SCENA QUARTA
Mustafà, indi Taddeo, poi Haly con due Mori,i quali
portano un turbante, un abito Turco, una sciabola, e
coro di Eunuchi.
Taddeo
Ah! Signor Mustafà.
Mustafà
Che cosa è stato?
Taddeo
Abbiate compassion d'un innocente.
Io non v'ho fatto niente...
Mustafà
Ah!...Ah!...capisco.
E'questa la cagion del tuo spavento?
Taddeo
Forse il palo in Algeri è un complimento?
Mustafà
Non dubitare. Ei viene
D'ordine mio per onorarti. Io voglio
Mostrar quanto m'è cara tua nipote.
Perciò t'ho nominato
Mio grande Kaimakan.
Viva il grande Kaimakan,
Protettor de' Mussulman.
Taddeo
Grazie: obbligato.
Ho un gran peso sulla testa;
In quest'abito m'imbroglio.
Se vi par la scusa onesta,
Kaimakan esser non voglio,
E ringrazio il mio Signore
Dell'onore che mi fa.
(Egli sbuffa!...Ohimè!...Che occhiate!)
Compatitemi...ascoltatemi...
Kaimakan, Signor, io resto.
Non vi voglio disgustar.
SCENA QUINTA
Appartamento magnifico a pian terreno con una loggia
deliziosa in prospetto, che corrisponde al mare. A
destra l'ingresso e varie stanze.
Isabella innanzi ad uno specchio grande portatile, che
finisce d'abbigliarsi alla Turca.Elvira e Zulma, poi
Lindoro, Mustafà e Taddeo.
Si mette ancora allo specchio abbigliandosi servita
dalle schiave. Mustafà, Taddeo, Lindoro restano
indietro, ma in situazione di veder tutto.
Isabella
Per lui che adoro,
Ch'è il mio tesoro,
Più bella rendimi,
Madre d'amor.
Isabella (Guarda, guarda, aspetta, aspetta...
Tu non sai chi sono ancor.)
Isabella
Questo velo è troppo basso...
Quelle piume un po' girate...
No, così...Voi m'inquietate...
Meglio sola saprò far.
Bella quanto io bramerei
Temo a lui di non sembrar.
Mustafà
Io non resisto più: questa Isabella
E' un incanto: io non posso
Più star senza di lei... Andate... e conducetela.
Mustafà
Senti, Kaimakan, quando io starnuto
Levati tosto, e lasciami con lei.
Mustafà
Ti presento di mia man
Ser Taddeo Kaimakan.
Da ciò apprendi quanta stima
Di te faccia Mustafà.
Lindoro
Osservate quel vestito,
Parla chiaro a chi l'intende,
A piacervi adesso attende,
E lo dice a chi no'l sa.
Isabella
Ah, mio caro.
Mustafà
Eccì...
Isabella
Ah!...
Mustafà
Eccì...
Isabella
Ehi!...Narghilè...
Isabella
(Va a levar Elvira.)
Mia Signora, favorite.
E' il marito che v'invita:
Non vi fate sì pregar.
Mustafà
(Cosa viene a far costei?)
Isabella
Colla sposa sia gentile...
Mustafà
(Bevo tosco...sputo bile.)
Mustafà
(Io non so più simular.)
Mustafà
Andate alla malora.
Non sono un babbuino...
Ho inteso, mia Signora,
La noto a taccuino.
Tutti
Sento un fremito...un foco, un dispetto...
Agitato(a), confuso(a)...fremente...
Il mio core...la testa...la mente...
Delirando... perdendo si va.
In sì fiero contrasto e periglio
Chi consiglio, conforto mi dà?
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