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Teatro Cagnoni - Vigevano
Giovedì 18 aprile 2024 – ore 21,00
Stagione del 150esimo 2023-2024
BALLET OPERA GRAND AVIGNON
L’Uccello di Fuoco - Bolero
Edouard Hue - Hervé Koubi
Direttore artistico Emilio Calcagno
PROGRAMMA e NOTE :
Teatro Cagnoni Vigevano
Giovedì 18 Aprile 2024 ore 21.00
Teatro dell’Opera di Avignone
L'OISEAU DE FEU - BOLERO
SERATA BALLETTO
L’uccello di fuoco
coreografia di Edouard Hue
Boléro
coreografia di Hervé Koubi
#cagnoni150
Il Teatro Cagnoni alla seconda serata della prima stagione di apertura, dopo restauri e pandemie, si presenta al pubblico vigevanese con una accoppiata di balletti molto famosi come "L'uccello di fuoco" su musiche di Igor Stravinskij e "Bolero" originariamente di Maurice Ravel.
Il pubblico non era numeroso, lasciando alcuni ordini di palchi non occupati, ma sicuramente molto caloroso ed ha acclamato con grande passione gli artisti in scena al termine della loro fatica. Dopo la serata inaugurale che per i vari slittamenti è toccata a Paolo Fresu, con il suo concerto jazz, una serata di balletto si colloca comunque al pari del jazz in un settore di nicchia, che ha il suo pubblico specifico e tra le persone che sono accorse non potevano mancare esponenti delle compagnie di danza vigevanesi e personalità cittadine dello spettacolo, oltre ovviamente al padrino della stagione, il direttore artistico Fiorenzo Grassi.
In quanto allo spettacolo, che ripeto ha raccolto calorose ovazioni al termine, era piuttosto particolare.
L'uccello di fuoco è stato eseguito usando una delle suite dal balletto e non in versione integrale, ma includendo i brani più famosi come la "Danza infernale del Re Kastchei", la "Ronda delle Principesse" o la "Danza dell'Uccello di Fuoco" nella quale si è ricorso alla tecnica delle animazioni, come nel Teatro delle Ombre o dell nostrano Teatro del Buratto, impersonando la danza del uccello di fuoco con i drappi mossi dai servi di scena in nero e quindi quasi invisibili, creando un momento particolarmente suggestivo.
In questa prima parte potremmo identificare un protagonista nel danzatore al centro dell'azione, ma al quale non sono state affidate figurazioni di danza classica, completamente assente nella serata, tranne alcune alzate nel Bolero. Il danzatore si è espresso con convulse e ripetitive contorsioni del corpo assediato dai gruppi di esseri che lo tormentavano o dalla ronda delle principesse che invano lo lusingavano.
Trascorsa la prima mezz'ora di danza con la musica straordinaria di Stravinskij ci aspettavamo il Bolero "di Ravel" ed invece è arrivata un aversione "di Ravel & C" ma della quale non conosciamo il nome del compositore, infatti la musica originale è stata quasi usata come una reminiscenza, un ricordo ancestrale che emerge nello strato di musica elettronica con la quale si è fuso,scontrato e spezzettato l'originale, assumendo una durata molto maggiore e impegnando i danzatori della coreografia di Hervé Koubi - la cui compagnia sarà sabato 20 al Fraschini - che li fa muovere con le figurazioni ormai standard della danza moderna con incroci, sfioramenti, passeggiate, stop vari per poi sfociare nel grandioso finale tornando al Ravel originale ed al momento più definibile propriamente come danza.
Per domani sera, venerdì 19 aprile 2021, arriverà lo spettacolo di Geppi Cucciari PERFETTA, uno spettacolo molto ben fatto dove l'artista tiene la scena da sola su fondali e giochi di luce molto suggestivi e con la sua riconosciuta verve di parlatrice.
Pausa poi sino al 27 aprile per il primo spettacolo di prosa con Luca Bizzarri.
(mm)
NOTE DI PRESENTAZIONI UFFICIALI DELLA COMPAGNIA
L’Uccello di Fuoco
coreografia Edouard Hue Musica Igor Stravinsky
Costumi Sigolène Pétey realizzati dall’Atelier costumi de l’Opèra Grand Avignon
Luci Arnaud Viala
Assistente al coreografo Rafaël Sauzet
Boléro
coreografia Hervé Koubi Musica Maurice Ravel
Costumi Guillume Gabriel realizzati dall’Atelier costumi de l’Opèra Grand Avignon
Musica elettronica : Maxime Bodson e Guillaume Gabriel
Arrangiamento musicale : Guillaume Gabriel
Assistenti al coreografo : Morgane Rabadan, Fayçal Hamlat
Ballet Opera Grand Avignon
Direzione artistica Emilio Calcagno
Maîtresse de ballet Brigitte Prato
Régisseur du ballet Michele Soro
La compagnia
Il Ballet de l’Opéra Grand Avignon, la cui direzione artistica è affidata ad Emilio Calcagno, ha un organico complessivo di 12 danzatori/danzatrici integrati da 2 apprendisti .
Dalla sua nomina avvenuta nel 2021, la linea artistica del nuovo direttore ha aperto
alla danza contemporanea . Dalla stagione 2021_2022 Carolyn Carlson, Pontus Lindberg, Kaori Ito, Martin Harriague hanno creato nuovi lavori arricchendo così il repertorio con nuove scritture coreografiche. I danzatori sono permanenti e questo permette nel corso della stagione di poter svolgere attività di promozione volta alla crescita del pubblico, e molteplici interventi in collaborazione con il Pôle d’Intervention Chorégraphique.
Il Ballet è regolarmente invitato al Festival Chorégies d’Orange nonché nei diversi teatri regionali, nazionali ed internazionali. La stagione 2022-23 ha segnato la commissione di nuove creazioni tra le quali la serata Uccello di Fuoco e Bolero a firma di Edouard Hué ed Hervé Koubi. Dopo Storm creato nel 2022 , D’un matin de printemps è la seconda creazione di Emilio Calcagno per la compagnia
L’Uccello di Fuoco è uno dei grandi balletti presentanti all’Opéra de Paris da Les Ballet Russes con musica commissionata a Igor Stravinsky . Questa versione porta il coreografo Edouard Hue ad esplorare un nuovo orizzonte coreografico. Hue utilizza la sua potente e singolare gestualità adattando quest’opera celebre in sintonia con il nostro tempo. Esplora ogni tableau con la luminosità che gli è abituale costruendo una coreografia grafica ed intensa che riflette lo stile animale che lo caratterizza . La gestualità di Edouard Hue nasce da ricerche basate sulla trasformazione corporale che portano gli interpreti ad esprimere al massimo la loro potenza e virtuosità .Avvalendosi della trama del balletto Hue vuole creare un’opera contemporanea e narrativa dalle forti emozioni.
Monumento musicale e coreografico, il Boléro di Maurice Ravel porta i tempi al centro del lavoro sviluppando una “melodia avvoltolata instancabilmente su se stessa , simbolo femminile” alla quale “ si oppone il ritmo maschile che , aumentando di volume e d’intensità, finisce per risucchiarla.*
Vorrei tendere un arco sensibile tra gli esseri umani, portare la struttura di un Boléro che contrappone, frammenta , mette in tensione verso un incontro al di là dei generi. Coltivare ciò che ci avvicina. Immaginare la spirale ascendente musicale come elemento motore dell’energia portata da una danza che unisce. Un Boléro che suona come un inno all’incontro attraverso la danza.
Emilio Calcagno è un battitore libero nel panorama della danza contemporanea, ed è direttore della danza all’Opéra Grand Avignon dal settembre 2021. D’origine siciliana , arriva in Francia nel 1989 al Centre International Rosella Hightower ed a seguire al Centre national de danse contemporaine d’Angers con la direzione di Joëlle Bouvier e Régis Obadia.Nel 1995 entra a far parte del Ballet Preljocaj con il quale danza nei teatri più prestigiosi. Sarà poi incaricato della responsabilità dei progetti pedagogici e dei progetti europei della compagnia. Alle prime creazioni che si inseriscono ai confini della danza e dell’universo dei fumetti, seguono lavori a forte impatto cinematografico: una dimensione con la quale la sua gestualità contemporanea dialoga costantemente. Affascinato dal fantastico e dal mondo dell’infanzia ama proporre delle vere e proprie immersioni nell’universo delle favole tra le quali Pelle d’Asino, Les petites histoires de… che si ispira al film di Tim Burton e Pinocchio nel 2021.
Dalle creazioni di Catania e Isola, Emilio Calcagno esplora i paesi del Mediterraneo in un incessante andare e venire tra la Francia, il paese che lo ha accolto, e la Sicilia , sua terra natale. Guidato dal suo senso all’ascolto e dalla sua sensibilità, intreccia i corpi e la terra secondo domande che siano esse geografiche, disciplinari, psicologiche o culturali. I giochi di potere che mette in evidenza fanno emergere nuovi territori comuni che incitano a guardare al di là delle frontiere.
Note:
Le foto sono scattate con:
Panasonic LUMIX FZ300 12 Megapixel, Zoom 0X, 1600 ISO, LCD ad Angolazione Variabile e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.
Le foto e le riprese sono state effettuate con macchina fotografica e cellulare a mano, senza mai passare davanti ad un solo spettatore.
MI RACCOMANDO, COPIA PURE QUELLO
CHE VUOI
MA CITA DA DOVE LO HAI PRELEVATO
Foto Mario Mainino Concertodautunno.it |
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