| 27 gennaio 2006 | MUSICA CLASSICA Il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano e l’Associazione “Figli della Shoah”
 IL GIORNO DELLA MEMORIA
 Molti, soprattutto tra gli studenti, si saranno chiesti a che serve ricordare ogni anno i tremendi avvenimenti di oltre sessanta anni fa.  Si può rispondere citando, anche se non alla lettera, quello che il presidente dell’Associazione “Figli della Shoah”, Marco Szulc, ha detto presentando la mostra “I Sommersi e i salvati” a Palazzo Reale: “in quell’epoca, in Europa, la gente era divisa in quattro categorie, le vittime, i carnefici, coloro che hanno rischiato per salvare i perseguitati e coloro che, vivendo chiusi nel proprio mondo e nei propri problemi, non hanno saputo, o non hanno rischiato, o non hanno capito, o anche non hanno creduto che potesse davvero succedere qualcosa di simile. Se meno gente avesse fatto parte di quest’ultima categoria, noi oggi non saremmo qui a piangere sei milioni di morti, di cui un milione e mezzo bambini.
 
 Ecco perché è stato istituito il “Giorno della Memoria”; per aiutare tutti, ma soprattutto i giovani, a tenere sveglie le coscienze, ad insegnare a non cedere al conformismo, alle frasi fatte di chi vuole, addormentando il nostro senso morale, renderci complici prima di semplici battute pseudo umoristiche o generalizzazioni, poi di insulti, di piccole angherie, che se lasciate impunite possono diventare grandi, fino ad arrivare al vilipendio, alla esclusione, alla persecuzione, infine al dramma.
 
 E questo potrebbe avvenire, e purtroppo in molti casi ancora avviene, nei confronti di tutti: Ebrei, Cristiani, Musulmani, Testimoni di Geova,  Neri, Zingari, Extracomunitari, Omosessuali….
 
 27 gennaio 2006 ore 10.00
 Sala Verdi del Conservatorio
 Ingresso libero ad esaurimento posti su prenotazione
 TESTIMONIANZE di Dr. BARTOLOMEO COSTANTINI - Procuratore Militare della Repubblica
 NEDO FIANO - Sopravvissuto
 
 Questa iniziativa vede riuniti il Conservatorio di Milano e l’associazione “Figli della Shoah” per la celebrazione del sesto ”Giorno della Memoria”.
 Nell’occasione si terrà un concerto con musiche di Ernest Bloch (Three pictures of chassidic life per violino e pianoforte), Mario Castelnuovo Tedesco (Concerto op.93 per arpa e orchestra da camera), Hans Kràsa (Kammermusik per clavicembalo e sette strumenti).
 Interpreti l’ensemble “Hans Kràsa” del Conservatorio diretto da Andrea Raffanini
 il duo violino e pianoforte, preparato dalla Prof.ssa Giovanna Polacco
 l’arpista Giovanna Di Lecce
 la clavicembalista Francesca Arrivabene.
 Info: organizzazione@consmilano.it – tel 02/762110214
 
 LA TESTIMONIANZA
 
 Il 27 gennaio è però il Giorno della Memoria della Shoah, cioè dell’omicidio di massa più terribile che la storia ricordi perché pianificato freddamente, a tavolino, per anni, burocratizzato fino all’inverosimile proprio per renderlo “normale” e “accettabile” alla gente comune: ma, per fortuna, non tutti hanno accettato questa terrificante “normalità” dell’orrore, e per questo, grazie ai “Giusti”, che hanno aiutato, nascosto, salvato dei loro simili anche a rischio della propria vita, è possibile raccontare e ricordare, e liberamente ascoltare.
 
 Così come è importante continuare a perseguire penalmente questi crimini, perché la coscienza non deve mai venire meno, e l’alibi dell’obbedienza agli ordini dati dall’alto non deve, mai, essere usato per giustificare crimini orrendi, ordini ai quali qualsiasi uomo, anche se in uniforme, ha il dovere di ribellarsi a qualsiasi prezzo.
 
 Di questo aspetto ci parlerà un magistrato, il Dott. Bartolomeo Costantini, che si è occupato e tuttora si occupa dei processi relativi ai crimini di guerra commessi nel Nord Italia e, in particolare, di quello al cosiddetto “boia di Bolzano”.
 
 Ed è di fondamentale importanza il racconto del Sopravvissuto, del Testimone.
 
 Per molti, troppi anni gli ex internati hanno taciuto, timorosi di non essere creduti, sopraffatti dallo stesso orrore dei ricordi.  Capofila di chi ha avuto il coraggio di ripercorrere il proprio cammino nell’abisso è stato Primo Levi, e in seguito pian piano anche gli altri hanno cominciato a raccontare, affinché noi tutti sappiamo dalla viva voce di chi c’era, che tutto cio E’ STATO, E’ REALMENTE ACCADUTO.
 
 Il nostro compito  è quello di accogliere la testimonianza con il rispetto e l’ammirazione per chi, come Nedo Fiano che torna tra noi anche quest’anno, ha la forza e il coraggio di ritrovare ogni volta le parole per descriverci la propria esperienza tremenda e la propria sofferenza, e di serbarne il ricordo per trasmetterlo agli altri.
 
 
 
 LA MUSICA
 
 Perché inoltre, celebrare questo Giorno con la Musica? Perché la musica è linguaggio compreso da tutti, e che può unire chi la ama più di quanto possa tutto il resto dividere (chi ha visto il film di Polanski “il Pianista” ricorderà la scena in cui il protagonista suona per l’ufficiale tedesco, che gli salva la vita), ma anche perché la musica è stata soffocata, strumentalizzata ed usata dalla tirannia nazista, i compositori perseguitati, i musicisti ebrei costretti a suonare per accompagnare alla morte i loro compagni di sventura nei campi di sterminio.
 
 Abbiamo scelto, quest’anno, di eseguire musiche scritte prima che la persecuzione razzista arrivasse anche nei paesi alleati della Germania hitleriana, quando i compositori godevano ancora della libertà e di una discreta fama. Ernest Bloch, nato e cresciuto in Svizzera ma cittadino statunitense,  lasciò l’Europa nel 1939, le leggi razziali italiane costrinsero  Castelnuovo Tedesco all’esilio, e la furia nazista, dopo la deportazione a Terezin, annientò Kràsa ad Auschwitz.
 
 
 IL CONSERVATORIO
 
 Il Conservatorio di Milano è il più grande Istituto di formazione musicale in Italia. Fa parte del sistema dell'Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), parallelo a quello universitario, cui lo studente accede con la maturità e previo accertamento delle competenze musicali acquisite. Conduce a diplomi accademici di primo e secondo livello, equivalenti alle lauree universitarie triennale e quinquennale. Il Conservatorio tuttavia continua ad accogliere studenti delle fasce d'età più giovani, opportunamente selezionati in base alle loro attitudini e capacità. Per la fascia corrispondente alla scuola secondaria superiore offre anche uno specifico liceo musicale sperimentale e per i ragazzi in età della scuola secondaria inferiore è convenzionato con una scuola media vicina.
 
 Il Conservatorio è sede, oltre che dei corsi istituzionali, di una ricca gamma di iniziative culturali (masterclass, seminari, orchestre, concerti in sede e fuori), ed ospita nelle sue sale la maggior parte delle stagioni concertistiche della città. Offre quindi allo studente l'opportunità di una immersione totale nella vita musicale, ricca di stimoli e di valenze formative.
 
 Il considerevole numero di studenti stranieri, comunitari ed extra-comunitari, e l'intensificarsi degli scambi internazionali, come il programma Erasmus, testimoniano l'inserimento del Conservatorio di Milano nel circuito della formazione musicale a livello europeo e internazionale.
 
 L’ASSOCIAZIONE
 
 L’Associazione Figli della Shoah, costituita da Ebrei sopravvissuti alla deportazione, familiari e simpatizzanti ha ormai raggiunto rilevanza nazionale. Ne fanno parte volontari che si impegnano affinché non venga dimenticato l’orrore della Shoah, lo sterminio di sei milioni di esseri umani, annientati sia fisicamente che psicologicamente per la sola colpa di esistere. Tra i vari progetti condotti con successo dall’Associazione va ricordata la campagna di sensibilizzazione per l’approvazione della Legge che ha stabilito nella giornata del 27 gennaio la data annuale celebrativa del Giorno della Memoria a partire dal 2001; la presentazione in anteprima a Roma, davanti al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, del film prodotto da Steven Spielberg, Gli ultimi giorni, distribuito poi nelle scuole. Numerosi sono gli incontri con i Sopravvissuti, i seminari e i dibattiti organizzati nelle maggiori città italiane. E’ stato inoltre istituito un concorso annuale per le migliori tesi di laurea sulla Shoah.
 
 Da alcuni anni l’impegno dell’Associazione si concretizza con successo nelle mostre rivolte al grande pubblico e alle scuole – Anna Frank al Castello Sforzesco di Milano (2000); Per non dimenticare la Shoah (2001), Memoria: dalle leggi antiebraiche alla Liberazione – Milano Auschwitz, Venezia (2002) ,  Memoria: i Sommersi e i Salvati (2003), Shoah - L’Infanzia negata (2004) , Binario 21 (2005) a Palazzo Reale  di Milano – che hanno fatto confluire migliaia di visitatori.
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    | 27 gennaio 2006 | GIORNATA DELLA MEMORIA Concerto per il Giorno della 
Memoria, in programma venerdì 27 gennaio al Teatro Lirico di Magenta
 Tra le numerose 
manifestazioni organizzate a Magenta nell’ambito della Giornata della Memoria, 
anche quest’anno la proposta di Totem si colloca nel segno della musica, 
espressione universale in grado di superare confini linguistici e culturali e di 
trasmettere valori che avvicinano generazioni diverse.Il Concerto per il Giorno della Memoria, in programma venerdì 27 gennaio al 
Teatro Lirico di Magenta, avrà come protagonisti l’Orchestra Città di Magenta, 
diretta per l’occasione dal Maestro Andrea Raffanini, e il coro “Le Voci Bianche 
di Novara” diretto dal Maestro Paolo Beretta. Ancora una volta, come già nelle 
precedenti produzioni di Totem dedicate alla celebrazione di questa giornata, al 
centro della scena ci sono i giovani: i ragazzi di oggi cui è affidato il 
compito di mantenere viva la memoria del passato quale monito per la costruzione 
di un futuro migliore. Dare voce e spazio ai giovani, dunque, significa 
esprimere speranza e fiducia nella capacità della nostra società di migliorarsi 
e imparare dai suoi errori.
 La prima parte del concerto, solo strumentale, è dedicata a due grandi musicisti 
di fede ebraica, Felix Mendelssohn, di cui viene seguita la Sinfonia per archi n.9 
in Do minore, e Mario Castelnuovo-Tedesco, di cui viene proposto il Concertino 
op.93 per arpa e orchestra da camera. Solista all’arpa è Giovanna Di Lecce, 
milanese nata nel 1988 e iscritta al VI corso d’arpa al Conservatorio G. Verdi 
di Milano. Vincitrice di numerosi concorsi, la giovane musicista ha già ottenuto 
importanti soddisfazioni a livello nazionale.
 La seconda parte, affidata all’esecuzione dei giovani allievi di Paolo Beretta, 
è dedicata all'’esecuzione di brani noti e meno noti appartenenti alla 
tradizione yiddish o composti da autori contemporanei come Karl Jenkins o Nicola 
Piovani.
 
 Il coro de “Le Voci Bianche di Novara” è una vera propria scuola musicale 
di formazione corale che unisce la serietà di un programma didattico pedagogico 
a un’impostazione fondata sul gioco e sulla serenità dei ragazzi.
 
 Paolo Beretta, che ne è stato fondatore nel 1981 e da allora ne è il 
direttore, ha saputo dare via a una formazione che si è meritata l’apprezzamento 
di critica e pubblico ed è stata definita “una delle più interessanti e 
versatili del panorama italiano”.
 Accompagnato dall’Orchestra magentina, il coro eseguirà:
 da “Shindler’s list” - Oyf’n Pripetsheck (canto tradizionale)
 da “Les Choristes” di C. Barratier – B. Coulais
 In memoriam; Vois sur ton chèmin; Cerf Volant; Caresse sur l’ocean
 Shehandoah (canto tradizionale)
 For the beauty of the earth (canto tradizionale)
 Da “Adiemus:Song of Sanctuary” di Karl Jenkins
 Adiemus; Hymm; Amaté Adea; Balulalow; This little babe
 Da “La vita è bella” di N. Piovani
 Life is beautiful
 
 Lo spettacolo è a ingresso libero.
 L'’inizio è previsto alle 20,45.
 TOTEM - la tribù delle Arti -
 Direzione Artistica Teatro Lirico
 via Cavallari 2, Magenta
 tel. 0297003255
 
http://www.totemagenta.org | 
  
    | 27 gennaio 2006 | CILAVEGNA - 
    GIORNATA DELLA MEMORIA Memorie dai Campi dell’ 
    Orrore, Storie, Riflessioni , Immagini per ricordare
 BIBLIOTECA COMUNALE 
    “R.RAMPI” COMUNE DI CILAVEGNA(PV) Associazione Culturale ALAMBRADO Gruppo AGESCI Scout Lomellina I
 Archivio di Storia Orale e Popolare “F.Scaglioli”
 Presentano a
 CILAVEGNA (PV) 27-28-29 Gennaio 2006
 Teatro Polifunzionale
 Entrata Libera
 Memorie dai Campi dell’ Orrore, Storie, Riflessioni , Immagini per ricordare
 Info tel : Biblioteca 0381660552 Ass Alambrado 3335740348
 
 Programma
 Venerdi 27 Gennaio 2006
 Ore 10-12, 15-18 Visita Mostra e proiezione filmati per Scuole Elementari
 
 Sabato 28 Gennaio 2006
 Ore 10-12 Visita Mostra e proiezione filmati per Scuole Medie
 Ore 21.00 -BINARIO 21 cortometraggio di Dario Picciau
 -DIZIONARIO BIOGRAFICO DELLA DEPORTAZIONE PAVESE le Storie dei nostri 
    deportati nel libro di Arrigoni M.Antonietta e Savini Marco
 -“HO PIANTO QUANDO MI HANNO PORTATO VIA DA CILAVEGNA…”la testimonianza di 
    Camilla Campana nelle letture di Alessandro Pregnolato e Camilla Maccaferri
 - L’ORRORE di BELSEN documentario di Sidney Beristein
 
 Domenica 29 Gennaio 2006
 Ore 10-12 , 15-18 Visita Mostra Fotografica UN BINARIO…MORTO?
 Realizzata dal Gruppo AGESCI Scout Lomellina I
 La mostra potrà essere visitata liberamente anche nei giorni
 27 Gennaio ore 10-12, 15-18; 28 Gennaio ore 10-12, 15-18, 21-23
 
 
 “Tutti giorni arrivavano prima cinque poi fino a dieci treni di ebrei 
    dall’Ungheria,dalla Bulgaria…Allora quando arrivavano suonava l’allarme e 
    noi dovevamo ritirarci, ma chi si ritirava? Stavamo là dai buchi a guardare 
    e i camini fumavano in continuazione. Tutti sapevano, anche loro sapevano, 
    cosa succedeva là alle docce…proprio vicino a noi c’era un capannone pieno 
    di bambini. Loro avevano il numero sul braccio, la stella e due quadrettini, 
    una mattina ci siamo alzate e non li abbiamo più visti… erano più di 
    duemila”. CAMPANA Camilla. Operaia tessile cilavegnese arrestata il 4/3/1944 
    a seguito di uno sciopero al calzificio Giudice di Cilavegna fu tradotta 
    nelle carceri di S.Vittore poi a Bergamo quindi deportata nei campi di 
    concentramento di Mauthausen, Auschwitz, Ravensbruck, Buchenwald.
 
 In occasione della GIORNATA DELLA MEMORIA (27/1/2006) il comune di Cilavegna 
    promuove un importante iniziativa organizzata dalla Biblioteca Comunale 
    “Rampi” e dall’Associazione Culturale Alambrado attraverso l’ Archivio di 
    storia Orale e Popolare “Fiorella Scaglioli” con la collaborazione del 
    gruppo AGESCI Scout Lomellina 1 .
 
 MEMORIE DAI CAMPI DELL’ORRORE Storie,Riflessioni, Immagini per Ricordare è 
    il titolo della manifestazione che dal 27 al 29 Gennaio coinvolgerà il 
    centro lomellino nel ricordo della tragedia dell’olocausto e dei deportati 
    nei campi di concentramento nazisti. Del resto a Cilavegna è ancora vivo il 
    ricordo degli operai tessili Clotilde Giannini, Camilla Campana, Luigia 
    Cirini e Giovanni Maccaferri che in seguito agli scioperi del Marzo 1944 
    vennero arrestati e deportati in Germania nei campi di Mathausen, Auschwitz, 
    Ravensbruck, Buchenwald.
 
 Il centro della manifestazione sarà il Teatro polifunzionale che fin dal 27 
    ospiterà UN BINARIO MORTO? la mostra fotografica allestita dal gruppo Scout 
    Lomellina 1 (orario: 10-12 15-18 e il 28 gennaio anche 21-23) . Un viaggio 
    immaginario per ricordare gli Olocausti della Storia attraverso le terribili 
    tappe dell’odio umano a partire dalla Shoà, passando attraverso il Cile di 
    Pinochet, fino ad arrivare ai giorni nostri.
 
 Punto di partenza le stazioni, luoghi simbolo perché da lì iniziarono i 
    viaggi senza ritorno di molti uomini e affinchè queste tragedie non restino 
    solo vuoti ricordi su “binari morti”. il percorso della mostra prosegue con 
    le storie di coloro che non hanno scelto l’indifferenza, ma con coraggio 
    hanno combattuto le ingiustizie fino in fondo stando “in mezzo alle 
    situazioni” spesso scontrandosi con l’opinione pubblica conformista.
 
 Un’ accurata raccolta di immagini più o meno inedite che vuole essere solo 
    l’inizio di un lavoro in progressione che di anno in anno porterà ad 
    incrementare la raccolta di materiale fotografico in modo da creare una 
    sorta di archivio permanente sulla deportazione. Del resto è indubbia la 
    forza espressiva che deriva dalle fotografie di quei volti sconvolti e 
    atterriti della gente comune, segni inequivocabili dell’enormità della 
    tragedia , molto più diretti del fiume di parole che rischia di sfociare 
    nella retorica. La mostra nelle intenzioni dei giovani scouts vuole far 
    riflettere sul pericolo che l’umanità potrebbe correre, se dovesse prevalere 
    la nebbia dell’indifferenza verso le ingiustizie , le privazioni di diritti 
    che “accadono agli altri”.
 
 Su questo e altri temi discuteranno gli alunni delle scuole cilavegnesi 
    nelle visite previste per le elementari nella mattinata del 27 e per le 
    medie in quella del 28.
 
 Il momento centrale della manifestazione sarà la serata di sabato, a 
    cominciare dalla proiezione di BINARIO 21 , il cortometraggio di Dario 
    Picciau che attraverso la testimonianza di Liliana Segre deportata, 
    racconterà di quel 30 Gennaio 1944 quando dal binario 21 della Stazione 
    Centrale di Milano lei dodicenne con più di 600 cittadini italiani di 
    religione ebraica di ogni età e condizione sociale venne caricata su veri 
    vagoni bestiame tra urla percosse e latrati di cani per ignota destinazione. 
    Da quel binario a più riprese partirono molti e molti altri convogli di quel 
    tipo, un viaggio di 7 giorni passati tra sofferenza ed ansia e un futuro di 
    morte che attendeva di li a poco quei detenuti la cui unica colpa era qualle 
    di essere nati ebrei.
 
 Seguirà l’attesa presentazione del libro DIZIONARIO BIOGRAFICO DELLA 
    DEPORTAZIONE PAVESE (edizioni Unicopli) di Maria Antonietta Arrigoni e Marco 
    Savini uscito recentemente per l’importante collana “Annali Storia Pavese”: 
    Gli autori, ben noti per essere tra gli storici più importanti del nostro 
    territorio provinciale parleranno del loro lavoro di ricostruzione delle 
    diverse storie personali dei deportati pavesi, focalizzando soprattutto il 
    periodo che va dal 8 settembre 1943 alla fine della guerra cercando anche 
    notizie precedenti alla loro deportazione.Una ricerca che va aldilà della 
    mera identità personale realizzata incrociando fonti diverse ; a partire da 
    testimonianze variegate, tratte da un campione eterogeneo, lo studio 
    fotografa le caratteristiche di base della deportazione italiana: quella 
    politica di antifascisti e partigiani, quella di soldati rastrellati e 
    renitenti per finire a quella "razziale", di cui furono vittima ebrei 
    italiani e stranieri.
 
 A rendere particolarmente efficace l’analisi e soprattutto vivo il ricordo 
    dei nostri deportati ci penseranno poi le letture di Alessandro Pregnolato e 
    Camilla Maccaferri emergenti attori lomellini tratte dalla toccante 
    testimonianza di Camilla Campana nel fondamentale libro “I deportati pavesi 
    nei lager nazisti “.
 
 L’operaia tessile cilavegnese arrestata il 4/3/1944 a cui è dedicata la 
    serata, a seguito di uno sciopero al calzificio Giudice di Cilavegna fu 
    tradotta nelle carceri di S.Vittore poi a Bergamo quindi deportata nei campi 
    di concentramento di Mauthausen, Auschwitz, Ravensbruck, Buchenwald.
 
 Immagini intense sui luoghi e sulle persone , sentimenti forti di terrore , 
    di sconforto e allo stesso tempo di orgoglio e istinto alla sopravvivenza 
    traspaiono nitide dalle sue parole : “ Ho pianto quando mi hanno portato via 
    da Cilavegna, ho pianto a Vigevano, ho pianto a S.Vittore, poi non mi hanno 
    più visto piangere una lacrima. Mai un ricordo ai familiari a casa, niente, 
    non potevi avere nostalgia, niente…Il ricordo forse ci portava alla tomba.”
 
 A concludere l’intensa serata ci sarà la proiezione de L’ORRORE DI BELSEN un 
    documentario particolarmente significativo, per molti anni rimasto inedito 
    anche per l’esplicita crudezza delle immagini, girato da una troupe al 
    seguito dell’esercito inglese nel momento della liberazione del campo di 
    concentramento di Bergen Belsen. Il regista Sidney Beristein ci mostra con 
    estrema chiarezza lo stridente contrasto della realtà della vita nel piccolo 
    borgo della tranquilla provincia tedesca e gli orrori, la desolazione del 
    campo di concentramento situato a poche centinaia di metri di distanza. I 
    volti drammaticamente spenti e rassegnati, i corpi scheletrici dei 
    sopravvissuti, svuotati di ogni forza, impossibilitati persino a gioire 
    della liberazione. Le immagini esplicite sono necessarie a dare risposte a 
    chi oggi dubita ancora sulla reale consistenza nonchè esistenza stessa 
    dell’Olocausto.
 
 MEMORIE DAI CAMPI DELL’ORRORE si concluderà la domenica, quando nel teatro 
    si potrà per tutto il giorno ancora visitare la mostra fotografica.
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    | 27/28/29 gennaio 2006 | CILAVEGNA La "giornata della memoria" 
celebrata con avvenimenti per tre giorni
 CILAVEGNA (PV) 
27-28-29 Gennaio 2006Teatro Polifunzionale Entrata Libera
 Memorie dai Campi dell’ Orrore
 Storie, Riflessioni , Immagini per ricordare
 organizzato da BIBLIOTECA COMUNALE “R.RAMPI”
 Associazione Culturale ALAMBRADO
 Archivio di Storia Orale e Popolare “F.Scaglioli”
 COMUNE DI CILAVEGNA(PV)
 Gruppo AGESCI Scout Lomellina I
 
 
 Programma
 Venerdì 27 Gennaio 2006
 Ore 10-12, 15-18 Visita Mostra e proiezione filmati per Scuole Elementari
 
 Sabato 28 Gennaio 2006
 Ore 10-12 Visita Mostra e proiezione filmati per Scuole Medie
 Ore 21.00 -BINARIO 21 cortometraggio di Dario Picciau
 -DIZIONARIO BIOGRAFICO DELLA DEPORTAZIONE PAVESE
 le Storie dei nostri deportati nel libro di Arrigoni M.Antonietta e Savini Marco
 -“HO PIANTO QUANDO MI HANNO PORTATO VIA DA CILAVEGNA…”
 la testimonianza di Camilla Campana nelle letture di Alessandro Pregnolato e 
Camilla Maccaferri
 - L’ORRORE di BELSEN documentario di Sidney Beristein
 
 Domenica 29 Gennaio 2006
 Ore 10-12 , 15-18 Visita Mostra Fotografica UN BINARIO…MORTO?
 realizzata dal Gruppo AGESCI Scout Lomellina I
 La mostra potrà essere visitata liberamente anche nei giorni 27 Gennaio ore 
10-12, 15-18; 28 Gennaio ore 10-12, 15-18, 21-23
 
 “Tutti giorni arrivavano prima cinque poi fino a dieci treni di ebrei 
dall’Ungheria,dalla Bulgaria…Allora quando arrivavano suonava l’allarme e noi 
dovevamo ritirarci, ma chi si ritirava? Stavamo là dai buchi a guardare e i 
camini fumavano in continuazione. Tutti sapevano, anche loro sapevano, cosa 
succedeva là alle docce…proprio vicino a noi c’era un capannone pieno di 
bambini. Loro avevano il numero sul braccio, la stella e due quadrettini, una 
mattina ci siamo alzate e non li abbiamo più visti… erano più di duemila”. 
CAMPANA Camilla. Operaia tessile cilavegnese arrestata il 4/3/1944 a seguito di 
uno sciopero al calzificio Giudice di Cilavegna fu tradotta nelle carceri di 
S.Vittore poi a Bergamo quindi deportata nei campi di concentramento di 
Mauthausen, Auschwitz, Ravensbruck, Buchenwald,.
 
 Info tel : Biblioteca 0381660552 Ass Alambrado 3335740348
 
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 In occasione della GIORNATA DELLA MEMORIA (27/1/2006) il comune di Cilavegna 
promuove un importante iniziativa organizzata dalla Biblioteca Comunale “Rampi” 
e dall’Associazione Culturale Alambrado attraverso l’ Archivio di storia Orale e 
Popolare “Fiorella Scaglioli” con la collaborazione del gruppo AGESCI Scout 
Lomellina 1 .
 MEMORIE DAI CAMPI DELL’ORRORE Storie,Riflessioni, Immagini per Ricordare è il 
titolo della manifestazione che dal 27 al 29 Gennaio coinvolgerà il centro 
lomellino nel ricordo della tragedia dell’olocausto e dei deportati nei campi di 
concentramento nazisti. Del resto a Cilavegna è ancora vivo il ricordo degli 
operai tessili Clotilde Giannini, Camilla Campana, Luigia Cirini e Giovanni 
Maccaferri che in seguito agli scioperi del Marzo 1944 vennero arrestati e 
deportati in Germania nei campi di Mathausen, Auschwitz, Ravensbruck, Buchenwald.
 Il centro della manifestazione sarà il Teatro polifunzionale che fin dal 27 
ospiterà UN BINARIO MORTO? la mostra fotografica allestita dal gruppo Scout 
Lomellina 1 (orario: 10-12 15-18 e il 28 gennaio anche 21-23) . Un viaggio 
immaginario per ricordare gli Olocausti della Storia attraverso le terribili 
tappe dell’odio umano a partire dalla Shoà, passando attraverso il Cile di 
Pinochet, fino ad arrivare ai giorni nostri.
 Punto di partenza le stazioni, luoghi simbolo perché da lì iniziarono i viaggi 
senza ritorno di molti uomini e affinchè queste tragedie non restino solo vuoti 
ricordi su “binari morti”. il percorso della mostra prosegue con le storie di 
coloro che non hanno scelto l’indifferenza, ma con coraggio hanno combattuto le 
ingiustizie fino in fondo stando “in mezzo alle situazioni” spesso scontrandosi 
con l’opinione pubblica conformista.
 Un’ accurata raccolta di immagini più o meno inedite che vuole essere solo 
l’inizio di un lavoro in progressione che di anno in anno porterà ad 
incrementare la raccolta di materiale fotografico in modo da creare una sorta di 
archivio permanente sulla deportazione. Del resto è indubbia la forza espressiva 
che deriva dalle fotografie di quei volti sconvolti e atterriti della gente 
comune, segni inequivocabili dell’enormità della tragedia , molto più diretti 
del fiume di parole che rischia di sfociare nella retorica. La mostra nelle 
intenzioni dei giovani scouts vuole far riflettere sul pericolo che l’umanità 
potrebbe correre, se dovesse prevalere la nebbia dell’indifferenza verso le 
ingiustizie , le privazioni di diritti che “accadono agli altri”.
 Su questo e altri temi discuteranno gli alunni delle scuole cilavegnesi nelle 
visite previste per le elementari nella mattinata del 27 e per le medie in 
quella del 28.
 Il momento centrale della manifestazione sarà la serata di sabato, a cominciare 
dalla proiezione di BINARIO 21 , il cortometraggio di Dario Picciau che 
attraverso la testimonianza di Liliana Segre deportata, racconterà di quel 30 
Gennaio 1944 quando dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano lei 
dodicenne con più di 600 cittadini italiani di religione ebraica di ogni età e 
condizione sociale venne caricata su veri vagoni bestiame tra urla percosse e 
latrati di cani per ignota destinazione. Da quel binario a più riprese partirono 
molti e molti altri convogli di quel tipo, un viaggio di 7 giorni passati tra 
sofferenza ed ansia e un futuro di morte che attendeva di li a poco quei 
detenuti la cui unica colpa era qualle di essere nati ebrei.
 Seguirà l’attesa presentazione del libro DIZIONARIO BIOGRAFICO DELLA 
DEPORTAZIONE PAVESE (edizioni Unicopli) di Maria Antonietta Arrigoni e Marco 
Savini uscito recentemente per l’importante collana “Annali Storia Pavese”: Gli 
autori, ben noti per essere tra gli storici più importanti del nostro territorio 
provinciale parleranno del loro lavoro di ricostruzione delle diverse storie 
personali dei deportati pavesi, focalizzando soprattutto il periodo che va dal 8 
settembre 1943 alla fine della guerra cercando anche notizie precedenti alla 
loro deportazione.Una ricerca che va aldilà della mera identità personale 
realizzata incrociando fonti diverse ; a partire da testimonianze variegate, 
tratte da un campione eterogeneo, lo studio fotografa le caratteristiche di base 
della deportazione italiana: quella politica di antifascisti e partigiani, 
quella di soldati rastrellati e renitenti per finire a quella "razziale", di cui 
furono vittima ebrei italiani e stranieri.
 A rendere particolarmente efficace l’analisi e soprattutto vivo il ricordo dei 
nostri deportati ci penseranno poi le letture di Alessandro Pregnolato e Camilla 
Maccaferri emergenti attori lomellini tratte dalla toccante testimonianza di 
Camilla Campana nel fondamentale libro “I deportati pavesi nei lager nazisti “.
 L’operaia tessile cilavegnese arrestata il 4/3/1944 a cui è dedicata la serata, 
a seguito di uno sciopero al calzificio Giudice di Cilavegna fu tradotta nelle 
carceri di S.Vittore poi a Bergamo quindi deportata nei campi di concentramento 
di Mauthausen, Auschwitz, Ravensbruck, Buchenwald.
 Immagini intense sui luoghi e sulle persone , sentimenti forti di terrore , di 
sconforto e allo stesso tempo di orgoglio e istinto alla sopravvivenza 
traspaiono nitide dalle sue parole : “ Ho pianto quando mi hanno portato via da 
Cilavegna, ho pianto a Vigevano, ho pianto a S.Vittore, poi non mi hanno più 
visto piangere una lacrima. Mai un ricordo ai familiari a casa, niente, non 
potevi avere nostalgia, niente…Il ricordo forse ci portava alla tomba.”
 A concludere l’intensa serata ci sarà la proiezione de L’ORRORE DI BELSEN un 
documentario particolarmente significativo, per molti anni rimasto inedito anche 
per l’esplicita crudezza delle immagini, girato da una troupe al seguito 
dell’esercito inglese nel momento della liberazione del campo di concentramento 
di Bergen Belsen. Il regista Sidney Beristein ci mostra con estrema chiarezza lo 
stridente contrasto della realtà della vita nel piccolo borgo della tranquilla 
provincia tedesca e gli orrori, la desolazione del campo di concentramento 
situato a poche centinaia di metri di distanza. I volti drammaticamente spenti e 
rassegnati, i corpi scheletrici dei sopravvissuti, svuotati di ogni forza, 
impossibilitati persino a gioire della liberazione. Le immagini esplicite sono 
necessarie a dare risposte a chi oggi dubita ancora sulla reale consistenza 
nonchè esistenza stessa dell’Olocausto.
 MEMORIE DAI CAMPI DELL’ORRORE si concluderà la domenica, quando nel teatro si 
potrà per tutto il giorno ancora visitare la mostra fotografica.
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