SCENA QUARTA
Spiaggia di mare. Arriva il legno dei Corsari: altri Corsari vengono per terra
con Haly. Indi Isabella, e poi Taddeo
Ma una bella senza eguale
E'costei che vedi qua.
Isabella
Cruda sorte! Amor tiranno!
Questo è il premio di mia fe'?
Non v'è orror, terror, nè affanno
Pari a quel ch'io provo in me.
Per te solo, o mio Lindoro,
Io mi trovo in tal periglio.
Da chi spero, o Dio, consiglio?
Chi conforto mi darà?
Isabella
Qua ci vuol disinvoltura,
Non più smanie, nè paura:
Di coraggio è tempo adesso,
Or chi sono si vedrà.
Già so per pratica
Qual sia l'effetto
D'un sguardo languido,
D'un sospiretto...
So a domar gli uomini
Come si fa.
Taddeo Misericordia...Aiuto...Compassione... Io son...
Haly Taci, poltrone. Uno schiavo di più.
Taddeo (Ah, son perduto!)
Haly
Dimmi, chi è costei?
Taddeo
(Che ho da dir?)
Isabella
Son sua nipote.
Taddeo
Sì, nipote...Per questo
Io devo star con lei.
Taddeo
Ah! Isabella...siam giunti a mal partito.
Isabella
Perchè?
Taddeo
Non hai sentito quella brutta parola?
Isabella
E qual?
Taddeo
Serraglio
Isabella
Ebben?...
Taddeo
Dunque bersaglio
Tu sarai d'un Bey? D'un Mustafà?
Isabella
Sarà quel che sarà. Io non mi voglio
Per questo rattristare.
Taddeo
E la prendi così?
Isabella
Che ci ho da fare?
Taddeo
O povero Taddeo!
Isabella
Ma di me non ti fidi?
Taddeo
Preso m'hai forse, anima mia, preso per un
babbeo?
Taddeo
Di quel tuo cicisbeo...
Di quel Lindoro...io non l'ho visto mai,
Ma so tutto.
Isabella
L'amai prima di te: no'l nego. Ha molti mesi
Ch'ei d'Italia è partito: ed ora...
Taddeo
Ed ora se ne gia la Signora
A cercarlo in Gallizia...
Isabella
E tu...
Taddeo
Ed io col nome di compagno
Gliela dovea condur...
Isabella
Ai capricci della sorte
Io so far l'indifferente.
Ma un geloso impertinente
Io son stanca di soffrir.
Taddeo
Ho più flemma, e più prudenza
Di qualunque innamorato.
Ma comprendo dal passato
Tutto quel che può avvenir.
Taddeo
Ma quel Bey, Signora,
Un gran pensier mi dà.
|