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Sabato 7 marzo 2009
Teatro Cagnoni di Vigevano
Organizzatori:
Fondazione Cultura Comune di Vigevano
Stagione sinfonica
Orchestra da Camera
Milano Classica
XVII Stagione concertistica a Milano
I Stagione concertistica a Vigevano
LILIANA CIVARDI, pianoforte
Direttore
SEBASTIANO PANEBIANCO
NINO ROTA
(1911-1979)
Nonetto per
fiati e archi
allegro - andante - allegro con spirito
canzone con cinque variazioni (allegretto calmo) - vivacissimo
MASSIMO
GRAZIATO (1967)
Tema e
variazioni per orchestra da camera
Prima
esecuzione assoluta
Tema - con decisione con serenità (lo stesso tempo) sei variazioni
Tema - con serenità
La composizione di Carlo Savina è un esplicito omaggio a Nino Rota,
questa "Fantasia per doppio quintetto e pianoforte" intreccia percorsi
della memoria lasciando affiorare temi assai noti e familiari: il tema
malinconico de La strada, e poi in successione, quelli di Casanova, Otto
e mezzo, Il padrino. (Livio Aragona)
NINO ROTA
Musiche per
films da:
La strada (F.
Fellini, 1954) - calmo
Il Casanova di
Federico Fellini (1976) - allegretto
8 ½ (F.
Fellini, 1963) - alla marcia
Il padrino (F.
Ford Coppola, 1972) - a piacere
Orchestrazione
per per
doppio quintetto e pianoforte
di Carlo
Savina (1919-2002)
Orchestra da Camera Milano Classica
flauto: Luca Bossi
oboe: Luca Stocco
clarinetto: Michele Naglieri
fagotto: Giacomo Cella
corno: Brunello Gorla
violino I: Daniela Cammarano
violino II: Alessandro Vescovi
viola: Irina Balta
violoncello: Eliana Gintoli
Nel calendario della Stagione Sinfonica al Teatro Cagnoni il mese
di marzo presenterà ben tre appuntamenti (7, 14 e 28) e nel primo di
sabato abbiamo virato dal barocco al contemporaneo ospitando dopo tanto
tempo una “prima esecuzione assoluta”. L’Orchestra da Camera Milano
Classica si è proposta in una formazione composta da un quintetto di
fiati ed uno di archi con l’aggiunta del pianoforte affidato alla
pianista originaria di Dorno, Liliana Civardi. Tutta le serata era
dedicata a Nino Rota, grande compositore del ‘900 italiano, famoso per
le sue colonne sonore da Oscar che Carlo Gavina ha raccolto in un
originale medley per doppio quintetto e pianoforte. Una composizione che
ha “nobilitato” (se ce ne fosse stato bisogno) i temi di Rota dando loro
una veste concertistica come se fossero da sempre nati per tale
destinazione. Infatti anche il primo brano di Rota, il Nonetto (nella
formazione mancava solo il II violino) che ha sempre i caratteri di
leggerezza suoi caratteristici rivela non composizione più “studiata”.
Accanto a Rota il debutto della nuova composizione del quarantenne
Massimo Graziano un “tema con variazioni” che finalmente ci riconcilia
con la musica contemporanea e sembra ideato per seguire l’ispirazione
rotiana. Sebastiano Panebianco ha diretto questi circa quindici minuti
di musica dove leggerezza, spirito e malinconia si dosano sapientemente
con un pizzico di blues ed alla fine sono stati proprio i più graditi
dal pubblico, sempre piuttosto scarso, rispetto al Rota che forse si
aspettavano meno impegnativo. (M.Mainino)
PROGRAMMA DI
SALA .PDF
Immagini della serata
Nino Rota
Toscanini fu il primo ad intuire le capacità di
quel giovane musicista, compositore precocissimo e allievo di
Alfredo Casella.
Nel 1944, dopo aver realizzato il suo primo accompagnamento musicale
per il film
Zazà
di
Renato Castellani,
Rota incontra
Federico Fellini,
e da quell’incontro nascono un sodalizio professionale, un’amicizia
durata trent’anni e ben sedici film tra il
1951
e il
1979.
Nel
1972
Rota compose le musiche per
Il padrino, che gli
avrebbero fruttato l’Oscar se non avesse riutilizzato musiche già
scritte in precedenza, per il film
Fortunella
di
Eduardo De Filippo.
Si rifece
due
anni più tardi, conquistando l’ambito
premio con la colonna sonora
per
Il padrino - Parte II.
Tutti conoscono Nino Rota come compositore di colonne sonore. Molti
di meno sanno che Rota fu anche compositore tout court. Il Nonetto,
per flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno, violino, viola,
violoncello e contrabbasso, è una composizione di notevole impegno
che occupò Rota a più riprese: la scrisse nel 1959, poi vi ritornò
nel 1974 e ancora nel 1977. L’impegno di scrittura per uno
strumentario ricco e articolato non annebbia la felice inventiva
tematica e melodica, e il tono generale è quello del Rota di sempre,
leggero e classico insieme. (R.Valsecchi)
NINO ROTA
(1911-1979)
Nonetto per
fiati e archi
allegro - andante - allegro con spirito
canzone con cinque variazioni (allegretto calmo) - vivacissimo
Massimo Graziato
Tema e variazioni per orchestra da camera di
Graziato è una composizione tutta giocata su un sapiente gioco di
ritmi e di timbri. In realtà nell’orchestra da camera è compreso un
pianoforte: il tema ad esempio è enunciato proprio da questo
strumento, che interagisce con il resto dell’orchestra quasi come un
pianoforte solista. È oltretutto il pianoforte ad introdurre il
tema, con una serie di suoni martellati e brevi su uno sfondo di
corno e clarinetto, e poi di flauto e oboe, e su un cluster, un
grappolo che raccoglie insieme tutti e sette i suoni di una scala
diatonica, e che vengono lasciati risuonare per nove battute.
Dopodiché è ancora il pianoforte a snocciolare il resto in figure
ritmiche semplici e regolari, un tema giocoso e fresco, decisamente
diatonico e modale, con appena qui e là note alterate ad increspare
un’atmosfera leggera e solare, classica alla maniera, forse, di
Poulenc o Sauget. Le variazioni procedono in quest’indagine sul
suono e sul ritmo scindendo di continuo l’orchestra in zone di
colore: blocchi di archi e fiati alternati, tessiture di pochi
strumenti, flauto, clarinetto e fagotto, impasti d’archi e
pianoforte, fino alla fuggevole e conclusiva ripresa del tema e al
graduale svanire della musica in pianissimo. Tema e variazioni è
stato completato nell’ottobre del 2008. (R.Valsecchi)
MASSIMO
GRAZIATO (1967)
Tema e
variazioni per orchestra da camera
Prima
esecuzione assoluta
Tema - con decisione con serenità (lo stesso tempo) sei variazioni
Tema - con serenità
L'autore Massimo Graziato presente in sala per questa prima esecuzione
"assoluta" a Vigevano
NINO ROTA
Musiche per
films da:
La strada (F.
Fellini, 1954) - calmo
Il Casanova di
Federico Fellini (1976) - allegretto
8 ½ (F.
Fellini, 1963) - alla marcia
Il padrino (F.
Ford Coppola, 1972) - a piacere
Orchestrazione
per per
doppio quintetto e pianoforte
di Carlo
Savina (1919-2002)
corno: Brunello Gorla
flauto: Luca Bossi
oboe: Luca Stocco
fagotto: Giacomo Cella
clarinetto: Michele Naglieri
viola: Irina Balta
violino II: Alessandro Vescovi
violino I: Daniela Cammarano
violoncello: Eliana Gintoli
Liliana Civardi, pianoforte
Liliana Civardi, pianoforte e Daniela Cammarano, primo violino
Liliana Civardi, pianoforte
Nata a Dorno (PV), a soli cinque anni inizia lo
studio del pianoforte con A.M. Guarneri Galuzzi evidenziando subito
doti non comuni.
Viene ammessa ancora bambina al Conservatorio G. Verdi di Milano, dove
sotto la sapiente guida di Bruno Canino consegue brillantemente il
diploma di pianoforte all’età di diciotto anni. Tra i suoi insegnanti
figurano R. Dionisi, F. Monpellio, A. Beltrami, G. Bertola e R.
Chiesa.
Inizia la carriera concertistica come solista per dedicarsi poi alla
musica cameristica in varie formazioni vincendo numerosi concorsi tra
cui: primo premio al Festival Internazionale di Bardolino, secondo
premio ai concorsi nazionali di Albenga, Alessandria e Torino.
Prosegue in tal modo un’intensa attività concertistica costellata da
rilevanti successi di pubblico e critica sia in Italia che all’estero.
È stata ospite di prestigiose associazioni musicali tra le quali il
Maggio Musicale Fiorentino, Milano Classica e l’Orchestra
Internazionale d’Italia con la quale ha effettuato nel 2005 una
tournée come solista in Thailandia e Cina.
Alla carriera concertistica affianca quella di docente di pianoforte.
Sebastiano Panebianco, direttore d’orchestra
Ha compiuto gli studi musicali a Bari diplomandosi
a pieni voti sotto la guida di Filippo Pugliese e Nino Rota, che per
lui scrisse un Andante per corno e orchestra da aggiungere ai due
Allegri del primo concerto KV 412 di Wolfgang Amadeus Mozart.
Affermatosi giovanissimo come esecutore di rara abilità, ha vinto i
concorsi di primo corno al Teatro Massimo Bellini di Catania,
all’Orchestra Scarlatti RAI di Napoli e al Teatro dell’Opera di Roma.
È stato membro dell’Ottetto Classico Italiano, dell’Eco Ensemble e del
Quintetto Arnold. Con questi ha inciso cd con Ricordi, Stradivarius e
Accord, ed eseguito prime mondiali di compositori contemporanei quali:
L. Berio, G. Possio, A. Solbiati, L. Einaudi, S. Sciarrino. La
naturale evoluzione della sua intensa e prestigiosa carriera
concertistica, unita a quella di docente di musica da camera per
strumenti a fiato ai Conservatori di Bari, Piacenza e Milano, lo ha
portato a intraprendere un’altrettanto lusinghiera attività
direttoriale riscontrata dai successi ottenuti.
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