Nel terror mio stolto
Vedea ceffi di birro in ogni volto.
 

Nel terror mio stolto
Vedea ceffi di birro in ogni volto.
 

CAVARADOSSI
(sorridendo)
È vero. E tanto ell'era
infervorata nella sua preghiera
ch'io ne pinsi, non visto, il bel sembiante.
 
SAGRESTANO
(scandalizzato)
(Fuori, Satana, fuori!)
 

Dammi i colori!

E te, beltade ignota,
cinta di chiome bionde!
Tu azzurro hai l'occhio,
Tosca ha l'occhio nero!
 

il mio solo pensiero, Tosca, sei tu!

Scherza coi fanti e lascia stare i santi!

Angelotti! Il Console
della spenta repubblica romana!

TOSCA
A chi parlavi?
 

Ora stammi a sentir - stasera canto,
ma è spettacolo breve. - Tu m'aspetti
sull'uscio della scena
e alla tua villa andiam soli, soletti.

TOSCA
(colpita da quell'accento)
Tornalo a dir!

Chi è quella
donna bionda lassù?

Quegli occhi cilestrini già li vidi...  E l'Attavanti!...
 

La vedi? T'ama?  (piangendo)  Tu l'ami?...
 

Quale occhio al mondo
può star di paro
all'ardente occhio tuo nero?
 

Ma falle gli occhi neri!...
 

Se urgesse il periglio, correte
al pozzo del giardin. L'acqua è nel fondo,
ma a mezzo della canna, un picciol varco
guida ad un antro oscuro,
rifugio impenetrabile e sicuro!
 

E questa sera
gran fiaccolata
veglia di gala a Palazzo Farnese,
ed un'apposita
nuova cantata
con Floria Tosca!...

Te Deum... Gloria!
Viva il Re!... Si festeggi la vittoria!
 

SCARPIA
(con grande autorità)
Un tal baccano in chiesa! Bel rispetto!

Il suo ritratto!
(al sagrestano)
Chi fe' quelle pitture?

Aperta! Arcangeli!
E un'altra chiave!

(Per ridurre un geloso allo sbaraglio
Jago ebbe un fazzoletto... ed io un ventaglio!...)

Tosca gentile la mano mia
la vostra aspetta, piccola manina,
non per galanteria
ma per offrirvi l'acqua benedetta.

SCARPIA
(mostrandole il ventaglio)
È arnese da pittore questo?

TOSCA
(esaminando il ventaglio)
La corona! Lo stemma! È l'Attavanti!
Presago sospetto!...

Ed io venivo a lui tutta dogliosa
per dirgli: invan stassera,
il ciel s'infosca...
l'innamorata Tosca
è prigioniera... dei regali tripudi.

Tre sbirri... Una carrozza...
Presto!... seguila
dovunque vada!... non visto!... provvedi!

Ah di quegli occhi
vittoriosi veder la fiamma
(con passione erotica)
illanguidir con spasimo d'amor,
fra le mie braccia...
Va Tosca nel tuo cuor si annida Scarpia!!!

Te Deum laudamus:
Te Dominum confitemur!

SCARPIA
(riavendosi come da un sogno)
Tosca, mi fai dimenticare Iddio!

Te Deum...

Atto I  -  Atto II  -  Atto III

Con l'edizione 2007 di Valverde Opera Festival si è messo a segno con anticipo un buon preambolo a quello che il prossimo anno sarà l'anno pucciniano.
Dopo le due serate introduttive, si è rappresentata l'opera Tosca in un allestimento scenico, per la regia di  Pierluigi Cassano, tradizionale ma attento ai minimi particolari delle dettagliate didascalie di Puccini, Illica e Giacosa.

Il cast vocale ha presentato tre solisti di buon livello, la protagonista Floria Tosca era Simona Bertini, passionale ma senza cedere ad effetti esageratamente drammatici. Mario Cavaradossi ha avuto la bella e intensa voce di Mauro Pagano. Il barone Scarpia è stato alla fine interpretato dal baritono Maurizio Scarfeo, giunto a sostituire all'ultimo momento i colleghi previsti, creando uno Scarpia ripulito da tante gigionerie, elegante sia nei modi che nel canto, ma  con i dovuti slanci erotici verso Tosca.

Una serata accolta da applausi sostenuti al termine di uno spettacolo sotto le stelle in un cornice di un certo fascino (le stelle, la luna, la chiesa illuminata) che ha soddisfatto le oltre mille persone che hanno raggiunto Valverde per la tradizionale opera lirica di agosto confermando il successo di questa iniziativa del borgo oltrpadano che ogni anno vede mettersi in moto tutte le forze locali per sostenere e realizzare questa iniziativa.