

Posa una mano sul mio cuore... al
ritmo di questa antica canzone i commedianti arrivano in scena e si preparano
alla rappresentazione - questo momento sostituisce il "prologo" originariamente
collocato da Shekespeare all'inizio della "commedia". Serve da spiegazione al
fatto che "la bisbetica addomesticata" in realtà è "teatro nel teatro" quindi
una rappresentazione.



Le ragazze si mascherano da "servi" per
dare inizio alla rappresentazione


SCENA: a Padova e nella casa di
campagna di Petruccio
ATTO PRIMO
SCENA I - Padova, una piazza.
Entrano LUCENZIO e TRANIO

LUCENZIO - Tranio, poi che il mio
grande desiderio
di visitare un dì la bella Padova,
culla dell'arti, m'ha portato infine
a star nella ferace Lombardia,
fermiamoci ora qui,
in Pisa, famosa per la serietà

LUCENZIO - Ma aspetta... Che cos'è
questa brigata?
TRANIO - Padrone, alcuni han l'aria di venire
a darci il benvenuto qui in città.

Entrano BATTISTA, CATERINA, BIANCA,
GREMIO, ORTENSIO.
Lucenzio e Tranio si fanno da parte ad ascoltare, non visti.
BATTISTA - (A Gremio e Ortensio)
Signori, basta, non m'importunate...
sapete ormai la mia ferma intenzione:
ossia di non concedere a nessuno
la mano della mia seconda figlia
prima d'aver maritato la prima.

LUCENZIO - (A parte, a Tranio)
Nel silenzio dell'altra, per converso,
io vedo la mitezza ed il riserbo di verginella.

BATTISTA -
E ciò non ti dispiaccia, buona Bianca,
ché non devi pensare che per questo,
io ti ami di meno, figlia mia.

CATERINA - Uh, uh, la cocchettina di
papà!
E ficcàtele un dito dentro un occhio,
così almeno saprà perché piagnucola!




CATERINA - Beh, credo di dover andare,
anch'io,o no?...


GREMIO - Vattene pure dalla tua
versiera!
Son così deliziose le tue doti,
che nessuno qui pensa a trattenerti.

ORTENSIO - Ed io farò lo stesso, signor
Gremio.
Ma una parola ancora tra noi, prego:
se la querela che ci fa rivali
ingegnamoci ad agire di conserta,
per ottener soprattutto una cosa.

LUCENZIO - Eh, che fosse possibile o
probabile,
Tranio, non l'ho creduto mai anch'io,
prima di accorgermi che invece è vero.
Ma vedi, mentre stavo poco fa a guardar
ho scoperto la forza dell'amore.

TRANIO - Signore, ditemi, è mai
possibile
che l'amore si possa impadronire
d'una persona, così, all'improvviso?
Farvi credere voi un precettore,
e iniziare a insegnare alla ragazza.

Entra BIONDELLO
Eccolo, il manigoldo!
Dove sei stato finora, compare?
BIONDELLO - Io, dove sono stato?... Voi, piuttosto...
(Notando Tranio vestito da Lucenzio)
Che novità son queste?

Vedo, padrone, che il collega Tranio
v'ha rubato il vestito... o voi a lui?
O ve li siete rubati a vicenda?

TRANIO -
Quando son solo, per te sono Tranio,
ma in ogni altra occasione son Lucenzio,il tuo padrone.
SCENA II - Padova, davanti alla casa di
Ortensio.
Entrano PETRUCCIO e il servo GRUMIO

PETRUCCIO - Verona, prendo per un po'
congedo
da te, per visitar gli amici miei
a Padova, e tra loro specialmente
il mio più amato e più fidato, Ortensio.

ORTENSIO -
Oh, chi vedo!... Il mio vecchio amico Grumio,
e il mio carissimo amico Petruccio!

ORTENSIO - Petruccio,
se m'è permesso dirtela brutale
e senza fronzoli, che ne diresti
s'io ti proponga di prendere in moglie
una donna bisbetica e sgraziata?
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