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LAURA, CONTADINI:
Al villaggio dai campi tornando
della roccia per ripido calle,
un fragor, che veniasi accostando,
a noi giunse dall'ima convalle;
eran passi e minaccie d'armati,
cui d'ambascia una voce frammista;
al ciglion della rupe affacciati
ne colpì deplorabile vista!
Crudi sgherri traenti un vegliardo fra catene!
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WURM:
Il padre tuo . . .
LUISA:
Finisci.
WURM:
Langue in dura prigion.
LUISA:
Reo di che fallo?
WURM:
Ei, del Conte vassallo, farlo d'oltraggi
e di minacce segno ardì!
Grave il delitto,
grave la pen fia!
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WURM:
A te m'invia l'offesa Conte:
un foglio vergar t'impone,
e prezzo ne fia lo scampo di tuo padre.
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WURM: Scrivi!
"Wurm, io giammai Rodolfo non amai . . ."
"Il suo lignaggio erami noto,
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LUISA:
E segnar questa mano
potrebbe l'onta mia?
Lo speri invano.
Tu puniscimi, o Signore,
se t'offesi e paga io sono
ma de' barbari al furore
non lasciarmi in abbandono.
A scampar da fato estremo
innocente genitor
chieggon essi, a dirlo io fremo,
chieggon essi della figlia il disonor!
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LUISA: Spietato! E il misero vecchio?
WURM: L'udisti: egli muore.
LUISA: E libera io sono! (dando il foglio a Wurm)
Il foglio è vergato.
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WALTER:
Egli delira: sul mattin degli anni
vinta da cieco affetto spesso è ragion!
Del senno empia il difetto
pel figlio il padre!
L'opra mia si compia,
nulla cangiar mi debbe:
esser pietoso crudeltà sarebbe.
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WURM:
Tutte apprestai della trama le fila.
WALTER:
Oh! di': Luisa?
WURM:
Come previdi già, vinta,
conquisa da credulo spavento,
alle minaccie s'arrendea;
per calle recondito qui tratta verrà.
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WURM:
In punto feci del mio signore
nel palesarvi la mente ascosa!
A me, cui sempre fidava il core,
scovrì la scelta ei d'una sposa.
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WALTER:
Inatteso periglio?
Del figlio una minaccia!
Ingrato figlio!
L'alto retaggio non ho bramato
di mio cugino, che sol per esso!
Ad ottenerlo, contaminato
mi son pur troppo di nero eccesso!
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WURM:
Varcar dovea l'irta foresta notturno il Conte.
Noi l'appostammo, e . . .
Spento il sire antico da' masnadieri,
qual noi spargemmo, tutti han creduto.
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WALTER:
No, tutti! Al rombo mio figlio accorse
dell'armi nostre . . . non era muto
ancor quel labbro!
WURM:
Che intendo! Ah! forse? . . .
WALTER:
In quel supremo, terribil punto
Walter nomava . . .
WURM:
Chi?
WALTER:
Gli assassin!
WURM:
O me perduto!
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WALTER:
Il detto mio confermo:
di Rodolfo nel sen,
qual d'un infermo il delirio,
s'apprese amor che spento fia.
FEDERICA:
Spento?
WALTER:
Ed in breve.
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![](130727-miller297.JPG)
FEDERICA:
(Dolce aspetto! Il volto, il ciglio,
tutto spira in lei candore!)
LUISA:
(A costei sarà concesso,
quanto il ciel m'avea promesso!)
FEDERICA:
Mi par che manchi in te coraggio
d'erger gl'occhi al mio sembiante!
WALTER:
Ella nata in un villagio!
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WURM:
D'alta dama or tratta innante!
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FEDERICA:
Luisa, m'odi. Far mi puote un sol tuo detto
sventurata, o appien felice!
Non mentir! Ma no, l'aspetto
tu non hai di mentitrice!
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FEDERICA:
E non ottenne mai d'amor lusighe,
accenti da Luisa?
LUISA: (Quai momenti!)
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LUISA: (accennando Wurm)
Lo stesso da Luisa udrete ognor,
che alimento sol per esso
fido, immenso, ardente amore!
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(Come celar le smanie
del mio geloso amore?
Ahimé, l'infranto core
più reggere non può!
Se qui rimango, esanime
a' piedi suoi cadrò!)
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FEDERICA:
(Un sogno di letizia
par quel ch'io veggo e sento! . . .
No, mai sì gran contento
quest'alma non provò!
Frena, mio core, i palpiti,
o di piacer morrò)
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WALTER E WURM:
(Pinto ha di vivo giubilo
il sorridente viso!
Fortuna in quel sorriso
propizia balenò!
Ben io fermarla, e stringerne
l'infido crin saprò)
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CONTADINO:
Segreta e viva prece a man giunte mi fe' Luisa,
onde recarlo a Wurm . . .
RODOLFO:
E d'evitar la mia presenza . . .
CONTADINO
Mi repeté più volte.
Sospetto incerto di non so qual trama,
e speme di mercede a voi m'han tratto.
RODOLFO: (gettandogli una borsa)
(Il servo parte)
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Oh! fede negar potessi agl'occhi miei!
Se cielo e terra, se mortali ed angeli
attestarmi volesser ch'ella non è rea,
mentite! io risponder dovrei, tutti mentite.
(mostrando il foglio)
Son cifre sue! Tanta perfidia! Un'alma
sì nera! sì mendace!
Ben la conobbe il padre!
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Ma dunque i giuri, le speranze, la gioia,
le lagrime, l'affanno?
Tutto è menzogna, tradimento, inganno!
Quando le sere al placido
chiator d'un ciel stellato
meco figgea nell'etere
lo sguardo innamorato,
e questa mano stringermi
dalla sua man senita . . .
ah! mi tradia!
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Allor, ch'io muto, estatico
da' labbri suoi pendea,
ed ella in suon angelico,
"amo te sol" dicea,
tal che sembrò l'empiereo
apirisi all'alma mia!
Ah! mi tradia!
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![](130727-miller358.JPG)
RODOLFO: Appressati.
(gli porge il foglio)
Leggi. (Wurm lo legge)
Ad entrambi è questa ora di morte.
WURM:Oh!
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RODOLFO: (presentandogli due pistole)
Scegliere tu dèi.
WURM: (cercando di allontanarsi) Signor . . .
RODOLFO:
T'arresta . . .
Meco ad un punto solo
spento cader al suolo t'è forza . . .
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![](130727-miller361.JPG)
RODOLFO: (cadendo ai piedi del padre)
Ah! padre mio!
WALTER:
Deh! sorgi! M'odi.
Abbomino il mio rigor crudele.
Abbia virtude un premio.
Cedo; alla tua fedele porgi la man
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WALTER:
Altre nozze attestino
il tuo disprezzo ad essa!
RODOLFO:
Che intendi?
WALTER:
All'ara pronuba conduci la Duchessa.
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RODOLFO:
Io? Sì, lo vo', lo deggio . . .
Che parlo? Ahimé, vaneggio!
![](130727-miller370.JPG)
RODOLFO:
L'ara, o l'avello apprestami.
Al fato io m'abbandono.
Non temo . . . Non desidero . . .
Un disperato io sono!
Or la mia brama volgere
nemmeno al ciel potrei,
ché inferno senza lei
sarebbe il ciel per me!
![](130727-miller372.JPG)
WALTER:
Quell'empio cor dimentica,
quell'alma ingannatrice.
Che un dì sarai felice
promette il padre a te.
T'arrendi a me.
![](130727-miller373.JPG)
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