concertodautunno                      13/02/2005  torna alla pagina precedentemente consultata

 Recensioni a cura di Salvatore Schillaci
Ishtar dagli occhi colmi di Gabriella Galzio, edito da Moretti & Vitali.
Oggi ho comperato Ishtar dagli occhi colmi di Gabriella Galzio, edito da Moretti & Vitali. Ero ansioso di sfogliarlo - da quando l’avevo conosciuta nutrivo la curiosità di leggere le sue poesie - così appena preso posto sulla carrozza del metrò per tornare a casa, l’ho aperto, il poema dei morti, e mi sono ritrovato nella Necropoli, tra le palme e la sabbia: smalti antichi dorati, pitture azzurre, ossa e magia, versi rituali per l’accompagnamento nell’ultimo viaggio, l’estremo passaggio tra l’una e l’altra vita, tra la materia e lo spirito, morte e rinascita, oltretomba, oltrevita, ancestrali visioni di danze ipnotiche alla luce delle antiche torce di canne e quel suono, rimasto ad aleggiare nei secoli, sospeso nel vento leggero che soffia instancabile in quella parte di deserto, ai margini dell’ultimo remoto villaggio, con le memorie della civiltà nobile e dimenticata.
Cos’altro se non il bianco strema? Si chiede Gabriella in una delle sue poesie al vasto regno dei ciechi.
Che cosa stanca di più di una luce abbacinante, implacabile che ci sbianca dentro? Indifferenza, “male obscuro” che tutti i sentimenti cancella e annulla, incapacità di “vedere col cuore" che hanno gli ottusi (i “veri” ciechi). …

Non voglio essere salvata, non cerco serenità, non cerco pace
nel bianco rantolo di luce cedo la tua santità…

È la ricerca di sé stessi nel vortice più profondo di sé stessi, a costo di sfidare la maledizione che perseguita i poeti, la dannazione di chi vuole viversi fino in fondo, di chi vuole bere la vita amara o dolce, rosolio o veleno che sia o, come è più probabile, medaglia a due facce: suadente musa, perfida avvelenatrice di fiele. L’abbandono a una dolce aspra sessualità femminile, vortice di emozioni, sensi e percezioni che scoppia come un lampo abbagliante, lascia ciechi abbacinati, travolge e trascina, e al quale lei non vuole né può opporsi.
(ndr Ishtar (Ester) nome della Dea dell'amore)

Salvatore Schillaci

 

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03/09/2005