tracotato atomo!
Fantasima dell'uomo
E tale il fa
Quell'ebbra illusione
Che'egli chiama: Ragion, Ragion.
Ah! Sì,
Ah! Sì, Maestro divino,
In buio fondo
Crolla il padron del mondo,
E non mi dà più il cuor,
Tant' è fiaccato,
Di tentarlo al mal.
CHORUS MYSTICUS T'è noto Faust?
MEFISTOFELE Il più
bizzarro pazzo
ch'io mi conosca, in curiosa forma
ei ti serve da senno. Inassopita
bramosia di saper il fa tapino
ed anelante; egli vorrebbe quasi
trasumanar e nulla scienza al cupo
suo delirio è confine.
Io mi sobbarco
ad adescarlo per modo ch'ei si trovi
nelle mie reti; or vuoi farne scommessa?
CHORUS MYSTICUS E sia.
MEFISTOFELE Sia! Vecchio padre, a un rude gioco
t'avventurasti. Ei morderà nel dolce
pomo de' vizi e sovra il re de' cieli
avrò vittoria!
(arpe, cetere, trombe)
FALANGI CELESTI Sanctus! Sanctus! Sanctus!
MEFISTOFELE
(Di
tratto in tratto m'è piacevol cosa
vedere il vecchio e dal guastarmi seco
molto mi guardo; è bello udir l'eterno
col diavolo parlar sì umanamente.)
CHERUBINI
(dietro la nebulosa, avvicinandosi in turbini leggeri)
Siam nimbi volanti dai
limbi.
Nei santi splendori vaganti.
Siam cori di bimbi, d'amori.
Siam nimbi volanti dai limbi.
MEFISTOFELE
È lo sciame legger
degli angioletti;
come dell'api n'ho ribrezzo e noia.
(scompare)
CHERUBINI
Sui venti, sugli astri, sui mondi,
sui limpidi azzurri profondi,
sui raggi tepenti del sol,
sugli echi, sui fiumi, sui fiori,
sui rosei candenti vapori,
scorriamo con agile vol.
La danza in angelica spira
si gira, si gira, si gira.
Un giorno nel fango mortale,
perdemmo il tripudio dell'ale,
l'aureola di luce e di fior;
ma sciolti dal lugubre bando,
pregando, cantando, danzando,
torniamo fra gli angioli ancor.
La danza in angelica spira
si gira, si gira, si gira.
Fratelli, teniamci per mano,
fin l'ultimo cielo lontano
noi sempre dobbiamo danzar:
fratelli, le morbide penne
non cessino il volo perenne
che intorno al santissimo altar.
La danza in angelica spira
si gira, si gira, si gira.
CHERUBINI
Siam nimbi volanti dai limbi.
Nei santi splendori vaganti.
Siam cori di bimbi, d'amori.
Siam nimbi volanti dai limbi.
(ricircolando e perdendosi)
spira
si gira, si gira, si gira.
FALANGI CELESTI
Oriam per quelle di morienti ignave
anime schiave.
ECHI Ave.
PENITENTI
Tu puoi salvarne
da questa terra,
da questa carne
che geme ed erra;
fango crudel!
Odi la pia
prece serena.
Ave Maria
gratïa plena.
CHERUBINI
La danza in angelica spira
si gira, si gira, si gira.
FALANGI CELESTI
Oriam per quelle di morienti ignave
anime schiave.
ECHI Ave.
PENITENTI
Il pentimento
lagrime spande.
Di queste blande
turbe l'accento
penètri in ciel.
Odi la pia
prece serena.
Ave Maria
gratïa plena.
FALANGI CELESTI
Oriam per quelle di morienti ignave
anime schiave.
ECHI Ave! Ave! Ave!
FALANGI CELESTI tutte
Ave signor degli angeli e dei santi
e delle sfere erranti,
e dei volanti ~ cherubini d'or.
Dall'eterna armonia dell'universo
nel glauco spazio immerso
emana un verso ~ di supremo amor
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www.concertodautunno.it
sito per i musicisti e gli amanti della musica
classica, dell'opera lirica e del teatro a cura di
Mario
da Vigevano
Copyright © Mario Mainino Vigevano PV Agg.del
20/05/2018
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