Associazione Vox Organi Vigevano

Commenti ai brani eseguiti in ordine alfabetico per autore

 

A

B

J.S.Bach (1685-1750) Toccata e fuga in re minore BWV 565
L
a figura musicale di Bach non ha bisogno di grandi presentazioni; basta ricordare che fu uno dei massimi esponenti del Barocco tedesco e compositore supremo per ogni genere di strumento. In ogni caso fu l'organo lo strumento che predilesse ed un esempio significativo è dato dalla famosissima Toccata e fuga in re minore, è costituita di tre ampie sezioni, di cui quella centrale, che è la più estesa, concepita come una fuga.

"Brano tanto famoso quanto vituperato dalla moderna filologia, che non lo stima autenticamente bachiano, e lo liquida come composizione spuria, tardivo adattamento all’organo di un brano violinistico. Si tratta in ogni caso di una pagina geniale, capace nella sua immediatezza di suscitare emozioni profonde ed evocare visioni fantastiche, tanto da essere stata oggetto di numerose rielaborazioni strumentali."

Gian Mauro Banzòla (  )
Variazioni sulla melodia popolare alla Vergine di Caravaggio

La "Vergine di Caravaggio" è una melodia popolare, la cui origine si perde nei decenni, che i fedeli cantano nella Chiesa della Madonna della Neve in Vigevano. Solo negli anni '60, per volere di un confratello, il M.o Villa, che spesso suonava l'organo in quella chiesa, la musicò.
Recentemente è stata riadattata dal M° Gianpiero Fornaro. Mauro Bazòla presenta una serie di variazioni appositamente studiate per l'organo della Chiesa della Madonna della Neve. La melodia viene presentata all'inizio per intero e poi leggermente elaborata con un continuo variare per registrazioni, per mettere in evidenza le diverse sonorità dello strumento. Vi è poi un crescendo costante che passa dal do maggiore al fa maggiore sino al finale dove la melodia viene riproposta con l'organo alla piena potenza sonora.
E. Batiste (1826-1876) Deuxème Offertoire
Il brano appartiene ad una raccolta di quattro Offertori e si riconduce al genere organistico sinfonico di stampo francese; dal punto di vista formale ruota attorno ad un tema marziale che viene ripetuto e ripreso più volte con aumento della sonorità. Il compositore, valente organista fu insegnante al conservatorio di Parigi e pubblicò diversa musica sacra.
F.G.BERTONI (1725-1813) Sonata in fa maggiore
Iniziati gli studi musicali nella città natale di Salò, perfezionandoli prima a Brescia ed in seguito con Padre Martini a Bologna. Trasferitosi a Venezia, conseguì rapida fama e fu nominato prima organista di S. Marco e successivamente alla morte di B.Galuppi, maestro di cappella. Lasciò Venezia dal 1778 a! 1783, lavorando come operista a Londra Nel 1810 si ritirò fino alla morte a Desenzano. La Sonata in fa maggiore è impostata sopra un unico tema elaborato in due parti ed esprime freschezza, invenzione, eleganza discorsiva e sobrietà di struttura. La funzione di guida è affidata alla parte superiore; quella inferiore asseconda la prassi del basso continuo e soltanto episodicamente propone imitazioni e contrappunti.
Léon Boëllmann (1862-1897) – Suite Gothique op. 25
Si impone presto come ottimo organista, tanto che gli fu affidato il superbo organo di St.-Vincent de Paul. Si rivelò compositore geniale e fecondo e, quantunque morto giovane, lasciò pubblicati molti lavori sinfonici, da camera e per organo.
Alcune sue pagine organistiche conservano ancor oggi un loro indiscusso vigore espressivo come appunto la Suite Gothique che ascolteremo tra poco, forse la sua composizione più famosa.
Consta di quattro movimenti: una maestosa Introduction-Choral in cui si sprigiona tutta la potenza dell’organo in dialogo fra le due tastiere; poi il simpatico ma allo stesso tempo serioso Menuet Gothique ; segue quindi una fra le pagine più ispirate di tutto l’Ottocento organistico: Priére a Notre-Dame; ed infine non poteva mancare la Toccata conclusiva tipica delle composizioni (soprattutto francesi) di questo periodo.
Marco Enrico Bossi (1861-1925) : Chant du soir
Il più grande organista dell’Ottocento italiano.
Dopo il diploma in pianoforte conseguito al Conservatorio di Milano si recò a Londra per tenere concerti e qui conobbe l’arte organaria e organistica inglese.
Durante il viaggio di ritorno sostò a Parigi dove ebbe l’occasione di sentire i grandi organisti allora attivi nella capitale francese.
Dall’incontro delle due culture musicali scaturì la sua arte organistica famosa ancora oggi in tutto il mondo, anche perché lui stesso veniva chiamato a tenere concerti d’organo nelle principali capitali e centri culturali europei spingendosi spesso anche oltre oceano. Ed è appunto durante una navigazione sull’Atlantico, per una delle sue tournèe musicali, che morì nel 1925.
Il brano che ascolteremo è una pagina semplice ma di intensa ispirazione musicale che bene si adatta al nostro strumento
Johannes Brahms (1833-1897) : Corale : “Es ist esi Ros’ entsprungen è sbocciata una rosa
Brahms ha scritto per organo durante gli anni giovanili, attorno al 1856, quando si esercitava nel contrappunto. Forse quelle esercitazioni, se conservateci, avrebbero portato un interessante contributo alla sua opera di compositore. Purtroppo si sa che poco si salvò dalla distruzione che egli stesso fece di questi lavori nel 1880. Tra le cose salvate degne di rilievo sono alcune musiche per organo che provano il legame esistente tra Brahms e gli ideali bachiani (sul suo leggio le opere organistiche del Kantor – Bach – erano di casa) e la sua straordinaria capacità di elaborare forme collaudate e sicure del periodo barocco. Durante l’ultimo soggiorno di Brahms a Karlsbad, celebre città termale, quando si era ormai manifestato il cancro al fegato che concluderà ancora relativamente giovane la sua vita, quasi per superare la noia delle giornate monotone, in memoria di Clara Schumann, egli mise in bella copia e completò la serie degli undici preludi ai corali per l’organo, raggruppati sotto l’opus 122 (di cui fa parte il corale che ascolteremo). In queste pagine Brahms si rivela per quello che è: un musicista nordico che sa maneggiare il contrappunto con grande destrezza, senza rinnegare la sua natura romantica. Compose queste pagine avendo presente l’opera di Mendelsshon.
D. Buxtehude (1637-1707): Corale “Nun komm der heiden Heiland”
Buxtehude fu compositore ed organista danese. Il Corale “Nun komm, der Heiden Heiland” , tradotto in italiano VIENI ORA SALVATORE DEI PAGANI, è la trasposizione dell’inno latino Veni Redemptor Gentium che è tipico dell’Avvento della Liturgia Ambrosiana.
 
C
J. Callaerts (1838-1901) Marche triomphale
Il brano è stato composto dal belga Callaerts e, pur rifacendosi alla forma tipica della marcia, manifesta una originale concezione della forma che, sottraendosi a schemi convenzionali, si traduce in un esito inedito ed originale con effetti grandiosi.
Louis-Nicolas Clérambault (1676-1749) - Basse et dessus de Trompette
Organista e compositore francese svolse la sua attività nelle principali chiese di Parigi. Era solito tenere in casa sua riunioni musicali alle quali partecipavano i più famosi concertisti dell'epoca. Fu tra i primi in Francia a comporre cantate profane.
Nelle composizioni organistiche si ispirò allo stile monodico e concertante, sfruttando appieno le risorse timbriche dell'organo francese.
Il brano è un dialogo tra la parte alta (soprano - tromba) e la parte bassa (tenore - fagotto) della tastiera.
Jeremiah Clarke (1673-1707)
Fu compositore ed organista nei primi anni del 18th secolo. Il suo pezzo più noto, 'Marcia del Principe di Danimarca, è stato per molti anni erroneamente attribuito a Henry  Purcell e chiamato 'Trumpet Voluntary.
Clarke era un cantante nel coro del ragazzo nella Cappella Reale al tempo dell'incoronazione di James II. Quando la sua voce cambiò nel 1692, è divenuto organista del Winchester College. Nel giugno 1699 che è stato nominato vicario-corale della Cattedrale di San Paul, Londra.
Nel 1704 è stato nominato organista della Cappella Reale, condividendo la posizione con William Croft. Ha scritto per il  teatro, antifone e musica sacra, ed brani perarpicordo. Soggetto a periodi di depressione profonda, Clark apparentemente si suicidò, ma è stato seppellito ugualmente nella cripta della Cattedrale di San Paul.
D
PADRE DAVIDE DA BERGAMO (1791-1863) Elevazione in re minore
Con Padre Davide da Bergamo entriamo a pieno titolo nel repertorio organistico ottocentesco teatrale. Rinomatissimo come organista diede molti concerti e fu chiamato in numerose occasioni in veste di esperto nel collaudo dì nuovi organi. Per questo strinse rapporti di amicizia con i celebri organari Serassi e Bossi. Per 45 anni dimorò presso il convento di S. Maria di Campagna a Piacenza conducendo, una vita sacerdotale esemplare nonostante l'aggravarsi di una malattia che lo affisse tutta la vita. Il catalogo delle sue opere annovera circa 1800 composizioni. L'Elevazione in re minore rappresenta un chiaro esempio della sua luminosa e ricca vena compositiva; formalmente è articolata in tre parti: recitativo, andante cantabile, allegro con spirito.
François-Clement-Théodore Dubois (1837-1924) – Toccata in sol
Organista e compositore francese, conseguì nel 1861 l’ambito riconoscimento artistico Prix de Rome.
Fu insegnante al Conservatorio di Parigi e organista titolare alla Madelein con a disposizione un grandioso organo Cavaillé-Coll (la più grande e prestigiosa casa organaria di tutti i tempi).
Fu considerato come uno dei maggiori compositori e organisti del suo tempo.
La leggiadra Toccata in sol, che ascolteremo fra poco è una delle sue composizioni più conosciute ed eseguite.
Impostata in forma tripartita (ABA), ad una prima parte vivace e ricca di spirito toccatistico, segue una parte centrale più meditativa che si stacca completamente dalla tonalità iniziale di sol per portarsi, senza modulazioni di passaggio, in si maggiore (praticamente si passa da un diesis a 5 diesis in chiave).
Quindi ritorna e conclude col movimento toccatistico iniziale.
E
A. Esposito (...): Finale
Esposito, compositore ed organista italiano. Il tema quasi ostinato di questo brano è costruito sulla linea del canto mariano Mira il tuo popolo.
 
F
Gianpiero Fornaro (1951) - Variazioni nello stile antico su un corale di Bach.
Queste variazioni nello stile antico su un corale di Bach, scritte appositamente per l'organo che stiamo ascoltando e in generale per gli antichi organi italiani, vogliono essere innanzitutto un omaggio alla Madonna di Caravaggio nel suo giorno di festa. Si tratta di 4 variazioni in cui si vogliono mettere in risalto le possibilità timbriche dello strumento. La melodia del corale, molto semplice e austera, è tratta da una raccolta del M° Luigi Pìcchi. Musicista di origini pavesi (nato a Sairano), fu organista per diversi anni nel Duomo di Como ove dimostrò di essere un ottimo improvvisatore, la raccolta di musiche che comprende questo corale è edita dalla casa musicale Carrara di Bergamo.
G. Frescobaldi (1583-1643): Canzona Seconda
Frescobaldi fu apprezzato compositore e organista italiano. Questa canzona è caratterizzata dall’alternanza di variazioni tematiche con episodi di transizione in stile toccatistico e cambi di tempo dal binario al ternario.
P.Fumagalli (1830 - 1900) Marcia della Guardia Nazionale (op.89)
L'abitudine e il gusto nel corso dell'ottocento operistico per composizioni di carattere bandistico, contagiò anche gli organisti; è il caso di Polibio Fumagalli, musicista milanese e insegnante al conservatorio della stessa città del quale viene presentata la marcia della Guardia Nazionale.
G
V. Goller (…): Preludio e Postludio sul Pange Lingua
Preludio e Postludio di Goller, organista e compositore che scrisse moltissima musica sacra. Il tema di questa composizione è costruito sull’inno eucaristico del Pange Lingua, testo in cui è racchiuso il mistero dell’amore.
P.A.GUGLIELMI (1728-1804)
Nativo dì Massa Carrara, si dedicò soprattutto al teatro senza trascurare il genere sacro, strumentale e cameristico. Attivo sia in Italia che in Europa, concluse la sua attività a Roma, maestro di cappella in S. Pietro, chiamato a questo incarico da Pio VI. La sonata in re maggiore manifesta evidenti analogie con la letteratura clavicembalistica apparsa nello stesso periodo storico. Nella sua composizione infatti sono presenti passaggi virtuosistici costituiti da scale, arpeggi, ritmi brillanti, ornamenti, voci gravi con funzioni di basso continuo, contrappunti armonici con ritmi di sostegno ad accordi
H
Georg Friedrich Hàndel (1685-1759) - Passacaglia in sol minore
Musicista tedesco, fu bambino prodigio (incominciò a comporre a 10 anni). Nel 1702 entrò all'Università di Halle per studiarvi Diritto (così accontentava i desideri del padre che era contrario alla professione del musicista). Lo stesso anno divenne organista del Duomo. L'anno seguente lasciò Halle per Amburgo dove entrò a far parte dell'orchestra cittadina. Il suo primo melodramma, Almira (parte in italiano e parte in tedesco), fu rappresentato ad Amburgo nel 1705. Il genere melodrammatico interessò parecchio la sua attività di compositore e cercò di studiarne la forma e la tecnica.
Dopo un breve viaggio in Italia, dove approfondì le tecniche compositive del melodramma, Hàndel si stabilì ad Hannover per assumere la nomina di Kapellmeister dell'elettore. Lasciò anche Hannover e la Germania dopo poco tempo per stabilirsi a Londra. In questa capitale passerà il resto della sua vita, riuscendo anche ad ottenere la cittadinanza inglese nel 1726.
La Passacaglia fa parte della produzione per strumento solista. Passacaglia è una composizione consistente in variazioni su un basso ostinato, di ritmo ternario e d'andamento moderato. Affermatasi a partire dal '600, affine alla Ciaccona, la Passacaglia era originariamente una danza spagnola.
 
Theodore Gustav Holst (1874-1934) - Jupiter, theBringer of Jolity (da "The Planets")
Compositore inglese, la sua musica, influenzata da Wagner e da Strawinskij si arricchì di spunti esoticamente suggestivi dopo un suo viaggio in Grecia e in Asia Minore.
L'opera più famosa è senz'altro The Planets (1916) in cui Holst descrive con la musica i vari pianeti. Da questa raccolta è tratto il brano in programma stasera dedicato al pianeta Giove: Jupiter, thè Bringer of Jolity . È una pagina austera e maestosa, quasi un grande corale che si innalza da sonorità delicate sino a coinvolgere tutta la potenza fonica dello strumento. L'adattamento organistico è dello stesso esecutore Mauro Banzòla.
M
I. Meini (…): “Away in a manger”
Meini, compositore ed organista italiano. Away in a Manger è una pastorale in tempo ternario il cui tema, che viene esposto nelle varie voci e variato, è natalizio.
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847) : Sonata V

Uomo di vasta cultura, non solo musicale, ma letteraria, filosofica e storica, di educazione cosmopolita, Mendelssohn fin da giovane, grazie al suo maestro Carl Friedrich Zelter, entrò nel movimento di rivalutazione della musica di Bach, dove poi svolse una parte da protagonista. Lo studio dell’opera del grande di Lipsia (Bach) portò M., eccellente organista, a scrivere per organo, e precisamente: Drei Praeludien und Fugen (Tre Preludi e Fughe) op. 37 (1837) e Sechs Sonaten (Sei Sonate) op. 65 (1839-1845). La Sonata V, che ascolteremo fra poco, fa appunto parte di questa raccolta di Sei Sonate per organo.
È divisa in tre movimenti: Andante: quasi nello stile di un solenne Corale; Andante con moto: pagina seriosa e meditativa con interessante dialogo fra i due manuali ed infine il terzo movimento, Allegro Maestoso: dal tema interessante impostato su salti di ottava e arpeggi arricchiti dal movimento terzinato che da slancio e vigore alla composizione. 

T. Merula (1595-1665): Capriccio
Merula, compositore ed organista italiano. Il capriccio è una composizione contrappuntistica di carattere brillante e abbastanza rigorosa.
Wolfgang Amadeus Mozart - Fantasia in Fa minore KV 594 a quattro mani

Questo brano di Mozart venne scritto per “organo automatico”, uno strumento dotato di canne d’organo, ma senza tastiera: quest’ultima era sostituita da un cilindro munito di punte che, ruotando, azionava i ventilabri delle canne facendole suonare.
La Fantasia in Fa minore KV 594 è composta da tre parti: Adagio – Allegro – Adagio.
L’ Adagio iniziale è in tonalità di Fa minore; l’Allegro inizia in Fa maggiore per poi modulare alla dominante Do minore; infine l’Adagio finale ritorna nella tonalità di partenza Fa minore.
Mozart, componendo questa Fantasia per organo automatico, non prese in considerazione i problemi pratici di una esecuzione a 4 mani.
Questa edizione, per organo a 2 tastiere, presenta il brano nella versione originale di Mozart, senza bisogno di alcun arrangiamento, in quanto, usufruendo di 2 tastiere, gli organisti riescono ad evitare problematici incroci e sovrapposizioni di mani.

by Paolo Piccolini
P
J. Pachelbel (1653-1706) - Preludio Natalizio
Pachelbel, compositore ed organista tedesco. Questo preludio è in forma fugata a 4 voci, in tempo ternario e il tema è natalizio.
J. Pachelbel (1653-1706): Ciaccona
La Ciaccona di Pachelbel è danza in tempo ternario fondata sopra un basso ostinato. Il compositore scrive in una tonalità minore che serve di supporto per la cantabilità della linea melodica e la semplicità armonica.
Bernardo Pasquini (1670-1710) - Toccata
Compositore, organista e clavicembali sta italiano. Trasferitesi appena dodicenne a Roma fu allievo dei migliori maestri dell'epoca e organista nelle principali Chiese romane. Nel 1669 entra al servizio del principe Borghese come clavicembalista da camera. Apprezzato come concertista si esibì nelle principali corti europee, anche davanti a Luigi XIV. La sua produzione musicale predilige lo strumento a tastiera (organo e clavicembalo) eccellendo nel genere Toccata che, grazie a lui, divenne complementare alla Fuga. Fu anche tra i primi autori di sonate, aprendo la strada in tale genere compositivo a Domenico Scarlatti. Coltivò anche il genere teatrale componendo una quindicina di opere. Scrisse infine Saggi di contrappunto e le Regole per ben suonare il cembalo e l'organo (purtroppo ' andato perduto).

Nato nel 1637 a Massa di Valdinievole (oggi Massa e Cozzile nel pistoiese), arrivò a Roma tredicenne, dopo la prima formazione musicale in Toscana (e forse anche a Ferrara), e si perfezionò con Loreto Vittori, celebre sopranista umbro, e con Antonio Cesti, aretino, autore della nota opera Pomo d’oro. Si radicò a Roma (brevi i viaggi a Vienna, dove rifiutò l’invito di Leopoldo II che lo voleva a corte, e a Parigi, dove suonò alla presenza del Re Sole). Ebbe contatti con musicisti di tutta Europa come testimoniano le dediche di molte composizioni per tastiera (per lo Scozzese, per l’Inglese, per il Francese, per il Danese, per Spagna, per Francia, per Monaco ecc;)
A Roma prestò servizio in diverse Chiese ( S. Maria in Vallicella, S. Luigi dei Francesi, S. Maria in Aracoeli, S. Maria Maggiore, Oratorio del SS. Crocifisso). Passò gli ultimi 40 anni della sua vita come cembalista da camera di Palazzo Borghese. Fu membro dell’Arcadia con il nome di Protico Azetiano, e della Congregazione di S. Cecilia. La sua attività compositiva, a differenza di G. Frescobaldi, comprese i principali generi: dall’opera, all’oratorio, alle cantate, alla musica per tastiera. Quasi tutta la sua produzione ci è pervenuta manoscritta e quella per tastiera è in gran parte autografa. La sua fama di insegnante, testimoniata anche dai Saggi di contrappunto (conservati a Berlino) e dalle Regole per ben suonare il cembalo e organo, conservate a Münster e purtroppo andate perdute nella II guerra mondiale), attirò un gran numero di allievi italiani e stranieri poi divenuti celebri: G. Muffat e forse J. K. Kerrl, J. Ph. Krieger, F. Durante, B. Gaffi e F. Gasparini, Azzolino della Ciaia, G.M. Casini, D. Zipoli e altri. Morì a Roma il 21 novembre 1710.
La recente edizione critica delle opere per tastiera consente di riconoscere in Pasquini una delle figure di spicco a livello europeo. Le quattordici sonate per due bassi rappresentano una delle opere didattiche più significative del compositore: la numerica apposta da Pasquini sulle due linee di basso continuo segue le consuetudini del cosiddetto “partimento”, una forma di scrittura musicale che suggerisce un preciso canovaccio armonico-contrappuntistico che l’esecutore è chiamato ad arricchire e completare in modo estemporaneo.
 

B. Pasquini (1637-1710): Toccata VII
Pasquini, compositore clavicembalista e organista italiano. La toccata è una composizione di carattere improvvisativo composta da più sezioni di diversa scrittura. Questa toccata è articolata in 4 parti: un preludio introduttivo virtuosistico ricco di figure ornamentali, un episodio fugato in stile contrappuntistico, una variazione del tema fugato in tempo ternario e per concludere un episodio di carattere armonico accordale.
Louis PERONARD
Costruttore di organi francese, stabilitesi a Reims, verso il 1760. Restaurò e ingrandì gli organi di Notre Dame di Mézières (1764-1766), della cattedrale di Reims (1766-1770), costruì il grande organo di Notre Dame di Ham (Somme), poi distrutti nel corso della guerra del 1914-1918, e fu chiamato all'abbazia di Marmoutier in Turenna.

BALTHAZARD, forse fratello del precedente, costruttore di clavicembali stabilito a Parigi, « rue des Poissonnières ». Fu uno dei primi artigiani francesi a costruire pianoforti (1771)

T
Paolo Testa (1948) : Preludio in fa magg. e Preludio in re min.
Il M° Testa, vigevanese, da parecchi anni si dedica alla composizione alternando l'attività didattica a quella di musicista-compositore. Suoi sono diversi lavori per pianoforte, per flauto, per canto, in cui rivela una solida conoscenza contrappuntistica e una notevole vena melodica che danno alle sue composizioni fluidità e contabilità; doti rare in chi si cimenta nella non facile arte del comporre. Caratteristiche ereditate dai suoi insegnanti, i Maestri Carlo Mosso, docente di Composizione e Direttore del Conservatorio "A. Vivaldi" di Alessandria, e Alberto Soresina, famoso compositore milanese.
Questi due Preludi fanno parte di una raccolta di brani pianistici ma possono, a detta dello stesso autore, essere eseguiti all'organo, perché l'andamento e l'atmosfera musicale ben si confa anche ad una veste organistica.
V
L. Vierne (1870-1937) Carillon de Westminster
Il concerto di questa sera si conclude con un brano del compositore francese Louis Vierne. Nato cieco, iniziò gli studi musicali a Parigi per completarli in seguito con C.Frank e C.M.Widor. Dal 1900 fu organista a Notre Dame, intensa fu la sua attività concertistica, sia in veste di interprete che di improvvisatore. Nella sua produzione, che comprende musica sinfonica e da camera, quella organistica è di gran lunga la più pregevole. Questo brano appartiene al genere sinfonico descrittivo; dotato di ritmica smagliante rievoca i rintocchi del celebre orologio di Londra.
GIUSEPPE VERDI (1813-1901) Marcia dall'opera Aida
Uomo di teatro, nonostante il prezioso e raffinatissimo contributo offerto ad altri generi musicali,  Verdi testimonia la musica italiana nell'Ottocento, musica votata fondamentalmente al teatro. L'organo e la letteratura organistica entrano marginalmente nelle opere verdiane ma l'amore per il teatro degli organisti determinò un'appropriazione smisurata dei brani famosi, per cui l'ombra di Verdi si erge imponente nell'ambito del ricco repertorio organistico dedicato alle trascrizioni. Famoso trascrittore dell'epoca fu Carlo Fumagalli, autore delle trascrizioni proposte all'ascolto che rivelano l'abitudine dell'epoca di appropriare alla Liturgia musiche teatrali alternando versetti recitati o cantati delle preghiere con brani organistici.
La Marcia nell'opera "Aida" non poteva attirare l'attenzione dei trascrittori: gli accenti guerreschi ed epici ben si prestano ad essere tradotti dall'organo italiano ottocentesco, ricco di registri ad ancia, fl contributo di Carlo Fumagalli si limita a qualche rara indicazione di natura organistica mentre il discorso musicale è del tutto simile all'originale.
Z
S. Zimarino (...): Pifferata
Zimarino, compositore italiano. Questa pifferata è composta dall’alternanza tra il tema e piccoli episodi armonici che richiamano il Natale.
 

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