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delle
concertodautunno news
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Domenica 15 settembre 2002 ore 20.45
Chiesa di S. Maria Assunta — Guazzora
Concerto Lirico-Organistico
Organista: Carlo Guandalino
Soprano: Darla Masiero
Tenore: Roberto Guenno
Pianoforte: Andrea Mauri
J. RHEINBERGER
-Trio in Sol minore
J.S. BACK
-Corale "Jesus Christus, unser Heiland"
-Preludio e fuga in Sol minore
C. FUMAGALLI
-Sinfonia dopo la Messa
G. PUCCINI
"Quando nm'en vò" da Bohème
"E lucevan le stelle... " da Tosca
"O mio babbino caro" da Gianni Schicchi
"Ch'ella mi creda" da La Fanciulla del West
"La canzone di Doretta" da la Rondine
R. LEONCAVALLO
"Vesti la giubba" da Pagliacci
C. BIZET da CARMEN
-Preludio
-La fleur que tu m'avait jeteè
-C'est de contrebandier...
-Duetto dell'Atto I
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U.N.U.C.I.
Unione Nazionale Ufficiale in congedo d'Italia
COMUNE DI NOVARA
6O° ANNIVERSARIO
DELLA BATTAGLIA DI EL ALAMEIN
TEATRO COCCIA
SABATO 26 OTTOBRE 2002 ORE 21.00
CONCERTO
DELLA BANDA MUSICALE DELL'AERONAUTICA MILITAREPATRIZIO ESPOSITO Direttore
d'Orchestra
Nato a Roma nei 1960, ha studiato composizione al
Conservatorio S. Cecilia, diplomandosi sotto la guida del MJ M. Botolotti.
Parallelamente agli studi in conservatorio segue corsi con A. Clementi e
successivamente con F. Donatoni, con il quale si specializza all'Accademia
di S. Cecilia. Esordisce a Milano nel 1985 con la composizione The
enterteinrnent of thè sense su testi di W. Auden e sviluppa dall'inizio
della sua attività una personale ricerca espressiva,
evocativo-immaginifica, collaborando con artisti visivi, scrittori ed
attori. Nel 1990 inizia una collaborazione con il Museo Laboratorio delle
Arti Contemporanee dell'Università La Sapienza, che porta alla
realizzazione dell'opera visivo-musicale Sguardi in collaborazione con il
pittore A. Capaccio. Successivamente, nell'ambito delle edizioni del 1994
e '95 del Progetto Musica all'Acquario Romano, realizza le opere
multimediali 1! Sogno con i testi di M. Papa, le immagini di A. Capaccio e
il gruppo di percussioni Ars Ludi, e // luogo armonico realizzato dall'Ex
Novo Ensemble. Nel 1996 e '97 realizza per il Festival delle Arti di
Bomarzo, due altre opere: la prima su testi del poeta cinese Po Chu I.
adattati e letti da C. Damiani, la seconda MA su testi di Carlo Bordini
letti da R.Or.
Nel 1999 realizza l'opera pop MA($)SACRO' in collaborazione con C.
Bordini, nell'ambito del festival Roma-poesia. Sempre di C. Bordini i
testi utilizzati per la composizione Voyager per baritono e orchestra,
commissionata dall'Orchestra Sinfonica Abbruzzese nel 1997, nell'ambito
del progetto L'uomo e la guerra. Ha scritto musiche dì scena, collaborando
al progetto su Dostoewskj con V. Orfeo (Teatro dell'Orologio anni
Ì987/89), e nel 1993, per il festival Ville Tuscotane, al progetto Il
settimo sogno su testi di Rilke e la regia di I. Nunziata. Le sue
composizioni sono eseguite nei maggiori festival italiani ed esteri. Da
sempre affianca l'attività compositiva a quella di interprete, ha infatti
studiato direzione d'orchestra con il M° Donato Renzetti, fondando 1986 il
New Winds Ensemble. Dal 1992 è 1VT Direttore della Banda Musicale
dell'Aeronautica Militare, la quale svolge un'intensa attività di concerti
in a e all'estero, promuovendo ia musica originale fiati. Socio di Nuova
Consonanza, le sue composizioni sono edite da EDIPAN e AGENDA, incise per
la FAN e la DYNAMIC, e vengono regolarmente trasmesse da emittenti
radiofoniche italiane e straniere.
G.Verdi La forza del destino - Sinfonia
O.Respighi Fontane di Roma
(Valle Giulia all'alba - Tritone al mattino - Trevi al meriggio - Villa
Medici al tramonto)
G.Verdi Aida - Marcia trionfale
L.Bernstein Candide - Ouverture
G.Gershwin Rapsody in blue
G.Rossini Guglielmo Tell - Sinfonia
(Andante - Allegro - Andante finale)
LA BANDA DELL'AERONAUTICA MILIARE ITALIANA
La Banda Musicale dell'Aeronautica Militare venne costituita con decreto
ministeriale il 1" Luglio 1937 e fu tenuta a battesimo dal M° Pietro
Mascagni, alla cui presenza venne effettuato il primo concerto. Da allora ha
avuto la sua sede presso il Comando della 1IA R.A. in Roma fino al 1995,
anno in cui è passata alle dipendenze disciplinari ed amministrative prima
del Re.S.C.AM. e, successivamente, del COMAER, mentre per l'impiego dipende
dal 5" Rep. S.M.A..
La Banda è costituita da ottimi professionisti, diplomati presso i
conservatori italiani. Tutto il personale che ne fa parte, accede alla Banda
per concorso statale ed è in Servizio Permanente Effettivo. II repertorio
comprende moltissimi brani di autori che vanno dal '600 ai giorni nostri,
tra i quali ricordiamo: Bach, Rossini, Verdi, Bellini, Wagner, Gershwin,
Hindemith, Schoenberg.
Dal 1937 ad oggi, la Banda ha svolto un'intensa attività compiendo tournée
in tutto il mondo suonando nei più importanti teatri, riscuotendo sempre il
favore della critica e del pubblico.
Tra gli altri, vanno ricordati i concerti tenuti a New York (Juliard School),
Buenos Aires (teatro Colosseum), S. Paolo del Brasile e Rio De Janeiro
(teatri d'opera), Chicago (teatro d'opera), Amburgo (Musikhalle) Monaco di
Baviera (teatro d'opera), Berlino Staatoper, Lipsja Gewandhaus,
Sleswig-Hofsteìn Musik Festival, Lussemburgo (conservatorio), Ankara (teatro
dell'opera), Ravenna festival (teatro Alighieri), Festival Settembre Musica
(Torino). Roma Europa Festival, Nuova Consonanza, Festival Internazionale
dei Fiati, Teatro dell'Opera di Roma, S. Carlo di Napoli e ancora Belgio,
Francia, Olanda, Danimarca, Bulgaria, Turchia, Spagna ecc. Oltre ai
concerti, la Banda svolge i suoi compiti istituzionali che si possono così
sintetizzare:
-- servizio d'onore al palazzo del Quirinale, in alternanza con le altre
bande militari
-- partecipazioni alle cerimonie più significative della Forza Armata.
Dal 1992 la Banda è diretta dal M° Ten. Col. Patrizio Esposito.
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Vigevano TEATRO CAGNONI
19 e 20 dicembre 2002
A.GI.MUS.L & ICEO ARTISTICO MUSICALE "EGO BIANCHI"
LIMONE PIEMONTE
presentano
LA TRAVIATA
Opera lirica in tre atti Libretto di Francesco Maria Piave
dal dramma "La dame aux carnèlias " di Alexandre Dumas
Prima rappresentazione Venezia, Teatro la Fenice, 6 Marzo 1853
Musica di Giuseppe Verdi
Personaggi e interpreti Violetta Valeri, soprano
Fernanda Costa (19/12) Enrica Maffeo (20/12)
Alfredo Germont, tenore...Carlo Torriarii
Giorgio Germont, baritono...Maurizio Scarfeo
Flora Bervoix, mezzosoprano . Pascale Vernassa
Annina, soprano ..Sabrina Modena
Castone, tenore Giancarlo Fabbri
Dottar Grenvil, basso . Ugo Bonafede
Marchese D'Obigny, basso.. Marco Sportelli
Barone Douphol, baritono Paolo Vezzosi
Signori e signore amici di Violetta, mattatori,
piccadori zingare, servi di Violetta e di Flora, maschere
ORCHESTRA FILARMONICA del PIEMONTE
CORO e BALLETTO della NUOVA COMPAGNIA LIRICA DI TORINO
Maestri del Coro: Flavio Becchis, Elsa. Oddone
Maestro collaboratore: Giuseppe Cappotto
Concertazione e direzione: ALDO SALVAGNO
Scenografia: Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo - art-director Claudio
Berlia
Sculture: Patrizia Stralla
Scenografo: Luciano Cerutti
Ideazione gioielli: Valerio Dutto
Realizzazione Gioielli - Istituto d'Arte P. Bertoni di Saluzzo
Ideazione grafica: Giuseppe Formisano
Costumi : Giamminelli
Light designer: Maela Canu
Coreografie : Manna Pautasso
Direttore di scena: Fulvio Cioce
Direttore di produzione : Roberto Punzi
Regia : MARIO MIGLIARA
PERCHE' UNA
TRAVIATA "OTTOCENTESCA"
Sempre di più oggi le cosiddette esecuzioni filologiche basate
sull'edizione critica hanno appiattito l'opera dal punto di vista
vocale, musicale e teatrale, cancellando tutto quel patrimonio
musicale tramandato oralmente che risponde al nome di "tradizione". Il
pensiero dell'autore in questo modo perde molto del suo significato ed
il tutto si riduce ad un puro e semplice solfeggio come se le note
scritte fossero m grado da sole di trasmettere quel pathos e quelle
dinamiche che solo la personalizzazione della parte vocale da parte di
un cantante può essere in grado di fare Con che diritto oggi una certa
corrente musicologica può pretendere e vantarsi di affermare di aver
riportato finalmente l'opera alla vera volontà dell'autore, alla sua
integralità esecutiva ed alla intoccabilità musicale9
Mi viene da pensare allora di essere stato preceduto per più di un
secolo da direttori e cantanti incapaci, che non sapevano cosa era il
teatro e soprattutto che non conoscevano direttamente i compositori
Tullio Serafin uno dei più grandi direttori d'orchestra per il
melodramma affermava che per vera tradizione si intende quel pensiero
che non è mai completamente espresso dai testo, a causa delle limitate
possibilità della grafia musicale; questa verità ci fa comprendere
quanto sia necessario oggi (ri)adattare un'opera alla vocalità del
cantante (l'opera per i cantanti o i cantanti per l'opera diceva
Verdi) tenendo presente certamente tutte le modalità esecutive
suggerite dallo spartito.
L'esecuzione di questa Traviata cerca di riportare alla luce alcuni
aspetti della prassi vocale ottocentesca: variazioni, abbellimenti e
cadenze d'epoca ed alcuni portamenti espressivi nella linea melodica
che pochi decenni di filologia hanno appiattito Saranno eseguite per
la prima volta alcune varianti riportate dai trattati di canto di fine
ottocento ed anche alcune risoluzioni melodiche che rimasero come
parte integrante dell'opera fino agli anni Venti e che vennero
inserite anche da alcuni dei cantanti che Verdi ammirò più di altri in
quest'opera quali Adelina Patti, Mattia Battistini e Gemma Bellincioni.
Tutto questo almeno per recuperare un gusto, un tipo di
interpretazione teatrale (perché il teatro si fa sottolineando
soprattutto il valore della parola e del gesto), per ridare nuova
linfa e nuove idee a queste generazioni di cantanti che imparano un
ruolo meccanicamente, solfeggiandolo quasi e con la privazione di non
poterlo personalizzare come vorrebbero per via di discutibili scelte
musicali. Molte esecuzioni di opere liriche oggi, in nome di una
filologia interpretativa più o meno corretta, tendono ad appiattire le
risorse vocali ed interpretative dei solisti che spesso devono
limitarsi a cantare prevalentemente quello che è scritto a scapito
dell'economia dell' opera: in questo modo viene a mancare quella
teatralità, quella drammaticità e quella fluidità che la rendono
scorrevole. Da tempo è risaputo che nessuna partitura d'opera almeno
fino al periodo di Traviata era eseguita cosi come era scritta
(nonostante a volte la manifesta disapprovazione del compositore), ma
oggi pare opinione diffusa esattamente il contrario (perché Rossini si
può variare ed il Verdi belcantistico no9); questo sia per mancanza o
rifiuto di una conoscenza storica, sia per l'adesione ad una tendenza
musicale di questi ultimi trent'anni che considera intoccabile in sede
esecutiva i dettami del manoscritto autografo stampato m edizione
moderna (l'edizione critica appunto con tutte le eventuali versioni
differenti volute dall'autore finché era in vita), dimenticando che
non si tratta di un lavoro sinfonico e dimenticando anche che una cosa
è la filologia del testo, ben altra cosa è invece quella
interpretativa che spesso non ha niente a che vedere con la lezione
suggerita dal testo autografo. Anche i tanto famigerati "tagli" non
sono mai fatti a caso solamente per il gusto di evitare una
ripetizione, ma sono pensati principalmente ad asservire la teatralità
e la logica drammaturgica dell'azione anche in funzione del tipo di
pubblico che sta ascoltando. La prassi di tagliare la seconda strofa
di un'aria o la ripetizione di una cabaletta risale alla fine dell'
Ottocento quando i cantanti preferivano variare l'unica strofa rimasta
e magari tagliare anche qualche battuta nella parte vocale verso la
fine dell'aria stessa per meglio prepararsi all'acuto finale.
Nota introduttiva
di Aldo Salvagno
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Traviata recensione E' iniziata con una bella mezzora
di ritardo la prima dell'opera Traviata al Teatro Cagnoni di Vigevano
venerdì 19 dicembre per un problema all'impianto delle luci che ha
smesso di funzionare pochi minuti prima dell'inizio. Così il maestro
Aldo Salvagno ha potuto attaccare il bellissimo preludio Atto I solo
alle 21. Diciamo subito che la prova della giovanissima Orchestra
Filarmonica del Piemonte si è svolta con correttezza ed ha permesso al
maestro Salvagno di condurre l'esecuzione con una resa in alcuni punti
quasi cameristica, mettendo in evidenza il suono dei singoli
strumenti, dai violoncelli alle viole, alla sezione dei fiati, ma
anche ottenendo imponenti volumi sonori nei passaggi più concitati e
drammatici, e sempre con ritmi molto sostenuti. Tenendo fede alle sue
promesse ha offerto una lettura vocale con variazioni e portamenti non
usuali, che sono risultati molto evidenti nelle parti di Violetta e di
Germont padre. I due ruoli hanno avuto una interpretazione superba da
parte di Fernanda Costa e Maurizio Scarfeo. Fernanda Costa ha
confermato di possedere un mezzo vocale di grande rilievo, che le
permette di affrontare senza nessun problema le difficoltà tecniche
richieste dalla partitura verdiana, ed arricchito da un timbro molto
bello. Molto sentita la sua interpretazione del terzo atto aperta da
un toccante "Addio del passato". Nella seconda serata, per una
improvvisa indisposizione è stata sostituita dal soprano Enrica
Maffeo. Grande successo personale per il baritono Maurizio Scarfeo di
squisita linea di canto, timbro morbido e ottima estensione, che
ricorda forse il grande Bastianini, e che ha raccolto vere ovazioni
dopo il suo "Di Provenza". Purtroppo cause di forza maggiore hanno
impedito la partecipazione di Enrico Stinchelli, cosi il ruolo di
Alfredo è stato sostenuto da Carlo Torriani per entrambe le serate,
purtroppo con un esito insufficiente. Per quanto riguarda la
realizzazione si può solo sottolineare che dietro le quinte è stato
molto sentita da tutti i giovani allievi del Liceo " Ego Bianchi", da
dove è partito il progetto, e che si sono veramente impegnati ma per
quanto riguarda gli spettatori la resa è stata deludente. Inesistente
la regia di Mario Migliara che ha più volte abbandonato in mezzo alla
scena i cantanti a loro stessi, ripetizioni di uscite di corsa ed
entrate al galoppo, il tutto ambientato in una scena quasi vuota, con
quinte coperte da chilometri di tulle, facendo sentire la completa
mancanza di un vero rapporto creativo con la rappresentazione. |
Gli Amici del Teatro hanno organizzato una serata
di presentazione con una Conferenza/Spettacolo di Mario Mainino con
ospite il direttore Aldo Salvagno
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