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  Concertodautunno 
      
            
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    | FESTIVAL GUIDO CANTELLIa cura dellAssociazione
    "Amici della Musica V. Cocito" di Novara
 inizio concerti: ore 21.15
 | TEATRO DI PROSAa cura del Teatro Stabile di
    Torino
 Spettacoli in abbonamentoTurno A: ore 21.00
 Turno B: ore 21.00
 Turno C: ore 16.00
 | OPERA LIRICA e BALLETTO
 
 Spettacoli in abbonamentoinizio: ore 21.00
 | OPERETTA MUSICAL
 Spettacoli in abbonamentoTurno A: ore 21.00
 Turno B: ore 16.00
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      | Data | Spettacolo |  
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      sabato 19 ottobre 2002 ore 21.00 
      Turno A 
      domenica 20 ottobre 2002  ore 
      16.00 Turno B 
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      “AL CAVALLINO BIANCO” di Ralph Benatzky 
      Regia Corrado Abbati con Corrado Abbati  
      Compagnia di Operetta Corrado Abbati 
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      mercoledì 6 novembre 2002  ore 
      20.30 Fuori abbonamento 
      venerdì 8 novembre 2002   ore 
      20.30 Turno A 
      domenica 10 novembre 2002 ore 
      15.30  Turno B 
      notizie sull'opera | 
      “LA BOHÈME” 
      Dramma in quattro quadri di  G. 
      Giacosa e L. Illica 
      musica di Giacomo Puccini 
      Orchestra Filarmonica di Verona 
       
      Coro Lirico Polifonico, Coro di 
      Voci Bianche e Banda di palcoscenico del Teatro Coccia 
      Maestro Concertatore e Direttore 
      Gaetano Soliman 
      Regia Marco Pucci Catena 
       
        
        Mimì: Capucine ChiaudaniMusetta: Maria Cristina Mecca
 Rodolfo: Carlo Barricelli
 Marcello: Giuseppe Garra
 Schaunard: Marco Tirilli
 Colline: Danilo Rigosa
 Alcindoro: Mario Boccardo
 Parpignol: Luigi M. Barione
 Benoit: Mario Boccardo
 
 
      Prima serata che ha ricordato un 
      pò la prima del Barbiere rossiniano quando successe di tutto. Lo spettacolo è' stato "bellino", ma  con spunti comici esilaranti.
 Nel primo atto Shaunard ha perso il naso.
 Nel terzo atto Rodolfo togliendosi la sciarpa si è quasi strappato via la
 parrucca di riccioloni.
 Nel finale Rodolfo sembra preso da un colpo apoplettico alla morte di Mimi
 e si butta a terra con convulsioni aggrappandosi alla lettiera e (vista la 
      prestanza fisica) spostando addirittura il letto con Mimi sopra.
 Primo finale di Boheme che vedo con risate anziché con lacrime.
 L'orchestra era molto contenuta dal direttore (fin troppo) ma alcuni 
      dicevano che era comunque troppo forte rispetto alle voci. A me è sembrato 
      che le due voci femminili. per quanto corrette, avevano poco volume.
 La scenografia ha adottato una simpatica e bella soluzione per il secondo 
      atto, ma mi spiace che non ci sia stata almeno una apertura centrale del 
      Cafè Momus che permettesse di vedere meglio la folla variopinta che si 
      muoveva dietro le vetrate.  La banda entra in scena a sorpresa ma 
      speriamo più a tempo nella seconda serata che non alla prima.
 Alla fine alcuni critici erano molto "critici", io mi sento di essere meno 
      duro.
 Mi è sembrato uno spettacolo dignitoso, a parte gli incidenti, che 
      richiede
 solo qualche messa a punto dal regista, il quale ha sicuramente effettuato 
      alcuni grossolani errori non rispettando il testo che viene cantato e la 
      situazione che richiede comunque dignità e attinenza. Non si può far dire 
      a Musetta "qui ci vuole un riparo perché la fiamma sventola" mentre è al 
      capezzale di Mimì morente che le rabbocca le coperte e la candela è alle 
      sue spalle a 5 metri di distanza. Come "perché qui fuori" quando Alcindoro 
      e Musetta si stanno sedendo in un tavolino interno (poteva fargli dire 
      Perché qui dentro?). Lasciamo perdere poi li finale atto I quando i due 
      (Rodolfo e Mimì) presi dal reciproco colpo di fulmine dimenticano il 
      rigore del freddo e si precipitano a fare l'acuto fuori scena dimenticando 
      scialle e cappotto.
 Sul piano musicale il primo atto è andato piuttosto bene, Soliman teneva 
      bene l'orchestra con un bel suono e dei bei passaggi della melodia tra gli 
      strumenti, ma con il prosieguo della rappresentazione quello che era un 
      pregio si è tramutato in un difetto, in quanto i tempi sono continuati ad 
      essere troppi rallentati, mettendo a repentaglio certe farsi melodiche che 
      Puccini ha scritto e che richiedono un poco più di slancio.
 
      Per quanto riguarda i cantanti la 
      compagnia è stata di un livello buono ed omogeneo, tutti buoni attori e 
      con voci accettabili, buono Rodolfo e, se pur corretta, meno comprensibile 
      nel volume e nella dizione Mimì. 
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      sabato 9 novembre 2002  ore 21.15
 
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      ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE 
      DELLA RAI 
      Direttore Rafael Frühbeck de 
      Burgos 
      Musiche di Franz Joseph Haydn
      
 Sinfonia in fa maggiore Hob I n.67 (ediz. 1779)
 - presto
 - adagio
 - minuetto e trio allegretto
 - finale (allegro di molto- adagio cantabile- tempo primo)
 
 Sinfonia concertante in si bemolle maggiore
 per violino, violoncello, oboe, fagotto ed orchestra Hob I n.105 (ediz. 
      1796)
 - allegro
 - andante quasi adagio
 - allegro con spirito- adagio recitativo- tempo primo
 
 Sinfonia in sol maggiore “Militare” Hob I n.100 (ediz. 1799)
 - adagio allegro
 - allegretto
 - minuetto moderato trio
 - finale presto
 
       
      La lunga esistenza di Franz Joseph Haydn (1732 - 1809) abbraccia un 
      periodo storico di non comune importanza per quanto concerne le 
      trasformazioni del gusto e della sensibilità musicale. L'attività 
      compositiva haydniana, infatti, si dispiega proprio in quel cinquantennio 
      cruciale, dal 1750 al 1801, che avrebbe condotto alla codificazione di 
      stili e morfologie compositive di eccezionale portata per la musica 
      occidentale. Haydn sembra dunque incarnare, nell'approdo esemplare ad uno 
      stile classico, le tensioni espressive e intellettuali proprie dell'età 
      che da Bach conduce alle soglie dell'esperienza romantica. Prigioniera a 
      lungo di riduttivi e tranquillizzanti stereotipi "paterni" - il bonario, 
      ottimista "papa Haydn", il "padre della sinfonia" - la figura del 
      compositore austriaco si rivela complessa e ricca di sfumature che 
      individuano esperienze significative variamente vissute ed elaborate, in 
      armonia con lo Zeitgeist, lo spirito del tempo, lungo un'intensa biografia 
      artistica. L'epica riflessione sul genere sinfonico avrebbe impegnato 
      Haydn per quattro decenni, dal 1757 ai 1795: ne risultano più di cento 
      lavori che riflettono emblematicamente il mondo creativo del compositore, 
      il divenire ed il mutare delle sue idee, la ricerca e la definizione 
      stilistica.Dall'iniziale recupero di modelli formali già affermatisi intorno al 1740, 
      gli esordi sinfonici di Haydn guardano ai viennesi Monn e Wagenseil, 
      rivelando progressivamente una tendenza concertante ed un'attenta indagine 
      timbrica. Dal 1761, anno in cui Haydn entra al servizio della famiglia 
      Esterhàzy, si assiste ad un incessante mutare di atteggiamenti ed 
      invenzioni compositive: il particolare risalto concesso ad alcuni 
      strumenti, l'adozione, a tratti bizzarra, di motivi eterogenei provenienti 
      dal mondo popolare, dall'opera, dal repertorio sacro, cui si coniugano 
      dotte tracce di erudizione contrappuntisitca.
 Dunque la sinfonia, luogo dell'inventio, elabora per Haydn forme insolite 
      e lo conduce, a partire già dal 1766, alla riflessione sulla forma-sonata, 
      nel cui ambito risulterà fondamentale l'esperienza Sturm und Drang, 
      racchiusa nella tensione drammatica e nel pathos acceso delle diciannove 
      sinfonie composte tra il 1766 ed il 1772. Una successiva fase, a partire 
      dai 1773. avrebbe smorzato gli umori eccentrici a favore di un nuovo 
      stile, più disciplinato, solido. Unitario, ma sempre ricco di estrose 
      variabili. Ai vertici del maturo linguaggio sinfonico haydniano sì trovano 
      due gruppi di opere, rispettivamente le sinfonie "parigine" (nn. 82 -92) e 
      "londinesi" (nn. 93-104), tra cui la celebre n. 100, denominata Militare 
      per il caratteristico organico strumentale dell'Allegretto. Testimoni del 
      consenso ottenuto da Haydn nella capitale francese e riflesso del 
      formidabile successo europeo, le sinfonie '"parigine" (1775 - 1789) 
      esprimono chiaramente "quell'arguzia haydniana ormai tanto potente e tanto 
      efficiente da porsi come una sorta di passione, una potenza onnivora e 
      immediatamente creativa". Quest'arguzia «civilizzata», come ancora la 
      definisce Charles Rosen, capace di contenere idee tra loro lontanìssime e 
      contrastanti, con ingenuità e sagacia, avrebbe influenzato profondamente 
      le opere succesive. Il classicismo haydniano, oltre a fornire formidabili 
      attrezzi lessicali adatti alla complessità emotiva insita nella nuova 
      musica, giunge con modalità al tempo stesso sofisticate ed innocenti, a 
      quella «semplicità ricolma d'arte» che subito viene riconosciuta come 
      esemplare dagli stessi contemporanei. Questo sereno, levigato equilibrio 
      nondimeno sì preoccupa di stabilire un immediato contatto con il pubblico, 
      giocando con i caratteri inconfondibili di effervescenti formule 
      ritmico-melodiche, con il colore espressivo, con l'originalità di 
      un'invenzione che preme su moduli tradizionali fino a scomporli, per 
      riplasmarli in altri contesti sonori. Le ultime prove sinfoniche, nate dai 
      soggiorni londinesi (1791 - 1795)1 si definiscono per un'ulteriore 
      tendenza alla semplificazione; l'indagine sulla forma-sonata, nell'ambito 
      di un'assoluta chiarezza di articolazione formale, fonde qui il senso per 
      la simmetria e la proporzione con l'effetto drammatico implicito nella 
      dialettica tematica, capace di infinite trasformazioni.
 [di STEFANIA AMISANO dalle note di 
      sala]
 
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      giovedì 14  novembre 2002  ore 
      21.15 
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      ORCHESTRA FILARMONICA DI TORINO 
      Direttore Marzio Conti 
      Pianista Laura De Fusco 
      Musiche di O. Respighi, S. 
      Rachmaninoff 
      FONDAZIONI; GUIDO CANTELLI FESTIVAL GUIDO CANTELLIGiovedì 14 novembre 2002
 ore 21, 15 Teatro Coccia - Novara
 ORCHESTRA FILARMONICA DI TORINO
 Marzio Conti, direttore
 Laura De Vosco, pianoforte
 O RESPIGHI
 Di sera, Adagio per due oboi e archi
 Gli uccelli: Preludio, la colomba, la gallimi,
 l'usignoìo, il cucù
 S. R.ACHMANINOFF
 Concerto n.1 per pianoforte e orchestra
 Vivace - Moderato, Andante,Allegro vivace
 - Andante ma non troppo
 
      Il mondo musicale di Ottorìno Respighi (1879 - 1936), compositore tra i 
      più interessanti della sua generazione, mostra una singolare sensibilità 
      nella traduzione musicale di impressioni visive, spesso mutuate 
      dall'osservazione naturalistica o da suggestioni paesaggistiche; ne nasce 
      un linguaggio sensuale, raffinato e vivido nelle scelte orchestrali, in 
      cui l'inclinazione arcaicizzante -espressione emblematica, peraltro, del 
      gusto proprio dell'epoca - si trasforma non di rado in un forte impulso 
      per la composizione che a tratti conduce ad «siti notevoli, di ingenua 
      freschezza. Sicuramente influenzato dall'entusiasmo coevo per la 
      riscoperta dell'antica musica strumentale italiana, e in generale per il 
      mondo sonoro arcaico, Respighi dedica molte sue energie creative alla 
      trascrizione di musiche del passato; la suite (Gli uccelli-1927) riplasma 
      antiche melodie di autori sei-settecenteschi in una personale, 
      raffinatissima prospettiva armonica e timbrica. La suite si apre e chiude 
      con la rielaborazione di due arie di Bernardo Pasquini, presente nel brano 
      anche attraverso la celebre boccata sul verso del cucco, mentre gli altri 
      "uccelli" sono rispettivamente creati da melodie di Jacques de Gallot, da 
      La Fonte di Jean Philippe Rameau e da un Anonimo inglese.
 Sergej Rachmaninov (1873 - 1943) è stato non solo uno dei maggiori 
      pianisti del Novecento, ma pure un'importante e significativa presenza nel 
      panorama musicale del XX secolo. Concentrata soprattutto negli anni che 
      precedettero la Rivoluzione d'Ottobre, prima dell'espatrio negli Stati 
      Uniti, la musica di Rachmaninov esprime, pur in forme ed atteggiamenti 
      retrospettivi di chiara impronta tardo romantica, originalità ed 
      autenticità sincere.
 Protagonista indiscusso dell'indagine compositiva, il pianoforte è 
      comunque a! centro di una ricerca attenta, volta ad individuare ed 
      approfondire le risorse espressive dello strumento: molte composizioni, e 
      spesso le meno conosciute, sono esempi impeccabili di scrittura pianistica 
      concepita nel perfetto equilibrio di virtuosismo, sensualità sonora, 
      sensibile lirismo, plasticità melodica, vigorosa ispirazione e solida 
      coscienza costruttiva. Il Primo Concerto per pianoforte e orchestra, 
      terminato nel 1891 e successivamente rivisto nel 1917, si colloca tra le 
      opere giovanili ancora intessute di reminiscenze stilistiche di autori 
      russi - tra cui Rimsky-Korsakov e Cajkovskfj - ma già orientate all'individuazone 
      di un linguaggio personale, di cui sono traccia le sontuose armonie, la 
      veste melodica intensa e appassionata, il gusto per il colore orchestrale 
      e la smagliante presenza pianistica. Come altri compositori della 
      generazione successiva a Cajkovskij, anche Rachmaninov cede talvolta a! 
      fascino di un'arte ineccepibile e ben costruita, in cui spesso il tono 
      elegiaco, il distaccato lirismo si traducono ìn eleganza superficiale ed 
      estetizzante: forse un'ombra di quell'atmosfera di «futilità» che Cechov 
      mirabilmente descrive e schernisce. [di STEFANIA AMISANO dalle note di 
      sala]
 
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      venerdì 15  novembre 2002 ore 
      21.00 Turno A 
       sabato 16  novembre 2002  ore 
      21.00 Turno B 
      domenica 17 novembre 2002 ore 
      16.00 Turno C  | 
      “UN MARITO IDEALE” 
      di Oscar Wilde 
      Regia di Mario Missiroli Teatro Stabile di Calabria
       
      con Geppy Gleijeses, Debora 
      Caprioglio, Manuela Kustermann 
      Dopo il grande successo de L’importanza di 
      chiamarsi Ernesto, campione d’incassi per due stagioni, Geppy Glejeses e 
      Debora Caprioglio, questa volta affiancati da Manuela Kustermann, sono 
      nuovamente protagonisti di uno dei testi più conosciuti di Oscar Wilde. 
 
      Un marito ideale è la storia del devoto 
      donnaiolo e instancabile frequentatore di feste, Arthur Goring, famoso in 
      tutta Londra per l'eleganza, la conversazione brillante e l'assoluto 
      rifiuto di prendere le cose sul serio. Quando viene convocato dal suo 
      vecchio amico Sir Robert per risolvere una faccenda insolitamente 
      delicata, Arthur si dimostra all'altezza della situazione.
 Sir Robert Chiltern è un uomo che ha tutto. Brillante politico e perfetto 
      gentiluomo, è il marito ideale per la seducente Lady Chiltern. Ammirati da 
      tutti, sembrano una coppia perfetta fino a quando una scaltra 
      avventuriera, la signora Cheveley minaccia di rivelare alcuni oscuri 
      segreti del suo passato. A questo punto, le fondamenta della carriera 
      politica e del matrimonio di Sir Robert sembrano sul punto di crollare. 
      Messo alle strette, si rivolge ad Arthur.
 
 E così lo stesso Lord Goring si trova prigioniero di una rete di bugie, 
      tentazioni e convegni amorosi. Ma pur essendo un esperto nel manipolare 
      gli affari degli altri, quando si tratta di se stesso l'impresa è molto 
      più ardua. Il fascino della sorella di Sir Robert e l'insistenza del padre 
      minacciano seriamente il celibato perfetto di Arthur.
 
 Per ironia della sorte, il coinvolgimento di Lord Goring in questa trama 
      di inganni e falsità lo spinge a scendere a patti con la verità sull'amore 
      e il perdono. Forse, un giorno, anche lui potrebbe diventare "un marito 
      ideale".
 
 Ambientato nella Londra del 1890, Un marito ideale è una commedia 
      romantica sull'ambizione politica e gli intrighi sessuali, con un'evidente 
      valenza contemporanea.
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      sabato 23 novembre 2002 ore 21.00 
      Turno A 
      domenica 24 novembre 2002 ore 
      16.00 Turno B 
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      “CARUSO, LA STORIA DI UN MITO” 
      Regia di Filippo Crivelli 
      arrangiamenti e direzione 
      d’Orchestra M° Pippo Caruso 
      coreografia Sylvie Mougeolle, 
      scene sono di Aldo De Lorenzo, i costumi di Santuzza Calì, arrangiamenti 
      di Fabio Massimo Colasanti 
      con Katia Ricciarelli  e  
      Gian Luca Terranova, che è anche autore del libretto e delle musiche. 
      Altri interpreti Roberto Bani, Sabrina Picci e i "lirici", Giorgio Gatti e 
      Giorgio Carli, Un musical sul tenore più famoso di tutti i tempi; Caruso 
      non il protagonista della canzone di Dalla!!!! In America è considerato un 
      vero e proprio mito. La grande fortuna di Caruso derivò dall'incredibile 
      vendita dei suoi dischi. Infatti Caruso fu uno dei pochi a non aver paura 
      delle distorsioni della voce che le incisioni dell'epoca provocavano Lo 
      spettacolo narra la parabola del tenore fin dai tempi in cui Caruso faceva 
      il parcheggiatore nel capoluogo partenopeo, si avvale di un corpo di ballo 
      composto da 12 ballerini e di 8 attori-cantanti. Una storia raccontata a 
      flash-back, attraverso dei quadri che illustrano gli episodi salienti 
      della vita di Caruso, dai primi successi, alle delusioni amorose, 
      all'incontro con la devota moglie Dorothy Benjamin, intepretata da Katia 
      Ricciarelli, che lo amerà per tre anni, fino alla morte prematura. |  
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      venerdì 29 novembre 2002  ore 
      21.00 Turno A 
       sabato 30 novembre 2002  ore 
      21.00 Turno B 
      domenica 1 dicembre 2002  ore 
      16.00 Turno C | 
      “IL TESTAMENTO DI MONSIEUR 
      MARCELIN” 
      Le nouveau testament di Sacha 
      Guitry – traduzione di Giulio Bosetti 
      Regia di Giulio Bosetti 
      con Giulio Bosetti, Marina 
      Bonfigli 
      Teatro Carcano 
      Giulio Bosetti presenterà venerdì 
      29, sabato 30 ore 21 e domenica 1 dicembre ore 16, un lavoro, in una sua 
      traduzione, di un maestro dell’evasione intelligente, Sacha Guitry, il 
      rappresentante più tipico del boulevard tra le due guerre. Le nouveau 
      testament (Il testamento di Monsieur Marcelin) è, fra le centotrenta 
      commedie che scrisse Guitry, una delle più riuscite per l’attento dosaggio 
      delle frustate satiriche ai costumi e ai vuoti morali della famiglia 
      borghese, in una vicenda condotta con straordinario gusto del divertimento 
      e con un vivace e arguto scambio di battute. Accanto a Giulio Bosetti e 
      Marina Bonfigli reciteranno Franco Passatore, Elena Croce, Michela Cadel, 
      Gianluigi Fogacci, Alfonso Liguori, Mimma Mercurio per la regia dello 
      stesso Giulio Bosetti, una produzione Teatro Carcano Milano. Con la 
      messinscena di questo testo, Bosetti si allontana temporaneamente dagli 
      intensi personaggi dei grandi classici del teatro per misurarsi con un 
      genere più leggero, dando modo di apprezzare anche le sue doti di attore 
      brillante |  
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      lunedì 2 dicembre 2002 ore 21.15 | 
      Franz LISZT 
      Poema sinfonico n. 2 S. 636 
      Tasso. Lamento e TrionfoPoema Sinfonico n. 3 S. 637 Les Préludes
 Versioni per due pianoforti con letture delle prefazioni di Franz 
      Liszt
 
 
      Sinfonia sulla “Divina 
      Commedia” di Dante(Eine Symphonie zu Dante’s Divina Commedia S. 648)
 Inferno – Purgatorio – Magnificat
 Versione per due pianoforti e coro femminile con letture di brani 
      danteschi
 
      Coro Filarmonico Femminile del 
      Teatro alla Scala  
      “Franz Liszt piano duo” : pianisti 
      Vittorio Bresciani – Francesco Nicolosi 
      voce recitante Arnoldo Foà 
        
      Molto interessante il programma 
      del terzo concerto del Festival Cantelli, a cura degli "Amici della musica 
      V. Cocito", in programma lunedì 2 dicembre 2002 ore 21.15. Due lavori di 
      Franz Liszt molto segnalati sui testi, ma non così di sovente eseguiti: il 
      Poema sinfonico n. 2 "Tasso. Lamento e Trionfo" e la "Sinfonia sulla 
      Divina Commedia di Dante" nella versione per due pianoforti e coro 
      femminile con letture di brani danteschi. I due lavori musicali 
      testimoniano, se ce ne fosse ancora bisogno, il profondo legame che unisce 
      due arti: musica e letteratura. L'esecuzione sarà affidata al duo 
      pianistico "Franz Liszt piano duo" composto dai pianisti Vittorio 
      Bresciani e Francesco Nicolosi, con la partecipazione straordinaria di una 
      altro grande attore italiano come voce recitante, Arnoldo Foà. La 
      Dante-Symphonie di Liszt nella versione con coro femminile sarà eseguita 
      con la partecipazione del Coro Filarmonico Femminile della Scala di 
      Milano.
 Fin dal suo esordio il Coro Filarmonico della Scala ha riscosso in Italia 
      e all’estero, lusinghieri successi di pubblico e di critica con i più 
      grandi direttori d’orchestra. Di particolare rilievo la collaborazione con 
      Riccardo Muti oltre a innumerevoli concerti e tournée, e significative 
      presenze in festival nazionali e tournée all'estero.
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      venerdì  6 dicembre 2002 ore 20.30 
      Fuori abbonamento 
       sabato 7 dicembre 2002  ore 20.30 
      Turno A 
       domenica 8 dicembre 2002 ore 
      15.30 Turno B 
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      “TOSCA” 
      Melodramma in tre atti su libretto 
      di  G. Giacosa e L. Illica 
      dal dramma omonimo di Victorien 
      Sardou 
      musica di Giacomo Puccini 
      
      Personaggi: e interpretiFloria Tosca: Olga Romanko – Marina Fratarcangeli – Olga Romanko
 Mario Cavaradossi: Gianni Mongiardino – Antonio De Palma – Gianni 
      Mongiardino
 Il Barone Scarpia: Boris Trajanov – Claudio Otelli – Boris Trajanov
 Cesare Angelotti: Enrico Rinaldo – Antonio Marani – Enrico Rinaldo
 Il Sagrestano: Dario Benini – Alessandro Busi – Alessandro Busi
 Spoletta: Saverio Bambi
 Sciarrone: Nicola Simone Mugnaini
 Un carceriere: Antonio Della Santa
 Un Pastorello: Giulia Matteucci
 
      Orchestra  e Coro Città Lirica 
      Coro Voci Bianche Cappella Santa 
      Cecilia di Lucca diretto da Sara Matteucci 
      Maestro Concertatore e Direttore 
      Tiziano Severini 
      Regia Cristina Pezzoli 
      Coproduzione Città Lirica (CEL – 
      Teatro di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro di Pisa), Teatro 
      Donizetti di Bergamo, Condominio Teatro Sociale di Mantova, Teatro Coccia 
      di Novara e Teatro Alighieri di Ravenna  
        |  
      | 
      giovedì 12 dicembre 2002  ore 
      21.15 
        | 
      “ORCHESTRA FILARMONICA 
      UNGHERESE” 
      Direttore Zsolt Hamar 
      Violinista Kristóf Baráti 
      musiche di G. Rossini La Gazza 
      Ladra, F. 
      Mendelssohn-Bartholdy Concerto per violino , R. Schumann Quarta Sinfonia |  
      | 
      venerdì 13 dicembre 2002 ore 
      21.00  Fuori abbonamento 
      sabato 14  dicembre 2002  ore 
      21.00 Turno A 
      domenica 15 dicembre 2002 ore 
      16.00 Turno B  | 
      “ZUCCH E MELON A LA SUA STAGION 
      ? ” 
      Regia  Alvaro Testa 
      Compagnia dialettale I Legnanesi 
      Commedia musicale 
        |  
      | 
      sabato 21 dicembre 2002 ore 21.00 
      Turno A 
       domenica 22 dicembre 2002 ore 
      16.00 Turno B 
        | 
      “JOSEPH” (Joseph and the 
      Amazing Technicolor® Dreamcoat) 
      di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber 
      Testi in italiano. Orchestra dal vivo 
      Regia: CLAUDIO INSEGNO  
      Coreografie:SADIA SALVADORI 
      con Antonello Angiolillo (Joseph),  Lighea 
      (Narratore),  
      Ivan Cattaneo (Faraone) 
      Compagnia Rock Opera Direzione 
      musicale:SIMONE GIUSTI, Costumi: CARLOTTA POLIDORI; Scenografie: FRANCESCO 
      SCANDALE ; Direzione vocale: PIERGUIDO BERTINI; Adattamento testi: SIMONE 
      GIUSTI, MARA MAZZEI, FRANCO TRAVAGLIO 
      (testi in italiano) 
      www.rockopera.it
      www.josephilmusical.it Joseph and the Amazing Tecnicolor Dreamcoat e’ il frutto della prima 
      Collaborazione tra Andrew Lloyd Webber e Tim Rice,autori di musical di 
      grande successo come Jesus Christ Superstar ed Evita. Una storia Biblica 
      tra le più affascinanti,quella di Giuseppe, figlio di Giacobbe, tradito 
      dai fratelli e tratto in Egitto in schiavitù.
 E’ la storia della rivincita di Giuseppe che grazie al dono della veggenza 
      Salva l’Egitto dalla carestia e si ricongiunge al suo popolo.
 Rappresentato in tutto il mondo, Joseph and the Amazing Tecnicolor 
      Dreamcoat racconta una storia universale adatta ad un pubblico di tutte le 
      età. Per la prima volta in lingua italiana in un allestimento sorprendente 
      con un’orchestra dal vivo ed un cast di trenta artisti.
 Una partitura entusiasmante, ricchi costumi ed una rappresentazione in cui 
      gli autori hanno saputo alternare sapientemente momenti di grande 
      divertimento e scene coinvolgenti ed emozionanti, sono gli elementi di 
      punta di questo spettacolo destinato a diventare anche in Italia uno dei 
      musical più amati. Ha debuttato il 10 Settembre al Teatro del Giglio di 
      Lucca. “Any dream will do”, uno dei brani principali, ha ricevuto 
      il riconoscimento “Broadway Song of the Year” nel 1981
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      | 
      martedì 31 dicembre 2002 ore 22.15 
      – Fuori Abbonamento 
        | 
      GRAN GALÀ DI CAPODANNO 
      “VEDOVA ALLEGRA” 
      Operetta di Franz Lehàr 
      Regia Paolo Bosisio 
      coreografia Alexander Sokolov 
      Corpo di Ballo Nazionale Ucraino - 
      Compagnia Italiana d’Opera 
      Direttore d’Orchestra Roberto 
      Gianola |  
      | 
        | 
        |  
      | 
      venerdì 10 gennaio 2003  ore 21.00 
      Turno A 
       sabato 11 gennaio 2003  ore 21.00 
      Turno B 
      domenica 12 gennaio 2003 ore 16.00 
      Turno C | 
      “ENRICO IV” 
      di Luigi Pirandello 
      Regia di Roberto Guicciardini 
      con Sebastiano Lo Monaco e Marina 
      Biondi 
      EAR Teatro di Messina |  
      | 
      mercoledì 22 gennaio 2003 ore 
      20.30  Fuori Abbonamento 
      venerdì 24 gennaio 2003 ore 20.30 
      Turno A 
      domenica 26 gennaio 2003 ore 15.30 
      Turno B 
        | 
      “LA TRAVIATA” 
      Dramma in tre atti di Francesco 
      Maria Piave 
      musica di Giuseppe Verdi 
        
      
      Personaggi e InterpretiVioletta Valery BRIGITTE JÄGER
 Flora Bervoix LAURETTA BROVIDA
 Annina GABRIELLA SELVAGGIO
 Alfredo Germont MASSIMILIANO PISAPIA
 Giorgio Germont, suo padre GIORGIO ZANCANARO
 Gastone, Visconte de Letorières LUCA DI GIOIA
 Barone Douphol LUCIANO MIOTTO
 Marchese D’Obigny MARIO BOCCARDO
 Dottor Grenvil DANILO GABRIELE SERRAIOCCO STEFANO MALUCCHI
 Giuseppe, servo di Violetta DAVIDE MALANDRA
 Domestico di Flora AMEDEO MOSSINI
 Commissionario DESARET LIKA
 
        
      Coro Lirico Polifonico e Orchestra 
      di palcoscenico del Teatro Coccia 
      Orchestra  Sinfonica Carlo Coccia
       
      Balletto del Teatro Coccia 
        
      Maestro Concertatore e Direttore  
      Marcello RotaMaestro del Coro: GIANMARIO CAVALLARO
 Scene: SORMANI da bozzetti originali di NICOLA BENOIS
 Coreografia: SERGE MANGUETTE - Maître de Ballet: CRISTINA MOLTENI
 
      Regia  Massimo ScaglioneDirettore Musicale di Palcoscenico: PAOLO BERETTA
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      | 
      sabato 25 gennaio 2003 ore 20.30 
      Fuori Abbonamento 
        | 
      STAGIONE LIRICASabato 25 gennaio 2003 - ore 20,30
 CONCERTO LIRICO SINFONICO
 con la partecipazione del soprano
 CECILIA GASDIA
 CORO LIRICO POLIFONICO DEL TEATRO COCCIA
 ORCHESTRA SINFONICA CARLO COCCIA
 Direttore MARCELLO ROTA
 Maestro del coro GIANMARIO CAVALLARO
 
        
  
       
  G.Verdi Nabucco - SinfoniaG.Verdi Nabucco - Gli arredi festivi
 F.Cilea Adriana Lecouvreur - Io son l'umile ancella
 G.Puccini Madama Butterfly - Coro a bocca chiusa
 G.Verdi Il lombardi alla prima crociata - O Signora, che dal tetto natio
 G.Verdi La forza del destino - La Vergine degli Angeli
 G.Verdi Nabucco - Va pensiero
 G.Puccini Tosca - Vissi d'arte
 G.Bizet Carmen - Ouverture
 M.A.Maciste Angelitos negros
 G.Verdi Il trovatore - Chi del gitano
 A.L.Webber Cats - Memory (arr. S.Monterisi)
 P.Mascagni Cavalleria rusticana - Intermezzo
 G.Verdi La traviata - Coro di zingarelle e di matadori
 E.De Curtis Tu ca nun chiagne
 
    
   
    |  
      | mercoledì 28 gennaio 2003 ore 21.00
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      Felix Mendelssohn Sinfonia n.5 in re minore op.107 "Riforma"
 - andante, allegro con fuoco -
 andante, meno allegro
 -allegro vivace andante
 - corale Ein feste burg ist unsere Gott ( andante con moto, allegro 
      vivace, allegro maestoso)
 
 
      Wolfgan Amedeus Mozart Exutlate Jubilate
 sop. Ornella Vecchiarelli
 
      Missa brevis K.275
 Kirie, Gloria, Credo
 Sacntus, Benedictus, Agnus dei
 
 sop. Ornella Vecchiarelli
 msp. Ilia Aramayo Sandivari
 ten. Alessandro Carmignani
 basso Antonio Marani
 Orchestra e Coro Teatro Coccia
 
      Direttori Alessandro Sangiorgi
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      | 
      sabato 1 febbraio 2003 ore 21.00 
      Turno A 
      domenica 2 febbraio 2003 ore 16.00 
      Turno B | 
      “SÍ, VIAGGIARE” 
      In viaggio tra le canzoni di Lucio 
      Battisti 
      Compagnia Amandla Production 
        |  
      | 
      venerdì 7 febbraio 2003 ore 21.00  
      Turno A 
      sabato 8 febbraio 2003  ore 21.00  
      Turno B 
      domenica 9 febbraio 2003  ore 
      16.00 Turno C | 
      “LE PILLOLE D’ERCOLE » 
      di Maurice Hennequin e Paul 
      Bilhaud 
      Regia di Maurizio Nichetti 
      con Maurizio Micheli, Benedicta 
      Boccoli, Elio Veller 
      Apas Produzioni 
        |  
      | 
      sabato 15 febbraio 2003 ore 20.30 
      Turno A 
      domenica 16 febbraio 2003 ore 
      15.30 Turno B 
        | 
      “IL TABARRO” 
      Opera in un atto di Giuseppe Adami 
      musica di Giacomo Puccini 
      Michele Allessandro PagliagaLuigi Antonello Ceron/ALberto Jelmoni
 Tinca Saverio Bambi
 Talpa Franco Federici
 Giorgetta Irene Carboncini/Maria Billeri
 Frugola Diana Bertini/Ida Maria Turri
 
      Coro del Circuito Lirico Lombardo
       
      Fondazione Orchestra Gaetano 
      Donizetti di Bergamo  
      Maestro Concertatore e Direttore 
      Fabrizio Maria Carminati 
      Regia Mauro Avogadro 
      Coproduzione Teatro Donizetti di 
      Bergamo, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Coccia di Novara 
       
        
      “IL CAMPANELLO DELLO SPEZIALE” 
      Farsa in un atto di Gaetano 
      Donizetti 
      Edizione critica a cura di Ilaria 
      Narici per Casa Ricordi in collaborazione con il Comune di Bergamo e la 
      Fondazione Donizetti 
      Serafina Cinzia Rizzone/Cristina 
      PastorelloMadama Rosa Silvana Silbano/Serenella Pasqualini
 Enrico Fabio Previati/Paolo Bordogna
 Annibale Marco Camastra/Eugenio Leggiadri Gallani
 Spiridione Saverio Bambi
 
      Coro del Circuito Lirico Lombardo 
       Fondazione Orchestra Gaetano 
      Donizetti di Bergamo  
      Maestro Concertatore e Direttore 
      Fabrizio Maria Carminati 
      Regia Mauro Avogadro 
      Coproduzione Teatro Donizetti di 
      Bergamo, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Coccia di Novara |  
      | 
      lunedì 17 febbraio  2003  ore 
      10.00 e ore 14.00  
        | 
      “IL CAMPANELLO DELLO SPEZIALE” 
      Farsa in un atto di Gaetano 
      Donizetti 
      Edizione critica a cura di Ilaria 
      Narici per Casa Ricordi in collaborazione con il Comune di Bergamo e la 
      Fondazione Donizetti 
      Coro del Circuito Lirico Lombardo 
       Fondazione Orchestra Gaetano 
      Donizetti di Bergamo  
      Maestro Concertatore e Direttore 
      Fabrizio Maria Carminati 
      Regia Mauro Avogadro 
      Coproduzione Teatro Donizetti di 
      Bergamo, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Coccia di Novara 
      Spettacoli riservati al progetto 
      scuole  |  
      | 
      venerdì 21 febbraio 2003 ore 21.00 
      Turno A 
      sabato 22 febbraio 2003  ore 21.00 
      Turno B 
      domenica 23 febbraio 2003  ore 
      16.00 Turno C | 
      “CARMEN”ispirato al personaggio di P. Mérimée di Giancarlo Sepe con Carmen Monica 
      Guerritore e con Leandro Amato, Stefano Artissunch, Vlodja Brusà, 
      Massimiliano Cutrera, Andrea Davì, Raffaele Latagliata, Edoardo Rossi, 
      Diego Sepe, Pino Tufillaro, Enrico Zaccheo
 scene Carlo De Marino, costumi Sabrina Chiocchio, disegno luci Giovanni 
      Grasso, musiche Harmonia Team, regia Giancarlo Sepe
 durata 1 ora e 30, atto unico 
      http://www.monicaguerritore.it
 Tout est fini entre nous. 
      Comme mon rom, tu as le droit de tuer ta romi; mais Carmen sera toujours 
      libre. Calli elle est née, calli elle mourra. P. Mérimée
 Carmen di Prosper Mérimée, pubblicato nel 1845, è la drammatica storia di 
      una passione fatale: il giovane Don José stregato da una donna, la bella 
      gitana Carmen, tradisce il suo dovere di soldato, diserta, diventa 
      contrabbandiere, ladro e assassino. Infine, abbandonato, la uccide senza 
      smettere di amarla.
 Nel 1875 il celebre racconto di Mérimée diventa un'opera, tra le più 
      rappresentate del teatro musicale, per mano del compositore George Bizet e 
      dei librettisti Meilhac e Halévy.
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      | 
      sabato 1 marzo 2003 ore 21.00 
      Turno A 
      domenica 2 marzo 2003 ore 16.00 
      Turno B 
        | 
      “GISELLE” 
      nel decennale dalla scomparsa di 
      Rudolf Nurejev 
      musica di  A. Adam 
      coreografia Jean Coralli, Jules 
      Perrot, Petípa 
      Compagnia Baskhirian Opera Ballet 
      di Ufa (Russia) scene e costumi di Dimitri Cerbadgi 
       
      primi balleriniGiselle Gulsina Mavluhasova
 Elena Fomina
 Alberth ArhadiZinov
 Ruslan Mukametov
 Mirtha Anna Sidorova
 Elena Fomina
 
      Sotto l'egida di due personalitá 
      della cultura baschiria, Gazís Almekanetov, cantante e compositore e 
      Fahizi Gaskarov, ballerino e coreografo, é sorta la cultura teatrale dei 
      Baschiri e della cittá di Ufa, capitale dello stato. I diplomati del 
      Conservatorio di Mosca furono i "fondatori" del nuovo teatro che venne 
      inaugurato il 14 dicembre 1938 con "La serva padrona" di Paisiello. Quando 
      nel 1941, da Leníngrado arrivarono i primi diplomatí alla Scuola di Ballo, 
      tra i quali Nasretdinova, Satarov, Samullin, si costituì in Teatro di 
      Opera e Balletto. |  
      | 
      venerdì 7 marzo 2003 ore 21.00 
      Turno A 
      sabato 8 marzo 2003 ore 21.00 
      Turno B 
      domenica 9 marzo 2003  ore 16.00 
      Turno C | 
      “DELITTO PER DELITTO” 
      di Craig Warner 
      Società per Attori presenta ALESSANDRO GASSMAN (Guy Daniel Haines)
 GIUSEPPE FIORELLO (Charles Bruno)
 da un romanzo di Patricia Highsmith, traduzione di Giovanni Lombardo 
      Radice
 Con Giorgio Colangeli (Arthur Gerard), Annalisa Favetti (Anne Faulkner), 
      Emanuele Maria Basso (Frank Myers), Dario Biancone (Robert Tracher) e con 
      la partecipazione di PAILA PAVESE (Elsie Bruno).
 Aiuto regia Chiara Grazzini, scene Eugenio Liverani, costumi Michele Savi, 
      musiche originali Patrizio Fariselli, luci Marco Palmieri.
 Regia ALESSANDRO BENVENUTI.
 
      Un treno qualsiasi. Un viaggio 
      qualunque. Dei comuni passeggeri. Ma per due viaggiatori, Guy e Bruno, 
      quel viaggio sarebbe stato l’inizio di qualcos’altro. Due estranei come 
      loro, entrambi con un motivo per eliminare qualcuno che detestano, 
      potrebbero commettere uno il delitto dell’altro. Bruno ucciderebbe la 
      perfida moglie di Guy e in cambio l’architetto dovrebbe togliere di mezzo 
      l’odiato padre di Bruno. Bruno mantiene il proprio impegno uccidendo la 
      moglie di Guy. La prima fase del loro accordo è stata così portata a 
      termine. Ora toccherà a Guy assolvere l’impegno uccidendo il padre di 
      Bruno. Inizia così un lungo incubo di terrore. Rif. vedi il film "Delirio 
      a due" di Alfred Hitchcock.
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      | 
      sabato 15  marzo 2003 ore 21.00 
      Turno A 
      domenica 16 marzo 2003 ore 16.00 
      Turno B | 
      “I PROMESSI SPOSI” 
      BARBARA COLA (Lucia Mondella)MICHEL ALTIERI (Renzo)
 IRENE FARGO (La Monaca di Monza-Madre di Cecilia)
 TATO RUSSO (L’Innominato)
 Antonio Romano (Abbondio e Conte Zio)
 Rodrigo Filippo Brunori
 Rhuna Barduagni (Lola)
 Tonio Logoluso (Azzeccagarbugli)
 
      Regia di Tato Russo 
      coreografia Aurelio Gatti 
      Compagnia Teatro Bellini di Napoli 
      (vedi www.amicidelmusical.it ) |  
      | 
      venerdì 21 marzo 2003  ore 21.00 
      Turno A 
       sabato 22 marzo 2003  ore 21.00 
      Turno B 
      domenica 23 marzo 2003 ore 16.00 
      Turno C | 
      “IL VOLPONE” 
      di Ben Jonson  
      Regia di Glauco Mauri 
      Compagnia Glauco Mauri con  
      Roberto Sturno, Gianni De Lellis, Massimo Loreto, Alarico Salaroli  
      Scenografia: Alessandro Camera  Costumi: Alessandro Camera Capolavoro del teatro elisabettiano, vi si rappresenta il potere 
      corruttore del denaro, al centro della vicenda la coppia del ricco 
      profittatore Volpone e dal suo servo Mosca. "Il maturo ma non vecchio 
      Volpone giace perennemente nel suo letto di finto malato, assume pose da 
      moribondo per abbindolare gli avidi creduloni che gli ronzano intorno, e 
      che illusi di essere i suoi eredi designati ne incrementano i beni 
      portandogli ogni sorta di regali. E Mosca gli tiene banco nell'imbroglio".  
      Ma quando simularà la propria morte e scrive un falso testamento a favore 
      di Mosca: questi immediatamente sfrutta la situazione per impossessarsi 
      del tesoro.
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      | 
      sabato 29 marzo 2003 ore 21.00 
      Turno A 
      domenica 30 marzo 2003 ore 16.00 
      Turno B | 
      “GIULIETTA E ROMEO” Balletto in 
      due atti liberamente ispirato dall’omonima tragedia di William Shakespeare 
      musica di Sergej Prokofiev  
      Prima rappresentazione: Brno (Cecoslovacchia) 1938  
      coreografia Fabrizio Monteverde 
      Scene di Fabrizio Monteverde – Carlo Cerri 
      con Raffaele Paganini – Monica 
      Perego   
      Compagnia Balletto di Roma 
      Costumi di Eve KohlerLight designer Carlo Cerri
 Maître de Ballet – Assistente alla coreografia Stefania Di Cosmo
 
      In ordine cronologico due versioni 
      coreografiche di "Romeo e Giulietta" sono la prima versione, datata 1958, 
      ad opera di John Cranko (nato a Rustenburg -Sud Africa 15 agosto del 1927 
      morto il 26 giugno 1973 per cause misteriose, a soli 45 anni, in aereo 
      mentre ritornava dagli Stati Uniti); la seconda versione di Kenneth 
      MacMillan (Dunfermline in Scozia 1929 - Londra 1992 ). La versione di 
      Cranko è soprattutto una versione per interpreti-attori, privilegia il 
      dinamismo della danza maschile. La versione di MacMillan si concentra 
      invece soprattutto sul personaggio di Giulietta, giovinetta e donna. 
      Struttura della versione in tre 
      atti:ATTO I°
 
 Scena prima La piazza del mercato
 Scena seconda L'anticamera di Giulietta
 Scena terza Davanti alla casa dei Capuleti
 Scena quarta La sala da ballo dei Capuleti
 Scena quinta Il giardino dei Capuleti
 ATTO II°
 
 Scena prima La piazza del mercato
 Scena seconda La cappella
 Scena terza La piazza del mercato
 
 ATTO III°
 
 Scena prima La camera da letto di Giulietta
 Scena seconda La cappella
 Scena terza La camera da letto di Giulietta
 Scena quarta L'anticamera di Giulietta
 Scena quinta La strada per Mantova
 Scena sesta Mantova
 Scena settima La cripta dei Capuleti
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      | 
      sabato 5 aprile 2003 ore 21.00 
      Turno A 
      domenica 6 aprile 2003 ore 16.00 
      Turno B 
        | 
      Compagnia di Operetta Corrado 
      Abbati“ADDIO GIOVINEZZA”
 
      fugge la bellezza e giovinezza non 
      torna più, ma l’amore vero morire non può! 
      Operetta di Sandro CamasioMusica di GIUSEPPE PIETRI
 nuovo adattamento di Corrado Abbati
 con CORRADO ABBATI e FABRIZIO MACCIANTELLI
 Personaggi e Interpreti
 
 Dorina NATASCIA PLACCI
 Mario MATTEO MAZZOLI
 Elena ANTONELLA DEGASPERI
 Leone GABRIELE BONSIGNORI
 Emma GIADA BARDELLI
 Carlo BARBATO DE STEFANO
 Marcello ENRICO ZAGNI
 Filippo GIUSEPPE CORTIS
 
      Regìa CORRADO ABBATIScene ALFREDO TROISI
 Costumi LUCA DALL'ALPI
 Coreografie FRANCESCO FROLA
 Direzione musicale MARCO VERSARI . MARCO FIORINI
 Organizzazione generale STEFANO MACCARINI
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      | 
      venerdì 11 aprile 2003 ore 21.00 
      Turno Asabato 12 aprile 2003 ore 21.00 Turno B
 
      domenica 13 aprile 2003  ore 16.00 
      Turno C  | 
      “IL ROMPIBALLE” 
      di Francis Veber 
      Regia di Andrea Brambilla 
      con Gian Marco Tognazzi e Bruno 
      Armando 
      Fox & Gould 
      Una commedia paradossale, 
      alimentata da dialoghi spiritosi e ripetute gag comiche. Scritto da 
      Francis Veber, Il rompiballe ha come protagonista un killer che si 
      appresta ad eliminare un uomo politico. Per compiere la missione, affitta 
      una camera d'albergo, dove per caso salva l'aspirante suicida Gian Marco 
      Tognazzi. E questi, per riconoscenza, gli si appiccica, rovinandogli il 
      piano meticolosamente preparato. |  
   
    
  
    
      | Fuori Stagione 2003 |  
      | Cabaret |  |  
      | Venerdì 1° agosto 2003, ore 21.30 | Piazza Puccini IL CABARET DI MARIO ZUCCA |  
  
      | Mercoledì 6 agosto 2003, ore 21.30 | Cortile Conservatorio “G. Cantelli” FABRIZIO SPADEA, chitarra e ROBERTO 
      OLZER, pianoforte |  
  
      | Venerdì 8 agosto 2003, ore 21.30 | Piazza Puccini IL CABARET DI GIORGIO ZANETTI “Oltrepassare i limiti” |  
  
      | Sabato 16 agosto 2003, ore 21.30 | Piazza Puccini CONCERTO DI ROCKY ROBERTS E I BEAT POWER 
      Nato a Miami Beach (Florida - USA) nel 1941, dopo avere avuto una breve 
      esperienza pugilistica che gli causò la frattura di una mandibola, Rocky 
      Roberts nel 1967, valorizzandola con le sue doti di ballerino e la sua 
      grinta intrisa di rhythm'n blues, egli incise "Stasera mi butto" che 
      risultò la canzone vincitrice del Festivalbar e raggiunse, per alcune 
      settimane, il vertice della classifica dei dischi più venduti. |  
      | Letteratura |  |  
      | Lunedì 18, mercoledì 20, Venerdì 22 
      agosto 2003, ore21.30 | Chiesa di San Giovanni Decollato John Alexander. Petricich
 legge LA DIVINA COMMEDIA
 
      Leggere la Divina Commedia è un'esperienza che ci rapporta a noi stessi e 
      al grado di sensibilità che siamo capaci di sviluppare, o che ci è stato 
      dato modo di poter sviluppare. Leggere la Divina Commedia in pubblico è 
      stravolgere questo concetto: equivale al prestarsi ad un gioco unico, 
      fastidioso ed osceno. Osceno proprio nel senso tecnico dell’etimo’, tutto 
      ciò che sta fuor di scena. Giovanni Boccaccio era intimamente convinto che 
      la Commedia fosse stata creata per essere letta in pubblico, ed infatti a 
      lui si deve la prima lettura integrale del capolavoro dantesco. Oggi tali 
      magnifiche esperienze ci mancano, e questo ci aiuta a misurare la 
      pressione della qualità della vita culturale che ci circonda. Qualche 
      persona intelligente ha osservato che la lettura null’altro è se non una 
      sorta di conversazione con se stessi. Leggendo in pubblico non sarebbe 
      quindi possibile sostenere questa chiacchierata ideale. Eppure, e 
      attraverso meccanismi che non conosco e perciò non potrei mai spiegare, 
      con la Commedia diviene possibile "conversare con se stessi" conciliando 
      un ascolto comunitario. La Commedia si presta ad essere eseguita come se 
      si trattasse di musica, si presta ad essere materia di concerto. In questo 
      senso, l'opera di Dante diviene, in collegamento diretto dal Medioevo, la 
      nuova possibile sinfonia del Ventunesimo secolo. L'ascoltatore, pur 
      facendo parte di una comunità ideale nel momento fisico dell'ascolto, 
      durante questo stesso momento è solo con se stesso. E' solo, ma ascolta 
      con altri. La Divina Commedia è la Nona Sinfonia di Beethoven, la Quarta 
      di Brahms, la Terza di Mahler. La serata offrirà una sintesi mirata dell' 
      universale esperienza di viaggio che quasi otto secoli fa il più grande 
      poeta di tutti i tempi ci ha regalato. Mahler diceva che ascoltare 
      l’ultimo movimento della Sua Terza Sinfonia equivaleva ad osservare il 
      mondo dal punto più alto possibile. L'esperienza della Commedia è la 
      stessa: viva Dante dopo ottocento anni! E da ultimo, un ringraziamento 
      sentito e sincero alla gestione Comunale che ha il coraggio e la forza di 
      proporre e farci proporre temi e dibattiti così difficili da gestire, 
      comprendere e vendere. (dalle note di sala) |  
      | Eventi |  |  
      | 26 settembre 2003 | IL TESORO RITROVATO Una serata che ha "vivificato" le rovine del "castello" di Novara, che 
      vide i giorni di prigionia di Ludovico il Moro prima del suo 
      trasferimento, sempre come prigioniero, in Francia, dove andò a morire. 
      Grazie alla regia di Massimo Scaglione e alla collaborazione di diversi 
      figuranti novaresi il pubblico che ha pazientemente atteso, ha avuto 
      accesso a gruppi ogni mezzora al castello, accolto da dame, cavalieri in 
      arme, luci, costumi e battaglie. Molto bella la scenografia creata dalle 
      luci e dai movimenti dei figuranti in costume. Un applauso speciale a 
      Vincenzo Santagata che nei panni di Ludovico il Moro narrava 
      drammaticamente gli eventi che avevano portato il signore di Milano alla 
      prigionia a Novara l'8 aprile 1500.
 |  
        
          | Coccia stagione 2002-2003 presentazione alla stampa: |  
          | 
          La nuova stagione 2002/03 del Teatro Coccia di 
          Novara risente molto del cambio avvenuto nello scorso aprile quando la 
          giunta comunale ha nominato Carlo Pesta quale direttore artistico ed 
          organizzativo del Teatro Coccia. Carlo Pesta assume questa responsabilità esattamente trentanni dopo il 
          suo ingresso alla Scala come allievo danzatore,   già 
          collaboratore del Comune di Novara per la programmazione di alcuni 
          settori artistici delle stagioni precedenti e direttore 
          dell'Associazione Arteatro, ha determinato le linee artistiche della 
          nuova stagione del teatro scegliendo i titoli da rappresentare e gli 
          artisti da ospitare, elaborando una strategia di gestione del teatro 
          basata su criteri di managerialità, anche separata rispetto alla 
          gestione comunale.
 
 
          L'obiettivo è quello 
          di riportare a Novara la produzione, così che il Coccia non sia più 
          solo un contenitore di iniziative altrui, ma assuma l'identità che gli 
          spetta come teatro di tradizione nell'ambito nazionale.   
          Rinnovamento anche negli organici stabili, nuovi elementi per 
          l'Orchestra Coccia e un coro nuovo che seppure ha il nome di sempre 
          sarà formato dai migliori elementi del vecchio organico con 
          l'inserimento di altri solisti provenienti dal Gregorio Magno di 
          Trecate. Positivo il riconoscimento ottenuto anche a livello 
          ministeriale in un periodo che vede la riduzione del FUS (Fondo Unico 
          per lo Spettacolo) sono invece aumentati rispetto allo scorso anno gli 
          stanziamenti per il Coccia. Ma nonostante ciò non si può proseguire 
          sulla strada dello scorso anno, troppo costosa, e si lascia la 
          Fondazione Toscanini per passare a spettacoli in produzione propria o 
          coproduzione con Teatri di Tradizione. La Traviata che sarà prodotta 
          al Coccia, si spera che possa anche essere "esportata" non solo sul 
          territorio nazionale ma anche all'estero. 
 
          La 
          musica classica ed operistica occupa quest'anno la gran parte della 
          programmazione. Iniziamo con il Festival Cantelli che in quattro 
          concerti da 9/11 al 12/12 presenterà l'Orchestra Nazionale della Rai, 
          la Filarmonica di Torino, il Coro Fil.della Scala, e la Fil.Ungherese 
          con direttori Rafael Frubenck de Burgos, Marzio Corti e Zolt Hamar; la 
          partecipazione dei solisti Laura de Fusco (pf) e Kristof Barati (vl) e 
          il ritorno di Arnoldo Foà voce recitante nella sinfonia Dante di Lizt. 
          La stagione lirica si basa su spettacoli che sono realizzati a Novara 
          come produzione propria o in coproduzione con importanti teatri di 
          tradizione italiani, i giovani interpeti sono stati selezionati dopo 
          varie audizioni e l'Orchestra e Coro del Coccia integrati da nuovi 
          validi elementi.  
 
          Titoli di sicura 
          cassetta saranno La Boheme di G.Puccini il 6/8/10 novembre con 
          l'Orchestra Fil. di Verona diretta da G.Soliman; la Tosca di Puccini, 
          il 6/7/8 dicembre, con la regia di Cristina Pezzoli, in un 
          allestimento che arriva da Lucca e diretta da Tiziano Severini; arriva 
          a gennaio a Novara la Traviata di G.Verdi nella nuova produzione tutta 
          Coccia, con lo splendido allestimento scenico di Nicola Benois, 
          diretta da Marcello Rota che dirigerà il 25/01/03 un concerto lirico 
          sinfonico, fuori abbonamento, con ospite il soprano Cecilia Gasdia. 
          Dopo il dittico costituito da Tabarro di Puccini e Campanello dello 
          speziale di Donizetti per la direzione di F.M.Carminati proveniente 
          dalla Fondazione di Bergamo il 15/16/17 febbraio, due spettacoli di 
          balletto, la Giselle di A.Adam il 1 e 2 marzo 2003 (nello stesso 
          allestimento che sarà al Cagnoni) e Romeo e Giulietta di S.Prokofiev 
          il 29 e 30 marzo con Raffaele Paganini e coreografia di F.Monteverde. 
          Ben otto appuntamenti con operetta e musical: Corrado Abbati che apre 
          e chiude la rassegna il  19/20 ottobre con il Cavallino Bianco di 
          R.Benatzky e il 5/6 aprile 2003 con il recupero di un lavoro 
          ingiustamente dimenticato di G.Pietri "Addio giovinezza"; una Vedova 
          Allegra per il veglione di capodanno con il classico brindisi; Katia 
          Ricciarelli nel musical che stà ottenendo un buon successo e dedicato 
          alla storia di Caruso (23/24 novembre); i Legnanesi per 13/14/15 
          dicembre; un nuovo lavoro musicale di Tato Russo sui Promessi sposi il 
          15/16 marzo 2003; Ivan Cattaneo e la Rock Opera nel musical di A.Lloyd 
          Weber "Joseph" per il periodo natalizio 21/22 dicembre.
            
 
          
          Rimane la prosa, 
          allestita con la collaborazione dello Stabile di Torino,  che presenta 
          di Oscar Wilde "Il marito Ideale" 13/16/19 novembre con Manuela 
          Kusterman; Giulio Bosetti alla fine di novembre in un testo leggero, 
          come vuole un po' esserlo tutta la programmazione, "Il testamento di 
          ms.Marcelin"; ma anche qualche classico come  "Enrico IV" di 
          L.Pirandello con Sebastiano Lo Monaco a gennaio e "Il volpone" di Ben 
          Johnson con Glauco Mauri a marzo 2003. Prezzi quasi invariati rispetto 
          allo scorso anno per abbonamenti e singoli biglietti che si potranno 
          acquistare in biglietteria dalle 11 alle 18 ogni giorno compresa la 
          domenica (per informazioni tel. 0321-620400) o presso la Banca 
          Popolare di Novara a partire dal giorno 26 settembre. Tutti gli 
          spettacoli del venerdì e sabato avranno inizio alle ore 21.00, quelli 
          del turno pomeridiano di domenica alle ore 16.00.  |  
          | Novità extra 
          cartellone 
          Riapparirà il gran ballo di 
          Carnevale, e si protrarranno gli eventi extra stagione anche nei mesi 
          di maggio e giugno. Eventi estemporanei come i concerti che si sono 
          tenuti nella scorsa stagione di Luca Carboni e Ron. 
 
          Nuovo sistema di vendita Tra i suoi primi interventi che si prefiggono 
          l'obiettivo di portare in futuro al costituirsi di una "azienda 
          teatro" la nuova struttura gestionale, cambiamento del personale, 
          nuovi orari di biglietteria, aperta anche alla domenica, per 
          consentire a chi si reca in centro di potere acquistare i biglietti o 
          gli abbonamenti. Il sistema di vendita sarà nuovamente rivoluzionato 
          al marzo 2003 con l'entrata in vigore dei nuovi meccanismi della SIAE 
          per la gestione elettronica delle vendite e dei diritti in 
          collegamento diretto con Roma, sistema per il quale il teatro si è già 
          prenotato. 
 Niente 
          spazio alle "ciofeche" Sono letteralmente le parole dell'Assessore alla 
          Cultura e del nuovo direttore artistico che in tal modo ribadiscono da 
          una parte la disponibiltà del teatro ad accogliere iniziative esterne 
          (vedi spettacoli di beneficenza vari) ma al solo patto di una qualità 
          "certificata". 
 Bilancio della stagione 
          precedente Calo di presenza in linea con quanto successo sul 
          territorio nazionale, forse il pubblico non gradisce più lo spettacolo 
          impegnato e per convincerlo a staccarsi dalla poltrona casalinga 
          occorre puntare sullo spettacolo leggero con garanzia di una serata di 
          svago senza troppi pensieri, per questo si è cercato di alleggerire il 
          cartellone privilegiando il teatro leggero, ma tenendo comunque alta 
          la qualità degli allestimenti. |  
          |  |  
          |  |  
        TEATRO COCCIA DI NOVARAStaff 2002/2003CORO LIRICO POLIFONICO 
        DEL TEATRO COCCIAORCHESTRA SINFONICA 
        “CARLO COCCIA”Maestro del coro 
        GIANMARIO CAVALLAROMaestro 
        Onorario del Coro: NINO BRUSTIOMaestri 
        Collaboratori: PAOLO BERETTA – MIRCO GODIO
        Responsabile di Palcoscenico: GIANNI MARCON
        Responsabile del Coordinamento: CRISTINA MOLTENI
        Segretaria di Produzione: MONICA OMODEI SALÈUfficio 
        Produzione: ROCCO AULETTA, SABRINA BONETTI, GIUSY DI MATTEO, FIAMMETTA 
        LEVA Ufficio 
        Stampa: ISABELLA ARNOLDI
Direzione artistica 
        CARLO PESTA  
 |