LA TRAMA Al tempo delle Crociate,
Goffredo di Buglione, a capo della spedizione cristiana in Terra Santa contro i
Saraceni, per ottenere l’aiuto del giovane Rinaldo, valoroso cavaliere Templare,
gli promette in sposa la bella figlia Almirena, quando Gerusalemme verrà
conquistata. I Cristiani, capeggiati da Rinaldo, occupano la Palestina e
assediano il suo re pagano, Argante, a Gerusalemme. La maga Armida, amante di
Argante, riesce coi suoi sortilegi ad imprigionare nel suo castello incantato
l'innocente Almirena e quindi ad attirare anche Rinaldo, del quale si
invaghisce, tentando invano di sedurlo con l’inganno trasformandosi in Almirena.
La vicenda si complica quando a sua volta Argante si innamora di Almirena, che
lo respinge sdegnata. Dopo innumerevoli difficoltà: Armida che tenta di uccidere
Almirena, che viene salvata da Rinaldo, che tenta di uccidere a sua volta
Armida, ma che viene salvata dalle Furie... i due giovani finalmente vengono
liberati da Goffredo; Rinaldo col suo esercito espugna Gerusalemme, cattura
Argante e Armida, convertendoli al cristianesimo (nella seconda versione
musicata da Handel i due scenderanno su un carro all'inferno) e infine sposa
Almirena.
ATTO PRIMO
Ouverture
SCENA I
Città di Gerusalemme assediata, con porta in prospettiva, da cui escono soldati
alla battaglia: Da un
canto si vede le tende della armata Cristiana. Goffredo, Almirena, Rinaldo.
GOFFREDO
(aria)
Sovra balze scoscesi e pungenti
Il suo tempio la gloria sol ha.
Né fra gioie, piaceri e contenti
I bei voti ad apprender si va.
Sovra balze scoscesi e pungenti, ecc.
ALMIRENA
(Aria)
Combatti da forte, che fermo il mio sen
Piacer ti prepara, contenti d'ognor.
Con face di gloria bell'iri seren
Adesso risplenda nell'alto tuo cor.
Combatti da forte, che fermo il mio sen, ecc.
RINALDO
(Aria)
Ogni indugio d'un amante
È una pena acerba e ria.
Il timore sempre lo sferza,
La speranza seco scherza,
Or lo prova l'alma mia.
Ogni indugio d'un amante, ecc.
ARGANTE
(Aria)
Sibillar gli angui d'Aletto,
E latrar vorace Scilla,
Parmi udir d'intorno a me.
Rio velen mi serpe in petto,
Né ancor languida favilla
Di timor, pena mi diè.
Sibillar gli angui d'Aletto, ecc.
Arriva il carro, li dragoni lo tirano
sin alla presenza d'Argante, che va ad incontrar Armida.
ARMIDA
Furie terribili!
Circondatemi,
Sequidatemi
Con faci orribili!
[aria]
Molto voglio, molto spero
Nulla devo dubitar.
Di mia forza all'alto impero
Saprò il mondo assoggettar.
Molto voglio, molto spero, ecc.
SCENA VI
Luogo di delizie con fonti, viali ed uccelliere, in cui volano e cantano gli
uccelli.
ALMIRENA
[aria]
Augelletti, che cantate,
Zefiretti che spirate
Aure dolci intorno a me,
Il mio ben dite dov'e!
ALMIRENA - RINALDO
[duetto]
ALMIRENA
Scherzano sul tuo volto
Le grazie vezzosette
A mille, a mille.
RINALDO
Ridono sul tuo labbro
I pargoletti Amori
A mille, a mille.
ALMIRENA e RINALDO
Nel bel fuoco di quel guardo
Amor giunge al forte dardo
Care faville.
SCENA VII
Armida strappa a forza Almirena dalle mani di Rinaldo
RINALDO
[aria]
Cara sposa, amante cara,
Dove sei?
Deh! Ritorna a' pianti miei!
Del vostro Erebo sull'ara,
Colla face dello sdegno
Io vi sfido, o spirti rei!
Cara sposa, amante cara, ecc.
GOFFREDO
Ch'insolito stupore
Lega gli sensi tuoi prode campione?
RINALDO
[aria]
Cor ingrato, ti rammembri,
E non scoppi di dolor?
Ma se stupido rassembri,
Ti risvegli il mio furor!
Cor ingrato, ti rammembri, ecc.
[aria]
Venti, turbini, prestate
Le vostre ali a questo piè!
Cieli, numi, il braccio armate
Contro chi pena mi diè!
Venti, turbini, prestate, ecc.
FINE ATTO PRIMO
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