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Sabato 14 gennaio 2023 ore 16:00
Ex Convento dell'Annunciata
Via Pontida, 22, 20081 Abbiategrasso MI, Italia
Comune di Abbiategrasso e
Teatro dei Navigli
AssaggiAMO IL
TEATRO!
Compagnia Chronos3
IL LUPO E IL BIMBO
spettacolo multimediale e innovativo
di Vittorio Borsari
interpretato da Valerio Ameli
diretto da Manuel Renga
Lo spettacolo è indicato per bambini dai 6 agli 11 anni
PROGRAMMA e NOTE :
TEATRO DEI NAVIGLI -
info@teatrodeinavigli.com
www.teatrodeinavigli.com
+39 345 671 1773
Ufficio: ex Convento dell’Annunciata, Via Pontida, Abbiategrasso (MI)
Apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì, h. 15.00 – 19.00
In attesa delle definizione di quelli che saranno gli appuntamenti pe rl'anno
2023 di "AssaggiAMO IL TEATRO!" la rassegna di teatro per bambini e famiglie
organizzata da Teatro dei navigli in collaborazione con il Comune di
Abbiategrasso, riparte con questo primo spettacolo. La Compagnia Chronos3 che
per diversi anni ha presentato degli interessanti lavori al Teatro Libero di via
Savona a Milano, dopo la perdita di questa importante sede teatrale con la
chiusura definitiva ora svolge attività nella zona bresciana ma porta i suoi
allestimenti dove sono richiesti come questo "Il lupo e il bimbo", uno
spettacolo di Vittorio Borsari che ha una vita abbastanza lunga visto che il
progetto risale ancora al 2005.
Lo svolgimento sotto l'aspetto tecnico è abbastanza semplice, un attore raconta
una storia davanti ad un pubblico di bambini il più vicini possibili per
sentirsi parte del racconto stesso e se si può lasciano in disparte i genitori.
L'attore veste i panni del lupo nero con un solo occhio ma anche del bambino che
ne resta affascinato e che ne conquista simpatia e confidenze nel modo più
semplice possibile, mettendosi nei suoi panni, assumendone la stessa disabilità,
se il lupo ha un solo occhio anche il bimbo ne chiuderà uno per sentirsi nelle
sue stesse condizioni nel vedere il mondo ... da un lato solo.
Dalla terra dei lupi, il Grande Nord dell’Alaska e alle grandi pianure
dell’Africa quella arida dope parte la vita del bimbo che si chiama ... AFRICA,
sino alla Africa Verde un "altro mondo" dove forse vivere finalmente BENE.
Lo spettacolo deve essere visto indossando le cuffie wireless con le quali ogni
spettatore può sentire in stereofonia le voci di personaggi citati ma non in
scena, ma anche una colonna sonora molto bella ed efficaci effetti di
sonorizzazione che senza cuffie rendondo impossibile cogliere appieno la storia.
Tutto questo presume un enorme lavoro di preparaziona ma il prodotto ottenuto è
di grande livello.
In quattro chiacchiere con il protagonista ne abbiamo avuto la conferma di
questo lavoro di preparazione ma anche che il lavoro non è solo una "favola per
bambini" è un monito anche ai genitori per guardare al diverso e al mondo,
citiamo il passaggio sulla distruzione del nostro patrimonio di alberi, in un
modo più responsabile.
"Avendo già indicato il registro sul quale sento di dover impostare il mio
intervento, vi propongo di accompagnarmi attraverso una metafora, tratta dal
testo di Daniel Pennac, L’occhio del lupo" così Vittorio Borsari apriva un suo
intervento nel 2005 e queste sono proprio i versi con i quali Vittorio Ameli ha
dato inizio al racconto:
"D'accordo" pensa il lupo. "D'accordo". "L'hai voluto tu!". E, bruscamente,
si ferma.
Si siede eretto, proprio davanti al ragazzo. E anche lui si mette a fissarlo.
Non quello sguardo che vi passa attraverso, no: il vero sguardo, lo sguardo
fisso. Ci siamo. Adesso sono faccia a faccia. E va avanti così.
Ma c'è qualcosa che disturba il lupo; un particolare stupido: lui non ha che un
occhio mentre il ragazzo ne ha due.
A un tratto il lupo non sa in che occhio del ragazzo fissare lo sguardo. Esita.
Il suo unico occhio salta da destra a sinistra e da sinistra a destra. Il
ragazzo non batte ciglio. Il lupo è maledettamente a disagio; per niente al
mondo stornerebbe lo sguardo, di riprendere la marcia non se ne parla.
Così il suo unico occhio impazzisce sempre più e ben presto, attraverso la
cicatrice dell'occhio morto, spunta una lacrima. Non è dolore, è impotenza e
collera.
Allora il ragazzo fa una cosa curiosa, che calma il lupo, lo mette a suo agio.
Il ragazzo chiude un occhio. Ed eccoli là che si fissano. occhio nell' occhio,
nel giardino zoologico deserto e silenzioso, con un tempo infinito davanti a
loro ..
TRATTO DA :::
Note:
Le foto sono scattate con:
Panasonic LUMIX FZ300 12 Megapixel, Zoom 0X, 1600 ISO, LCD ad Angolazione Variabile e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.
Le foto e le riprese sono state effettuate con macchina fotografica e cellulare a mano, senza mai passare davanti ad un solo spettatore.
MI RACCOMANDO, COPIA PURE QUELLO
CHE VUOI
MA CITA DA DOVE LO HAI PRELEVATO
Foto Mario Mainino Concertodautunno.it |
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