Atto secondo
 
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Interno della fattoria d'Adina. 
 
Da un lato tavola apparecchiata a cui sono seduti Adina, Belcore, Dulcamara, 
e Giannetta. Gli abitanti del villaggio in piedi bevendo e cantando. Di contro i 
sonatori del reggimento, montati sopra una specie d'orchestra, sonando le 
trombe. 
 
Coro 
Cantiamo, facciam brindisi 
a sposi così amabili. 

Per lor sian lunghi e stabili 
i giorni del piacer. 

Belcore 
Per me l'amore e il vino 
due numi ognor saranno. 
Compensan d'ogni affanno 
la donna ed il bicchier. 
 
Adina 
(Ci fosse Nemorino! 
Me lo vorrei goder.) 
 
Coro 
Cantiamo, facciam brindisi 
a sposi così amabili 
per lor sian lunghi e stabili 
i giorni del piacer. 

Dulcamara 
Poiché cantar vi alletta, 
uditemi, signori: 
ho qua una canzonetta, 
di fresco data fuori, 
vivace graziosa, 
che gusto vi può dar, 
purché la bella sposa 
mi voglia secondar. 
 
Tutti 
Sì si, I'avremo cara; 
dev'esser cosa rara 
se il grande Dulcamara 
è giunta a contentar. 

Dulcamara 
(cava di saccoccia alcuni libretti, e ne dà uno ad Adina.) 
«La Nina gondoliera, 
e il senator Tredenti, 
barcaruola a due voci.» Attenti. 
 
Tutti 
Attenti. 

Dulcamara 
Io son ricco, e tu sei bella, 
io ducati, e vezzi hai tu: 
perché a me sarai rubella? 
Nina mia! Che vuoi di più? 

Adina 
Quale onore! un senatore 
me d'amore supplicar! 
Ma, modesta gondoliera, 
un par mio mi vuo' sposar. 
 
Dulcamara 
Idol mio, non più rigor. 
Fa felice un senator. 
 
Adina 
Eccellenza! Troppo onor; 
io non merto un senator. 
 
Dulcamara 
Adorata barcaruola, 
prendi l'oro e lascia amor. 
Lieto è questo, e lieve vola; 
pesa quello, e resta ognor. 
 
Adina 
Quale onore! Un senatore 
me d'amore supplicar! 
Ma Zanetto è giovinetto; 
ei mi piace, e il vo' sposar. 
 
Dulcamara 
Idol mio, non più rigor; 
fa felice un senator. 
 
Adina 
Eccellenza! Troppo onor; 
io non merto un senator. 
 
Tutti 
Bravo, bravo, Dulcamara! 
La canzone è cosa rara. 
Sceglier meglio non può certo 
il più esperto cantator. 
 
Dulcamara 
Il dottore Dulcamara 
in ogni arte è professor.
Si presenta un notaro. 

Belcore 
Silenzio! 
(si fermano) 
È qua il notaro, 
che viene a compier l'atto 
di mia felicità. 
 
Tutti 
Sia il ben venuto! 
 
Dulcamara 
T'abbraccio e ti saluto, 
o medico d'amor, spezial d'Imene! 
 
Adina 
(Giunto è il notaro, e Nemorin non viene!) 
 
Belcore 
Andiam, mia bella Venere... 
Ma in quelle luci tenere 
qual veggo nuvoletto? 
 
Adina 
Non è niente. 
(S'egli non è presente 
compita non mi par la mia vendetta.) 
 
Belcore 
Andiamo a segnar l'atto: il tempo affretta. 
 
Tutti 
Cantiamo ancora un brindisi 
a sposi così amabili: 
per lor sian lunghi e stabili 
i giorni del piacer.
Partono tutti: Dulcamara ritorna indietro, e si rimette a tavola. 
 
 

Dulcamara, Nemorino. 
 
Dulcamara 
Le feste nuziali, 
son piacevoli assai; ma quel che in esse 
mi dà maggior diletto 
è l'amabile vista del banchetto. 
 
Nemorino 
(sopra pensiero) 
Ho veduto il notaro: 
sì, l'ho veduto... Non v'ha più speranza, 
Nemorino, per te; spezzato ho il core. 
 
Dulcamara 
(cantando fra i denti) 
«Idol mio, non più rigor, 
fa felice un senator.» 

Nemorino 
Voi qui, dottore! 
 
Dulcamara 
Si, mi han voluto a pranzo 

questi amabili sposi, e mi diverto 
con questi avanzi. 
 
Nemorino 
Ed io son disperato. 
Fuori di me son io. Dottore, ho d'uopo 
d'essere amato... prima di domani. 
Adesso... su due piè. 
 
Dulcamara 
(s'alza) 
(Cospetto è matto!) 
Recipe l'elisir, e il colpo è fatto. 
 
Nemorino 
< E veramente amato 
sarò da lei?... 
 
Dulcamara 
Da tutte: io tel prometto. 
Se anticipar l'effetto 
dell'elisir tu vuoi, bevine tosto 
un'altra dose. (Io parto fra mezz'ora.) 
 
Nemorino 
Caro dottor, una bottiglia ancora. 
 
Dulcamara 
Ben volentier. Mi piace 
giovare a' bisognosi. Hai tu danaro? 

Nemorino 
Ah! non ne ho più. 
 
Dulcamara 
Mio caro 
la cosa cambia aspetto. A me verrai 
subito che ne avrai. Vieni a trovarmi 
qui, presso alla Pernice: 
ci hai tempo un quarto d'ora. >
Partono. 
 
 
Nemorino, indi Belcore. 
 
Nemorino 
(si getta sopra una panca) 
Oh, me infelice! 

Belcore 
La donna è un animale 
stravagante davvero. Adina m'ama, 
di sposarmi è contenta, e differire 
pur vuol sino a stasera! 
 
Nemorino 
(si straccia i capelli) 
(Ecco il rivale! 
Mi spezzerei la testa di mia mano.) 
 
Belcore 
(Ebbene, che cos'ha questo baggiano?) 
Ehi, ehi, quel giovinotto! 
Cos'hai che ti disperi? 

Nemorino 
Io mi dispero... 
perché non ho denaro... e non so come, 
non so dove trovarne. 

Belcore 
Eh! scimunito! 
Se danari non hai, 
fatti soldato... e venti scudi avrai. 
 
Nemorino 
Venti scudi! 
 
Belcore 
E ben sonanti. 
 
Nemorino 
Quando? Adesso? 
 
Belcore 
Sul momento. 
 
Nemorino 
(Che far deggio?) 
 
Belcore 
E coi contanti, 
gloria e onore al reggimento. 
 
Nemorino 
Ah! non è l'ambizione, 
che seduce questo cor. 
 
Belcore 
Se è l'amore, in guarnigione 
non ti può mancar l'amor. 
 
Nemorino 
(Ai perigli della guerra 
io so ben che esposto sono: 
che doman la patria terra, 
zio, congiunti, ahimè! abbandono. 
Ma so pur che, fuor di questa, 
altra strada a me non resta 
per poter del cor d'Adina 
un sol giorno trionfar. 
Ah! chi un giorno ottiene Adina... 
fin la vita può lasciar.) 
 
Belcore 
Del tamburo al suon vivace, 
tra le file e le bandiere, 
aggirarsi amor si piace 
con le vispe vivandiere: 
sempre lieto, sempre gaio 
ha di belle un centinaio. 
Di costanza non s'annoia, 
non si perde a sospirar. 
Credi a me: la vera gioia 
accompagna il militar. 
 
Nemorino 
Venti scudi! 
 
Belcore 
Su due piedi. 
 
Nemorino 
Ebben vada. Li prepara. 

Belcore 
Ma la carta che tu vedi 
pria di tutto dêi segnar. 
Qua una croce.
Nemorino segna rapidamente e prende la borsa. 
 
Nemorino 
(Dulcamara 
volo tosto a ricercar.) 
 
Belcore 
Qua la mano, giovinotto, 
dell'acquisto mi consolo: 
in complesso, sopra e sotto 
tu mi sembri un buon figliuolo, 
sarai presto caporale, 
se me prendi ad esemplar. 

(Ho ingaggiato il mio rivale: 
anche questa è da contar.) 
 
Nemorino 
Ah! non sai chi m'ha ridotto 
a tal passo, a tal partito: 
tu non sai qual cor sta sotto 
a quest'umile vestito; 
quel che a me tal somma vale 
non potresti immaginar. 

(Ah! non v'ha tesoro eguale, 
se riesce a farmi amar.) 
(partono)
Piazza nel villaggio come nell'Atto primo. 
 
 
Giannetta e paesane. 

Coro 
Sarà possibile? 
 
Giannetta 
Possibilissimo. 
 
Coro 
Non è probabile. 
 
Giannetta 
Probabilissimo. 
 
Coro 
Ma come mai? Ma d'onde il sai? 
Chi te lo disse? Chi è? Dov'è? 

Giannetta 
Non fate strepito: parlate piano: 
non ancor spargere si può l'arcano: 
è noto solo al merciaiuolo, 
che in confidenza l'ha detto a me. 
 
Coro 
Il merciaiuolo! L'ha detto a te! 
Sarà verissimo... Oh! Bella affé! 
 
Giannetta 
Sappiate dunque che l'altro dì 
di Nemorino lo zio morì, 
che al giovinotto lasciato egli ha 
cospicua immensa eredità... 
Ma zitte... piano... per carità. 
Non deve dirsi. 
 
Coro 
Non si dirà. 
 
Tutte 
Or Nemorino è milionario... 
è l'Epulone del circondario... 
un uom di vaglia, un buon partito... 
Felice quella cui fia marito! 
Ma zitte... piano... per carità 
non deve dirsi, non si dirà. 
(veggono Nemorino che si avvicina, e si ritirano in disparte curiosamente 
osservandolo) 
 
 
Nemorino e dette. 

Nemorino 
Dell'elisir mirabile 
bevuto ho in abbondanza, 
e mi promette il medico 
cortese ogni beltà. 
In me maggior del solito 
rinata è la speranza, 
l'effetto di quel farmaco 
già già sentir si fa. 
 
Coro 
(E ognor negletto ed umile: 
la cosa ancor non sa.) 
 
Nemorino 
Andiam. 
(per uscire) 
 
Giannetta e Coro 
(arrestandosi) 
Serva umilissima. 
(inchinandolo) 
 
Nemorino 
Giannetta! 
 
Coro 
(l'una dopo l'altra) 
A voi m'inchino. 

Nemorino 
(fra sé meravigliato) 
(Cos'han coteste giovani?) 
 
Giannetta e Coro 
Caro quel Nemorino! 
Davvero ch'egli è amabile: 
ha l'aria da signor. 

Nemorino 
(Capisco: è questa l'opera 
del magico liquor.) 
 
 

Adina 
Come sen va contento! 
 
Dulcamara 
La lode è mia. 
 
Adina 
Vostra, o dottor? 

Dulcamara 
Sì, tutta. 
La gioia è al mio comando: 
io distillo il piacer, l'amor lambicco 
come l'acqua di rose, e ciò che adesso 
vi fa maravigliar nel giovinotto. 
Tutto portento egli è del mio decotto. 
 
Adina 
Pazzie! 
 
Dulcamara 
Pazzie, voi dite? 
Incredula! Pazzie? Sapete voi 
dell'alchimia il poter, il gran valore 
dell'elisir d'amore 
della regina Isotta? 
 
Adina 
Isotta! 
 
Dulcamara 
Isotta. 
Io n'ho d'ogni misura e d'ogni cotta. 

Adina 
(Che ascolto?) E a Nemorino 
voi deste l'elisir? 

Dulcamara 
Ei me lo chiese 
per ottener l'affetto 
di non so qual crudele... 
 
Adina 
Ei dunque amava? 
 
Dulcamara 
Languiva, sospirava 
senz'ombra di speranza. E, per avere 
una goccia di farmaco incantato, 
vendé la libertà, si fe' soldato. 
 
Adina 
(Quanto amore! Ed io, spietata, 
tormentai sì nobil cor!) 
 
Dulcamara 
(Essa pure è innamorata: 
ha bisogno del liquor.) 
 
Adina 
Dunque... adesso... è Nemorino 
in amor sì fortunato! 
 
Dulcamara 
Tutto il sesso femminino 
è pel giovine impazzato. 
 
Adina 
E qual donna è a lui gradita? 
Qual fra tante è preferita? 
 
Dulcamara 
Egli è il gallo della Checca 
tutte segue; tutte becca. 
 
Adina 
(Ed io sola, sconsigliata 
possedea quel nobil cor!) 
 
Dulcamara 
(Essa pure è innamorata: 
ha bisogno del liquor.) 
Bella Adina, qua un momento... 
più dappresso... su la testa. 
Tu sei cotta... io l'argomento 
a quell'aria afflitta e mesta. 
Se tu vuoi?... 

Adina 
S'io vo'? Che cosa? 
 
Dulcamara 
Su la testa, o schizzinosa! 
Se tu vuoi, ci ho la ricetta 
che il tuo mal guarir potrà. 
 
Adina 
Ah! dottor, sarà perfetta, 
ma per me virtù non ha. 
 
Dulcamara 
Vuoi vederti mille amanti 
spasimar, languire al piede? 
 
Adina 
Non saprei che far di tanti: 
il mio core un sol ne chiede. 
 
Dulcamara 
Render vuoi gelose, pazze 
donne, vedove, ragazze? 
 
Adina 
Non mi alletta, non mi piace 
di turbar altrui la pace. 
 
Dulcamara 
Conquistar vorresti un ricco? 
 
Adina 
Di ricchezze io non mi picco. 
 
Dulcamara 
Un contino? Un marchesino? 
 
Adina 
Io non vo' che Nemorino. 
 
Dulcamara 
Prendi, su, la mia ricetta, 
che l'effetto ti farà. 
 
Adina 
Ah! dottor, sarà perfetta, 
ma per me virtù non ha. 
 
Dulcamara 
Sconsigliata! E avresti ardire 
di negare il suo valore? 
 
Adina 
Io rispetto l'elisire, 
ma per me ve n'ha un maggiore: 
Nemorin, lasciata ogni altra, 
tutto mio, sol mio sarà. 
 
Dulcamara 
(Ahi! dottore, è troppo scaltra: 
più di te costei ne sa.) 

Adina 
Una tenera occhiatina, 
un sorriso, una carezza, 
vincer può chi più si ostina, 
ammollir chi più ci sprezza. 
Ne ho veduti tanti e tanti, 
presi cotti, spasimanti, 
che nemmanco Nemorino 
non potrà da me fuggir. 
La ricetta è il mio visino, 
in quest'occhi è l'elisir. 
 
Dulcamara 
Sì lo vedo, o bricconcella, 
ne sai più dell'arte mia: 
questa bocca così bella 
è d'amor la spezieria: 
hai lambicco ed hai fornello 
caldo più d'un Mongibello 
per filtrar l'amor che vuoi, 
per bruciare e incenerir. 
Ah! vorrei cambiar coi tuoi 
i miei vasi d'elisir. 
(partono) 
 
 
Nemorino. 

Nemorino 
Una furtiva lagrima 
negli occhi suoi spuntò... 
quelle festose giovani 
invidiar sembrò... 
Che più cercando io vo? 
M'ama, lo vedo. 

Un solo istante i palpiti 
del suo bel cor sentir!.. 
Co' suoi sospir confondere 
per poco i miei sospir!... 
Cielo, si può morir; 
di più non chiedo.

Eccola... Oh! qual le accresce 
beltà l'amor nascente! 
A far l'indifferente 
si seguiti così finché non viene 
ella a spiegarsi. 
 
Video non disponibile
 
Adina e Nemorino. 

Adina 
Nemorino!... Ebbene! 
 
Nemorino 
Non so più dove io sia: giovani e vecchie, 
belle e brutte mi voglion per marito. 
 
Adina 
E tu? 
 
Nemorino 
A verun partito 
Appigliarmi non posso: attendo ancora... 
La mia felicità... (Che è pur vicina.) 
 
Adina 
Odimi. 
 
Nemorino 
(allegro) 
(Ah! ah! ci siamo.) Io v'odo, Adina. 

Adina 
Dimmi: perché partire, 
perché farti soldato hai risoluto? 
 
Nemorino 
Perché?... Perché ho voluto 
tentar se con tal mezzo il mio destino 
io potea migliorar. 

Adina 
La tua persona... 
la tua vita ci è cara... Io ricomprai 
il fatale contratto da Belcore. 

Nemorino 
Voi stessa! (È naturale: opra è d'amore.) 

Adina 
Prendi; per me sei libero: 
resta nel suol natio, 
non v'ha destin sì rio 
che non si cangi un dì. 
(gli porge il contratto) 
Qui, dove tutti t'amano, 
saggio, amoroso, onesto, 
sempre scontento e mesto 
no, non sarai così. 
 
Video non disponibile
Nemorino 
(Or or si spiega.) 
Adina 
Addio. 
Nemorino 
Che! Mi lasciate? 
Adina 
Io... sì. 
Nemorino 
Null'altro a dirmi avete? 
Adina 
Null'altro. 
Nemorino 
Ebben, tenete. 

(le rende il contratto) 
Poiché non sono amato, 
voglio morir soldato: 
non v'ha per me più pace 
se m'ingannò il dottor. 
Adina 
Ah! fu con te verace 
se presti fede al cor. 

Sappilo alfine, ah! sappilo: 
tu mi sei caro, e t'amo: 
quanto ti féi già misero, 
farti felice io bramo: 
il mio rigor dimentica, 
ti giuro eterno amor. 

Nemorino 
Oh, gioia inesprimibile! 
Non m'ingannò il dottor. 
(Nemorino si getta ai piedi di Adina) 
Belcore con soldati e detti: indi Dulcamara con tutto il villaggio. 
Belcore 
Alto!... Fronte!... 

Che vedo? Al mio rivale 
l'armi presento! 
Adina 
Ella è così, Belcore; 
e convien darsi pace ad ogni patto. 
Egli è mio sposo: quel che è fatto... 
Belcore 
È fatto. 
Tientelo pur, briccona. 
Peggio per te. Pieno di donne è il mondo: 
e mille e mille ne otterrà Belcore. 

Dulcamara 
Ve le darà questo elisir d'amore. 
Nemorino 
Caro dottor, felice 
io son per voi. 
Tutti 
Per lui!! 
Dulcamara 
Per me. Sappiate 
che Nemorino è divenuto a un tratto 
il più ricco castaldo del villaggio... 
Poiché morto è lo zio... 
Adina e Nemorino 
Morto lo zio! 
Giannetta e Donne 
Io lo sapeva. 
Dulcamara 
Lo sapeva anch'io. 
Ma quel che non sapete, 
né potreste saper, egli è che questo 
sovrumano elisir può in un momento, 
non solo rimediare al mal d'amore, 
ma arricchir gli spiantati. 
Coro 
Oh! il gran liquore! 

Dulcamara 
Ei corregge ogni difetto 
ogni vizio di natura. 
Ei fornisce di belletto 
la più brutta creatura: 
camminar ei fa le rozze, 
schiaccia gobbe, appiana bozze, 
ogni incomodo tumore 
copre sì che più non è... 
Coro 
Qua, dottore... a me, dottore... 
un vasetto... due... tre.
In questo mentre è giunta in iscena la carrozza di Dulcamara. Egli vi 
sale: tutti lo circondano. 
Dulcamara 
Prediletti dalle stelle, 
io vi lascio un gran tesoro. 
Tutto è in lui; salute e belle, 
allegria, fortuna ed oro, 
Rinverdite, rifiorite, 
impinguate ed arricchite: 
dell'amico Dulcamara 
ei vi faccia ricordar. 

Coro 
Viva il grande Dulcamara, 
dei dottori la Fenice! 

Nemorino 
Io gli debbo la mia cara. 
Per lui solo io son felice! 
Del suo farmaco l'effetto 
non potrò giammai scordar. 
Adina 
Per lui solo io son felice! 
del suo farmaco l'effetto 
non potrà giammai scordar. 
Belcore 
Ciarlatano maledetto, 
che tu possa ribaltar!
Il servo di Dulcamara suona la tromba. La carrozza si muove. Tutti 
scuotono il loro cappello e lo salutano. 
 
Adina 
Un momento di piacer 
brilla appena a questo cor 
che s'invola dal pensier 
la memoria del dolor. 
Fortunati affanni miei, 
maledirvi il cor non sa: 
senza voi, no non godrei 
così gran felicità. 

Coro 
Or beata appien tu sei 
nella tua tranquillità. 
Viva il grande Dulcamara, 
la Fenice dei dottori: 
con salute, con tesori 
possa presto a noi tornar.