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Luglio 1999 - Luglio
2009
Ricordando Fiorella Scaglioli
a dieci
anni dalla sua scomparsa
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2009 - Ricordando Fiorella
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Grami
Gente
(Musiche, storie e
visioni
dalle terre del Po)
Domenica 30 agosto 2009
Cortile di Palazzo Merula - Vigevano
Concerto ore 21:15
Ricordando Fiorella
I Baraban
Musicisti
Vincenzo Caglioti: organetti diatonici, voce
Aurelio Citelli: voce solista, fisarmonica, bouzouky,
tastiere
Giuliano Grasso: violino, voce
Diego Ronzio: clarinetto, xilofono, percussioni, voce
Paolo Ronzio: chitarra, bouzouky, musette, voce
Maddalena Soler: violino, voce
INGRESSO LIBERO
Vedi alcune immagini della serata
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Ricordando Fiorella
Sono passati dieci anni dalla sua scomparsa.
Fiorella Scaglioli è stata per molti che l‘hanno conosciuta ed amata una
amica straordinaria. Non era necessario frequentarla quotidianamente. Anche
in quei giorni in cui lei aveva problemi cosi gravi da affrontare bastava
incontrarla per caso in una via ed ecco tutta la sua simpatia umana si
manifestava, ti accoglieva con una gioia che ti faceva sentire al centro dei
suoi pensieri, come se l‘avessi vista l‘ultima volta solo pochi giorni
prima, mentre invece magari erano passati dei mesi.
Fiorella Scaglioli è stata un lievito che ha prodotto nella nostra città dei
momenti di aggregazione e formazione culturali di grandissima importanza,
quanto di scarsissima eredità.
Il suo interesse di studiosa della musica popolare, di ricercatrice sul
campo, quasi una novella epigone di Bela Bartok, ci ha fatto conoscere dai
canti sardi, alle tradizioni quasi dimenticate del Carnavale Bianco di
agosto a Cegno, al tradizionale Carnevale di Bagolino, sino a stimolare
anche la formazione di nuovi esecutori che si sono dedicati alla musica
della tradizione popolare. Molto del suo tempo è stato dedicato agli anziani
ed ai giovanissimi.
Mario e tutti i suoi amici e amiche
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Grami Gente
Terre di nebbie invernali, tradizioni, lingue, riti
antichi, canti di lavoro, danze di carnevale, gesti e memorie d’acqua, il
territorio bagnato dal fiume Po - dai piedi del Monviso alle risaie
vercellesi, dai verdi fazzoletti di olmi e gelsi della piana emiliana fino
ad delta – si offre come un straordinario itinerario da raccontare
attraverso musiche, parole e immagini.
Attingendo ai repertori e ai saperi della "grama" gente
del nord Italia, Barabàn mette in scena un nuovo spettacolo multimediale
sul patrimonio musicale e culturale di queste terre. Suoni di violini e
xilofoni, organetti, plettri e ocarine, canti solistici e a cappella,
melodie per i riti della vita e suoni di festa fanno da colonna sonora a
immagini del paesaggio, di tecniche popolari, usanze e mestieri che
fluiscono sullo schermo.
Testimonianze di un mondo popolare ricco di suoni e
colori, che resiste alla modernità grazie alla sua capacità di raccontare
e raccontarsi: ecco dispiegarsi nel concerto l’antica storia di Donna
Bianca, il mito del Draghin, sorta di Barbablu delle Quattro province, la
vicenda di Sante Caserio, le strofe satiriche dei carnevali alpini, i
valse, i balli di morte e resurrezione dell’Appennino, le ninna nanne
delle piane.
Un concerto moderno e avvincente, ricco di musica,
immagini, cultura.
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Barabàn
Gruppo fra i
più rappresentativi della scena folk italiana, apprezzato in Europa e
America, Barabàn ha sviluppato un percorso che rivisita la tradizione
musicale del nord Italia con un linguaggio e una sensibilità contemporanea.
Fondato a Milano nel 1982 da alcuni fra i più attivi
ricercatori e musicisti italiani, l’ensemble mescola melodie, lingue, ritmi
e sonorità dell’Italia settentrionale, strumenti popolari e contemporanei,
polifonie della pianura Padana, musiche legate all’emigrazione italiana
nelle Americhe, liriche contemporanee, canti arcaici dell’Appennino, musiche
swing e dal sapore yiddish. Accurati raccoglitori, i musicisti di Barabàn
hanno sviluppato un’originale sintesi musicale tra modelli della tradizione
e gusto contemporaneo. Continua è la ricerca di un equilibrio tra la
memoria, i linguaggi e le tematiche del presente. Da sempre attento alle
tematiche sociali e civili, più recentemente Barabàn si è dedicato
all’interpretazione di brani composti da discendenti di immigrati italiani
in Sud America e alla creazione di una nuova musica sperimentando l’incontro
tra le liriche di scrittori contemporanei (Loi, Biamonti) e proprie
composizioni in cui gli stili e le sonorità della musica di tradizione si
aprono alla contaminazione multietnica.
Nel 1995 Barabàn ha partecipato al progetto Canti
randagi. Canzoni di Fabrizio De André riproponendo Canzone del maggio.
Barabàn ha allestito numerosi spettacoli tematici, alcuni
dei quali a carattere multimediale, che rappresenta talvolta avvalendosi
della collaborazione di qualificati musicisti e interpreti.
Dal 2000 rappresenta in teatri e piazze italiani
lo spettacolo Venti5 d'Aprile, concerto dedicato alla Resistenza.
Dal 2006 rappresenta L’anello forte. Canti di
donne, dalla tradizione popolare a De André, uno spaccato del mondo della
donna riletto attraverso alcune canzoni di De André e una selezione di
testimonianze raccolte da Nuto Revelli.
Nel 2007 ha allestito lo spettacolo Voci di
trincea. Echi della Grande guerra, con canti, musiche, immagini e
testimonianze sul Primo conflitto mondiale.
Nel 2008 ha rappresentato per la prima volta Grami
gente. Musiche, voci e visioni dalle terre del Po, performance multimediale
dedicata alla cultura, le storie, l’ambiente e le genti delle regioni del
Po.
Per l’estate del 2009 sta progettando AlpMusic
spettacolo di musiche, video, danze e performance teatrali sui riti, le
storie e la vita nell’arco alpino.
Negli oltre venticinque anni di attività il gruppo ha
tenuto più di mille concerti in Italia, Gran Bretagna, Canada, Russia,
Francia, Finlandia, Spagna, Germania, Portogallo, Austria, Slovenia, Olanda,
Belgio e Svizzera. Ha pubblicato sei album, un DVD. Suoi brani compaiono in
compilation edite in Italia, Germania, Gran Bretagna, Francia e Svizzera e
sono stati utilizzati per sonorizzare videodocumentari, Dvd e Cd Rom.
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