
Per chi č nato nel dopoguerra dagli anni '50 in avanti e ha avuto una vita
contadina o proletaria, molti di questi oggetti sono passati per le sue mani e
nella sua vita. Erano oggetti di uso quotidiano, che gli umani di oggi fanno
persino fatica a capire cosa fossero e a che cosa servissero.
Per questo č importante conservare queste memorie perchč attraverso di loro ci
rendiamo conto di come erano le condizioni di vita dei nostri non lontani avi e
di quanta genialitą ci fosse nel circondarsi di questi oggetti che facilitavano
i compiti giornalieri e che fanno invidia alle moderne quando effimere
tecnologie.






Il CAMINO, attorno a questo tutta la famiglia si riuniva per la preparazione dei
pasti e per goderne del calore quando non era che l'unica fonte di
riscaldamento. Accanto ai candelabri per portare luce nelle varie stanze la
Caffettiera blu, dove si faceva bollire l'acqua e a bollitura raggiunta si
metteva a fuoco spento il caffč o l'orzo tostato per poi dopo qualche minuto
quando si fosse depositato versarlo per berlo.

I vari tipi di macinino per la salsiccia e la carne in genere o
le verdure

Le mezzelune per tritare finemente le verdure

Il macina caffč in grani per farne la polvere d'uso, ma a volte
se molto piccolo per macinare il pepe

I ferri da stiro, da sinistra l'avveniristico ferro a corrente
elettrica, quello che si scaldava ponendolo sulla stufa e alla destra quello
invece che al suo interno veniva messa la brace per riscaldarlo.

Pentolame

Mestoli, schiumarole e matterello

L'alluminio era uno dei materiali di uso comune per gli stampi
da torta come quello a destra che possiedo ancora ma anche come piatto da tavola
come quello a sinistra.

Sempre in alluminio le scatolette sulla sinistra erano i contenitori delle
siringhe di vetro e degli aghi nei quali si facevano bollire sul fuoco prima di
fare una iniezione. In alluminio anche il barattolo dello Zucchero

La brocca bianca per portare in casa l'acqua da bere e per
lavarsi e le posate di alpaca ( o argento tedesco)

I leva tappi manuali e al centro quello a vite facilitata

Al mastč ovvero il mastello per fare il bucato con l'asse da
lavare zigrinato per aiutare a rimuovere lo sporco

I panni lavati si potevano stendere sul camino o sulla stufa
grazie a questi stendi panni, che una volta aperti formavano questa raggiera, ma
quando non servivano si potevano chiudere abbassando i raggi.

"lo dą via come il verderame" un detto strano per dire chi da
confidenza a chiunque, ma queste sono la macchinette per il verderame (funghicida
a base di rame) che con queste macchine veniva irrorato sui pomodori o sulla
vite e altre piante per preservarle dalle infezioni

al traplin e al feret ... due tipi di trappole per topi, il
primo per quelli piccolino che venivano bloccati per il collo non appena
mettevano la testa nel foro per mangiare l'esca, il secondo . il feret - invece
li serrava tra le due ganasce dentate

Forconi per il fieno

Una pala per riso o altro che porta i segni delle riparazioni
perchč prima di buttare qualcosa ci si pensava sopra

La pesa per i sacchi grandi

Il vassoio "per vialą" dove si faceva saltare riso o mais per
fare volare via le impuritą

Utensili particolari per estrarre le barbabietole dal terreno



Un aggeggio molto originale questo macchinario per sgranare le
pannocchie

un damigianino

'amsura, 'amsurin, falce e sgł ovvero piccolo falcetto, falcetto
pił grande, falce grande da fieno, scuri

Meno male che ci sono i cartelli perchč all'uomo d'oggi per lo
pił sono cose sconosciute.

Basti per cavalli

Tipi diversi di seghe

L'arcolaio per filare la lana

Vicino all'arcolaio il cardantore che serviva per districare la
lana tosata prima di filarla all'arcolaio

Sella di cavallo ed erpice

Dopo avere visitato il piano terra, la dottoressa Maria Candida
Morosini ha illustrato le due camere superiori che erano quella da letto, e che
hanno un pavimento in terracotta posata su sostegno di legno, per cui l'accesso č
consentito ad un massimo di TRE persone alla volta per non gravare sulla
struttura.



Macchine agricole



La cassapanca, il letto in metallo con le testate dipinte

Un banco da scuola

Il lavabo per l'igiene mattutina


Biancheria da letto e fasce per infante, all'epoca "per farlo
crescere con le gambe diritte" (dicevano i nostri vecchi) li fasciavano come una
piccola mummia ma con fasce molto belle e ben lavorate.

Una branda da stalla per quando si doveva passare una notte a
vegliare il bestiame che stava per partorire



Una preziosa valigia in legno dove i nostri italiani riponevano
le proprie cose quando venivano spediti al fronte


Lo scaldin (a sinistra) e la boccia dl'acqua calda ovvero dove
si mettevano le braci e dove si metteva l'acqua calda per riscaldare il letto
prima di coricarsi

Un cavalluccio gią piuttosto moderno e la stufettina da camera

La borsa di sacco

Testate e piedane erano dipinte a volte con soggetti sacri
molto belli

Si scende come un orso e si passa all'altra camera da letto


Una icona immancabile era la SACRA FAMIGLIA

Il lavabo

Questo strano oggetto sul letto lo chiamavano "al prev" (il
prete), il perchč non sņ, serviva a tenere sollevate le lenzuola e le coperte
quando si metteva al suo interno lo "scaldin" con le braci accese, in modo che
non andasse tutto a fuoco

Un'altra SACRA FAMIGLIA una immagine immancabile perchč a quei
tempi che la famiglia fosse sacra ci credevano ancora


La visita č finita, un grazie alla dottoressa Maria Candida
Morosini che ha voluto preservare questo squarcio di storia.




