Atto Secondo
SCENA PRIMA
BARTOLO
Ma vedi il mio destino! Quel soldato,
per quanto abbia cercato,
niun lo conosce in tutto il reggimento.
Io dubito eh, cospetto!
Che dubitar? Scommetto
che dal conte Almaviva
e' stato qui spedito quel signore
ad esplorar della Rosina il core.
SCENA SECONDA
Il Conte, vestito da maestro di musica, e detto.
CONTE Pace e gioia sia con voi.
BARTOLO Mille grazie, non s'incomodi.
CONTE Gioia e pace per mill'anni.
CONTE
(Ah, se un colpo e' andato a vuoto
a gabbar questo balordo,
un novel travestimento
piu' propizio a me sara'.)
Gioia e pace, pace e gioia!
CONTE Stamane nella stessa locanda
era meco d'alloggio, ed in mie mani
per caso capito' questo biglietto
(mostrando un biglietto)
dalla vostra pupilla a lui diretto.
BARTOLO
Piano un poco.
Una calunnia! Oh bravo!
Degno e vero scolar di Don Basilio!
CONTE Oh nulla:
sedete a me vicin, bella fanciulla.
Se non vi spiace, un poco di lezione,
di Don Basilio invece, vi daro'.
ROSINA Io canto, se le aggrada,
il rondo' dell'Inutil Precauzione.
ROSINA
Contro un cor che accende amore
di verace, invitto ardore,
s'arma invan poter tiranno
di rigor, di crudelta'.
D'ogni assalto vincitore
sempre amor trionfera'.
Ah Lindoro, mio tesoro,
se sapessi, se vedessi!
Questo cane di tutore,
ah, che rabbia che mi fa!
Caro, a te mi raccomando,
tu mi salva, per pieta'.
BARTOLO Certo, bella voce,
ma quest'aria, cospetto! e' assai noiosa;
la musica a' miei tempi era altra cosa.
Ah Ah!
l'aria dicea Giannina,
ma io dico Rosina
(Entra Figaro col bacile sotto il braccio, e si pone dietro
Bartolo
imitando il canto con caricatura.)
Il cor mi brilla in petto,
mi balla il minuetto.
FIGARO
Oggi non vuol? Domani
non potro' io.
Perche' ho da fare
a tutti gli Ufficiali
del nuovo reggimento barba e testa
alla marchesa Andronica
il biondo parrucchin coi marone'
al contino Bombe'
il ciuffo a campanile
purgante all'avvocato Bernardone
che ieri s'ammalo' d'indigestione
e poi e poi che serve?
(riponendosi in tasca il libro)
Dornan non posso.
FIGARO
(Ah, se mi dava in mano
il mazzo delle chiavi, ero a cavallo.)
ROSINA Don Basilio!
CONTE (Cosa veggo!)
CONTE (Qui franchezza ci vorra'.)
CONTE (c. s., a Bartolo)
Ehi, Dottore, una parola.
CONTE (interrompendo, a Basilio)
Io gli ho narrato
che gia' tutto e' combinato. Non e' ver?
CONTE (a Basilio)
Colla febbre, Don Basilio,
che v'insegna a passeggiar?
FIGARO (tastando il polso a Basilio)
Bagattella!
Cospetton! Che tremarella!
Questa e' febbre scarlattina!
FIGARO Presto, presto, andate a letto
TUTTI Vada, vada!
Buona sera, mio signore,
presto, andate via di qua.
(Maledetto seccatore!)
BASILIO
Buona sera ben di core
poi diman si parlera'.
Non gridate, ho inteso gia'.
CONTE Rosina, deh, ascoltatemi.
ROSINA Vi ascolto; eccomi qua.
CONTE (a Rosina, con cautela)
A mezzanotte in punto
a prendervi qui siamo:
or che la chiave abbiamo
non v'e' da dubitar.
FIGARO (distraendo Bartolo) Ahi! ahi!
BARTOLO Che cos'e' stato?
FIGARO Un non so che nell'occhio!
Guardate non toccate
soffiate per pieta'
Soffiate ...
BARTOLO (scattando)
Il suo travestimento?
Ah, ah! brava, bravissimo!
Ma bravi in verita'!
Bricconi, birbanti!
Ah, voi tutti quanti
avete giurato
di farmi crepar!
Su, fuori, furfanti,
vi voglio accoppar.
Di rabbia, di sdegno
mi sento crepar.
ROSINA, CONTE E FIGARO
L'amico delira,
la testa gli gira.
Ma zitto, Dottore,
vi fate burlar.
Tacete, tacete,
non serve gridar.
Intesi gia' siamo,
non vo' replicar.)
BERTA
Che vecchio sospettoso! Vada pure
e ci stia finche' crepi
Sempre gridi e tumulti in questa casa;
si litiga, si piange, si minaccia
Non v'e' un'ora di pace
con questo vecchio avaro, brontolone!
Oh, che casa! Oh, che casa in confusione!
Il vecchiotto cerca moglie,
vuol marito la ragazza;
quello freme, questa e' pazza.
Tutti e due son da legar.
Ma che cosa e' questo amore
che fa tutti delirar?
Egli e' un male universale,
una smania, un pizzicore
un solletico, un tormento
Poverina, anch'io lo sento,
ne' so come finira'.
Oh! vecchiaia maledetta
Sei da tutti disprezzata
E vecchietta disperata
mi convien cosi' crepar.
ROSINA (respingendolo)
Indietro,
anima scellerata; io qui di mia
stolta credulita' venni soltanto
a riparar lo scorno, a dimostrarti
qual sono, e quale amante
perdesti, anima indegna e sconoscente.
CONTE (con gioia)
Al Conte?
Ah, sei delusa! oh me felice adunque
tu di verace amore
ami Lindor rispondi
ROSINA
Ah, si'! t'amai purtroppo!
CONTE Ah, non e' tempo
di piu' celarsi, anima mia;
Almaviva son io, non son Lindoro.
FIGARO
(Son rimasti senza fiato:
ora muoion di contento.
Guarda, guarda il mio talento
che bel colpo seppe far!)
CONTE
(Qual trionfo inaspettato!
Me felice! oh bel momento!
Ah! d'amore e di contento
son vicino a delirar.)
ROSINA (stupefatta, con gioia)
(Ah! qual colpo inaspettato!
Egli stesso? o Ciel, che sento!
Di sorpresa e di contento
son vicina a delirar.)
ROSINA
Mio signor! ma voi ma io
CONTE
Ah, non piu', non piu', ben mio.
Il bel nome di mia sposa,
idol mio, t'attende gia'.
FIGARO
Presto andiamo, vi sbrigate;
via, lasciate quei sospiri.
Se si tarda, i miei raggiri
fanno fiasco in verita'.
ROSINA, CONTE E FIGARO
Zitti, zitti, piano, piano,
non facciamo confusione;
per la scala del balcone
presto andiamo via di qua.
FIGARO
La scala non v'e' piu'.
Don Basilio con lanterna in mano, introducendo un Notaro con
carte.
FIGARO
Ve', ve', il nostro notaro. Allegramente.
Lasciate fare a me. Signor Notaro:
(Basilio e il Notaro si rivolgono e restano sorpresi. Il Notaro si avvicina
a Figaro.)
dovevate in mia casa
stipular questa sera
il contratto di nozze
fra il conte d'Almaviva e mia nipote.
Gli sposi, eccoli qua.
CONTE (chiamando a parte Basilio, cavandosi un anello dal
dito, e
additandogli di tacere)
Ehi, Don Basilio, quest'anello e' per voi
CONTE (cavando una pistola)
Per voi
vi son ancor due palle nel cervello
se v'opponete.
BASILIO (Prende l'anello.)
Oibo', prendo l'anello.
CONTE Oh, mio contento!
ROSINA Oh, sospirata mia felicita'!
BARTOLO
Insomma, io ho tutti i torti
(a Basilio)
Ma tu, briccone,
tu pur tradirmi e far da testimonio!
BASILIO
Ah, Don Bartolo mio, quel signor Conte
certe ragioni ha in tasca,
certi argomenti a cui non si risponde.
BARTOLO
Ed io, bestia solenne,
per meglio assicurare il matrimonio,
io portai via la scala del balcone.
FIGARO
Ecco che fa un'Inutil Precauzione.
Di si' felice innesto
serbiam memoria eterna;
io smorzo la lanterna;
qui piu' non ho che far.
(Smorza la lanterna.)
Amore e fede eterna
si vegga in voi regnar.
FINE
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