Domenica 6
febbraio 1994 ore 14:00
Piazza
Ducale e vie del centro storico
Percorsi
musicali con … invito al ballo.
Theatrum instrumentorum
Venerdì 11
febbraio 1994 ore 21:00
Sala Leoni
Corso Garibaldi 71
Concerto
Compagnia
strumentale Tre Violini
Musica violinistica dell’Italia del Nord
Domenica 13
febbraio 1994 ore 15:00
Teatro
d'animazione e spettacolo popolare
Prezzemolo
e i giochi di una volta (Via del Popolo)
I
Mimi Ops (Via del Popolo)
Antica
Compagnia Del Marciapiede
Trampoli
mangiafuoco, piccola magia
(Corso della Repubblica, Piazzetta del Tribunale)
Burattini di
piazza e di strada (al Portone, in via 20 Settembre)
Claudio e
Consuelo
cantastorie
e-giocolieri (piazza- Martiri Liberazione, corso Vittorio Emanuele)
Domenica 13
Febbraio 1994
ore 15 al
Portone, in via 20 settembre
Burattini di
piazza e di strada
in "ParlaCantando"
dì Edgar "Chango" Gonzalez
Città di
Vigevano Assessorato alla Cultura
CARNEVALE A
VIGEVANO
musiche,
animazioni, teatro Di strada e carri carnevaleschi in Piazza Ducale
e nelle vie del centro storico
Domenica 6
Febbraio 1994
ore 15
Piazza Ducale e vie del centro storico
Theatrum
Instrumentorum
musiche
rinascimentali di corte e di piazza
L'Ensemble
Theatrum Instrumentorum si costituisce nel 1984 e affronta il repertorio tra
basso Medioevo e alto Rinascimento, in un'ottica di ricerca ed interpretazione
storico musicale, attraverso la riproposizione della formazione di Alta Cappella
e di Joculares-Citharistae. Le musiche delle corti vengono eseguite impiegando
gli strumenti tipici della formazione stabile di corte: bombarde, trombe e
tromboni, mentre i brani di intrattenimento di piazza vengono proposti
utilizzando quegli strumenti che dal medioevo sono stati tramandati fino a noi
soprattutto nel repertorio musicale tradizionale, strumenti quali tamburi,
tamorre, cornamuse e ghironde. Il gruppo utilizza strumenti musicali copie degli
originali ora conservati nei musei di tutta Europa. Le testimonianze storiche,
pittoriche ed iconografiche ci ricordano che le formazioni di fiati più
ampiamente sfruttate nel periodo rinascimentale erano quelle degli ottoni
associate alle ancie: ogni corte aveva un gruppo musicale così formato, sia per
l'intrattenimento che per le celebrazioni; questi artisti erano il simbolo della
potenza e della grandezza del ducato. I Pifferi, come venivano denominati sia
gli strumenti che gli strumentisti, erano per le corti vicine motivo d'invidia;
era invece dimostrazione di amicizia "prestarli" agli alleati nelle occasioni di
necessità. II suono ricco e potente dei fiati, ben ritmato dalle percussioni, si
distingueva anche nel frastuono delle battaglie campali, incitando gli animi al
combattimento. Gli strumenti dal suono più tenue e sommesso come i liuti, i
flauti, le viole non erano invece riservati ai musicisti dì professione come
quelli capitanati da Bernardino Piffaro(il cui nome dice già tutto sulla sua
occupazione), ma erano bensì prerogativa dei nobili, i quali suonavano per
completare la loro formazione culturale, come ci riferisce Baldassarre
Castiglione nel suo "Cortegiano".
Theatrum
Instrumentorum ha partecipato a numerose rassegne concertistiche in Italia e
all'estero e a Festival Internazionali di musica antica.
Dal 1986
presenzia alle più importanti rappresentazioni storiche italiane (Assisi,
Venezia, Brisighella, Grazzano Visconti, ecc.). Si segnalano la partecipazione
al programma televisivo "Mixercultura"(RAl2) e al programma radiotelevisivo
"Musica nell'età di Colombo"(RAI3 e Terza Rete Radiofonica Italiana). Dal 1991
l'Ensemble ha un rapporto dì collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano, ed
ha preso parte ad allestimenti teatrali con Strehler, Tofano e Graziosi. MASSIMO
CIALFI: ghironda, trombone rinascimentale.
PATRICK
NOVARA: cornamusa, bombarda.
LUCIO PAOLO
TESTI: bombarda.
ALECSANDAR
KARLIC: percussioni.
Domenica 6
Febbraio 1994
ore 15
Piazza Ducale e vie del centro storico
Bandalpina
musica
tradizionale da ballo
BANDALPINA
La "Bandalpina"
è una composita formazione musicale che nasce all'inizio del 1989 dall'incontro
di suonatori bergamaschi, bresciani, comaschi e ticinesi impegnati, in contesti
e modi differenti, nello studio e nella promozione delle musiche tradizionali
della propria terra. Proprio il comune interesse per le valli alpine e prealpine
ed il preciso impegno nella corretta ed efficace valorizzazione di essi sono i
presupposti da cui prende forma questo articolato progetto che si inserisce, con
spiccata originalità, nel movimento di riproposta delle musiche di tradizione.
Il
repertorio che la "Bandalpina" propone è una significativa sintesi delle
principali forme di musica strumentale caratteristiche delle valli bergamasche,
bresciane, e comprende musiche tradizionali da ballo (marce, scottish, valzer,
polche, mazurche), molte delle quali documentate dagli stessi suonatori nel
corso di ricerche. I brani sono interpretati cercando di trattenere gli umori
delle esecuzioni originali, nel contempo elaborati per evidenziare le
peculiarità timbriche delle singole sezioni strumentali. Lo strumentario,
rappresentativo di quello tipico dell'arco alpino lombardo, è costituito da
violini, fisarmoniche diatoniche, baghet (la cornamusa bergamasca), ocarine,
contrabbassi, chitarre e percussioni.
La "Bandalpina"
composta fondamentalmente da 15 suonatori, si configura peraltro come una
formazione aperta, una sorta di laboratorio musicale sensibile al confronto con
altri suonatori e altre tradizioni. Di fatto fino ad oggi vi si sono avvicendate
40 persone promuovendo, soprattutto tra i giovani, lo studio degli strumenti e
dei repertori di musiche tradizionali.
In questi
anni la "Bandalpina" ha dato vita a numerose rassegne (stages, mostre di
strumenti, interventi itineranti) in Italia e ha partecipato ad importanti
folk-festival internazionali tra cui Telfs(Austria) nell'89, Saint-Chartier
(Francia) e Budapest(Ungheria) nel '90, Vilanova I La Geltru (Spagna) nel '91 e
Confolens (Francia) nel '93.
La "Bandalpina"
sono:
VIOLINI:
Giulia Cavicchioni, Jurg Etter, Giovanni Foresti
FISARMONICHE Piero Ansaldi, Laura Colombo, Roberto Fumagalli,
DIATONICHE
Italo Maria Gualandris
FIATI:
Angelo Arici, Valter Biella, Diego Faccetti, Ra-nieri Fumagalli, Guido Nava,
Paolo Vinati.
CHITARRE:
Dario Canossi, Luca Persico, Pinuccio Verzeni
PERCUSSIONI: Mauro Gnecchi, Bruno Poli
CONTRABBASSI: Mireille Ben, Marco Manzella, Bruno Villa
Domenica 6
Febbraio 1994
ore 15
Piazza Ducale e vie del centro storico
Mitokasamba
gruppo di
percussioni brasiliane
MITOKASAMBA
prima scuola di Samba in Italia
L'idea di
creare una scuola di Samba a Milano è sorta durante la commemorazione del "DIA
DO SAMBA", il giorno del Samba, il 2 Dicembre 1991. La calda partecipazione del
pubblico e la sollecitazione affinchè l'esperienza proseguisse nel tempo
motivarono i tre percussionisti brasiliani, Gilson Silveira, Heraldo da Silva e
Kal dos Santos, da anni radicati in Italia, ad organizzare il nucleo iniziale
della scuola Samba. Il gruppo, formato prevalentemente da italiani, iniziò a
radunarsi presso il salone del Patamatas. Il metodo di lavoro adottato fu la
prova aperta settimanale, che coinvolse i partecipanti nel clima gioioso del
ritmo brasiliano e stimolò in ciascuno il contatto con il suo strumento:
suonando, ballando, divertendosi, a poco a poco si imparava... In concomitanza,
Gilson e Kal, direttori musicali, provvederono alla realizzazione di seminari
tesi a sviluppare la tecnica strumentale, servendosi, inoltre, della
collaborazione del batterista Alex Battini, anch'egli elemento integrante della
scuola. Trascorsi due anni, la scuola conta più di quaranta partecipanti.
MITOKASAMBA ha partecipato a varie iniziative tra cui Extra Festa organizzata da
Radio Popolare Milano al Palatrussardi (giugno '93), Festa Axè Brasil (Cascina
Monluè, Milano, giugno '93), Festival Latino Americano di Vada(LI) (luglio '93),
Sfilata del I compleanno del Bloomerangue (Vimercate, settembre '93), programma
televisivo "Cielito Lindo, Terza Rete Televisiva (RAI3) nell'autunno '93.
Venerdì 11
febbraio 1994 ore 21:00
Sala Leoni
Corso Garibaldi 71
Concerto
Compagnia
strumentale Tre Violini
Musica violinistica dell’Italia del Nord
L'ALTRA
FACCIA DEL VIOLINO
Un concerto
per conoscere il violino popolare
Un ricco
patrimonio musicale corre quotidianamente il rischio di andare perduto lasciando
pochissime tracce di sé. E' il patrimonio costituito dalla musica popolare di
tradizione orale, che spesso affonda le radici in un lontano passato, ma la cui
"autenticità" viene continuamente messa a repentaglio da mille agenti patogeni e
da contaminazioni di ogni sorta. Nell'era dominata dai mass-media e dalle mode
cosmopolite non potrebbe essere diversamente; ecco perché le numerose tradizioni
musicali non scritte che ancora sopravvivono in determinate località
meriterebbero di esssere salvaguardate con grande attenzione al pari di ogni
bene culturale.
Tra le più
recenti e serie iniziative nel settore vogliamo presentare il concerto della
Compagnia Strumentale "Tre Violini", che propone un affascinante viaggio nella
musica violinistica popolare del nord Italia. Il violino moderno, così come oggi
lo conosciamo, è il frutto di una lenta e complessa diversificazione da una
pratica musicale ampiamente diffusa dal XVI al XVIII secolo ed in seguito
confinato alla cultura contadina e montanara, una pratica che ha preservato
alcuni aspetti straordinariamente importanti per la storia della musica ed alla
quale hanno contribuito sia i musicisti delle corti rinascimentali che i
girovaghi musicanti già elogiati da Burney ed ammirati da Tartini.
Il concerto
della Compagnia Strumentale "Tre Violini", gruppo formato da specialisti del
violino popolare, propone una carrellata di brani preservati sia dalla
tradizione orale che da manoscritti ottocenteschi, eseguiti con la tipica
formazione d'archi caratteristica delle aree alpine ed appenniniche del nord
Italia: due violini, viola, chitarra e violone(una specie di piccolo
contrabbasso a tre corde), una formazione che presenta diverse analogie con le
omologhe orchestrine popolari diffuse in Polonia, Svezia, Austria e Ungheria.
Bernardo
Falconi: violino Giuliano Grasso: violino, viola Giulio Venier: violino, violino
basso Oliviero Biella: chitarre Paolo Manfrin: bassetto, violone.
Domenica 13
febbraio 1994 ore 15:00
Teatro
d'animazione e spettacolo popolare
Prezzemolo
e i giochi di una volta (Via del Popolo)
"Prezzemolo", all'anagrafe Mario Collino, originario delle vallate cuneesi, da 4
anni a questa parte sta portando in giro, in modo particolare nelle scuole di
tutta Italia, la sua "raccolta" itinerante di giochi di altri tempi. Nelle sue
valigie(valigie di una volta) ci sono 56 giocattoli fatti con materiali poveri,
solitamente di recupero. Prezzemolo li ha battezzati tutti a modo suo: 'I piumin,
'I cimin, 'I saltimbanc...
Insieme ai
giochi porta bambini ed adulti in un mondo che, seppure temporalmente vicino, ai
più è totalmente sconosciuto. Un mondo in cui la regola primaria era di non
sprecare e non buttare via niente perché tutto era prezioso e tutto poteva
assolvere ad una sua funzione.
Il pezzo di
corda, il tappo di sughero, un fil di ferro o un semplice pezzo di carta erano
solo elementi importanti per costruire i più disparati giocattoli, ma erano
oggetti di difficile reperimento. Prezzemolo presenta esempi curiosi di animali,
illustra e fa materialmente vedere i giocattoli fatti con i più disparati
materiali. Penne di gallina, code di coniglio, un pezzo di legno e naturalmente
tanta fantasia ed un ingegno aguzzato dalla necessità, diventavano giochi
meravigliosi per divertirsi nei rari momenti sottratti al lavoro.
E se questi
giocattoli appartengono ad un tempo ormai passato, e carico di tutti isuoi
problemi e difficoltà, continuano ad esercitare un grande fascino sui bambini di
oggi e ... di ieri. Il merito è di Prezzemolo e della sua grande facilità di
comunicazione, ma merito anche del fascino che solo un gioco costruito dal
niente può dare.
In questo
senso certo si è perso molto ed è un compito difficile, ma doveroso, restituire
o fare in modo di non far perdere ai più piccoli la grande ricchezza della
meraviglia.
I
Mimi Ops (Via del Popolo)
Provenienti
da differenti esperienze teatrali individuali, gli Ops si sono formati nel '91,
dopo aver frequentato uno stage del "mimo sonoro" francese Daniel Devère. Gli
Ops hanno al loro attivo due produzioni, "Ritmimops" e "Streptos" e la
partecipazione ad alcune importanti situazioni di strada e a rassegne di livello
internazionale. Hanno inoltre tenuto stages e incontri sull'arte del mimo e
sull'espressione corporea. I loro lavori ripercorrono la vecchia strada del
mimo, incominciando là dove la parola si ferma e nella quale confluisce una
ironica e divertente contaminazione che fonde pantomima e danza. Quando il mimo
solista diventa, come in questo caso creazione collettiva, allora le infinite
capacità del corpo si moltiplicano, funzionano in osmosi, si dilatano e, come un
sentimento unico che in un caleidoscopio amplia le possibilità d'emozione,
diventa espressione di più pensieri in uno. Il repertorio degli Ops ruota
attorno al pianeta uomo e ne rappresenta assurdità, contraddizioni, peculiarità
e tendenze generalizzate, passioni, lotta tra il bene e il male, altalene tra
dubbi e certezze, tra il serio e il faceto. Meditazioni in perfetto equilibrio
tra la dose di comicità e quella di drammaticità che si annidano nella nostra
esistenza.
"Le nostre
creazioni" sottolineano gli artisti "incominciano là dove la parola si ferma, e
ripercorrono la vecchia strada del mimo nella quale confluiscono contaminazioni
quali la pantomima, la danza, la poesia.
Gli OPS
sono Mauro Coppa, Lorenzo Mathis, Laura Spiga e Alessandra Rosso.
Antica
Compagnia Del Marciapiede
Trampoli
mangiafuoco, piccola magia
(Corso della Repubblica, Piazzetta del Tribunale)
Burattini di
piazza e di strada (al Portone, in via 20 Settembre)
L'Antica
Compagnia del Marciapiede cammina e danza sui trampoli, stupisce con i giochi di
magia ed infiamma con i numeri del mangiafuoco.
I giochi e
le attività proposte si basano sul coinvolgimento ironivco e scherzoso delle
persone presenti, e sono strutturati per cogliere le aspettative degli
spettatori. L'arte del trampoliere ha sempre affascinato grandi e piccini e...se
gli aggiungiamo la magia, i mangiafuoco e la danza, siamo di fronte ad uno
spettacolo di strada completo. Per i più piccini si costruiscono anche sculture
di palloncini.
Claudio e
Consuelo
cantastorie
e-giocolieri (piazza- Martiri Liberazione, corso Vittorio Emanuele)
Il loro
palcoscenico è la strada. Il loro teatro il mondo: quello senza confini di tempo
e neppure di spazio. Una volta ad accoglierli nelle piazze di paese c'erano i
monelli, adesso ci sono i "ragazzi d'oggi", che come quelli di una volta
guardano affascinati ed incantati. Lo spettacolo. Quello di Claudio e Consueto,
premiata ditta di giocolieri e cantastorie, saltimbanchi, giramondo. Bombetta e
cilindro, chitarra e violino, un giullare che danza... ecco uno spettacolo fatto
di musica. Il tutto condito da una grande mimica capace di far scoppiare dalle
risate anche la Principessa triste.
Dal baule
dei giocolieri esce di tutto: la fata ed il ranocchio, il giullare e la regina,
la sirena e il corvo: gli ingredienti per raccontare la fiaba della bambina che
sognava guardando la Luna.
E poi
palline che san rotolare, ma che al suono di un violino imparano a volare. E il
fuoco acceso per fare una braciola che, oplà...si scopre che vola.
Questo e
ancora altro è la magia di Claudio e Consuelo. Due artisti che si sono formati
alla più dura scuola circense. Claudio Giri e Consuelo Conterno hanno lavorato
per due anni con il famoso "Cirque Bidon" girando la Francia e tutta l'Europa;
poi sono tornati in Italia e si sono messi in proprio, girando, con il loro
teatrino viaggiante, piazze e strade d'Italia. Si portano dietro, in un grande
baule, tutto il loro mondo: e fanno riscoprire, per non più dimenticare,
un'epoca bellissima, quando per giocare, divertirsi e sognare, bastava un
burattino, un telo dipinto e tanta tanta fantasia.
"E se
questa storia vi piace ascoltare / vi basta poco per farci ritornare / basta il
sorriso di un monello / e un soldo nuovo nel cappello", e ancora "La vita è
lunga, l'amore è bello, signori adesso, riempite il cappello" - è con questi
finali, dei classici del teatro di strada, che ci arringano Claudio e Consuelo.
Domenica 13
Febbraio 1994
ore 15 al
Portone, in via 20 settembre
Burattini di
piazza e di strada
in "ParlaCantando"
dì Edgar "Chango" Gonzalez
Lo
spettacolo di Chango Gonzalez è un tipo di rappresentazione molto comune in
America Latina, popolato di burattini(mossi con le mani), canzoni e giochi
scenici in cui sopravvive l'antica tradizione del teatro di burattini
latinoamericano, risalente all'epoca precolombiana.
Edgar "Chango"
Gonzalez ha alle spalle più di trent'anni di lavoro creativo in Argentina,
Bolivia, Perù, Brasile, Stati Uniti, Spagna, Svizzera e Italia. Premiato più
volte dall'argentino "Fondo nacional de las Artes" il gruppo di Gonzalez
presenta uno spettacolo particolarmente adatto ad affinare la sensibilità dei
bambini e a stimolare la loro capacità creativa. I bambini dell'ultima
generazione, che sanno tutto di computer e video-demenzialità, non li hanno mia
visti, eppure questi teatrini un po' naif che spuntano in un'angolo per far
divertire grandi e piccini, rimangono incollati alla memoria di un tempo non
ancora cancellato. Edgar "Chango"Gonzalez è nato a Salta, Argentina, nel 1937.
Maestro, attore-burattinaio, regista, ha diretto il Teatro del "Bachillerato
Humanista" di Salta, il "Teatro Estudio" di Trelew e il "Teatro Runa" boliviano.
Ha lavorato in incontri di teatro patrocinati dall'Unesco di diversi paesi.