Luisa Miller - 1° atto

 

Sabato 27 luglio 2013 ore 21.15
Piazza Giuseppe Verdi Busseto (Pr)
Celebrazioni bicentenario verdiano 2013


Progetto Verdi 2013
in collaborazione con Fondazione Ater formazione
Scuola dell'opera italiana

Giuseppe Verdi (1813-1901)
Luisa Miller
Melodramma tragico in tre atti
Musica di Giuseppe Verdi
Libretto di Salvatore Cammarano

Tratto dalla tragedia Kabala und Liebe di Friedrich Schiller
Prima: Napoli, Teatro San Carlo, 8 dicembre 1849

Personaggio ed interpreti:
Il Conte di Walter, Basso - Gianluca Lentini
Rodolfo, suo figlio, Tenore - Vincenzo Costanzo
Federica, Duchessa d'Ostheim, nipote di Walter, Mezzo-Soprano - Junhua Hao
Wurm, Castellano di Walter, Basso - Cristian Saitta
Miller, vecchio soldato in ritiro, Baritono - Man Soo Kim
Luisa, sua figlia, Soprano - Giulia Della Peruta
Laura, contadina, Mezzo-Soprano - Renata Campanella
Un contadino, Tenore - Bruno Nogara
Damigelle di Federica, Paggi, Famigliari, Arcieri, Abitanti del villaggio.


Orchestra giovanile Luigi Cherubini
coro del Teatro Municipale di Piacenza
direttore
Donato Renzetti
messa in scena teatrale
Leo Nucci
regista collaboratore Salvo Piro
costumi Alberto Spiazzi
disegno luci Claudio Schmid
maestro del coro Corrado Casati
maestri collaboratori Kayoko Ikeda e Nicolò Nardoianni

Piantina anfiteatro PIAZZA VERDI

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Programma:

Viaggio nel mondo della parola scenica di Giuseppe Verdi
Esiste per me una meravigliosa poesia greca intitolata "Viaggio ad Itaca" e la sintesi si può ridurre così: "Cerca la tua Itaca con tutte le tue forze ma fa sì che il viaggio duri più a lungo possibile e goditi ogni momento del viaggio".
Questa è stata l'avventura del "Corso di alto perfezionamento per interpreti del canto con specializzazione nel repertorio verdiano" e questa, mi auguro per me che ho avuto modo di imparare tanto, divenga per i giovani, che hanno la possibilità di essere aiutati e incoraggiati, un viaggio lungo e pieno di gioia e nell'apprendere.
L'opera è un mondo pazzo e qualche volta grottesco che ha una sua prerogativa unica, può dare emozioni irripetibili.
Ciò è quello che sogno avvenga nella nostra "messa in scena" della Luisa Miller del genio Giuseppe Verdi che noi, da umili umani, cerchiamo di onorare.
Un grazie a tutti coloro che hanno collaborato a realizzare questo viaggio che spero sia appena iniziato. Note introduttive di Leo Nucci

Piazza Giuseppe Verdi, sabato 27 luglio 2013, ore 21.15 Luisa Miller

Nell’anno delle Celebrazioni del Bicentenario della Nascita di Giuseppe Verdi, il Comune di Busseto presenta Luisa Miller, in scena sabato 27 luglio alle ore 21.15, in Piazza Giuseppe Verdi. Una produzione della Fondazione Teatri di Piacenza, in coproduzione con il Teatro Comunale di Ferrara e il Teatro Alighieri di Ravenna, e con la collaborazione del Teatro Comunale di Bologna, secondo le linee di indirizzo della Regione Emilia-Romagna volte a promuovere le cooperazioni tra i teatri regionali, anche con specifico protocollo d'intesa. Per la realizzazione dello spettacolo fondamentale è stato il contributo del Concorso Internazionale Voci Verdiane, che vanta una lunga esperienza nella scoperta del talento vocale e interpretativo atto ad affrontare il grande repertorio verdiano. A Busseto, la direzione musicale di questo nuovo allestimento, a cui la piazza della città con la nota statua del compositore farà da sfondo naturale, sarà affidata a Donato Renzetti che dirigerà l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, mentre a Corrado Casati sarà affidato il compito di guidare il Coro del Teatro Municipale di Piacenza.

A dare invece voce ai personaggi di questo melodramma tragico in tre atti, saranno i giovani solisti del "Corso di alto perfezionamento per interpreti del canto con specializzazione nel repertorio verdiano - Progetto Verdi 2013: Formazione artistica". Il Corso, riconosciuto dal Comitato scientifico delle Celebrazioni Verdiane come progetto d’eccellenza formativa e fortemente sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, è realizzato dal Comune di Busseto insieme a Fondazione ATER Formazione - Scuola dell'Opera Italiana. Guida didattica principale di questa giovane compagnia sarà una delle più importanti personalità artistiche del panorama internazionale, Leo Nucci che di Luisa Miller curerà anche la messa in scena teatrale. Indiscusso interprete verdiano, Nucci ha da sempre un particolare feeling con i giovani che in lui trovano un maestro attento e paziente, capace di trasmettere enorme esperienza e preziosi consigli, spesso veri e propri “trucchi del mestiere” che appartengono al tradizionale rapporto tra allievo e maestro che è stato spesso patrimonio dei più grandi in tutte le discipline dell’Arte.

Considerata la chiave di volta nella carriera di Verdi, al centro di Luisa Miller non risiede più la descrizione dell’evento storico ma la pittura delle passioni umane: amore, vendetta, desiderio di potere, affetto filiale; la complessità dei personaggi si realizza in una nuova suggestione melodica, capace di sondare le più intime pieghe dell’anima e prepararsi alla straordinaria stagione della maturità verdiana. L’opera è, infatti, generalmente considerata un anello di congiunzione fra le opere giovanili del compositore e quelle appartenenti alla cosiddetta trilogia popolare (Rigoletto, Il trovatore, La traviata), con la quale il genio verdiano entra nella sua piena maturità espressiva. Pur non possedendo l’invenzione e soprattutto l’omogeneità di altri lavori verdiani, in Luisa Miller Verdi, abbandonati i drammi corali e i personaggi monumentali, si cimenta con un dramma della borghesia, scavando nella psicologia e nelle emozioni di Luisa, l’eroina della vicenda, come mai aveva fatto in passato. Tale approfondimento è reso possibile dalla presenza, nel dramma, di pochi personaggi principali e di una sola protagonista, su cui l’autore può concentrare la propria attenzione, portando a compimento quel processo di semplificazione scenica iniziato con Ernani e Macbeth. Sotto il profilo più propriamente musicale, l’orchestrazione si fa più raffinata che in passato, il recitativo più incisivo e va maturandosi l’equilibrio esatto fra musica e azione.

L'opera è realizzata anche grazie al contributo di Parmigiano Reggiano, Conad e Sicim.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.bussetolive.com
Punti vendita biglietti:
- Busseto - VERDI SHOP - Piazza Giuseppe Verdi, 10 - Tel. 0524.91753 - Fax 0521.506799
e-mail: biglietteriaeventi@comune.busseto.pr.it
- Parma - AZZALI EDITORI - Via Carducci, 22 - Tel./ Fax. 0521.506799
e-mail: biglietteriaeventi@comune.busseto.pr.it
- Fidenza - Iat - R c/o Fidenza Village - tel. 0524 201265 - fax 0524 537135
e-mail: iat.fidenzavillage@terrediverdi.it


Seguono immagini della serata:

Atto primo - Atto secondo - Atto terzo
Una visita al Museo Nazionale Verdi di Villa Pallavicino

 

 

Il video su YOUTUBE

 

Piazza Verdi con il Castello e il Teatro Verdi

Il famoso monumento che ritrae il grande musicista.

Il teatro Verdi che ospita le rappresentazioni al chiuso

La grande platea e le gradinate montate per realizzare questo teatro all'aperto.


 


Atto I. Nel Tirolo, prima metà del secolo XVII. SINFONIA


L'avvenimento ha luogo nel Tirolo, nella prima metà del secolo XVII.

Luisa Miller ama Rodolfo ed è da lui riamata. Il giovane è figlio del conte di Walter, che ha combinato per lui un altro matrimonio. Rodolfo non intende però abbandonare Luisa e giunge a ricattare il padre: se non potrà coronare il suo sogno d'amore, lo denuncerà di avere assassinato un cugino per strappargli il titolo e le terre.

LAURA, CONTADINI:
Ti desta, Luisa, regina de' cori;
i monti già lambe un riso di luce:
d'un giorno sì lieto insiem con gli albori
qui dolce amistade a te ne conduce:
leggiadra è quest'alba sorgente in aprile,
ma come il tuo viso, leggiadra no, non è:
è pura, soave quest'aura gentile,
pur meno è soave, men pura è di te.


MILLER:
Figlia, ed amore, appena desto in te,
sì vive fiamme già spande!
Oh! mal non sia contanto amor locato!
Del novello signor qui giunto nella Corte
ignoto a tutti è questo Carlo.
Io temo!


LUISA:
Non temer:
più nobil spirto,
alma più calda
di virtù non mai vestì spoglia mortal.
M'amò, l'amai.
Lo vidi, e 'l primo palpito
il cor sentì d'amore;
mi vide appena, e il core
balzò del mio fedel.
Quaggiù si riconobbero
nostr'alme in rincontrarsi
formate per amarsi
Iddio le avea in ciel!


LAURA, CONTADINI:
(presentandole tutti, prima le donne, poi gli uomini, un mazzettino di fiori)
Luisa, un pegno ingenuo
dell'amistade accetra.

LUISA:
Grata è quest'alma,
o tenere compagne!


RODOLFO: Buon padre!

LAURA, CONTADINI:
Felici appieno vi rende amore.

LUISA, RODOLFO:
Appien felici? È vero!
A te dappresso il cuore
non vive che al piacer.
T'amo d'amor ch'esprimere
mal tenterebbe il detto!
Il gel di morte spegnere
non può sì ardente affetto;
ha i nostri cori un Dio
di nodo eterno avvinti,
e sulla terra estinti
noi ci ameremo in ciel!

LAURA, CONTADINI
Un'alma, un sol desio
ad ambo avvia il petto!
Mai non ssi vide affetto
più ardente, più fedel!
(Odesi la sacra squilla)

MILLER:
(Non so qual voce infausta
entro il mio cor favella . . .
Misero me, se vittima
d'un seduttor foss'ella!
Ah! non voler, buon Dio,
che a tal destin soccomba . . .
mi schiuderia la tomba
affanno sì crudel!)

WURM:
Io tutto udìa!
Furor di gelosia m'arde nel petto!
Amo tua figlia,
eppure, un anno volge,
io la sua man ti chiesi;
non dissentisti,
ed or che più fortuna
a me spira seconda,
or che il novello signor
più che l'estinto
m'è largo di favor,
tu la promessa
calpesti, ed osi!

MILLER:
Che dici mai?
Sacra la scelta è d'un consorte,
esser appieno libera deve;
nodo che sciorre sol può la morte
mal dalla forza legge riceve.
Non son tiranno, padre son io,
non si comanda de' figli al cor.
In terra un padre somiglia Iddio
per la bontade, non pel rigor.

MILLER:
Ei m'ha spezzato il cor!
(rimane silenzioso qualche momento, come oppresso dal dolore)
Ah! fu giusto il mio sospetto!
Ira e duol m'invade il petto!
D'ogni bene il ben più santo,
senza macchia io vo' l'onor.
D'una figlia il don solanto,
ciel mi festi, e pago io son,
ma la figlia, ma il tuo dono
serba intatto al genitor.


WALTER:
Ah! tutto m'aride,
tu, mio figlio, tu soltanto osi!
La tua felicità non sai quanto mi costi!
Oh! mai nol sappia, mai.
Il mio sangue, la vita darei
per vederlo felice, possente!
E a' miei voti, agli ordini miei
si opporrebbe quel cor sconoscente?
Di dolcezze l'affetto paterno
a quest'alma sorgente non è . . .
Pena atroce, supplizio d'inferno
Dio sdegnato l'ha reso per me.


WALTER:
Fra l'armi estinto quel guerrier canuto,
il nome ed il retaggio a lei ne resta,
a lei cui man d'amica
porge l'augusta donna
che preme il trono di Lamagna.
Il varco s'apre a te della corte!

RODOLFO:
O padre!

WALTER:
Incontro ad essa moviam,
quindi le nozze chiederne a te spetta.

RODOLFO:
E credi? e speri?

WALTER:
Obbedisci . . . Son leggi i miei voleri.

I COMPAGNI DELLA DUCHESSA:
Quale un sorriso d'amica sorte,
gentil, venite, fra queste porte.
È senz'orgoglio in voi bellezza,
è senza fasto in voi grandezza.
La pudibonda romita stella
è destinata a sfolgorar.

WALTER:
Nobil signora!
Bella nepote, il mio Rodolfo implora
l'onor di favellarti.
Io la bandita caccia
intanto affretterò.

FEDERICA:
Duchessa tu m'appelli!
Federica son io;
non ho cessato per te d'esserla mai!
Se cangiò la fortuna, io non cangiai.
Dall'aule raggianti di vano splendor
al tetto natio volava il desir,
là dove sorgea dal vergin mio cor
la prima speranza, il primo sospir!

RODOLFO:
Pietà!
Deh! la parola amara
perdona al labbro mio!
Potea seguiriti all'ara,
mentir, dinanzi a Dio?
Pria d'offiriti un core
che avvampa d'altro amore,
la destra mia traffiggerlo
a' piedi tuoi saprà!
 

FEDERICA
Arma, se vuoi, la mano,
in sen mi scaglia il brando.
M'udrai, crudele, insano,
a te perdonar spirando;
ma da geloso core
non aspettar favore;
amor sprezzato è furia
che perdonar non sa.


LUISA:
O padre mio! Che fu? Sembri agitato!

MILLER:
Il mio timore non era vano . . .
sei tradita!

LUISA:
Io? Come? Narra . . .

MILLER:
Sembianza e nome colui mentì!

LUISA:
Carlo? Fia ver?

CACCIATORI:
Sfuggir non potrà, ecc.

MILLER:
Del Conte di Walter figlio,
qual comanda il padre,
egli a stringer s'appresta splendide nozze.

RODOLFO:
L'accento scellerato
più dal labbro mai non t'esca,
puro amor ne infiamma il petto,
oltraggiarlo ad uom non lice.


MILLER: (rialzandola)
Prostrata! . . . No!
Fra'mortali ancora oppressa
non è tanto l'innocenza,
che si vegga genuflessa
d'un superbo alla presenza.
A quel Dio ti protra innante
de' malvagi punitor,
non a tal che ha d'uom sembiante,
e di belva in petto il cor.

RODOLFO:
O mio furor!
Ah! tutto tentai, non restami
che un infernal consiglio
se crudo, inesorabile
tu rimarrai col figlio.
Trema! Svelato agl'uomini
sarà dal labbro mio
come giungesti ad essere
Conte di Walter!
(Esce rapidamente)

 

 

 

 

Buffet disponibile (a pagamento) negli intervalli tra gli atti.

 

 

Atto primo - Atto secondo - Atto terzo
Una visita al Museo Nazionale Verdi di Villa Pallavicino

Note:

Disponibile su Yoytube CONCERTODATUNNO un video con frammenti della serata ed una intervista esclusiva a LEO NUCCI.

Primi interpreti

Napoli, Teatro San Carlo, 8 dicembre 1849
Luisa Miller: Marietta Gazzaniga; Rodolfo: Settimio Malvezzi; Miller: Achille De Bassini; Count Walter: Antonio Selva; Federica: Teresa Salandri; Wurm: Marco Arati

La collaborazione tra Verdi e il Teatro San Carlo di Napoli subisce un duro colpo con la decisione del Maestro di cedere La battaglia di Legnano al Teatro Argentina di Roma. A causa del tentato annullamento del contratto, Salvatore Cammarano viene addirittura minacciato di essere recluso in prigione, così che Verdi concepisce l’idea di un’altra opera che possa sostituire La battaglia di Legnano. La prima scelta cade su un dramma storico intriso di patriottismo come l’Assedio di Firenze, ma poiché a Napoli la censura non avrebbe mai accettato un argomento simile, quella definitiva è per il dramma intimistico e borghese dell’amato Friedrich Schiller, dal titolo Kabala und Liebe. Verdi compone la musica viaggiando tra Parigi, Busseto, Roma e Napoli dove l’opera va in scena con il titolo di Luisa Miller l’8 dicembre del 1849.

 
 


 
   

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