LA CAMBIALE DI MATRIMONIO

 

Pavia Barocca Gold

Quadriportico del Collegio Ghislieri - Pavia
Martedì 17 luglio 2012 • ore 21.00

LA CAMBIALE DI MATRIMONIO
Opera buffa di Gioachino Rossini
In forma semiscenica
Fanny: Elisandra Melian, soprano
Clarina: Alexandra Schoeny, soprano
Milfort: Anthony Gregory, tenore
Slook: Eugene Chan, baritono
Tobia Mill: Job Tomé, basso
Norton: Matthieu Heim, basso

Académie Baroque Européenne d'Ambronay
Leonardo Garcìa Alarcòn, direttore

nell’ambito della residenza 2011-2013 dell’Accademia Barocca Europea di Ambronay presso il Collegio Ghislieri in partenariato con Festival di Aix-en-Provence dove sarà rappresentata sabato 21 luglio 2012.

Il 3 novembre 1810 un Rossini fresco di studi - proprio come i giovani artisti dell’Accademia Barocca di Ambronay diretti da Leonardo Garcìa Alarcon, protagonisti della presente serata - debutta al veneziano Teatro San Moisè con la farsa La cambiale di matrimonio su libretto di Gaetano Rossi, pagina che segna il primo passo del pesarese nell’agone teatrale. Lavoro ancora legato alla tradizione, La cambiale permette purtuttavia di intravvedere elementi che saranno tipici del Rossini operista maturo: in particolare, nella struttura della Sinfonia (mutuata da un lavoro scritto per un saggio bolognese nel 1809) e delle arie tripartite, oltre che nella caratterizzazione dei personaggi (specificamente quelli maschili), a cui Rossini affida tessiture vocali differenziate, atte a definirne i contorni e a sottolinearne le peculiarità personali.


Seguono immagini della serata:

PARTE PRIMA = LA CAMBIALE
PARTE SECONDA = L'IPOTECA

 

xx

Scena nona  Norton e Clarina

Clarina
E Sir Tobia
ordina intanto i preparativi,
colla speranza che l’americano
accetti Mis Fannì.

Clarina
Ma si può dar pazzia
peggior di quella del signor Tobia!

Clarina
Io vado intanto
presso Miss; tu sta’ attento dal tuo canto;
io sono interessata
per questi innamorati: poveretti!

Dopo tanto soffrir, e tanti stenti
alla fin li vorrei veder contenti.
Anch’io son giovane,
anch’io lo provo:

spesso al medesimo
caso mi trovo,
e so per pratica
che cosa è amor.

Allor che s’ama
di vero affetto,

sempre si brama
il caro oggetto,

ei sol può renderci
contento il cor.


Slook
Ippotecato! - Diavolo! - Madama
colla decenza e i ma,
che vuol cavarmi gl’occhi. - Il dolce amico
che mi prega, e vuol pungermi le vene!..
Oh in qual razza di mondo son mai giunto!

Mill
Caro amico! lasciate ch’io vi abbracci:
Abbiamo buone nuove? (ad ogni risposta di Slook, Mill lo abbraccia e bacia)
Oh che gusto! - Sicché dunque l’affar!

Mill
Dunque ella è vostra sposa:
tutto confronta agli ordini del foglio.

Slook (seccamente) C’è una difficoltà. Non la voglio.

Mill
(Le piace e non la vuole! - cospettone!)
Ma almeno una ragione!..
Io butto fuoco!
La figlia è in ordine,
la carta canta,
e il signor flemma
la sposerà.


Fanni
Com’erano scaldati! Io per me credo
che il buon american n’avrà abbastanza.

Edoardo
Ebbene, vedesti più l’american? pretende
ancora di sposarti?

Fanni
Io gli ho mostrata tanta avversion, gli ho fatte sì graziose minaccie!

Slook
Dite in prima: ognun qui mi vuol morto.
Son sicuro un quarto d’ora dalle vostre mani?

Slook
Ma lasciamo da parte
siffatte gentilezze. Madamina,
voi che senza saper qual colpa io m’abbia,
mi faceste quel dolce complimento,
quale morte dev’essere la mia?

Fanni
Allora
vi parlava un’amante disperata.

Slook
E’ dunque ver che siete ippotecata?

Fanni (abbassa gli occhi)
Ma!

Slook E l’acquirente?..
(Fannì gira gli occhi su Edoardo e sospira.)
Ora capisco bene
perché voleva pungermi le vene.

Slook
E che bestia è costei? ma andiamo avanti:
E perché presentarmi la cambiale?

Fanni
Sforzata da mio padre...

Fanni
Non ardimmo parlargliene finora.

Slook
Non c’è altro male?

Fanni
(Io son stordita.)

Edoardo
La mia fortuna è troppo disuguale
al ricco stato suo.

Slook
Ragazzi miei,
venite qua, sentite:
Io cercavo una moglie, calcolando
che mi fruttasse eredi; dopo quello
che in materia di donne ho visto e inteso,
me ne passò la voglia: null’ostante,

Miss, voi mi siete cara,
quel giovine mi piace, e compatisco
in voi l’età e l’amore. Io sono ricco,
e vuo’ farvi felici: ecco, io vi cedo,
e giro la cambiale... il vostro nome?..

Edoardo
Edoardo Milfort.
(Slook prende la lettera scrive il giro.)

Slook
(scrivendo)
«E per me all’ordine S.P. del Sir Edoardo Milfort Slook.»
(gli da la lettera)
Per dritto Miss è vostra da tal punto;
d’istituirvi erede mio prometto;
ammazzatemi adesso: io vel permetto.

Edoardo
Ah signor!

Fanni
Uomo raro!..

Edoardo
La mia gioia! La mia riconoscenza...

Fanni
La sorpresa, il contento...

Slook
Basta, basta, tacete.


Fanni
Come tacer, come frenare i moti
d’un cor riconoscente
che vi deve il piacer che in petto or sente?
Vorrei spiegarvi il giubilo
che fa brillarmi il core;
provo sì dolci palpiti!..
un così caro ardore!..

Oh dio! rapita l’anima
esprimersi non sa.
Un soave e nuovo incanto
mi seduce in tal momento;
e l’idea del mio contento
di piacer languir mi fa.

(poi con trasporto, crescendo)
Ah se amor voi conosceste,
ben comprender mi potreste!..
Se a provarlo arriverete
qual piacer ne sentirete!..
Quando s’ama, e che si brama!..
si sospira... si delira...
il pensiero... il cor... la mente...
vola... accendesi... si sente!..

E poi c’è quel bel momento
che ci viene a consolar...
(e, rimettendosi)
Perdonatemi, signore,
mi fa amore delirar.-
Ah nel sen di chi s’adora
non ci resta che bramar.


Mill
Metti là tutto e parti. Senti: avverti
mia figlia che l’aspetto.

(Il servo mette sul tavolino le pistole e le spade, poi parte, dopo l’ordine.)

Oh qui c’è sotto
un qualche grande imbroglio:
ed io scoprirlo e vendicar mi voglio.
Ma quel signor american!.. per bacco!
le piace, e poi non la vuol più! buffone!
Con quella flemma!.. con quei ma!.. è un’azione!

Porterò così il cappello,
torcerò gli occhi e la faccia,
ed in aria di minaccia
camminando il guarderò.
Figuriam ch’abbia paura
della tuce mia figura;
cavo fuor la spada allora.
(Ed ei trema e si scolora.)
(finge tutta l’azione e le parole dell’avversario)
Fuor la spada! (ei non risponde.)
Riparate... (si confonde.)
Corpo di!.. (non v’alterate.)
Già v’infilzo... (no... aspettate.)

Non c’è scampo... (aiuto! -) là!..
(Ahi! son morto.) e morto è già.
L’ho passato a parte a parte...
Quanto sangue!.. oh il brutto morto!
Ti sta ben...
(Slook in beretto e lunga pippa, fumando, tenendone un’altra sotto al braccio, lo vede, si ferma e ride; depone la pippa, prende una pistola e va per dietro a Mill invasato dalla sua azione.)


Slook
Ma son risorto,
e a servirvi sono qua.
In più nobile maniera
io vi vengo ad ammazzar.

Mill
(Parmi quasi aver paura,
ma non voglio farmi star.)(esitando)E voi
volete... propriamente...
morir!..

Slook
Decisamente...
Vi voglio soddisfar.
Io sono lo sfidato,
e scelsi l’arma: andiamo.

Mill
Non si viene in tal maniera
le persone a soverchiar.

Slook
(Egli ha un poco di paura,
terminiamo il nostro affar.)

Slook
Vedrete i torti miei
com’io so vendicar.


Fanni
Quall’ira, oh ciel, v’acende,
dove frementi andate!
Per amor mio restate,
frenate quell’ardor.

Mill
Lasciami. Vo a punirlo.

Slook  (ridendo)
Con flemma: andiam.
Gli passeranno gl’impeti,
si calmerà il furor.

Mill Vo a battermi adesso


Edoardo
(a Mill)
Vi prego un momento, signore, a fermarvi,
io debbo parlarvi d’altissimo affar.
Potresto morire, e pria che moriate,
a vista vi prego di farmi pagar.
(presentandogli la lettera)

Mill
Che vedo! che sento! quest’è un tradimento.
Sì: tutti a tradirmi uniti vi siete;
protesto quel giro: mi vuo’ vendicar.

Mill
Ma diavolo! e come! che summa?.. Tu, lei, voi, quel, l’altra vuo’ ognun castigar.

Slook
Or che avete ben gridato,
e vi siete ben sfogato,
posso dirvi una parola,
mi volete un po’ ascoltar?

Vostra figlia è un capitale
e sforzato e ippotecato...
Zitto: ho appena cominciato.
Io potevo protestarvi,
e alla borsa danneggiarvi:
ho scoperto un acquirente;
ed io senza perder niente,
ho girata la cambiale,
e ceduto il capitale,
che fruttare in capo a un anno
un nipote vi farà.

Slook (gridando)
Ci vuol tanto a dire un sì?

Mill (burbero)
Sì: sposatevi.

Mill
Abbracciatemi: giudizio,
e il negozio bene andrà.

Fanni ed Edoardo
Ah, l’amarvi, cari oggetti,
bel piacer per noi sarà.

Tutti
Come consola il core
un fortunato amore!
Brillar fa una bell’anima
l’altrui felicità.


 

 

PARTE PRIMA = LA CAMBIALE
PARTE SECONDA = L'IPOTECA

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Note e commenti:

  • complimenti, il servizio è veramente molto bello!! Federico - Ghislierimusica

 
 


 
 

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