Teatro Lirico sinfonica 2023

 

Teatro Lirico - Magenta

Sabato 11 febbraio 2023 ore 21:00
TOTEM La Tribù delle Arti
Stagione musicale 2023
Metamorfosi
Il concerto è in ricordo dell’artista
magentino Pierluigi Meda
 

Orchestre Antonio Vivaldi e Città di Magenta
Marco Rizzi, direttore e violino solista

Magenta Lirico Marco Rizzi


PROGRAMMA e NOTE :

CALENDARIO STAGIONE  2023

Sabato 11 febbraio ore 21 – Teatro Lirico
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Concerto in re min. per cembalo e orchestra [versione per violino e orchestra], BWV 1052

Allegro - Adagio - Allegro

Pierluigi Meda PAESAGGIO
Tecnica mista su tavola

Karl Amadeus Hartmann (1905-1963)
Concerto funebre per violino e orchestra d'archi

I. Introduktion. Largo
II. Adagio
III. Allegro di molto
IV. Choral. Langsamer Marsch

Pierluigi Meda CROCE
Tecnica mista su tavola

Richard Strauss (1864-1949)
Metamorphosen, Studio per 23 archi solisti

Adagio ma non troppo - Agitato - Adagio ma non troppo - Molto lento

Pierluigi Meda TRITTICO
Tecnica mista su tavola

MARCO RIZZI, violino e direttore
ARCHI DELLA VIVALDI ARCHI CITTA' DI MAGENTA

Con “Metamorfosi”, serata di suoni e immagini, prosegue la stagione musicale
Il concerto è in ricordo dell’artista magentino Pierluigi Meda
Una serata all’insegna della civiltà musicale teutonica con un percorso che attraversa diversi secoli: queste le premesse di “Metamorfosi”, concerto eseguito dagli archi delle Orchestre Antonio Vivaldi e Città di Magenta diretti da Marco Rizzi, che è anche straordinario violino solista.
Ospitato regolarmente alla Scala di Milano e nei più prestigiosi teatri del mondo, per la qualità, la forza e la profondità delle sue interpretazioni, Marco Rizzi ha suonato con le più rinomate orchestre e affianca all’attività solistica una dimensione cameristica vissuta con passione. È professore titolare alla prestigiosa Escuela Superior de Musica Reina Sofia di Madrid. Suona un violino P. Guarneri del 1743, messo a disposizione dalla Fondazione Pro Canale.
In programma il Concerto in re min. per cembalo e orchestra [versione per violino e orchestra], BWV 1052 di J. S. Bach (1685-1750), il Concerto funebre per violino e orchestra d’archi di K.A. Hartmann (1905-1963) e il Metamorphosen, Studio per 23 archi solisti di R. Strauss (1864-1949).
“Con questo programma desideriamo sottolineare che la musica, e l’arte in genere, ha il potere e il dovere di ricordare che è possibile sempre scegliere se operare verso una ‘metamorfosi’ positiva, anteponendo la bellezza all’orrore, la forza creativa alla distruzione, la pace alla guerra e l’amore per la vita alla morte”, commenta Antonella Piras.
Per l’intensità dei brani in programma, che suggeriscono un intimo percorso interiore, la serata intende offrire anche un tributo all’artista magentino Pierluigi Meda, prematuramente scomparso nel 2021. Nella sua ricerca pittorica, Meda ha voluto esprimere i paesaggi dell’inconscio, segni o segnali dell’incessante ricerca dell’uomo, del suo tessere momenti, del suo incedere verso un destino in cui, prima o poi, più o meno, tutto sarà riconosciuto.
Il concerto è un’occasione per ricordarlo, o per riscoprirlo, attraverso la musica, ma anche attraverso le sue tele esposte in platea e proiettate come sfondo ai brani eseguiti.
I biglietti del concerto sono in vendita al costo di: platea 16 euro; galleria 12 euro; ridotto 10 euro (under 26). Biglietto speciale per le scolaresche al costo di 5 euro.
Possibilità acquisto online su www.vivaticket.com

Teatro Lirico Magenta
via Cavallari, 2 / Telefono 02.97003255
www.teatroliricomagenta.it 
Orario biglietteria:
martedì/giovedì 10-12; 17-19. sabato 10-12.
serata del concerto: un’ora prima dell’inizio spettacolo

Segui le attività di Totem:
www.totemagenta.org 
Facebook
Instagram
@TOTEM_Magenta
Per iscriverti alla nostra newsletter scrivi a: info@totemagenta.org 

TOTEM La Tribù delle Arti - 12956930155 - Via Novara,2 - Magenta - 20013 - Milano - Italia -  +390297001455


Visita il !
Consulta il Google calendar di Concertodautunno
Sostenitori alle attività di CONCERTODAUTUNNO

 


Seguono immagini della serata:


 

Uso dello SLIDER
1) freccia a destra o a sinistra per scorrere
2) cliccare sul pallino per avanzare di una foto

 

 

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi




Nella foto Marco RIZZI con Mario Mainino al termine del concerto.




Il concerto è in ricordo dell’artista magentino Pierluigi Meda




Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

Magenta Lirico Marco Rizzi

 

 

Note:


NOTE DI SALA a cura di Antonella Piras
I tre brani in programma questa sera, oltre ad avere la particolarità di essere proposti, eseguiti e condotti dallo straordinario Marco Rizzi, sembrano non avere in apparenza un forte legame reciproco. In realtà rappresentano un ideale tentativo di tracciare un perimetro della civiltà musicale tedesca: da quello che può essere considerato uno degli atti fondativi della musica occidentale, l'opera di Bach, a Richard Strauss, passando per Hartmann, facendo così un salto cronologico spaventoso fino ad arrivare a quell'atto di distruzione e autodistruzione che è stata la Seconda guerra mondiale. Sono passati più di ottant'anni e la storia sembra non insegnare niente: proprio questo mese siamo a un anno esatto dall'inizio del conflitto tra Russia e Ucraina. Con questo programma desideriamo sottolineare che la musica, ma l'arte in genere, ha il potere e il dovere di ricordare che è possibile sempre scegliere se operare verso una "metamorfosi" positiva, anteponendo la bellezza all'orrore, la forza creativa alla distruzione, la pace alla guerra e l'amore per la vita alla morte. I sentieri della musica hanno nel corso dei secoli ricalcato in molteplici occasioni quelli del ricordo, per celebrare latti, eventi o persone che hanno lasciato un segno nella loro comunità e nel loro tempo, stabilendo un ponte tra il passato, il presente e il futuro, con uno sguardo che sa andare oltre l'oblio. "La memoria è vita", come scrisse Saul Bellow, pertanto abbiamo accolto con gioia la proposta di Giovanni Sesia di ricordare l'amico e artista magentino Pierluigi Meda, prematuramente scomparso nel 2021. Ci è sembrato particolarmente appropriato accostare l'opera pittorica di Pierluigi proprio alle opere musicali in programma questa sera.
I suoi quadri sono paesaggi dell'inconscio, segni o segnali dell'incessante ricerca dell'uomo, del suo tessere momenti, del suo incedere verso un destino in cui, prima o poi, tutto sarà riconosciuto.
La serata, a lui dedicata, è un'occasione per ricordarlo, o per riscoprirlo, attraverso la musica, ma anche attraverso le sue tele esposte in platea e proiettate come sfondo ai brani eseguiti.
Suoni e immagini, pennellate e arcate, ci avvolgono e si sovrappongono senza necessaria soluzione di continuità, solo per condurci in un intimo viaggio interiore, laddove tutto è possibile, attraverso la fona dell'arte e, come direbbe Hartmann, con una costante


"Resistenza del cuore".
Concerto in re min. BWV 1052 (da un concerto per violino del 1718-1723 circa che e perduto)
Dal punto di vista storico possiamo collocarlo nel momento dì massimo splendore dell'epoca barocca, da quello del linguaggio rappresenta il passaggio che introduce alla modernità. Bach rinnovò la tradizione cambiandone radicalmente i parametri e lasciando punti di riferimento fondamentali per il futuro. Questi riguardano anzitutto l'uso del contrappunto, l'arte dell'invenzione, diventata al tempo stesso rigorosa e libera, la disciplina dell'armonia, il trattamento della voce fuori dall'ambito del teatro d'opera e l'uso dello strumento solo, da lui portato a una combinazione di cantabilità e polifonia che, nel caso del violino e del violoncello ha radicalmente cambiato il loro orizzonte sonoro. Il clavicembalo ha avuto vita più breve, essendo stato sostituito presto dal fortepiano e successivamente dal pianoforte. Ma anche nel caso delle opere scritte per la tastiera la musica di Bach ha istituito un canone sul quale si sarebbero esercitati anche tantissimi compositori a venire, dai romantici fino ai più moderni.
Il Concerto per violino e archi BWV 1052 è in realtà un paradosso. A dirla tutta, "non esiste": il numero di catalogo BWV 1052 è un concerto per cembalo e archi. Ci sono però motivi per presumere che la versione pervenuta, con cembalo solista, abbia origine da una precedente con violino solista. Di qui, tentativi fatti a più riprese di "ricostruire" l'originale perduto: dall'originale alla trascrizione e dalla trascrizione all'idea originaria come una sorta di Concerto "al quadrato". In questo caso è proprio Marco Rizzi a cimentarsi nella "trascrizione ali'in dietro", proponendo una sua versione per violino e orchestra. A differenza di altri concerti, la parte affidata al solista nel BWV 1052 si presenta complessa e richiede una notevole abilità esecutiva. Il Concerto venne parzialmente riutilizzato da Bach nelle Cantate BWV 146 e BWV 188.

Concerto funebre per violino e orchestra d'archi (1939)
II Concerto funebre per violino e archi (1939, rev. 1959) di Karl Amadeus Hartmann è originariamente intitolato Musik der Trauer (musica del lutto, del dolore) ed è la sua protesta contro l'occupazione di Praga per opeia di Hitler. Nel concerto, Hartmann utilizza alcune melodie corali, fra cui il corale hussita "Voi che siete i guerrieri di Dio": diretto riferimento all'annessione della Cecoslovacchia.
Come luì stesso scrisse, la struttura di questo concerto è concepita in modo tale da riflettere l'assenza di speranza, intellettuale e spirituale, di quel periodo. Lo sguardo e la memoria si allargano dunque alla storia, tramandando una sorta di "memento mori", affinchè l'uomo conservi la memoria degli errori commessi e non li ripeta. E tuttavia la musica, quasi per contrasto, è sempre vita ed espressione di speranza.
Osteggiato dal regime nazista si ritirò dalla vita musicale tedesca e non consentì che le sue opere fossero eseguite in Germania. Il suo concetto dì vita orientato all'umanità è inscrìtto in tutte le sue partiture, "Un monito davanti alle atrocità di questo mondo, ma anche una resistenza del cuore: una revoca degli spiriti, dell'amore e della vita."

Metamorphosen (1936)
Nel 1945, uno Strauss ultra ottantenne, stremato dalla fame e dalla guerra, ebbe tra le mani il giornale che riportava l'immagine della Staatsoper di Vienna ridotta dalle bombe alleate a un cumulo di fumanti macerie. Per la violenta emozione ritrovò le forze perdute e compose uno studio per 23 archi solisti cui diede il titolo di Metamorphosen, e al quale apponeva la scritta "In memoriam", una memoria rivolta alla funesta visione delle grandi tradizioni musicali tedesche ormai avvolte nelle spire dì un dissolvimento tragico e ineluttabile.
Dappertutto vi sono rovine, e da queste non potrà mai più risorgere il mondo che ha conosciuto un tempo e quella civiltà musicale che gli è stata tanto cara. Nasce uno dei capolavori più alti e più desolati che mai siano stati concepiti in musica ed è un'opera quasi enigmatico per la quale Strauss non diede una chiave esplicita di lettura. In Metamorphosen la musica tedesca dei due grandi secoli, barocca, classica, romantica, compiange se stessa, austeramente canta la sua fine. La prima esecuzione ebbe luogo a Zurigo il 21 gennaio 1946. Il pezzo è caratterizzato da un unico movimento, in continua trasformazione (da qui il titolo di Metamorphosen), costituito da un Adagio ma non troppo dove, in un cammino a ritroso - dopo la distruzione, prima della distruzione • il tema finale della marcia funebre beethoveniana subisce una serie di rovesciamenti e di trasformismi, per tornare nella sua integrità a suggello della composizione. Una parte centrale più vivace, con reminiscenze dei poemi sinfonici dell'autore, anziché attenuare l'angoscia che serpeggia nella partitura, l'accentua sinistramente.
Nel suo diario personale Strauss scriveva: «II periodo più terribile della storia umana è finito, il regno di dodici anni di bestialità, ignoranza e anti-cultura sotto i più grandi criminali, durante i quali i duemila anni di evoluzione culturale della Germania hanno incontrato il loro destino».
MARCO RIZZI, violino
"... un violinista dì prima classe, con una ricco tavolozza di suoni, uno bella tecnica ed un affascinante legato cantabile, un musicista di sorprendente onestà e maturità..." (STRAD)
Premiato nei 3 concorsi più prestigiosi per violino - il Caikovskij di Mosca, il Queen Elizabeth di Bruxelles e l'Indianapolis Violin Competition - è particolarmente apprezzato per la qualità, la forza e la profondità delle sue interpretazioni. Come uno dei più interessanti violinisti della nuova generazione gli viene nel 1991 conferito su indicazione di C. Abbado V' Europàìschen Musikfòrderpreis".
In Italia è considerato uno dei musicisti più apprezzati del paese, la sua attività artistica lo ha portato ad essere regolarmente ospite di sale quali la Scala di Milano, la Salle Gaveau e la Salle Pleyel a Parigi, il Lincoln Center di New York, la Sala Grande del Conservatorio di Mosca, la Musikhalle di Amburgo, il Tivoli di Copenhagen, il Concertgebouw di Amsterdam, la Konzerthaus di Berlino, Ha suonato con direttori quali R. Chailly, H. Vonk, A. Ceccato, G. Noseda, V. Jurowski, P. Eotvòs, S. Denéve, G. Neuhold e con rinomate orchestre quali la Staatskapelle Dresden, la Indianapolis Symphony Orchestra, la Royal Liverpool Philharmonìc, l'Orchestre de concerts Lamoureux, la Hong Kong Philharmonìc, la Rotterdam Philharmonisch, l'Orquesta RIVE di Madrid, la BBC Scottish, la Nederlands philharmonk, e numerose altre. In collaborazione con artisti quali A. Lucchesini, M. Brunella, E. Oindo, L. Zylberstein, G. Hoffmann. Imai, M. Fischer-Dieskau, D. Poppen, affianca all'attività solistica una dimensione cameristica vissuta con passione. È dedicatario di brani composti da importanti autori contemporanei quali A. Corghi, L. Francesconi, F. Vacchi, C. Galante, U. Leyendecker. ha inciso per Deutsche Grammophon, Amadeus, Nuova Era, Dynamic, Warehouse, etc. In Germania ha insegnato dal 1999 alla Hochschule fùr Musik a Detmold ed è stato chiamato rtell' ottobre 2008 alla Hochschule fùr Musik a Mannheim. Dal Settembre 2007 è professore titolare alla prestigiosa Escuela Superior de Musica Reìna Sofia di Madrid. È giurato di importanti concorsi internazionali come il Concorso J. Joachim di Hannover, il Concorso Queen Elisabeth di Bruxelles oppure il Concorso Paganini di Genova, e vari suoi allievi sono stati premiati in rinomati concorsi internazionali. Attualmente suona un violino P. Guarneri del 1743, messo a disposizione dalla Fondazione Pro Canale.

Abbiamo accolto con gioia la proposta di Giovanni Sesia di ricordare l'amico e artista magentino Pierluigi Meda, prematuramente scomparso nel 2021. Ci è sembrato particolarmente appropriato accostare l'opera pittorica di Pierluigi proprio alle opere musicali in programma questa sera. I suoi quadri sono paesaggi dell'inconscio, segni o segnali dell'incessante ricerca dell'uomo, del suo tessere momenti, del suo incedere verso un destino in cui, prima o poi, tutto sarà riconosciuto. La serata, a lui dedicata, è un'occasione per ricordarlo, o per riscoprirlo, attraverso la musica, ma anche attraverso le sue tele esposte in platea e proiettate come sfondo ai brani eseguiti. Suoni e immagini, pennellate e arcate, ci avvolgono e si sovrappongono senza necessaria soluzione di continuità, solo per condurci in un intimo viaggio interiore, laddove tutto è possibile, attraverso la forza dell'arte e, come direbbe Hartmann, con una costante "Resistenza del cuore". Associazione Totem
La sedia col camice
Una rielaborazione artistica delia Sedia col camice di Pierluigi da parte dell'amico e collega Giovanni Sesia.
"Continueremo a cercarti nelle tue opere e il tuo ricordo ci accompagnerà sempre. " Giovanni Sesia
Nato a Magenta nel 1954 si diploma al Liceo Artistico Statale di Milano e, in seguito, in pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, nel corso di Domenico Purificato. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero (Spagna, Germania, Stati Uniti). Partecipa, con !a Stamperia d'Arte l'Incisione (di Corbetta, Mi), a diverse edizioni dell'Artefìera di Bologna ed al Miart di Milano; sempre con la medesima Stamperia esegue tirature e cartelle con incisioni e serigrafie. Con la Casa Editrtce "Pulcino Elefante" realizza libri d'artista con testi della poetessa Ada Menni. Premiato al Concorso Nazionale "Arte Giovane" del Rotary International di Milano al Premio di pittura "Valpolicella" (Verona) a Cava Manara (Pavia).
I PAESAGGI DELL'INCONSCIO DI PIERLUIGI MEDA
"Dipingo quello che sento. Scavando nei sotterranei della mente cerco attimi passati, l'emozione dei ricordi, l'origine ancestrale dei pensieri, riportando in luce forme che appartengono all'oscurità ed ai silenziosi segreti dell'inconscio. Trovo segnali ed immagini che fanno parte di una vita interiore che scorre parallela al vivere quotidiano e che spesso agisce a mia insaputa, regalandomi colori, forme, ritmi ed emozioni che assumono sembianze di paesaggi dell'inconscio." Da un testo critico di Giovanni Colombo
II suo metodo di lavoro è basato sul rigore e la ricerca del massimo equilibrio Ira gli elementi. Le forme, i colori, la materia, sono governati magistralmente alla ricerca della "perfetta armonia". Le superfici tormentate, le linee tracciate in libertà, le tonalità prevalenti di bruni e marroni, sono sapientemente contenute entro linee chiare che sembrano rappresentare il limite razionale contro ogni tentazione di libertà rn eccesso, troppo invasiva o troppo ingombrante nella espansione illimitata (i desideri che tracimano, le emozioni che esplodono). L'armonia che appaga è, dunque, lo scopo della sua pittura. Risultato di un percorso che scarta gli eccessi e punta sulla razionalità, arrivando a un risultato che è sobrietà, essenzialità e, appunto, bellezza.

La Direzione Artistica ringrazia sponsor e sostenitori
Salvatore e Silvana Barone
Pietro Caporaso
Bruno e Regina Casoni
Elisabetta Cozzi e Adalberto Del Bo
Luca e Sara Del Gobbo
Dario Firsech
Franca Galeazzi
Regina Magna
Giuseppino e Lorenza Mercalli
Alessandro, Agnesita e Cristina Pelizzari
Daniele e Fulvia Riccardi
Tino e Giovanna Viglio
PRO LOCO MAGENTA
UNIVERSITÀ DEL MAGENTINO
RADIO MAGENTA
MAIN SPONSOR
RICCARDI AUTO
Direzione Artistica Totem la Tribù delle Arti | www.totemagenta.org
Le foto sono scattate con:
Panasonic LUMIX FZ300
12 Megapixel, Zoom 0X, 1600 ISO, LCD ad Angolazione Variabile e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.

Le foto e le riprese sono state effettuate con macchina fotografica e cellulare a mano, senza mai passare davanti ad un solo spettatore.


MI RACCOMANDO, COPIA PURE QUELLO CHE VUOI
MA CITA DA DOVE LO HAI PRELEVATO
Foto
  Mario Mainino Concertodautunno.it


 
 


 
   

Servizio fotografico di Mario Mainino

 

 

 

Realizzazione pagina web di Mario Mainino

 

torna alla pagina precedentemente consultata

www.concertodautunno.it
sito per i musicisti e gli amanti della musica classica, dell'opera lirica e del teatro a cura di
Mario
da Vigevano

 
 

Copyright © Mario Mainino Vigevano PV Agg.del 12/02/2023
Copia quello che vuoi, ma per favore cita da dove lo hai preso !!