Cenerentola nel solito abito accanto al fuoco.
CENERENTOLA
(guarda lo smaniglio)
Quanto sei caro! E quello
Cui dato ho il tuo compagno,
È più caro di te. Quel signor Principe
Che pretendea con quelle smorfie? Oh bella!
Io non bado a' ricami, ed amo solo
Bel volto e cor sincero,
E do la preferenza al suo scudiero.
(s'ode bussare fortemente, ed apre)
Qual rumore!
(Uh? chi vedo! che ceffi!) Di ritorno!
Non credea che tornasse avanti giorno.
DON MAGNIFICO
(Ma cospetto! cospetto !
Similissime sono affatto affatto.
Quella è l'original, questa è il ritratto.)
(Cominciano lampi e tuoni, indi si sente il rovesciarsi di una
carrozza.)
DON MAGNIFICO
Dalla al Principe, bestia, eccolo lì.
RAMIRO
T'arresta. Che! Lo smaniglio! . . è lei! che gioia è questa! Siete
voi?
CLORINDA e TISBE
(fra loro, attonite)
Qual sorpresa!
DON MAGNIFICO
(volendo interrompere Ramiro)
Ma...
RAMIRO
Tacete.
CLORINDA, TISBE, CENERENTOLA, RAMIRO, DANDINI e DON MAGNIFICO
Che sarà!
Questo è un nodo avviluppato,
Questo è un gruppo rintrecciato.
Chi sviluppa più inviluppa,
Chi più sgruppa, più raggruppa;
Ed intanto la mia testa
Vola, vola e poi s'arresta;
Vo tenton per l'aria oscura,
E comincio a delirar.
CLORINDA, TISBE e DON MAGNIFICO
Ma una serva...
RAMIRO
(facendo una mossa terribile)
Olà tacete.
L'ira mia più fren non ha!
DANDINI
Già sapea che la commedia
Si cangiava al second'atto;
Ecco aperta la tragedia,
Me la godo in verità.
CENERENTOLA
Ah! signor, s'è ver che in petto
Qualche amor per me serbate,
Compatite, perdonate,
E trionfi la bontà.
CLORINDA, TISBE e DON MAGNIFICO
Ah! ah! dirà per ridere.
(a Cenerentola)
Non vedi che ti burlano?
RAMIRO
(prende per mano Cenerentola)
Questa sarà mia sposa.
RAMIRO
Vieni a regnar: lo impongo.
DANDINI
(a Don Magnifico e le figlie)
Quelle lagrime mirate:
Qual candore, qual bontà!
PANTOMIMA
ALIDORO
Chi voi teneste come vile ancella,
Fra la cenere e i cenci,
Or salirà sul trono.
CENERENTOLA
(stupida per la gioia)
Signor, perdona
La tenera incertezza
Che mi confonde ancor. Poc'anzi, il sai,
Fra la cenera immonda...
Ed or sul trono... e un serto mi circonda.
CENERENTOLA
Né mai m'udrò chiamar la figlia vostra?
CENERENTOLA
Le antiche ingiurie
Mi svanir dalla mente.
Sul trono io salgo, e voglio
Starvi maggior del trono.
E sarà mia vendetta il lor perdono.
Nacqui all'affanno, al pianto.
Soffrì tacendo il core;
Ma per soave incanto,
Dell'età mia nel fiore,
Come un baleno rapido
La sorte mia cangiò.
(a Don Magnifico e sorelle)
No no; - tergete il ciglio;
Perché tremar, perché?
A questo sen volate;
Figlia, sorella, amica
Tutto trovate in me.
CENERENTOLA
Non più mesta accanto al fuoco
Starò sola a gorgheggiar.
Ah fu un lampo, un sogno, un gioco
Il mio lungo palpitar.
CORO
Tutto cangia a poco a poco
Cessa alfin di sospirar.
Di fortuna fosti il gioco:
Incomincia a giubilar.
Applausi ...
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