ATTO SECONDO
Gran mare placido, in cui riflette un bellissimo iri; vicina
al lido sta una barca sull’ancora, ed al timone
della medesima v’è uno spirito in forma di bella donna.
GOFFREDO
O gran guerrier, t'arresta,
Ferma l'incauto piede!
Due Sirene vanno saltando nelle onde.
Mentre s’affrettano per seguire il loro viaggio, la Donna che sta nella barca
invita Rinaldo ad entrarvi.
DONNA
Per raccor d'Almirena
I più dolci respiri,
Entra, Rinaldo, in questo augusto pino;
Ella quivi mi spinse, ella t'attende
Colà in spiaggia romita,
Mesta, sola e tradita;
Tanto importi le piacque,
Di portar il tuo foco in mezzo all'acque.
GOFFREDO
[aria]
Mio cor, che mi sai dir?
O vincer, o morir,
Sì, sì, t'intendo!
Se la mia gloria freme,
Sol da una bella speme
Io pace attendo.
Mio cor, che mi sai dir, ecc.
ALMIRENA
Dunque lasciami piangere.
[aria]
Lascia ch'io pianga
Mia cruda sorte,
E che sospiri
La libertà.
Il duolo infranga
Queste ritorte,
De' miei martiri
Sol per pietà.
Lascia ch'io pianga, ecc.
ARGANTE
[aria]
Basta che sol tu chieda,
Per ottener da me,
Bocca amorosa.
Solo ch'il cor ti veda,
Tutto si perde in te,
Guancia vezzosa!
RINALDO
O rendimi Almirena,
O pagherai con questo acciar la pena.
ARMIDA
D'Armida a fronte si superbi accenti?
SCENA VII
Armida si cangia in Almirena.
ARMIDA
Crudel, tu ch'involasti
Al mio core la calma,
Un sol guardo mi nieghi a tante pene?
RINALDO
Che veggio! Idolo mio! Sei tu, mio bene?
Deh! Vieni a consolar l'alma smarrita!
(Nell’abbracciarsi, Armida riprende la sua forma, e Rinaldo
fugge.)
RINALDO
V'è l'inferno co' un vel del paradiso.
[aria]
Abbrugio, avampo e fremo
Di sdegno e di furor.
Spero, ma sempre temo
D'un infernal error.
Abbrugio, avampo e fremo, ecc.
ARMIDA
[aria]
Ah! crudel,
Il pianto mio
Deh! Ti mova per pietà!
O infedel,
Al mio desio
Proverai la crudeltà.
Ah! crudel, ecc.
Vo' far guerra, e vincer voglio,
Collo sdegno chi m'offende
Vendicar i torti miei.
Per abbatter quel orgoglio,
Ch'il gran foco i sen m'accende,
Saran meco gli stessi dei.
Vo' far guerra, e vincer voglio, ecc.
ARGANTE
Fa ciò, che t'aggrada;
Senta i demoni tuoi basta mia spada.
(Argante fugge sdegnato.)
ATTO TERZO
SCENA I
Orrida montagna con dirupi e cascate d’acqua, nella sommità di cui si vede il
castello incantato
d’Armida, ch’è custodito da gran numero di mostri di varie forme; nel mezzo
delle mura appare una
porta con colonne di cristallo, e d’ogni sorte di gemme; a piedi della montagna
v’è una spelonca, ove
abita il Mago.
Il Mago esce della suo spelonca.
MAGO
Arrestatevi, o forti,
Che nel mar del terror sarete absorti.
A sormontar quell'infernal furore;
Queste verghe fatal, ch'ora vi porgo,
Faran fuggir quei mostri;
Ite con piè sicuro
GOFFREDO
German, all'opra!
MAGO
Andate, o forti,
Fra stragi e morti
Senza timore
Or colà su!
Ch'omai v'è guida,
Compagna fida,
Tra quell'horrore
Fatal virtù.
Andate, o forti, ecc.
SCENA III
Giardino d’Armida, che tiene uno stilo al petto d’Almirena per ucciderla, poi
Rinaldo.
ARMIDA
Mori, svenata!
Ho d'aspe il core;
Poiche le fiamme mie sprezzasti, indegno,
Cada costei trafitta,
Olocausto d'amor, vittima al sdegno!
GOFFREDO
Vinto il furor d'inferno,
Il terreno furor vincer ne resta.
[aria]
Sorge nel petto
Certo diletto
Che bella calma
Promette al cor.
Sarà il contento,
Doppo gran stento
Coglier la palma
Del nostro ardor.
Sorge nel petto, ecc.
ARGANTE
Accuso la mia colpa.
ARMIDA
Egli m'è grato.
ARGANTE
Fu importuno l'amor.
ARMIDA
Io pure errai.
ARMIDA ed ARGANTE
[duetto]
Al trionfo del nostro furore
Or corriamo que' mostri a legar.
Che poi, caro/cara, questo core
Dolce premio ti vuol dar!
Al trionfo del nostro furore, ecc.
ALMIRENA
[aria]
Bel piacere
È godere
Fido amo!
Questo fa contento il cor.
La fermezza
Sol apprezza
Lo splendor,
Che provien d'un grato cor.
Bel piacere, ecc.
RINALDO
Brilla l'anima mia sul lieto ciglio.
[aria]
Or la tromba in suon festante
Mi richiama a trionfar.
Qual guerriero e qual amante,
Gloria e amor mi vuol bear.
Or la tromba in suon festante, ecc.
GOFFREDO
[aria]
Solo dal brando,
Dal senno solo.
Della vittoria
Nasce il piacer.
Ma un cor amando
Ferma il suo volo,
Né della gloria
Cura il pensier.
Solo dal brando, ecc.
GOFFREDO
Or ne' sponsali eccelsi
A quel alto valore…
GOFFREDO ed ALMIRENA
…sia pronuba la gioia al vostro amore!
RINALDO ed EUSTAZIO
…sia pronuba la gioia al nostro amore!
(S’abbracciano.)
ALMIRENA, ARMIDA, RINALDO,
GOFFREDO, EUSTAZIO ed ARGANTE
Vinto è sol della virtù
Degli affetti il reo livor.
E felice è sol qua giù
Chi dà meta a un vano cor.
Vinto è sol della virtù, ecc.
FINE DELL’OPERA
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