Capuleti e Montecchi

 

Teatro Fraschini - Pavia

Giovedì 17 gennaio 2013 ore 21:00

Organizzato da Teatro Fraschini
in collaborazione con Circuito Lirico Lombardo
I Capuleti e i Montecchi

Personaggi
Romeo Montecchi (mezzosoprano) : Florentina Soare *
Giulietta Capuleti (soprano) : Damiana Mizzi *
Tebaldo (tenore) : Fabrizio Paesano
Lorenzo, medico e familiare dei Capuleti (basso) : Pasquale Amato
Capellio Capuleti, padre di Giulietta (basso) : Alessandro Spina

Orchestra de “I Pomeriggi Musicali”
Coro del Circuito Lirico Lombardo
Direttore Christian Capocaccia
Maestro del coro Salvatore Sciammetta
Regia Sam Brown
Scene e costumi Annemarie Woods
Light designer Giuseppe Di Iorio
Coproduzione Teatri del Circuito Lirico Lombardo, Teatro dell’Opera Giocosa di Savona

Nuovo allestimento – Progetto vincitore European Opera-Directing Prize 2011 in collaborazione con Opera Europa e Camerata Nuova
(* Vincitori del Concorso AS.LI.CO 2012)

 

Replica :Sabato 19 gennaio 2013_01_19 alle ore 20.30

I Capuleti e i Montecchi è un'opera in due atti con musica di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani, rappresentata in prima assoluta al Teatro La Fenice di Venezia, l'11 marzo 1830 (segue ...)

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Programma:


Seguono immagini della serata:

ATTO I -- ATTO II  -- ATTO III - ATTO VI

 

 

Parte terza

Scena prima
Galleria nel palazzo di Capellio.
Segue la notte: il luogo è rischiarato da
antichi doppieri.
La musica esprime un lontano rumore che a poco a poco va cessando.
Giulietta sola.
[N. 8 - Introduzione, scena ed aria]


GIULIETTA Né alcun ritorna!... Oh! cruda
dolorosa incertezza! ~ Il suon dell'armi
si dileguò... Sol tratto tratto un fioco,
incerto mormorio lunge si desta,
come vento al cessar della tempesta.
Chi cadde, ohimè! chi vinse?


Chi primo io piangerò? ~ Né uscir poss'io!...
e ignara di mia sorte io qui m'aggiro!
Scena seconda
Lorenzo e detta.


GIULIETTA Lorenzo! ebben?...
LORENZO Salvo è Romeo.
GIULIETTA Respiro.
LORENZO Nella vicina rocca
da' suoi sorpresa, da Ezzelin soccorso
sperar ei puote... ma tu, lassa!... in breve
di Tebaldo al castel tratta sarai,
se in me non fidi, se al periglio estremo
con estrema fermezza or non provvedi.
GIULIETTA Che far? Favella.
LORENZO Hai tu coraggio?
GIULIETTA E il chiedi?


LORENZO Prendi: tal filtro è questo,
e sì possente, che sembiante a morte
sonno produce. A te creduta estinta
tomba fia data ne' paterni avelli...


GIULIETTA Oh! che di' tu? fra quelli
giace il fratello da Romeo trafitto...
Esso del mio delitto
sorgeria punitor...


LORENZO Al tuo svegliarti
sarem presenti il tuo diletto ed io...
Non paventar. ~ Tremi? t'arretri?
GIULIETTA Oh! Dio!
GIULIETTA Morte io non temo, il sai...


Sempre io la chiesi a te...
Pur non provato mai
sorge un terrore in me
che mi sgomenta.
LORENZO Fida, deh fida in me:
sarai contenta.
GIULIETTA Se del licor possente
fallisse la virtù!...
Se in quell'orror giacente
non mi destassi più...


Dubbio crudele!
(si sente vicino calpestio)
LORENZO Prendi... gl'istanti volano...
il padre tuo si avanza...
GIULIETTA
(spaventata)


Il padre! ah! porgi, e salvami.
(Lorenzo le consegna il sonnifero; essa il beve rapidamente)
LORENZO Salva già sei: costanza.


GIULIETTA Guidami altrove.
Scena terza
Capellio con Séguito e detti.
CAPELLIO Arresta.
LORENZO
(piano a Giulietta)
Calmati.


CAPELLIO Ancor sei desta?
Concedo al tuo riposo
brevi momenti ancor.


Esci: e a seguir lo sposo
ti appresta al nuovo albor.
(Giulietta è nelle braccia di Lorenzo, muta ed immobile)

CORO
(a Capellio)
Lassa!... d'affanno è piena...
geme... si regge appena.
Più mite a lei favella;
l'uccide il tuo rigor.
(Capellio rinnova a Giulietta il cenno di uscire; Lorenzo la tragge seco;
ella si volge, e con somma passione

 si appressa al padre)
GIULIETTA
Ah! non poss'io partire
priva del tuo perdono...


presso alla tomba io sono...
dammi un amplesso almen.
Pace una volta all'ire,
pace ad un cor che more...


dorma ogni tuo furore
del mio sepolcro in sen.
CAPELLIO Lasciami...


LORENZO
(piano a Giulietta)
Ah! vieni, e simula.


CAPELLIO Alle tue stanze riedi.
CORO
(a Capellio)


Ella è morente, il vedi.
Poni al tuo sdegno un fren.
(Giulietta parte sostenuta da Lorenzo)
Scena quarta
Capellio, e Séguito.
[N. 9 - Scena e duetto]


CAPELLIO Qual turbamento io provo!
Quale scompiglio in cor! ~ Taci, o pietade:
viltà saresti. Di Tebaldo in traccia
corra qualcuno, e di Lorenzo i passi


spïate voi; sospetto omai mi è desso.
Né uscir, né altrui parlar gli sia concesso.
(partono)


Scena quinta
Luogo remoto presso il palazzo di Capellio. In fondo, a traverso un
grand'arco, vedesi una galleria che mette all'interno del palazzo
medesimo.
Romeo solo.
ROMEO Deserto è il loco. ~ Di Lorenzo in traccia
irne poss'io. ~ Crudel Lorenzo! anch'esso
m'obblia nella sventura, e congiurato
col mio destin tiranno,
mi abbandona a me solo in tanto affanno.
Vadasi. ~ ~ Alcun si appressa...
Crudele inciampo!
Scena sesta
Tebaldo, e Romeo.
TEBALDO Olà! chi sei, che ardisci
aggirarti furtivo in queste mura? ~
Non odi tu?


ROMEO Non t'appressar. Funesto
il conoscermi fora.
TEBALDO Io ti conosco
all'audace parlar, all'ira estrema
che in me tu desti.
ROMEO Ebben mi guarda, e trema.
TEBALDO
Stolto! ad un sol mio grido
mille a punirti avrei;
ma vittima tu sei
serbata a questo acciar.


ROMEO
Vieni: io ti sprezzo, e sfido
teco i seguaci tuoi:
tu bramerai fra noi
l'alpi frapposte e il mar.


TEBALDO E ROMEO
Un nume avverso, un fato
che la ragion ti toglie,
t'ha spinto in queste soglie
la morte ad incontrar.
TEBALDO All'armi.
ROMEO All'armi.
(per uscire: odesi musica lugubre ecc.; si fermano ambidue sorpresi)
TEBALDO Arresta.
ROMEO Qual mesto suono echeggia?
VOCI
(lontane)
Ahi! sventurata!
ROMEO È questa
voce di duol.
TEBALDO Si veggia.
Scena settima
Comparisce a poco a poco un corteggio funebre; lento lento difila lungo
la galleria.
ROMEO Ciel! di funebri tede
pompa feral succede...
TEBALDO E ROMEO Presentimento orribile!
Ho nelle vene un gel.
CORO
Come a cader fu rapido
il fior de' tuoi verd'anni!
Come su te sollecito
nembo piombò crudel!
Pace alla tua bell'anima
dopo cotanti affanni!
Vivi, se non fra gli uomini,
vivi, o Giulietta, in ciel.
ROMEO Giulietta!
TEBALDO Spenta!...
ROMEO Oh barbari!
TEBALDO E ROMEO Mi scende agli occhi un vel!


(rimangono immobili e muti alcuni momenti; Romeo pel primo si scuote, e gittando la spada, si precipita
disperato innanzi a Tebaldo)


Insieme
ROMEO Ella è morta, o sciagurato,
per te morta di dolore.
Paga alfine è del tuo cuore
l'ostinata crudeltà.
Svena, ah! svena un disperato...
a' tuoi colpi il sen presento...
sommo bene in tal momento
il morir per me sarà.


TEBALDO Ah! di te più disperato,
più di te son io trafitto...
l'amor mio come un delitto
rinfacciando il cor mi va.
Vivi, ah vivi, o sventurato,
tu che almen non hai rimorso:


se ai miei dì non tronchi il corso,
il dolor mi ucciderà.
(si dividono e partono entrambi nella massima desolazione)

 

 

Seguono immagini della serata:

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Aperta dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 17 alle 19
Aperta un’ora prima di ogni spettacolo

 

 
 


 
 

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