| IL FIGLIO DELLA ZINGARA  
           Scena prima
 Accampamento: a destra il padiglione del Conte di Luna, su cui
 sventola la bandiera in segno di supremo comando; da lungi torreggia
 Castellor.
 Scolte di Uomini d'arme dappertutto; alcuni giocano, altri forbiscono 
          le
 armi, altri passeggiano; poi Ferrando dal padiglione del Conte.
  
           [N. 9 Coro]
 ALCUNI Or co' dadi, ma fra poco
 giocherem ben altro gioco.
  
           ALTRI Quest'acciar, dal sangue or terso
 fia di sangue in breve asperso!
 Odonsi strumenti guerrieri; tutti si volgono là donde il suono si 
          avanza.
 Un grosso drappello di balestrieri, in completa armatura, traversa il
 campo.
 ALCUNI Il soccorso dimandato!
 ALTRI Han l'aspetto del valor!
 TUTTI Più l'assalto ritardato
 or non fia di Castellor!
 No, no, non fia più!
  
           FERRANDO (dal padiglione del Conte)
 Sì, prodi amici; al dì novello, è mente
 del capitan la rocca
 investir d'ogni parte.
 Colà pingue bottino
 certezza è rinvenir più che speranza;
 si vinca, è nostro.
  
  
  
  
 TUTTI Tu c'inviti a danza!
 TUTTI
 Squilli, echeggi la tromba guerriera,
 chiami all'armi, alla pugna, all'assalto.
 Fia domani la nostra bandiera
 di quei merli piantata sull'alto.
  
           No, giammai non sorrise vittoria
 di più liete speranze finor!...
 Ivi l'util ci aspetta e la gloria,
  
           ivi opimi la preda e l'onor.
 (si disperdono)
 Scena seconda
 Il Conte, uscito dalla sua tenda, volge un bieco sguardo a Castellor.
 [N. 10 Scena
          e Terzetto]
  
           CONTE In braccio al mio rival? Questo pensiero
 come persecutor demone ovunque
 m'insegue! In braccio al mio rival! Ma corro,
 surta appena l'aurora,
 io corro a separarvi... Oh Leonora!
 (odesi tumulto)
 Scena terza
 Ferrando e detto.
 CONTE Che fu?
 FERRANDO D'appresso il campo
 s'aggirava una zingara; sorpresa
 da' nostri esploratori,
 si volse in fuga; essi a ragion temendo
 una spia nella trista,
 l'inseguir...
 CONTE Fu raggiunta?
  
  
 FERRANDO È presa.CONTE Vista
 l'hai tu?
 FERRANDO No; della scorta
 il condottier m'apprese
 l'evento.
 CONTE Eccola.
 (tumulto più vicino)
 
 Scena quarta
 Azucena, con le mani avvinte, e trascinata dagli Esploratori, un 
          codazzo
 di altri Soldati, e detti.
 ESPLORATORI Innanzi, o strega, innanzi!...
  
  
  
  AZUCENA Aita!... Mi lasciate... Ah furibondi!Che mal fec'io?
 CONTE S'appressi.
 (Azucena è tratta innanzi al Conte)
 CONTE A me rispondi
 e trema dal mentir!
 AZUCENA Chiedi!
 CONTE Ove vai?
 AZUCENA No 'l so.
 CONTE Che?
 AZUCENA D'una zingara è costume
 mover senza disegno
 il passo vagabondo,
 ed è suo tetto il ciel, sua patria il mondo.
 CONTE E vieni?
  
  AZUCENA Da Biscaglia, ove sinorale sterili montagne ebbi ricetto!
 CONTE (Da Biscaglia!)
 FERRANDO (Che intesi!... O qual sospetto!)
 AZUCENA
 Giorni poveri vivea,
 pur contenta del mio stato;
 sola speme un figlio avea!
 Mi lasciò!... m'oblia, l'ingrato!
  
  Io deserta vado errandodi quel figlio ricercando,
 di quel figlio che al mio core
 pene orribili costò!...
  
  Qual per esso provo amoremadre in terra non provò!
 FERRANDO (Il suo volto!)
 CONTE Di', traesti
 lunga etade tra quei monti?
  
 
 AZUCENA Lunga, sì.
 CONTE Rammenteresti
 un fanciul, prole di conti,
 involato al suo castello,
 son tre lustri, e tratto quivi?
 AZUCENA E tu... parla... sei?
 CONTE Fratello
 del rapito.
  
 AZUCENA (Ah!)
 FERRANDO (notando il mal nascosto terrore di Azucena)
 (Sì!...)
 CONTE Ne udivi
 mai novella?
 AZUCENA Io? No... Concedi
 che del figlio l'orme io scopra.
 FERRANDO Resta, iniqua...
 AZUCENA (Ohimè!)
 FERRANDO Tu vedi
 chi l'infame, orribil opra
 commettea...
 CONTE Finisci.
 FERRANDO È dessa...
 AZUCENA
 (piano a Ferrando)
 Taci!
 FERRANDO È dessa che il bambino
 arse!
 CONTE Ah! perfida!
 ESPLORATORI Ella stessa!
 AZUCENA Ei mentisce...
  
  CONTE Al tuo destino
          or non fuggi.AZUCENA Deh!
 CONTE Quei nodi
 più stringete.
 (i soldati eseguiscono)
 AZUCENA Oh dio! oh dio!
 CORO Urla pur!
 
  AZUCENA
 (con disperazione)
 E tu non m'odi,
 o Manrico, o figlio mio?...
 Non soccorri all'infelice
 madre tua?
 CONTE Di Manrico genitrice?
 FERRANDO Trema!...
 CONTE Oh sorte! In mio poter!
  
 AZUCENA
 Deh! rallentate, o barbari,
 le acerbe mie ritorte...
 questo crudel martirio
 è prolungata morte!
 D'iniquo genitore
 empio figliuol peggiore,
 trema! v'è dio pe' miseri,
 e dio ti punirà!
 Insieme
 CONTE
 Tua prole, o turpe zingara,
 colui, quel traditore?...
 Potrò col tuo supplizio
 ferirlo in mezzo al core!
 Gioia m'inonda il petto,
 cui non esprime il detto!...
 Meco il fraterno cenere
 ampia vendetta avrà!
  
  FERRANDO E
          ESPLORATORIInfame pira sorgere,
 ah sì, vedrai tra poco...
 né solo tuo supplizio
 sarà terreno foco:
 le vampe dell'inferno
 a te fian rogo eterno,
 ivi penare ed ardere
 l'anima tua dovrà!
 (al cenno del Conte i soldati traggon seco Azucena.
 Egli entra nella 
          sua tenda, seguìto da Ferrando)
 
  
  
  Scena quintaSala adiacente alla cappella in Castellor, con verone in fondo.
 Manrico, Leonora e Ruiz.
 [N. 11 Aria]
 LEONORA Quale d'armi fragor
 poc'anzi intesi?
  
 MANRICO Alto è il periglio!... vano
 dissimularlo fora!
 A la novella aurora
 assaliti saremo!...
 LEONORA Ahimè! che dici!...
  
 MANRICO Ma de' nostri nemici
 avrem vittoria... pari
 abbiam al loro ardir, brando e coraggio!...
  
 (a Ruiz)
 Tu va'; le belliche opre
 nell'assenza mia breve, a te commetto!...
 Che nulla manchi!...
  
 (Ruiz parte)
 Scena sesta
 Manrico e Leonora.
 LEONORA Di qual tetra luce
 il nostro imen risplende!
  
 MANRICO Il presagio funesto,
 deh! sperdi, o cara!...
 LEONORA E il posso?
 MANRICO Amor... sublime amore,
 in tale istante ti favelli al core!
  MANRICOAh sì, ben mio, coll'essere
 io tuo, tu mia consorte,
 avrò più l'alma intrepida,
  
 il braccio avrò più forte.
 Ma pur se nella pagina
 de' miei destini è scritto
  
 ch'io resti fra le vittime
 dal ferro ostil trafitto,
 fra quegli estremi aneliti
 a te il pensier verrà!
  
 E solo in ciel precederti
 la morte a me parrà!
 (si ode il suono dell'organo della vicina cappella)
  
 LEONORA E MANRICO L'onda de' suoni mistici
 pura discende al cor!
  
 Vieni; ci schiude il tempio
 gioie di casto amor!
  
  
 (si avviano giubilanti al tempio; Ruiz viene frettoloso)
  RUIZ Manrico?  
 MANRICO Che?
 RUIZ La zingara,
 vieni... tra ceppi mira...
 MANRICO Oh dio!
 RUIZ Per man de' barbari
 accesa è già la pira!
  
 MANRICO (accostandosi al verone)
 Oh ciel! mie membra oscillano...
 nube mi copre il ciglio!...
 LEONORA Tu fremi!
 MANRICO E il deggio! Sappilo...
 io son...
 LEONORA Chi mai?
  
 MANRICO Suo figlio!
 Ah! vili... il rio spettacolo
 quasi il respir m'invola!...
 Raduna i nostri, affrettati,
 Ruiz... va'... torna... vola...
 (Ruiz parte)
 
  MANRICO
 Di quella pira... l'orrendo foco
 tutte le fibre m'arse, avvampò!
 Empi, spegnetela, o ch'io fra poco
 col sangue vostro la spegnerò!
 Era già figlio prima d'amarti...
 non può frenarmi il tuo martir!
  
 Madre infelice, corro a salvarti,
 o teco almeno corro a morir!
 LEONORA Non reggo a colpi tanto funesti...
 Oh, quanto meglio sarìa morir!
 (Ruiz torna con armati)
 Insieme
 MANRICO Madre infelice, corro a salvarti,
 o teco almeno corro a morir!
  
 RUIZ E ARMATI All'armi, all'armi! eccone presti
 a pugnar teco, o teco a morir.
  
  MANRICO  All'armi!!Manrico parte frettoloso seguìto da Ruiz e dagli Armati, mentre odesi
 dall'interno fragor d'armi e di bellici strumenti.
  
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