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 Associazione OPERA DA 
CAMERAdi Milano
 
Teatro di 
San Lorenzo alle Colonne, MilanoCorso di porta Ticinese, 45
 STAGIONE LIRICA 2004-2005
 Si tratta di una 
delle prime associazioni che abbiano creato a Milano una stagione d'opera, da 
queste prime realizzazioni sono usciti giovani artisti che poi hanno toccato i 
più grandi palcoscenici. 
 
 Stagione 
2004/2005 
 
  
    | ORARI SPETTACOLIFERIALE 20.30 FESTIVO 15.30
 INGRESSO RISERVATO AI SOCI
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    | 22-23-24 Ottobre 2004 - Teatro San Domingo 30-31 Ottobre 2004 -Teatro San Lorenzo
 Il Trovatore
 di Giuseppe Verdi
 
 26-27-28 Novembre 2004 - Teatro San Domingo
 4-5 Dicembre 2004 -Teatro San Lorenzo
 L'Elisir d'Amore
 di Gaetano Donizetti
 
 21-22-23 Gennaio 2005 - Teatro San Domingo
 29-30 Gennaio 2005 -Teatro San Lorenzo
 Gianni Schicchi-Pagliacci
 di Giacomo Puccini - Ruggero Leoncavallo
 
 25-26-27 Febbraio 2005 - Teatro San Domingo
 5-6 Marzo 2005 -Teatro San Lorenzo
 Cenerentola
 di Gioacchino Rossini
 
 1-2-3 Aprile 2005 - Teatro San Domingo
 9-10 Aprile 2005 -Teatro San Lorenzo
 Così fan tutte
 di Wolfgang Amadeus Mozart
 
 6-7-8 Maggio 2005 - Teatro San Domingo
 14-15 Maggio 2005 -Teatro San Lorenzo
 Tosca
 di Giacomo Puccini
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      Opera da Camera di Milano indica non soltanto il nome di 
      un'associazione culturale senza fini di lucro, ma anche e soprattutto un 
      ambizioso progetto: far conoscere, divulgare, contribuire al recupero e in 
      un certo senso alla rinascita dello spettacolo d'opera lirica. Le 
      produzioni dei grandi teatri di tradizione certo raggiungono quasi sempre 
      livelli qualitativi altissimi, ma sono diventati inevitabilmente i confini 
      al di fuori dei quali è raro, in certi casi impossibile, assistere ad 
      un'opera. Questa splendida forma d'arte, anzi questo contenitore d'arti 
      diverse, viene quindi penalizzato proprio nella sua caratteristica 
      principale: la popolarità. Grazie ad un organismo agile per le sue 
      proporzioni ridotte, l'Opera Da Camera Di Milano si propone di portare, 
      anzi di riportare gli spettacoli delle opere più famose del repertorio 
      lirico, a quella popolarità, anche attraverso canali magari non sempre 
      preposti a questa funzione (come il teatrino di quartiere, la chiesa, la 
      piazza del paese ecc.), e circuiti raggiungibili da sempre più persone 
      appassionate, curiose, o che semplicemente aspettavano un'occasione simile 
      per accostarsi all'opera. In quest'ottica l'OpeCaM si prefigge inoltre di 
      diventare una sorta di preparazione, una specie di mediazione, di fase di 
      transizione per arrivare allo spettacolo in un grande teatro. E questo sia 
      per il pubblico che per musicisti, cantanti, solisti, artisti del coro, 
      ballerini, registi, scenografi ecc. che oggi hanno ben poche possibilità 
      di cimentarsi con la vera realizzazione e allestimento di uno spettacolo 
      operistico. Ecco quindi la presenza dell'orchestra, del coro, delle scene, 
      dei costumi, di una regia....ridotti, come del resto era consuetudine 
      delle compagnie itineranti di una volta. Tutto questo senza perdere di 
      vista il perfezionamento e il raggiungimento di un sempre più alto livello 
      qualitativo. Testimone di questo sforzo, la stagione lirica attuale che 
      sta volgendo al termine, al piccolo Teatro San Lorenzo alle Colonne a 
      Milano, 150 posti, un palcoscenico di 6 metri: dove abbiamo cercato (e a 
      giudicare dal pubblico sempre più in aumento crediamo in gran parte siamo 
      riusciti... ) di dimostrare come si possa far esplodere tutta la 
      meravigliosa forza romantica, drammatica, tragica, buffa, raffinata di 
      autori come Verdi, Puccini, Rossini anche in un ambiente così piccolo, 
      senza perdere nulla dell'emozione e dell'intensità artistica, anzi creando 
      un coinvolgimento che alla fine di ogni spettacolo spinge lo spettatore ad 
      alzarsi, applaudire e ringraziare. |  
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      Mario MaininoUNA PICCOLA GRANDE REALTA': L'OPERA DA CAMERA DI MILANO
 Come mi sia imbattuto nell'Opera da Camera di Milano è presto detto, una 
      sera in conservatorio un piccolo volantino bianco, non molto appariscente, 
      abbandonato su di un tavolo annunciava la rappresentazione di una edizione 
      di Barbiere di Siviglia, senza dare molti particolari, anzi sembravo quasi 
      un annuncio piuttosto da carbonari in quanto dava solo un numero di 
      cellulare per mettersi in contatto. Incuriosito da questo fatto eccomi 
      sulle tracce del luogo e degli organizzatori di questo misterioso evento. 
      Le varie realtà milanesi che rappresentano opera fuori dai grandi giri, di 
      nomi e capitali, bene o male le conoscevo ma questa "Opera da Camera" cosa 
      era mai? Contattati gli organizzatori mi accorgo di essermi svegliato 
      piuttosto tardi visto che sono gia alla II stagione lirica e mi metto di 
      impegno nel volere seguire tutte le rappresentazioni della edizione 
      2003/2004. In primo luogo parliamo della struttura che ospita questa 
      associazione milanese. Si tratta di un piccolo teatro (ma cosi piccolo che 
      l'ultima fila è la n.10!!!) in una zona tra le più caratteristiche quanto 
      variamente animate di Milano, la Basilica di San Lorenzo ai Navigli, ma 
      che offre lo spettatore una acustica invidiabile ed una sensazione di 
      calarsi quasi all'interno dell'opera tanto da diventarne quasi 
      coprotagonista. Vista la ridotta capienza l'accesso è limitato ai soli 
      soci della Associazione cui ci si può associare con un piccolo contributo 
      annuo. I titoli che sono stati presentati nella stagione 2003/2004 sono 
      alcuni tra i più popolari ma che farebbero paura anche ai teatri di 
      tradizione. A mettere in scena e concertare queste produzioni sono stati 
      chiamati dei giovani registi e direttori che hanno così l'opportunità di 
      mettere in pratica le loro idee e consolidare la propria preparazione in 
      un ambiente ridotto ma al quale volutamente non si è sacrificato nessun 
      elemento proprio di una messa in scena di opera lirica. In primo luogo 
      l'orchestra, quella dell'Opera da Camera di Milano riunisce strumentisti 
      che svolgono una attività analoga in altri organismi lombardi e non, oltre 
      al professionisti che vi si dedicano in modo esclusivo. E avere una 
      orchestra piccola ma di ottimo livello è un elemento qualificante di ogni 
      rappresentazione. Segue a ruota la regia, quante volte abbiamo visto delle 
      realizzazioni in grandi teatri senza un minimo di ispirazione, all'Opecam, 
      il regista deve per forza avere delle idee, deve ripensare l'allestimento, 
      i movimenti, le scene sulla dimensione dei pochi metri quadri di 
      palcoscenico che ha a disposizione. Nella stagione 2003/2004 le regie si 
      sono equamente suddivise tra Renato Bonajuto e Ruggero Bogani, due stili 
      molto diversi ma che hanno dato entrambi ottimi risultati. Renato Bonajuto 
      ha messo in scena Il Barbiere di Siviglia di G.Rossini (ottobre 2003), 
      Rigoletto (novembre 2003) e La Traviata (gennaio 2004) di G.Verdi 
      caratterizzando le sue regie per una attenta adesione ai minimi 
      particolari del libretto, con alcune soluzioni che ha poi ad esempio 
      ripreso in sue regie in teatri più grandi come nel Barbiere al Coccia di 
      Novara. Ruggero Bogani si è invece cimentato con alcuni capolavori del 
      teatro lirico come Le Nozze di Figaro di W.A.Mozart (febbraio 2004), 
      Elisir d'amore di G.Donizetti (marzo 2004), La vedova allegra di F.Lehar 
      (solo al San Domingo, altro teatro milanese dove vengono replicate le 
      produzioni dell'Opecam, aprile 2004) e La Bohème di G.Puccini (maggio 
      2004). Nelle sue regie ha dato libero sfogo ad una brillante fantasia 
      realizzando movimenti scenici in spazio definito dai personaggi più che 
      dalla scenografia, come nelle Nozze di Figaro, con Conte e Contessa a fare 
      da pareti alla invisibile camera nuziale di Mario Mainino Figaro, o la 
      fabbrica di provette con operai in camice bianco ideata per Elisir con 
      Nemorino rifornitore di diluenti e Adina seduta su bancali da spedizione a 
      leggere romanzi, o ancora la soffitta di Bohéme affollata da una comunità 
      (hippie?) con jeans, bandane, gilet coloratissimi e magliette consunte. La 
      concertazione è stata affidata al giovane e promettente Maestro Matteo 
      Beltrami che ha diretto La Traviata e Le Nozze di Figaro, a Silvia Casarin 
      Rizzolo che ha diretto Rigoletto e al maestro Vito Lo Re per L'elisir 
      d'amore. La chiusura della stagione ha invece visto la gradita 
      partecipazione di Daniel Pacitti (direttore della Guido Cantelli Maccagno) 
      per la conclusiva Bohème. Per la parte corale si sono succedute la Corale 
      Lirica Ambrosiana diretta da Roberto Ardigò, il Coro del Civico Istituto 
      Musicale Brera di Novara diretto da Francesco Iorio, la Società Corale 
      G.Verdi di Pavia diretta da Enzo Consogno, il coro Euphonia di Carbonate 
      diretto da Gian Paolo Vessella. Per quanto riguarda la parte vocale, per 
      ogni produzione si sono realizzati ben due cast che si alternano nelle due 
      serate, dando così la possibilità a molti giovani, affermati e non, di 
      affrontare la messa in scena di un ruolo che hanno preparato ma che ancora 
      non hanno presentato sul palcoscenico. I risultati vocali non sempre sono 
      stati perfetti, ma in ogni serata si è potuto trovare più di un elemento 
      molto valido e qualcuno un po meno valido. Alcune voci sono state di 
      grandissimo livello come la prova offerta dal tenore Alejandro Escobar 
      nell'Elisir d'amore, che ci auguriamo abbia i successi che una voce di un 
      timbro così bello unito alla ottima tecnica gli dovrebbero assicurare. 
      Nello stesso Elisir abbiamo visto anche un Dulcamara di grande presenza 
      scenica e vocale in Dario Giorgielè. I tenori, specie detta in via di 
      estinzione, ha invece avuto altre presenze di ottimo livello in Bohème con 
      Marco Voleri e Luca Tamani che ha interpretato anche il Duca di Mantova in 
      Rigoletto. Tra le voci di basso ricordiamo in particolare Carlos Esquivel 
      che ha rivestito i panni di Sparafucile e di Don Basilio, e Giorgio 
      Valerio come Conte nelle Nozze di Figaro. Tra i baritoni Sudo Shingo ha 
      dato vita a Germont, Marcello ed un interessante Belcore. Tra le voci 
      femminili da segnalare Fiorella di Luca che ha interpretato Violetta 
      Valery e la Contessa, Sara Marchesi una vivacissima Susanna e Stefanna 
      Kybalova che ha reso una interessante Gilda. Non sono mancate anche parti 
      coreografiche con i balletti ideati da Roberta Marcolli. Per la stagione 
      2004/2005 non sono stati rivelati i titoli, ma si pensa ad opere da 
      scegliere nel grande repertorio e particolarmente popolari, anche se non 
      mancano offerte di cantanti che si dicono disponibili anche per qualche 
      allestimento particolarmente ambizioso.
 mario mainino 
      http://www.concertodaunno.it    |  
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