Atto Primo
Collina presso Nagasaki.
Casa giapponese, terrazza e giardino. In fondo, al basso, la rada, il porto,
la città di Nagasaki.
Si alza il sipario.
[Dalla camera in fondo alla casetta, Goro con molti inchini introduce
Pinkerton, al quale con grande prosopopea, ma sempre ossequente fa ammirare
in dettaglio la piccola casa. Goro fa scorrere una parete nel fondo, e ne
spiega lo scopo a Pinkerton]
[si avanzano un poco sul terrazzo]
Pinkerton [sorpreso per quanto ha visto, dice a Goro:]
E soffitto... e pareti...
Goro [godendo delle sorprese di Pinkerton]
Vanno e vengono a prova
a norma che vi giova
nello stesso locale
alternar nuovi aspetti ai consueti.
Pinkerton [cercando intorno]
Il nido nuzïal
dov'è?
Goro [accenna a due locali]
Qui, o là... secondo...
Pinkerton
Anch'esso a doppio fondo!
La sala?
Goro [mostra la terrazza]
Ecco!
Pinkerton [stupito]
All'aperto?...
[Goro fa scorrere la parete verso la terrazza]
Goro
Un fianco scorre...
Pinkerton [mentre Goro fa scorrere le pareti]
Capisco!... capisco!... Un altro...
Goro
Scivola!
Pinkerton
E la dimora frivola...
Goro [protestando]
Salda come una torre
da terra, fino al tetto.
[invita Pinkerton a scendere in giardino]
Pinkerton
È una casa a soffietto.
[Goro batte tre volte le mani palma a palma]
[entrano due uomini ed una donna che umilmente e lenti si genuflettono innanzi
a Pinkerton]
Goro [con voce un po' nasale, accennando]
Questa è la cameriera
che della vostra sposa
[lezioso] fu già serva amorosa.
Il cuoco... il servitor. Son confusi
del grande onore.
Pinkerton [impaziente]
I nomi?
Goro [indicando Suzuki]
Miss Nuvola leggiera.
[indicando un servo] Raggio di sol nascente.
[indicando l'altro servo] Esala aromi.
Pinkerton
Nomi di scherno o scherzo.
Io li chiamerò: musi!
[indicandoli ad uno ad uno]
Muso primo, secondo, e muso terzo.
Suzuki [sempre in ginocchio, ma fatta ardita rialza la
testa]
Sorride Vostro Onore?
Il riso è frutto e fiore. Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso. Schiude alla perla il guscio,
apre all'uomo l'uscio
del Paradiso.
Profumo degli Dei...
Fontana della vita...
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.
[Pinkerton è distratto e seccato]
Goro [accorgendosi che Pinkerton comincia ad essere infastidito
dalla loquela di Suzuki batte tre volte le mani]
[i tre si alzano e fuggono rapidamente rientrando in casa]
Pinkerton
A chiacchiere costei
mi par cosmopolita.
[a Goro che è andato verso il fondo ad osservare]
Che guardi?
Goro
Se non giunge ancor la sposa.
Pinkerton
Tutto è pronto?
Goro
Ogni cosa.
Pinkerton
Gran perla di sensale!
Goro
Qui verran: l'Ufficiale
del registro, i parenti, il vostro Console,
la fidanzata. Qui si firma l'atto
e il matrimonio è fatto.
Pinkerton
E son molti i parenti?
Goro
La suocera, la nonna, lo zio Bonzo
(che non ci degnerà di sua presenza)
e cugini, e le cugine...
Mettiam fra gli ascendenti...
ed i collaterali, un due dozzine.
Quanto alla discendenza...
provvederanno assai
[con malizia ossequente]
Vostra Grazia e la bella Butterfly.
Pinkerton
Gran perla di sensale!
[Goro ringrazia con un profondo inchino]
Sharpless [dall'interno, un po' lontano]
E suda e arrampica!
sbuffa, inciampica!
Goro [ch'è accorso al fondo, annuncia a Pinkerton]
Il Consol sale.
[si prosterna innanzi al Console]
Sharpless [entra sbuffando]
Ah!... quei ciottoli
mi hanno sfiaccato!
Pinkerton [va incontro al Console: i due si stringono la
mano]
Bene arrivato.
Goro [al Console]
Bene arrivato.
Sharpless
Ouff!
Pinkerton
Presto Goro
qualche ristoro.
[Goro entra in casa frettoloso]
Sharpless [sbuffando e guardando intorno]
Alto.
Pinkerton [indicando il panorama]
Ma bello!
Sharpless [contemplando la città ed il mare
sottoposti]
Nagasaki, il mare,
il porto...
Pinkerton [accenna alla casa]
e una casetta
che obbedisce a bacchetta.
Sharpless
Vostra?
Pinkerton
La comperai
per novecentonovantanove anni,
con facoltà, ogni mese,
di rescindere i patti.
Sono in questo paese
elastici del par, case e contratti.
Sharpless
E l'uomo esperto ne profitta.
Pinkerton
Certo.
[Goro viene frettoloso dalla casa, seguito dai due servi:
portano bicchieri, bottiglie e due poltrone di vimini: depongono
bicchieri e bottiglie su di un piccolo tavolo]
Pinkerton [con franchezza]
Dovunque al mondo lo Yankee vagabondo
si gode e traffica
sprezzando rischi.
Affonda l'áncora alla ventura...
[s'interrompe per offrire da bere a Sharpless]
Milk-Punch, o Wisky?
[riprendendo]
Affonda l'áncora alla ventura
finchè una raffica
scompigli nave e ormeggi, alberatura.
La vita ei non appaga
se non fa suo tesor
i fiori d'ogni plaga,...
Sharpless
È un facile vangelo...
Pinkerton [continuando]
d'ogni bella gli amor.
Sharpless
è un facile vangelo
che fa la vita vaga
ma che intristisce il cor.
Pinkerton
Vinto si tuffa, la sorte racciuffa.
Il suo talento
fa in ogni dove.
Così mi sposo all'uso giapponese
per novecento
novantanove
anni. Salvo a prosciogliermi ogni mese.
Sharpless
È un facile vangelo.
Pinkerton
``America for ever!''
Sharpless
``America for ever!''
Sharpless
Ed è bella
la sposa?
[Goro che ha udito, si avanza premuroso ed insinuante]
Goro
Una ghirlanda
di fiori freschi. Una stella
dai raggi d'oro.
E per nulla: sol cento
yen.
[al Console]
Se Vostra Grazia mi comanda
ce n'ho un assortimento.
[Il Console ridendo, ringrazia]
Pinkerton [con viva impazienza]
Va, conducila Goro.
[Goro corre in fondo e scompare discendendo il colle]
[ad un cenno di Pinkerton i due servi rientrano in casa]
[Pinkerton e Sharpless si siedono]
Sharpless
Quale smania vi prende!
Sareste addirittura
cotto?
Pinkerton
Non so!... non so! Dipende
dal grado di cottura!
Amore o grillo,
dir non saprei. Certo costei
m'ha coll'ingenue arti invescato.
Lieve qual tenue vetro soffiato
alla statura, al portamento
sembra figura da paravento.
Ma dal suo lucido fondo di lacca
come con subito moto si stacca,
qual farfalletta svolazza e posa
con tal grazietta silenzïosa
che di rincorrerla furor m'assale
se pure infrangerne dovessi l'ale.
Sharpless [seriamente e bonario]
Ier l'altro, il Consolato
sen' venne a visitar!
Io non la vidi, ma l'udii parlar.
Di sua voce il mistero
l'anima mi colpì.
Certo quando è sincer
l'amor parla così.
Sarebbe gran peccato
le lievi ali strappar
e desolar forse un credulo cuor.
Pinkerton
Console mio garbato,
quetatevi! Si sa,
Sharpless
Sarebbe gran peccato...
Pinkerton
la vostra età è di flebile umor.
Non c'è gran male
s'io vo' quell'ale
drizzare ai dolci voli dell'amor!
Sharpless
Quella divina
mite vocina
non dovrebbe dar note di dolor.
Pinkerton [offre di nuovo da bere]
Wiskey?
Sharpless
Un'altro bicchiere.
Pinkerton mesce del Wiskey a Sharpless e colma anche il proprio
bicchiere.
Sharpless [alzandosi, leva il calice]
Bevo alla vostra famiglia lontana.
Pinkerton [si alza e leva esso pure il bicchiere]
E al giorno in cui mi sposerò con vere
nozze, a una vera sposa... americana.
Goro
[riappare correndo affannato dal basso della collina]
Ecco! Son giunte al sommo del pendìo.
[accenna verso il sentiero]
Già del femmmineo sciame
qual di vento in fogliame
s'ode il brusìo.
Le Amiche di Butterfly (SA) [interno, lontano]
Ah! ah! ah!
[Pinkerton e Sharpless osservano con curiosità verso il fondo]
Le Amiche (SA)
Ah! ah! ah! ah!
ah! Quanto cielo! quanto mar!
[sempre interno] Quanto cielo! quanto mar!
Butterfly [interno]
Ancora un passo or via.
Le Amiche (SA)
Come sei tarda!
Butterfly
Aspetta.
Le Amiche (SA)
Ecco la vetta.
Guarda, guarda quanti fior!
Butterfly [serenamente]
Spira sul mare e sulla
terra
Le Amiche (SA)
Quanto cielo! quanto mar!
Butterfly
un primaveril soffio giocondo.
Sharpless
O allegro cinguettar di gioventù!
Butterfly
Io sono la fanciulla
più lieta del Giappone, anzi del mondo.
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor
nelle gaudiose soglie
Le Amiche (SA)
Quanti fior! quanto mar!
Quanto cielo! quanti fior!
Gioia a te, gioia a te sia
dolce amica,
Butterfly
ove s'accoglie
il bene di chi vive e di chi muor.
Le Amiche (S)
ma pria
di varcar la soglia che ti attira
volgiti indietro e mira,
Le Amiche (AA)
volgiti indietro e mira
le cose tutte che ti son sì care,
Le Amiche (SAA)
mira quanto cielo, quanti fiori, quanto mar!
Butterfly
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor,
al richiamo d'amor,
son venuta al richiamo d'amor!
Le Amiche (S)
Gioia a te, a te sia
dolce amica, ma pria
di varcar la soglia
volgiti indietro e mira
le cose tutte che ti son sì care!
Le Amiche (A)
Gioia a te, a te sia
dolce amica, ma pria
di varcar la soglia
volgiti indietro, dolce amica, e mira!
[appaiono in scena - hanno tutte grandi ombrelli aperti a vivi colori]
Butterfly [alle amiche]
Siam giunte.
[vede il gruppo dei tre uomini e riconosce Pinkerton. Chiude subito
l'ombrello e pronta lo addita alle amiche]
F. B. Pinkerton. Giù.
[si genuflette]
Le Amiche (SA) [chiudono gli ombrelli e si
genuflettono]
Giù.
[tutte si alzano e si avvicinano a Pinkerton, cerimoniosamente]
Butterfly [fa una riverenza]
Gran ventura.
Le Amiche (S) [facendo una riverenza]
Riverenza.
Pinkerton [sorridendo]
È un po' dura
la scalata?
Butterfly [compassata]
A una sposa
costumata
più penosa
è l'impazienza...
Pinkerton [gentilmente, ma un po' derisorio]
Molto raro
complimento.
Butterfly [con ingenuità]
Dei più belli
ancor ne so.
Pinkerton [rincalzando]
Dei gioielli!
Butterfly [volendo sfoggiare il suo repertorio di complimenti]
Se vi è caro
sul momento...
Pinkerton
Grazie... no.
Sharpless
[ha osservato prima curiosamente il gruppo delle
fanciulle, poi si è avvicinato
a Butterfly, che lo ascolta con
attenzione]
Miss Butterfly. Bel nome, vi sta a meraviglia.
Siete di Nagasaki?
Butterfly
Signor sì. Di famiglia
assai prospera un tempo.
[alle amiche] Verità?
Le Amiche (S) [approvando premurose]
Verità!
Butterfly [con naturalezza]
Nessuno si confessa mai nato in povertà,
non c'è vagabondo che a sentirlo non sia
di gran prosapia. Eppur
conobbi la ricchezza. Ma il turbine rovescia
le quercie più robuste... e abbiam fatto la ghescia
per sostentarci.
[alle amiche] Vero?
Le Amiche (S) [confermano]
Vero!
Butterfly
Non lo nascondo,
nè m'adonto.
[vedendo che Sharpless sorride]
Ridete? Perché?... Cose del mondo.
Pinkerton [ha ascoltato con interesse e si rivolge a
Sharpless]
(Con quel fare di bambola quando parla m'infiamma...)
Sharpless [anch'esso interessato dalle chiacchiere di Butterfly,
continua ad interrogarla]
E ci avete sorelle?
Butterfly
Non signore. Ho la mamma.
Goro [con importanza]
Una nobile dama.
Butterfly
Ma senza farle torto
povera molto anch'essa.
Sharpless
E vostro padre?
Butterfly [si arresta sorpresa, poi secco secco risponde:]
Morto.
Le amiche chinano la testa. Goro è imbarazzato.
Tutte si sventolano nervosamente coi ventagli.
Sharpless [a Butterfly]
Quant' anni avete?
Butterfly [con civetteria quasi infantile]
Indovinate.
Sharpless
Dieci.
Butterfly
Crescete.
Sharpless
Venti.
Butterfly
Calate.
Quindici netti, netti;
[con malizia]
sono vecchia diggià.
Sharpless
Quindici anni!
Pinkerton
Quindici anni!
Sharpless
L'età
dei giuochi...
Pinkerton
e dei confetti.
Goro [annunciando con importanza]
L'Imperial Commissario,
l'Ufficiale
del registro, i congiunti.
Pinkerton
Fate presto.
[Goro corre in casa]
Dal sentiero in fondo si vedono sfilare i parenti di Butterfly:
questa va loro incontro, insieme alle amiche: grandi saluti, riverenze:
i parenti osservano curiosamente i due americani. Pinkerton ha preso
sottobraccio Sharpless e, condottolo da un lato, gli fa osservare,
ridendo, il bizzarro gruppo dei parenti; il Commissario Imperiale e
l'Ufficiale del registro si fermano in fondo, rimanendo immobili con
grande prosopopea
Pinkerton
Che burletta la sfilata
della nova parentela,
tolta in prestito, a mesata,
Sharpless [a Pinkerton, a parte]
O amico fortunato!
[ai cenni di Goro i parenti e invitati si riuniscono in crocchio,
sempre però agitandosi e chiacchierando]
Sharpless
badate!...
Ella ci crede...
[accenna a Butterfly]
Butterfly
Mamma, vien qua.
[agli altri] Badate a me:
attenti, orsù,
[parlato, con voce infantile]
uno, due, tre
e tutti giù.
[al cenno di Butterfly tutti si prosternano innanzi a Pinkerton
ed a Sharpless: Goro rimane in piedi]
[Parenti ed amici si alzano e guardano con soddisfatta curiosità
i dolciumi ed i liquori mentre Goro con pomposa importanza invita il
Commissario e l'Ufficiale ad avanzarsi]
Butterfly [si alza]
Signor F. B. Pinkerton,...
[mostra le mani e le braccia, che sono impacciate dalle maniche
rigonfie]
perdono...
Io vorrei... pochi oggetti
da donna...
Pinkerton
Dove sono?
Butterfly [indicando le maniche]
Sono qui... vi dispiace?
Pinkerton [un poco sorpreso, sorride, poi subito acconsente, con
galanteria]
O perché mai,
mia bella Butterfly!?
Butterfly [a mano a mano cava dalle maniche gli oggetti e li
depone sopra uno sgabello]
Fazzoletti. La pipa. Una cintura.
Un piccolo fermaglio.
Uno specchio. Un ventaglio.
Pinkerton [vede un vasetto]
Quel barattolo?
Butterfly
Un vaso di tintura.
Pinkerton
Ohibò!
Butterfly
Vi spiace?...
[getta via il vaso di tintura]
Via!
[trae un astuccio lungo e stretto]
Pinkerton
E quello?
Butterfly [molto seria]
Cosa sacra e mia.
Pinkerton [curioso]
E non si può vedere?
Butterfly
C'è troppa gente.
[supplichevole e grave, deponendo l'astuccio con gran rispetto]
Perdonate.
Goro [che si è avvicinato, dice all'orecchio di
Pinkerton:]
È un presente
del Mikado a suo padre... coll'invito...
[fa il gesto di chi s'apre il ventre]
Pinkerton [piano a Goro]
E... suo padre?
Goro
Ha obbedito.
[s'allontana, mescolandosi agli invitati]
Butterfly [leva dalle maniche alcune statuette e le mostra
a Pinkerton]
Gli Ottokè.
Pinkerton [ne prende una e la esamina con
curiosità]
Quei pupazzi? Avete detto?..
Butterfly
Son l'anime degli avi.
[e sorridendo di nascosto depone la statuetta presso le altre]
Pinkerton
Ah!... il mio rispetto.
Butterfly [trae Pinkerton in disparte e con rispettosa confidenza
gli dice:]
Ieri son salita
tutta sola in secreto alla Missione.
Colla nuova mia vita
posso adottare nuova religione.
Dirvi ben non saprei
se del bene o del mal chiaro discerno:
noi preghiam mille Dei,
voi pregate un sol Dio grande ed eterno.
Lo zio Bonzo nol sa,
nè i miei lo sanno,
[con paura]
nè i miei lo sanno. Io seguo il mio destino
e piena d'umiltà
al Dio del signor Pinkerton m'inchino.
È mio destino.
Per me spendeste cento
yen, ma vivrò con molta economia.
E per farvi contento
potrò quasi obliar la gente mia.
[va a prendere le statuette]
E questi via!
[troncando la nota e facendo atto di paura d'essere stata udita dai suoi
parenti]
[nasconde gli Ottoké.]
Goro [intanto Goro si è avvicinato al Console,
e ricevutone gli ordini, grida con voce tonante da banditore:]
Tutti zitti!
[cessano le chiacchiere: tutti tralasciano di mangiare e di bere
e si avanzano in circolo ascoltando con grande raccoglimento:
Pinkerton e Butterfly stanno nel mezzo]
Commissario [legge]
È concesso al nominato
Sir Francis Blummy Pinkerton,
Luogotenente nella cannoniera
Lincoln, marina degli Stati Uniti
America del Nord:
ed alla damigella Butterfly
del quartiere d'Omara-Nagasaki,
d'unirsi in matrimonio, per dritto
il primo, della propria volontà,
ed ella...
[continua naturalmente la lettura]
per consenso dei parenti
[porge l'atto per la firma]
qui testimonî all'atto.
Goro [molto cerimonioso]
Lo sposo.
[Pinkerton firma]
Poi la sposa.
[Butterfly firma]
E tutto è fatto.
[I parenti si precipitano a firmare]
[Le amiche si avvicinano, complimentose, a Butterfly, alla quale fanno
ripetuti inchini]
Le Amiche (S)
Madama Butterfly!
Butterfly [facendo cenno colla mano, alza un dito, e
corregge:]
Madama F. B. Pinkerton.
[le amiche festeggiano Butterfly, che ne bacia qualcuna: intanto
l'Ufficiale dello Stato Civile ritira l'atto e le altre carte,
poi avverte il Commissario Imperiale che tutto è finito]
Commissario [saluta Pinkerton]
Augurî molti.
Pinkerton
I miei ringraziamenti.
[rende il saluto, stringendogli la mano]
Commissario [si avvicina al Console]
Il signor Console scende?
Sharpless
L'accompagno.
[saluta Pinkerton]
Ci vedrem domani.
[stringendo la mano a Pinkerton]
Pinkerton
A meraviglia.
Ufficiale [congedandosi da Pinkerton]
Posterità.
Pinkerton
Mi proverò.
[Il Console, il Commissario Imperiale e l'Ufficiale del registro si
avviano per scendere alla città]
Sharpless [ritorna indietro e con accento significativo dice a
Pinkerton:]
Giudizio!
[Pinkerton con un gesto lo rassicura e lo saluta colla mano]
[Sharpless scende pel sentiero, Pinkerton che è andato verso il fondo
lo saluta di nuovo]
Pinkerton [ritorna innanzi e stropicciandosi le mani dice
fra sè:]
(Ed eccoci in famiglia.
Sbrighiamoci al più presto e in modo onesto). Coro (S) [brindando]
O Kami! o Kami!
Pinkerton
Beviamo ai novissimi legami,
Yakusidé, Coro (T)
O Kami! o Kami!
Pinkerton
beviamo ai novissimi legami.
La Cugina, La Madre
Beviamo, beviamo!
La Cugina, La Madre, Coro (SA)
O Kami! o Kami!
Beviamo ai novissimi legami.
Lo Zio Bonzo [dall'interno, lontano]
Cio-cio-san! Bonzo [sempre più vicino]
Cio-cio-san!
[al fondo appare la strana figura del Bonzo, che si fa innanzi furibondo:
Pinkerton si alza per guardario e si lascia ricadere sulla poltrona.
Vista Butterfly, che si è scostata da tutti, il Bonzo stende le mani
minacciose verso di lei]
Cio-cio-san!
Bonzo
Che hai
tu fatto alla Missione?
Coro e la Cugina (ST)
Rispondi, Cio-cio-san!
Pinkerton [seccato per la scenata del Bonzo]
Che mi strilla quel matto?
Bonzo
Rispondi, che hai tu fatto?
Amici e Parenti (ST) [volgendosi, ansiosi, verso Butterfly]
Rispondi, Cio-cio-san!
Bonzo
Come, hai tu gli occhi asciutti?
Son dunque questi i frutti?
[urlando]
Ci ha rinnegato tutti!
Coro (SATT) [scandolezzati, con grido acuto, prolungato]
Hou! Cio-cio-san!
Bonzo
Rinnegato, vi dico,...
il culto antico.
Coro (ST) [gridando]
Hou! Cio-cio-san!
Bonzo [imprecando contro Butterfly, che si copre il volto colle
mani: la madre si avanza per difenderla, ma il Bonzo duramente la respinge e
si avvicina terribile a Butterfly gridandole sulla faccia:]
Kami sarundasico!
Coro (ST)
Hou! Cio-cio-san!
Bonzo
All'anima tua guasta
qual supplizio sovrasta!
Pinkerton [ha perduto la pazienza e si intromette fra il Bonzo
e Butterfly]
Ehi, dico: basta, basta!
Bonzo [alla voce di Pinkerton, il Bonzo si arresta stupefatto,
poi con subita risoluzione invita i parenti e le amiche a partire]
Venite tutti. Andiamo!
[a Butterfly]
Ci hai rinnegato e noi...
[tutti si ritirano frettolosamente al fondo e stendono le braccia
verso Butterfly]
Yakusidé e Bonzo, Coro e Cugina (ST)
Ti rinneghiamo!
Pinkerton [con autorità, ordinando a tutti d'andarsene]
Sbarazzate all'istante. In casa mia
niente baccano e niente bonzeria.
Coro (ST) [grido]
Hou!
[alle parole di Pinkerton, tutti corrono precipitosamente verso il
sentiero che scende alla città: la madre tenta di nuovo di andare
presso Butterfly, ma viene travolta dagli altri]
Coro (ST) [nell'uscire]
Hou! Cio-cio-san!
[un po' lontani]
Hou! Cio-cio-san!
[Le voci poco a poco si allontanano - Butterfly sta sempre immobile
e muta colla faccia nelle mani, mentre Pinkerton si è recato alla
sommità del sentiero per assicurarsi che tutti quei seccatori se ne
vanno]
[Butterfly scoppia in pianto infantile - Pinkerton l'ode e va premuroso
presso di lei sollevandola dall'abbattimento in cui è caduta e
togliendole con delicatezza le mani dal viso piangente]
Pinkerton
Bimba, bimba, non piangere
per gracchiar di ranocchi...
Coro (S) [lontanissimo]
Hou! Cio-cio-san!
Butterfly [turandosi le orecchie, per non udire le grida]
Urlano ancor!
Pinkerton [rincorandola]
Tutta la tua tribù
e i Bonzi tutti del Giappon non valgono
il pianto di quegli occhi
cari e belli.
Butterfly [sorridendo infantilmente]
Davver?
[comincia a calare la sera]
Non piango più.
E quasi del ripudio non mi duole
per le vostre parole
che mi suonan così dolci nel cor.
[si china per baciare la mano a Pinkerton]
Pinkerton [dolcemente impedendo]
Che fai?... la man?
Butterfly
M'han detto
che laggiù fra la gente costumata
è questo il segno del maggior rispetto.
Suzuki [internamente]
E Izaghi ed Izanami
sarundasico, e Kami,
e Izaghi ed Izanami,
sarundasico, e Kami.
Pinkerton [sorpreso per tale sordo bisbiglio]
Chi brontola lì fuor?
Butterfly
È Suzuki che fa la sua preghiera
seral.
[scende sempre più la sera e Pinkerton conduce Butterfly
verso la casetta]
Pinkerton
Viene la sera
Butterfly
e l'ombra e la quiete.
Pinkerton
E sei qui sola.
Butterfly
Sola e rinnegata!
Rinnegata... e felice!
Pinkerton [Pinkerton batte tre volte le mani: i servi e Suzuki
accorrono subito, e Pinkerton ordina ai servi:]
A voi, chiudete.
[i servi fanno scorrere silenziosamente alcune pareti transmutando parte
della terrazza in una camera]
Butterfly [con intensità a Pinkerton]
Sì, sì, noi tutti soli...
E fuori il mondo...
Pinkerton [ridendo]
E il Bonzo furibondo.
[va a sedersi e prende una sigaretta]
Butterfly [a Suzuki, che è venuta coi servi e sta
aspettando gli ordini]
Suzuki, le mie vesti.
[Suzuki fruga in un cofano e dà a Butterfly gli abiti per la notte
ed un cofanetto coll'occorrente per la toeletta]
Suzuki [inchinandosi] [a Butterfly]
Buona notte.
[Pinkerton batte le mani, Suzuki ed i servi corrono via]
Butterfly si reca in un angolo al fondo e fa cautelosamente
la sua toeletta da notte, levandosi la veste nuziale ed indossandone
una tutta bianca; poi siede su di un cuscino e mirandosi in uno
specchietto si ravvia i capelli
Butterfly
Quest'obi pomposa
di scioglier mi tarda
si vesta la sposa
di puro candor.
Tra motti sommessi
sorride e mi guarda.
Celarmi potessi!
ne ho tanto rossor!
Pinkerton [guarda Butterfly dondolandosi sulla poltrona]
Con moti di scojattolo
i nodi allenta e scioglie!...
Pensar che quel giocattolo
è mia moglie. Mia moglie!
[sorridendo] Ma tal
grazia dispiega,
ch'io
mi struggo per la febbre
d'un subito desìo.
[alzandosi, poco a poco s'avvicina a Butterfly]
Butterfly
E ancor l'irata
voce mi maledice...
Butterfly rinnegata...
Rinnegata... e felice.
Pinkerton [solleva dolcemente Butterfly e si avvia con essa sul
terrazzo esterno]
Bimba dagli occhi pieni di malìa
ora sei tutta mia.
Sei tutta vestita di giglio.
Mi piace la treccia tua bruna
fra candidi veli.
Butterfly [scendendo dal terrazzo: Pinkerton la segue]
Somiglio
la Dea della luna,
la piccola Dea della luna che scende
la notte dal ponte del ciel.
Pinkerton
E affascina i cuori...
Butterfly
E li prende,
e li avvolge in un bianco mantel.
E via se li reca
negli alti reami,
Pinkerton
Ma intanto finor non m'hai detto,
ancor non m'hai detto che m'ami.
Le sa quella Dea le parole
che appagan gli ardenti desir?
Butterfly
Le sa. Forse dirle non vuole
per tema d'averne a morir,
per tema d'averne a morir!
Pinkerton
Stolta paura, l'amor non uccide
ma dà vita, e sorride
per gioie celestiali
[avvicinandosi a Butterfly e prendendole la faccia]
come ora fa nei tuoi lunghi occhi ovali.
[Butterfly, con subito movimento si ritrae dalla carezza ardente
di Pinkerton]
Butterfly
Adesso voi
siete per me l'occhio del firmamento.
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto.
[Butterfly ha un moto di spavento e fa atto di turarsi gli orecchi,
come se ancora avesse ad udire le urla dei parenti: poi si rassicura e con
fiducia si rivolge a Pinkerton]
Siete
alto, forte. Ridete
con modi si palesi!
E dite cose che mai non intesi.
Or son contenta,
or son contenta.
[- Notte completa: cielo purissimo e stellato -]
Butterfly [avvicinandosi lentamente a Pinkerton]
[teneramente, quasi supplichevole]
Vogliatemi bene,
un bene piccolino,
un bene da bambino
quale a me si conviene,
vogliatemi bene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l'onda
del mare.
Pinkerton
Dammi ch'io baci le tue mani care.
[prorompe con grande tenerezza]
Mia Butterfly! come t'han ben nomata
tenue farfalla...
[a queste parole Butterfly si rattrista e ritira le mani]
Butterfly
Dicon ch'oltre mare
se cade in man dell'uom,
[con paurosa espressione]
ogni farfarla
da uno spillo è trafitta
[con strazio] ed in tavola infitta!..
Pinkerton [riprendendo dolcemente le mani a Butterfly e
sorridendo]
Un po' di vero c'è.
E tu lo sai perchè?
Perchè non fugga più.
[con entusiasmo e affettuosamente abbracciandola]
Io t'ho ghermita...
Ti serro palpitante.
Sei mia.
Butterfly [abbandonandosi]
Sì, per la vita.
Pinkerton
Vieni, vieni...
[Butterfly si ritrae, quasi vergognosa d'essersi abbandonata]
Via dall'anima in pena
l'angoscia paurosa.
[indica il cielo stellato]
È notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!
Butterfly [guardando il cielo, estatica]
Ah! Dolce notte!..
Pinkerton
Vieni, vieni...
Butterfly
Quante stelle!
Non le vidi mai sì belle!
Pinkerton
È notte serena!
Ah! vieni, vieni.
È notte serena!..
Guarda dorme ogni cosa!
Butterfly
Dolce notte! Quante stelle!
Pinkerton
Vieni, vieni!
Butterfly
Non le vidi mai sì belle!
Pinkerton
Vieni, vieni!
Butterfly
Trema, brilla ogni favilla
Pinkerton
Vien, sei mia!...
Butterfly
col baglior d'una pupilla. Oh!
Oh! quanti occhi fisi, attenti
d'ogni parte a riguardar!
pei firmamenti,
via pei lidi, via pel mare...
Pinkerton [con cupido amore]
Via l'angoscia dal tuo cor!
Io ti serro palpitante.
Sei mia.
Vien, vien sei mia
ah! vieni, guarda:
dorme ogni cosa!..
Ti serro palpitante.
Ah, vien!
Butterfly
quanti, quanti fiammei sguardi,
quanti sguardi
pieni d'ineffabile languor!
Pinkerton
Ah! vieni, vieni!
Butterfly
Ah! Dolce notte!
Tutto estatico d'amor
ride il ciel!
Pinkerton
Ah! vien, ah! vien, sei mia!
ah! vien!
[salgono dal giardino nella casetta]
Cala il sipario.
Fine dell'Atto Iº
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