Bassam Aramin è palestinese. Rami Elhanan è
israeliano.
Il conflitto colora ogni aspetto della loro vita
quotidiana, dalle strade che sono autorizzati a percorrere, alle scuole
che le loro figlie, Abir e Smadar, frequentano, ai check point. Sono
costretti senza sosta a negoziare fisicamente ed emotivamente con la
violenza circostante. Come l'Apeirogon del titolo, un poligono dal
numero infinito di lati, infiniti sono gli aspetti, i livelli, gli
elementi di scontro che vedono contrapposti due popoli e due esistenze
su un'unica terra.
Ma il mondo di Bassam e di Rami cambia drammaticamente e
irrimediabilmente quando Abir, di anni dieci, è uccisa da un proiettile
di gomma e la tredicenne Smadar rimane vittima di un attacco suicida.
Due tragedie speculari, una stessa perdita insanabile che permette a
Bassam e Rami di riconoscersi, diventare amici per la pelle e decidere
di usare il loro comune dolore come arma per la pace.
Una storia che attraversa i secoli e i continenti, cucendo insieme
tempo, arte, storia, natura e politica, in un racconto nello stesso
momento struggente e carico di speranza.
Musicale, cinematografico, delicato, Apeirogon è un racconto per i
nostri tempi.
Bassam e Rami trovano un riferimento importante nell’associazione "The
Parents Circle", che riunisce genitori che hanno sofferto il loro stesso
terribile dolore.
Nel luglio del 1994, Arik Frankenthal, un ragazzo di 19 anni, venne
rapito e ucciso da Hamas. Un anno dopo, come reazione a una tale
tragedia, suo padre, Yitzhak Frankenthal, fondò The Parents Circle,
un’organizzazione di famiglie colpite dal lutto della perdita di un
proprio caro nel corso del conflitto israelo-palestinese. Rivendicando
la riconciliazione e la fine di questo conflitto attraverso il
raggiungimento di una pace giusta, l’associazione si è estesa
“naturalmente” anche alle famiglie palestinesi passate attraverso la
stessa dolorosa esperienza. Il Families Forum, come si chiama oggi
l’organizzazione, che conta ormai un gruppo di 500 famiglie israeliane e
palestinesi, si batte per promuovere il dialogo, la reciproca
comprensione e quindi la riconciliazione, unico mezzo per raggiungere
una vera convivenza e la pace.
La finalità di The Parents Circle è promuovere
la riconciliazione tra le società israeliana e palestinese, lottando
contro odio e desiderio di vendetta e promuovendo la condivisione delle
proprie storie e dei propri sentimenti. Consapevoli che i membri hanno
tutti già pagato un prezzo molto alto, l’associazione si impegna
quotidianamente anche perché venga riaffermata la dignità della vita e
la libertà per tutti gli esseri umani, attraverso incontri nelle scuole;
una linea telefonica chiamata “Hello Peace!” con cui i ragazzi
israeliani e palestinesi possono interagire tra loro; campi estivi per
bambini israeliani e palestinesi che hanno subito lutti, in modo da
poter fare esperienze di conoscenza in ambiente sicuro e protetto; un
sito web (www.theparentscircle.org) per giovani israeliani e palestinesi
che vuole essere un momento di incontro tra ragazzi che vivono in un
contesto regionale che non consente facili occasioni di scambio… tutto
nell’ottica appunto di rispetto delle opinioni degli altri, cercando di
dare un’idea meno semplificata del conflitto, di aumentare la
consapevolezza del prezzo pagato da entrambe le parti con la
continuazione della violenza e di introdurre l’idea di tolleranza e
riconciliazione come strumenti concreti di risoluzione del conflitto,
ponendo a ulteriori lutti e perdite.
E qui si trova la chiave della nostra lettura-spettacolo, uno spettacolo
potremmo dire “radiofonico”, in cui voci e suoni dal romanzo “Apeirogon”
di Colum McCann e da molti altri documenti e testimonianze, danno il
corpo (o meglio… “danno i corpi”!) di una tragedia immane che pare non
avere una fine. Un caleidoscopio di testimonianze e pensieri che non
hanno “una sola faccia”, semplificatrice e consolatoria… ma molteplici
interpretazioni, ragioni, posizioni, di difficile comprensione… come
infinite facce, lati ed angoli di un poligono, fortemente “connessi”
l’uno con l’altro.
Un grazie particolare ai compagni di strada di Scarpanō - Teatro e
Metodi Attivi con cui condividere palco, emozioni, idee, è privilegio
prezioso
Le foto sono scattate con:
Panasonic LUMIX FZ300 12 Megapixel, Zoom 0X, 1600 ISO, LCD ad Angolazione Variabile e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.
Le foto e le riprese sono state effettuate con macchina fotografica e cellulare a mano, senza mai passare davanti ad un solo spettatore.