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        Sonno o passione
         
         
        Si sta consolidando come un appuntamento fisso, e che 
      crea una forte aspettativa, la presenza della Accademia dello Spettacolo 
      di Milano nella Centrale Idroelettrica di Vigevano. In tre serate a 
      partire da venerdì 8, gli spazi della costruzione, che già normalmente è 
      disponibile per le visite, si sono trasformati in originali contenitori di 
      pièce teatrali, di proiezioni cinematografiche e di immagini che sono il 
      risultato di un anno di studio e formazione che si avvicina alla sua 
      conclusione. Lo spostamento a maggio è stato particolarmente opportuno in 
      quanto ha evitato il fastidioso disturbo delle zanzare che aveva afflitto 
      le due precedenti edizioni scadenziate in giugno. Alla prima serata di 
      venerdì i cancelli sono stati presi d’assalto da un numero di spettatori 
      ben superiore al previsto e quindi alcuni sono stati forzatamente 
      rimandati a tornare nelle serate seguenti. Era opportuna la prenotazione 
      in quanto i movimenti del percorso tra le varie zone della centrale devono 
      essere controllati e fatti in gruppi. La formula è stata quella già 
      collaudata, con un rinfresco di accoglienza, un primo incontro con i vari 
      membri della compagnia di allievi e quindi via per il viaggio. Un tema 
      della rassegna “Sonno o passione”, quello della “Migrazione, spostamento 
      di una cultura” che ci è sembrato molto ben svolto, più pregnante e 
      coinvolgente degli scorsi anni. Dalla Divina Commedia, il Canto di Ulisse, 
      alla, purtroppo tragica, quotidianità ci si è interrogati sul senso del 
      viaggiare, sul senso della vita, e sul tema spaventosamente tragico della 
      migrazione. “Quando i marocchini eravamo noi..” ce lo siamo dimenticato, i 
      nostri nonni ormai sono polvere e i nostri ricordi sono sepolti con loro 
      per questo forse non riusciamo neppure a capire cosa provano e da cosa si 
      allontanano e verso cosa stanno viaggiando tanti esseri umani alle ricerca 
      di quell’America che “Qualcuno, c’è sempre qualcuno, che per primo la 
      vede” come dice il citato testo di A.Baricco, qui opportuno più che mai. 
      Una serata che fa meditare e che è bello vedere sia il risultato del 
      lavoro, dell’impegno e del pensiero di tanti giovani..