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      Sabato 16 maggio 2009Città di Garlasco
 
        
        Teatro Martinettih. 21:15
 Un bacio a mezzanotte
 
         Gigi Franchini, 
        voceMarco Paderni, pianoforte
 Si ringrazia 
        per la preziosa collaborazione II Gruppo Fotocineamatori garlaschese
 Maria Luisa Siviero - Collezione "La Camelia" - Vigevano
 asm isa
 impianti e servizi ambientali spa
   Note di 
        sala: "Cocktail di allegria e di sentimentalismo anche nei brani del 
        dopoguer-ra: dalle accorate Nostalgia de Milan e La signora di trent'anni 
        fa si passa alle spensierate Camminando sotto la pioggia, A zonzo e C'è 
        un uomo in mezzo al mare. E così via in questa divertente e al tempo 
        stes-so commovente galoppata attraver-so le canzoni che nell'arco di tre 
        decenni fecero divertire e sospirare gli italiani: dalle agognate Mille 
        lire al mese al ridicolo Pippo non lo sa, per passare alle confidenziali 
        Sono tre parole, Silenzioso slow e Bambina in-namorata. Due ore con Gigi 
        Franchini all'insegna dell'amarcord e del buonumore, accompagnato dagli 
        arrangiamenti musicali a volte scherzosi, a volte lan-guidi, del Maestro 
        Marco Paderni e da favolose immagini della Garlasco degli anni '40 ... e 
        non solo!"
 
 
         
         
        Alcune 
        immagini della serata 
 
        
          | Un carrellata di successi.. 
          Ma l'amore noAdagio Biagio
 Mille lire al mese
 Bombolo
 Sono tre parole
 Camminando sotto la pioggia
 Silenzioso Slow
 Quel motivetto che ti piace tanto
 Come una sigaretta
 Ho un sassolino nella scarpa
 Viole del pensiero
 Valzer dell'organino
 Come è bello andar
 Violino tzigano
 C'è un uomo in mezzo al mar
 Parlami d'amore Mariù
 | A zonzoUn bacio a mezzanotte
 Canzone da due soldi
 Dammi un bacio e ti dico si
 Ma le gambe
 Bellezze in bicicletta
 OMAGGIO A MILANO
 Stramilano
 L'Adalgisa (Barella)
 In un vecchio palco della Scala
 Un botta di vita ovvero ...
 La mamma della ballerina
 Me son cagà adoss a Montecarlo
 Biffi Scala
 La portinaia
 O mama mia
 | Pippo Pippo non lo sàIn cerca di te
 Bambina innamorata
 Nilo blu
 OMAGGIO ALLA COMMEDIA
 MUSICALE
 Ti parlerà d'amor
 Pinguino innamorato
 Non dimenticar le mie parole
 Vivere
 Signora illusione
 Portami tante rose
 Maramao perchè sei morto
 Voglio vivere così
 Baciami piccina
 Nel 1919
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           Programma di sala
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
   
         
   
   
      
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
 
   
  Al centro nella foto Maria Luisa 
Siviero che ha "arredato" la scena con alcuni dei suoi preziosi abiti d'epoca 
della collezione La Camelia di Vigevano   
   
   
   
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        www.comune.garlasco.pv.it
        http://bibliogarlasco.blogspot.com/
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          | Gigi Franchini 
            Comico, cantante, vivace animatore di serate 
            musicali, l'arte di Gigi Franchini scaturisce da una profonda 
            passione per l'operetta con-divisa, agli inizi della carriera, con 
            la grande Aurora Banfi, autentica soubrette del genere, e proseguita 
            con l'assidua frequenza in im-portanti spettacoli e numerosi teatri 
            a fianco di affermati artisti. Interessante l'incisione di un CD dal 
            titolo L'amore sciocco compren-dente una carrellata di brani 
            d'operetta per solo comico. Curioso osservatore dello stile di vita 
            e della cultura italiana degli anni '20, ha costruito un repertorio 
            vastissimo di can-zoni di quel periodo, del quale è grande 
            co-noscitore e assiduo ricercatore, ed ha inciso due CD dai titoli 
            Si fa, ma non si dice e Ti darò quel fior con raccolte di canzoni 
            che si avvalgono della collaborazione musicale di Roberto Negri. La 
            sua verve, sempre nuova, trae spunto dall’autoironia e si 
            arricchisce dello studio del repertorio del fine dicitore nonché dei 
            monologhi apparte-nenti al cosiddetto "teatro dell'equivoco".È interprete di recital di canzoni degli anni intorno al 1920: 
            Follie del ta-barin, Un pò comico, un pò viveur, Signorinelle 
            pallide e uomini in frac. Collabora con il Corriere del teatro in 
            qualità di recensore di spettacoli musicali (opera, operetta, 
            musical e balletto) e con altre testate per la pro-sa.
 
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          | Marco Paderni 
            Pianista, ha studiato al Conservatorio Luca 
            Marenzio di Brescia dove si è diplomato in Pianoforte e in Organo. 
            Ha partecipato a di-versi concorsi pianistici nazionali ed 
            interna-zionali ottenendo numerosi Primi Premi. È stato finalista 
            premiato al Premio Venezia 1993, concorso riservato ai neo-diplomati 
            ita-liani con il massimo dei voti, svoltosi al Tea-tro La Fenice di 
            Venezia. Si è esibito in nu-merosi recital in Italia e all'estero, 
            sia come solista che in formazioni cameristiche ed in qualità di 
            accompagnatore di cantanti lirici, riscuotendo calorosi consensi di 
            pubblico e critica.Si dedica volentieri anche all'operetta ed al musical, curando 
            personalmen-te gli arrangiamenti musicali per formazioni orchestrali 
            ridotte. È docente di Pianoforte, Lettura della Partitura e Teoria e 
            Solfeggio presso la Scuola di musica Santa Cecilia di Brescia e in 
            altre istituzioni musicali.
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          | Le canzoni degli anni '40 
            Anni '40: tutto era cambiato. La grande 
            catastrofe era in atto, ed alla sua fine era tutto cambiato, tranne 
            la voglia di divertirsi degli italiani, vieppiù rafforzata da cinque 
            anni di astinenza forzata: vietato ballare, vietato divertirsi 
            intanto che il nostro esercito si faceva decimare al fronte. 
            D'altronde, con chi avrebbero potuto ballare le ragazze? Tutti i 
            maschi dai vent'anni in su stavano combattendo in Africa, in Russia, 
            in Grecia o per mare.Qualcosa si faceva ugualmente ma di nascosto, in case private, col 
            costante timore di trovarsi fra i piedi zelanti delatori che 
            potevano procurare guai.
 Finalmente il grande incubo finì e nonostante le macerie e la 
            povertà la vitalità giovanile non conobbe limiti. Si ballava 
            ovunque: nei cortili, nei garages, in sale da ballo improvvisate. 
            L'allegria era contagiosa, anche se talvolta facevano capolino le 
            antiche ferite ancora non del tutto sanate.
 Gigi Franchini, appassionato cantore di un passato ormai lontano, ci 
            presenta in questo concerto canzoni d'anteguerra e del dopoguerra, 
            assieme a brani composti durante gli anni del conflitto, quasi a 
            fare da trait d'union tra il periodo del fascismo, al quale quasi 
            tutti avevano aderito, e quello dell'antifascismo al quale quasi 
            tutti aderirono. Si passa così dai maliziosi sorrisi delle canzoni 
            d'anteguerra (Adagio Biagio, Sulla carrozzella, Ma le gambe) misti 
            ai languori di Violino tzigano e Parlami d'amore Mariù, all'allegria 
            imposta forzatamente dal regime nei tempi bui della guerra (Baciami 
            piccina, Voglio vivere così, Ho un sassolino nella scarpa) temperata 
            però da pensose allusioni all'uomo lontano e al disastro imminente 
            (Signora illusione, quest'ultima camuffata come canzone d'amore).
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