Giovanni Paisiello (1740-1816) Il barbiere di Siviglia,
(ovvero la precauzione inutile)
Opera in due atti, Dramma giocoso 1782
Libretto: (prob) abate Giuseppe Petrosellini (1727-post 1797)
Prima rappresentazione: Teatro di San Pietroburgo (26.IX.1782)
Personaggi
Il Conte d'Almaviva, grande di Spagna, sotto il nome di Lindoro, amante di
Rosina (tenore) NESTOR LOSAN
Rosina, orfana e pupilla di Don Bartolo, amante di Lindoro (soprano) GRAZIANA
PALAZZO
Don Bartolo, medico, tutore di Rosina, innamorato geloso della medesima (basso)
LUCA SIMONETTI
Figaro, barbiere di Siviglia (baritono) JAIME PIALLI
Don Basilio, organista che insegna la musica a Rosina, amico e confidente di Don
Bartolo (basso) LUCA VIANELLO
Lo Svegliato giovane semplice, servo di Don Bartolo (basso) GABRIELE
FACCIALA'
Il Giovinetto, vecchio servitore di Don Bartolo (tenore) MAURIZIO DE VALERIO
Un Alcalde, servitore di Bartolo (tenore) MAURIZIO DE VALERIO
Un Notaro (basso) GABRIELE FACCIALA'
Maestro concertatore al pianoforte FABIO MAGGIO
Regia e scene GIANMARIA ALIVERTA
con i costumi di Sara Marcucci
aiuto regia, segreteria Vittorio Ceragioli
PROGRAMMA e NOTE :
Prima rappresentzione del 2017 allo Spazio Teatro 89, Milano, 15 febbraio
2017 di VoceAllOpera
L’associazione musicale Voceallopera ha scelto come
titolo per la prima opera dell’anno (si proseguirà con Madama Butterfly)
Il Barbiere di Siviglia di Paisiello: la scelta è intelligente poiché
soddisfa la voglia di novità e la curiosità degli appassionati, strizza
l’occhio all’omonimo rossiniano più celebre e si concilia con le
esigenze e le capacità attoriali di un giovanissimo cast. Lo spettacolo
si è svolto in forma semiscenica con costumi e qualche oggetto di scena
presso lo Spazio Teatro 89 in una sala dalle giuste dimensioni per
mettere a proprio agio i giovani protagonisti. Si è avuta così
l’occasione di ascoltare un’opera spesso citata ma davvero di rara
rappresentazione, opera che si colloca nel solco della tradizione
dell’opera buffa italiana del settecento e che, eccetto forse per un
finale primo che si conclude con l’aria di Rosina, ne adotta tutti gli
stilemi tipici.
La regia (Gianmaria Aliverta) di impostazione moderna fra tappetini di
yoga e t-shirt ha il pregio di raccontare la storia e far divertire il
pubblico con i pochissimi mezzi a disposizione. Si sarebbero forse
potuti curare meglio i movimenti scenici in alcuni passaggi ma anche lo
spazio a disposizione non era molto.
La piccola orchestra ha accompagnato con brio, a tratti fin eccessivo,
le ben conosciute vicende del Conte e di Figaro. Fra i brani più
riusciti citiamo l’aria di Figaro Scorsi già molti paesi, cantata dal
bravo e preciso Carlo Checchi e l’aria della Calunnia, brani destinati
ad essere oscurati dai più celebri pezzi rossiniani ma gustosi anche
nella loro prima versione. Ha cantato bene anche Graziana Palazzo
(Rosina) la quale ha dimostrato di possedere una tecnica superiore a
quella dei colleghi e una certa sicurezza nella salita all’acuto. Néstor
Losàn come Conte ha dato prova di avere una voce corposa ma forse non
sufficientemente leggera per la parte. Citiamo poi il Bartolo di Luca
Simonetti e un Basilio scenicamente travolgente interpretato da Luca
Vianello.
Il punto di maggior comicità, comunque, si ha nel
travestimento del Conte in Don Alonso, curiale in versione santone
indiano che impone pratiche yoga al povero Don Bartolo. Il pubblico ha
risposto con risate ed applausi a scena aperta e con richiami insistiti
alla ribalta finale. Bene bravi bis! Probabilmente al Festival Paisiello
di Taranto. Se il buon giorno si vede dal mattino, qui siamo già in uno
splendente e soleggiato mezzodì.
Andrea Merli
Trionfa a Vienna Paisiello diretto da René Jacobs
Si arriva a teatro accompagnati dal fantasma di Rossini e se ne esce a
braccetto con quello di Mozart. René Jacobs non ignora l’uno (Tancredi),
ma è soprattutto dell’altro che si è fatto sovente il cantore. E non a
caso, questo Barbiere di Siviglia di Paisiello lo fa chiudere con una
rapidissima citazione delle prime note dell’ouverture delle Nozze di
Figaro. Come dire, un’opera termina e l’altra comincia senza cesure,
come in Beaumarchais. E di fatto la continuità è evidente. Anche se,
cercando a tutti i costi Mozart, si può rischiare di perdersi Paisiello.
Invece, questa produzione del Theater an der Wien è il migliore omaggio
che gli si poteva rendere. Uno scintillio di intelligenza e di bravura.
L’eroe suo malgrado dell’opera è Bartolo che ne diventa il protagonista,
anche perché sia Jacobs sia i registi Moshe Leiser e Patrice Caurier
possono contare su un eccelso interprete, Pietro Spagnoli. Il baritono
romano ha dalla sua la combinazione di un pieno controllo vocale
all’abilità della recitazione. L’altra stella della serata si rivela il
giovane Andrè Schuen: la sua è una presenza scenica a tutto tondo che ci
consegna un Figaro quanto mai credibile. Bello il timbro, agile la
tecnica, convincente la recitazione. Bravissimo pure Fulvio Bettini.
Pieno successo pure per Mari Eriksmoen, pur con qualche difficoltà negli
acuti.
La Freiburger Barockorchester è un insieme di prodigiosi solisti che
sotto la direzione di Jacobs ha saputo tirare fuori tutta la
raffinatezza della partitura di Paisiello. In un universo borghese dei
primi del Novecento, collocano l’azione i registi che hanno curato con
meticolosità ogni gesto dei cantanti. Un vero piacere, il vederli
strappati alle solite pose convenzionali. Un Barbiere che speriamo
finisca presto in dvd.
Alessandro Di Profio
Roberto Mastrosimone : febbraio 1, 2012 alle 00:11
Sono separati da 34 anni: l’opera di Paisiello fu rappresentata 10 anni
prima che nascesse Rossini… insomma qualcosa inevitabilmente era mutato,
anche perché di mezzo c’era stato Mozart con la trilogia dapontiana. In
Paisiello manca il finale d’atto con il concertato. Nel Barbiere di
Paisiello Figaro ha un ruolo minore rispetto a quello che avrà in
Rossini. Ha invece un ruolo maggiore Bartolo, il buffo della situazione.
Certo nell’opera di Paisiello ci sono dei bei momenti: l’aria di
presentazione di Rosina (Lode al ciel), la serenata del Conte (Saper
bramate), l’aria della calunnia, di cui sicuramente tenne conto Rossini,
il terzetto “Ma dov’eri tu, Stordito”, il quintetto “Don Basilio!”…
Migliore? peggiore? diciamo diversa, anche perché di altro autore e di
altro periodo.
Anna von Maier: giugno 13, 2016 alle 10:35
Il Barbiere di Siviglia di Paisiello è una bella opera settecentesca.
Il Barbiere di Siviglia di Rossini è un capolavoro assoluto.
Che il Barbiere di Paisiello sia di notevole fattura
lo ha notato il genio di Kubrick che ha adattato la melodia della
cavatina del Conte di Almaviva per inserirla come colonna sonora del
bellissimo film Barry Lyndon. Cavatina di Lindoro da Il barbiere di
siviglia ovvero la precauzione inutile Giovanni Paisiello da Youtube.
[versione strumentale per barry lyndon di stanley
kubrick]
Alessandro Safina è Lindoro ne Il barbiere di
Siviglia del compositore tarantino al teatro Accademico di Mantova nei
primi anni 90 con la regia di Katia Ricciarelli,dirige l'Orchestra da
Camera di Mantova Gregorio Goffredo. Alesandro Safina ha tenuto ,con
grande successo personale un concerto a Taranto all'Orfeo il 4 dicembre
2009,con lui Daniela Mazzuccato ,l'Orchestra della Magna Grecia era
diretta da Gian Luigi Zampieri . Queste le rappresentazioni de Il
barbiere di Siviglia di Giovanni Paisiello nella sua città e relativa
provincia : 16 febbraio 1960 a Taranto al teatro Orfeo,organizzato dagli
Amici della Musica e dal Comune di Taranto ,con Gino Sininmberghi,Liliana
Rossi,Afro Poli, direzione d'orchestra Dino Milella e la regia di Tito
Schipa ----- 19 e 20 novembre 1981 a Taranto al teatro Orfeo,per la
stagione lirica del Comune,con Margherita Guglielmi,Alberto Rinaldi,Ugo
Benelli,direzione d'orchestra Janos Acs e la regia di Antonello Madau
Diaz ----- 24 e 26 luglio1982 a Martina Franca,al Palazzo Ducale per il
Festival della Valle d'Itria ,con Lella Cuberli,Piero
Visconti,Alessandro Corbelli, direzione d'orchestra Bruno Campanella e
la regia di Lamberto Pugelli ---- 11 e 13 novembre 2005 a Taranto al
teatro Orfeo per il Giovanni Paisiello Festival,organizzato dagli Amici
della Musica Speranza,con Stefania Donzelli,Mirko Guadagnini,Donato Di
Gioia,direzione d'orchestra Giovanni Di Stefano e la regia di Rosetta
Cucchi.
Le foto sono scattate con:Panasonic LUMIX FZ1000 20 Megapixel, Zoom 42X, 1600-3200 ISO, LCD ad Angolazione Variabile e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.
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CHE VUOI
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