Teatro Coccia Novara 2025

 

Teatro Carlo Coccia di Novara
Domenica 09 Marzo 2025 ore 16.00
IL GIOVANE ARTÙ
Musica di DAVIDE SEBARTOLI
Libretto di Irene Montanari
CAST:
Artù Xiaosen Su, tenore
Merlino Leonardo Cremona, baritono
Popolana/Dama del lago/Morgana Mariateresa Federico
Bianconiglio Daniele Guida, attore
Vecchia nutrice Gloria Moser, mimo
Orchestra Senza Spine
Direttore Tommaso Ussardi
Regia Daniele Piscopo
Scene Riccardo Roggiani
Costumi Silvia Lumes
Luci Ivan Pastrovicchio
Coproduzione con Orchestra Senzaspine

Coccia di Novara DAVIDE SEBARTOLI


PROGRAMMA e NOTE :

Nuova Commissione in prima esecuzione mondiale
PRESENTAZIONE
Tutti conoscono il grande Re Artù, il saggio Re di Camelot, colui che estrasse la spada Excalibur dalla roccia e che sedeva a capo della Tavola Rotonda al fianco dei suoi cavalieri. La storia di Re Artù è stata narrata innumerevoli volte, dagli antichi racconti dei romanzi medievali alla tradizione romantica, fino alla letteratura moderna. Artù è stato eroe per il cinema, protagonista di serie tv e addirittura esilarante personaggio di musical. Walt Disney lo ha soprannominato Semola e ce lo ha fatto conoscere poco più che bambino, dal cuore tenero e generoso, nel classico La Spada nella Roccia.
Ma come era Artù… da adolescente? Questa volta il sipario si alzerà su un Artù molto diverso da come lo si è conosciuto, con molti meno anni di quanto narra la leggenda e molti, molti più capricci. Come è possibile che questo ragazzo viziato e prepotente diventi il grande sovrano che tutti conosciamo? Sarà compito del saggio e fedele Merlino, stregone potente e paziente maestro, spingere il nostro Artù a partire per un viaggio incantato in cui dovrà fronteggiare prove e paure, inganni e sortilegi. Grazie ad incontri ed esperienze in bilico tra magia e realtà, il giovane Artù dovrà intraprendere l’avventura più incredibile che chiunque possa affrontare: crescere.

SINOSSI
Incontriamo il giovane Artù una mattina come tante, in cui viene svegliato tra capricci e proteste. Artù è un adolescente come tanti, seppur futuro re di Camelot, e non ha voglia di studiare e di obbedire, soprattutto a Merlino, suo tutore ed insegnante. Merlino nutre un profondo affetto per il ragazzo, ma è anche preoccupato del suo carattere egoista e prepotente e si propone di intervenire con la sua magia. Il mago prepara quindi una pozione che porterà Artù in un viaggio incantato.
Artù si sveglia quindi la mattina dopo, sempre del solito umore contrariato, ma non si trova più nella sua stanza a Camelot, ma in una camera spoglia con poche cose: un vecchio mantello, un bicchiere d’acqua e del pane. È infatti in un povero villaggio che scoprirà di lì a poco essere incantato. Merlino, che lo accompagna come guida, gli racconta infatti che da questo luogo si può uscire solo dopo aver imparato la lezione che chi lo ha evocato vuole impartire. Bussa alla porta una popolana che chiede con simpatia e vivacità qualcosa da mangiare e un tetto sotto cui ripararsi. Artù le nega ogni aiuto e la caccia in malo modo e scopre che le poche cose che aveva sono diventate inutilizzabili: il mantello urticante, il pane sasso, l’acqua salata e il tetto bucato. Merlino lo lascia a riflettere sul suo comportamento. Artù capisce il suo errore e si propone di offrire alla popolana ciò che ha: il suo tempo e le sue mani per aiutarla. Melino si compiace.
Nella scena successiva, Merlino e Artù si trovano al cospetto della Dama del Lago che sottopone ad Artù un indovinello per testare la sua saggezza. Il ragazzo deve scegliere quale tra tre porte magiche aprire. Dopo aver riflettuto Artù sceglie la porta giusta e il viaggio prosegue. Arrivano dunque in un luogo incantato, sospeso tra temo e spazio, in cui incontrano Morgana, potente strega. Morgana mostra ad Artù alcuni momenti del suo futuro e gli chiede se desidera davvero diventare re nonostante fatiche, responsabilità e sacrifici o se preferisce una vita tranquilla che lei gli potrebbe concedere. La scelta di Artù si incarna nell’apparizione di Excalibur nella roccia: se Artù con cuore onesto accetterà di diventare sovrano la spada si lascerà estrarre. Artù si dimostra generoso e coraggioso ed estrae la spada.
Nell’ultima scena vediamo Artù alzarsi nuovamente nella sua stanza di Camelot, ma dopo quanto ha imparato è più maturo e consapevole, e tratta la sua nutrice con rispetto e gentilezza.
È stato tutto un sogno o realtà? Come gli dice Merlino, mostrandogli Excalibur arrivata magicamente ai piedi del letto di Artù, quando c’è di mezzo la magia c’è poca differenza.
tratto da: https://www.fondazioneteatrococcia.it/stagione-25-il-giovane-artu.html 


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Coccia di Novara DAVIDE SEBARTOLI

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Nella foto Mario Mainino con il regista Daniele Piscopo

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Nella foto Mario Mainino con il compositore Davide Sebartoli

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Nella foto Mario Mainino con la costumista Silvia Lumes

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Nella foto Mario Mainino con il tenore Lorenzo De Caro tra il pubblico

 

 

Note:

Le foto sono scattate con:
Panasonic LUMIX FZ300
12 Megapixel, Zoom 0X, 1600 ISO, LCD ad Angolazione Variabile e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.

Le foto e le riprese sono state effettuate con macchina fotografica e cellulare a mano, senza mai passare davanti ad un solo spettatore.


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