Associazione Culturale non formalizzata
canticaorgani


In Locum Angelorum

Rassegna organistica 2014
Vigevano

Rassegna organistica - Vigevano Dicembre
elevazioni musicali - spirituali per l ‘Avvento e il S. Natale
In collaborazione con l'Associazione Culturale
CARLO NATALE e CARLO VELLA.

Lunedì 8 Dicembre 2014 ore 16.30
Chiesa di S. Maria della Neve

“Io sono l’Immacolata Concezione (Maria e il Bambino)”
all’organo Maroni-Biroldi del 1846:
Fabio Re
Seguirà un aperitivo fraterno offerto dalla Confraternita

Sabato 13 Dicembre 2014 ore 21
Cappella dell’Istituto Negrone

“Ora è tempo di gioia”
all’organo Vegezzi Bossi - Mentasti del 1908:
Emanuele Colosetti


Sabato 20 Dicembre 2014 ore 21
Chiesa delle Suore Sacramentine

“Aspettando la Notte Santa”
al grande organo Mentasti - Krengli del 1910:
Gian Mauro Banzòla


VI Edizione 2014


Anche quest’anno torna la rassegna di elevazioni musicali e organistiche “In Locum Angelorum” organizzata dalla Confraternita dell Morte in S. Maria della Neve, con la collaborazione di Cantica Organi, del Priorato Diocesano delle Confraternite, e del Pio Istituto Negrone. La crisi che ha colpito pesantemente la cultura, ha purtroppo colpito anche la rassegna, che già da un paio d’anni non riesce più ad offrire al pubblico la numerosa serie di concerti (solitamente cinque o sei) decembrini. Nonostante tutto, però, abbiamo anche questa volta deciso di proporre alcuni appuntamenti, tre per la precisione, che trovate descritti sotto.
Anche quest’anno ci sono venuti in soccorso l’associazione Carlo Natale e Carlo Vella e il Rotary Club Vigevano-Mortara, che hanno deciso di organizzare il terzo appuntamento, quello del 20 dicembre, chiedendo la nostra collaborazione e unendo la serata ai due eventi già previsti. A loro va il nostro più sentito ringraziamento, come non può mancare un doveroso plauso a Mario Mainino che sempre ben volentieri, con l’associazione Concertodautunno, collabora alla realizzazione degli eventi proposti dal nostro Comitato “Cantica Organi Vigevano”.

Programma:
ORGANISTA GIANPIERO FORNARO
Léon Boëlmann (1862-1897): Dalla “Suite Gothique”:
- Introduction Choral
- Prière a Notre Dame
Marco Enrico Bossi (1861-1925):
- Chant du soir
- Piccola Fanfara
Gianpiero Fornaro (contemporaneo):
Preludio su “In Notte Placida”
Louis Claude Daquin (1694-1772):
Noël X

ORGANISTA GIAN MAURO BANZÒLA
John Mason Neale (1818-1866):
Noël “Good King Wenceslas”

Charles Villiers Stanford (1852-1924):
- Pastoral in D
- Variation on “God rest ye Merry Gentlemen”

Ralph Vaughan Williams (1872-1958):
Sussex Carol

Johann Gottfried Walther (1684-1748):
In Dulci Jubilo

Gian Mauro Banzòla (contemporaneo):
Finale Pastorale

CONCERTO DI NATALE “ASPETTANDO LA NOTTE SANTA”
UN CONCERTO PER SALVARE UN PICCOLO GRANDE TESORO

In questi anni, e specie in quello che sta per concludersi, anche per merito dell’Associazione Carlo Natale e Carlo Vella e del Rotary Club Vigevano-Mortara, in collaborazione con il Comitato “Cantica Organi”, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare e anche vedere da vicino quei preziosi scrigni d’arte e storia musicale che sono i piccoli o grandi organi a canne, alcuni anche molto antichi, custoditi nelle nostre chiese cittadine.
Ma quello che andremo ad ascoltare la sera di questo sabato, 20 dicembre, è davvero unico! Unico non perché sia più o meno prezioso o importante degli altri, ma perché normalmente non accessibile, in quanto collocato in un Monastero, e per giunta in zona di clausura.
Stiamo parlando dell’organo della chiesa delle Sacramentine.
La storia di questo strumento inizia attorno al 1890 quando le suore, che occupavano l’attuale chiesa e Monastero delle Domenicane, diedero mandato all’organaro Alessandro Mentasti di Novara di costruire un organo da collocare sulla cantoria della chiesa (la balconata è ancora presente nella chiesa di vicolo Deomini, e ben visibile). Si trattava di uno strumento molto particolare, perché era interamente chiuso in una cassa di legno “espressiva” con griglie, e non aveva una facciata di canne di mostra. Era a trasmissione meccanica, con pochi registri, e con una sola tastiera. Quando le suore decisero di abbandonare il vecchio monastero, ormai insufficiente a contenere l’alto numero di Sorelle, e di erigerne uno nuovo (sui terreni donati dalla famiglia Negrone), anche l’organo le seguì nel breve tragitto verso la nuova sede. Era il 1910, e fu chiamato ancora il Mentasti, ormai già molto anziano, a occuparsi del lavoro. Il progetto del nuovo organo fu affidato a una delle consorelle, valente organista, che volle ampliare lo strumento a due tastiere e trenta registri, così come lo vediamo oggi. Invece che in cantoria, lo strumento venne posto nell’abside della nuova chiesa, all’interno di una scenografica cassa neogotica, sopra una piccola balconata che sovrasta il coro delle monache a tre ordini con cui crea un tutt’uno. Venne dotato di canne di facciata in stagno finissimo, e solo la seconda tastiera venne racchiusa in cassa espressiva. Si abbandonò la trazione meccanica, che venne sostituita da quella pneumatica con leve Barker, considerata all’epoca all’avanguardia, e la nuova consolle venne girata verso il coro. La tavolozza timbrica fu arricchita da numerosi registri dolci, oscillanti e violeggianti, tipici della scuola romantico-ceciliana di inizio novecento. Alla messa in opera partecipò anche Alessandro Krengli, operaio di origini ungheresi del Mentasti, che proprio in quell’anno avrebbe poi rilevato la ditta facendola arrivare fino ai giorni nostri. Per questo si può non a torto considerare l’organo delle Sacramentine una delle ultime realizzazioni in assoluto di Alessandro Mentasti, quasi un suo testamento artistico-musicale. La trasmissione dello strumento venne poi ulteriormente modificata dai Krengli attorno al 1960, che sostituirono la pneumatica con la trazione elettrica presente ancora oggi. L’organo passò quasi indenne i decenni, utilizzato ogni giorno dalle suore per Lodi e Vespri, ma già nel 1982 i Krengli furono richiamati ad intervenire per una pulitura delle canne. Ora l’organo, che ha quasi 2000 canne, è suonabile, ma presenta molti problemi a mantici, canne, e somieri, ormai ammalorati dal tempo. Necessiterebbe di un attento restauro che lo possa riportare alla primitiva efficienza. Ma i restauri, si sa, sono molto costosi, e attualmente le suore non hanno la possibilità di affrontare una simile spesa. Ed ecco il perché del concerto, non solo per poter godere del suono e della vista (al termine i presenti potranno accedere al coro delle monache per vedere da vicino lo strumento) di un tesoro quasi inaccessibile al pubblico, ma anche per sensibilizzare cittadini e eventuali benefattori sulla campagna di restauro di questo splendido organo. Per l’occasione verrà effettuata una manutenzione straordinaria dall’organaro Alessandro Venchi di Pavia, che renderà sì l’organo più piacevole all’ascolto durante il concerto, ma che non servirà purtroppo a correggere i gravi problemi causati dal trascorrere del tempo. Alla consolle si alterneranno gli organisti vigevanesi Gianpiero Fornaro, organista titolare delle funzioni vescovili in Cattedrale, e Gian Mauro Banzòla, ormai noto e conosciuto al pubblico come guida delle nostre passeggiate.
Il programma presentato, che trovate di seguito, sarà prettamente natalizio, e cercherà di mettere in risalto le timbriche romantiche di questo strumento. Sarà anche l’occasione per scambiarci tutti assieme i migliori auguri per un sereno Natale e un 2015 migliore.

Ecco qual'era la registrazione originale del 1910, quindi pensa che organone!
due tastiere da 61 note, pedaliera concavo radiale da 32 note, la più ampia in città.
prima tastiera (grand'organo)
principale 16'
principale 8'
ottava 4'
decimaquinta 2'
duodecima 2 2/3'
ripieno 7 file
dulciana 8'
unda maris 8'
flauto a camino 8'
tromba 8'

seconda tastiera (espressivo)
bordone 8'
flauto a cuspide 4'
ottavina 2'
cornetta tre file
viola da gamba 8'
voce celeste 8'
oboe 8'
tremolo

pedale
contrabbasso 16'
subbasso 16'
basso forte 8'
trombone 16'

 


DETTAGLIO DELLE SERATE


 
Lunedì 8 Dicembre 2014_12_08 ore 16.30
Chiesa di S. Maria della Neve
“Io sono l’Immacolata Concezione (Maria e il Bambino)”
all’organo Maroni-Biroldi del 1846:
Fabio Re
Seguirà un aperitivo fraterno offerto dalla Confraternita
Programma Madonna della Neve
Organo a canne:
Jacob Arcadelt (1504 – 1568) Ave Maria
Girolamo Frescobaldi(1583 – 1683) Capriccio Pastorale
Padre Davide da Bergamo(1791 – 1863) Ispirazioni Davidiche a Gesù Bambino
Louis James Lefébure-Wely(1817 – 1869) Venite Adoremus
Organo elettronico:
Pietro Alessandro Yon(1886 – 1943) Marche Pastorale
Charles Gounod(1818 – 1893) Ave Maria
Hanry Purcell(1659 - 1695 ) Trumpet Tune and Air
Organo a canne:
Johann Sebastian Bach(1685 – 1750) Pastorella
Giovanni Cagliero (1838 – 1924) Pastorale Ottava
Giovanni Morandi (1777 – 1856) Pastorale
Gaetano Donizetti (1797 – 1848) Offertorio per la Notte di Natale
Come consuetudine, il Maestro Fabio Re presenterà alcuni brani anche all’organo elettronico della chiesa, per mostrare la differenza tra un vero organo a canne e uno elettronico.

 
Sabato 13 Dicembre 2014_12_13 ore 21
Cappella dell’Istituto Negrone
“Ora è tempo di gioia”
all’organo Vegezzi Bossi - Mentasti del 1908:
Emanuele Colosetti
Programma Cappella Istituto Negrone
Henry Purcell(1659 - 1695 ) Trumpet Tune
Girolamo Frescobaldi(1583 – 1683) Toccata avanti la Messa - Canzona dopo l’Epistola
Johann Sebastian Bach (1685 – 1750) Preludio in Do maggiore BWV 553
César Franck (1822 – 1890) Panis Angelicus
Franz Schubert(1797 – 1898) Ave Maria
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791) Rondò alla Turca
Louis Vierne (1870 – 1937) Berceuse op. 31 n° 19
Charles Gounod (1818 – 1893) Marche Pontificale
 

Sabato 20 Dicembre 2014_12_20 ore 21
Chiesa delle Suore Sacramentine
“Aspettando la Notte Santa”
al grande organo Mentasti - Krengli del 1910:
Gian Mauro Banzòla - Gianpiero Fornaro
Programma:

ORGANISTA GIANPIERO FORNARO
Léon Boëlmann (1862-1897):
Dalla “Suite Gothique”:
- Introduction Choral
- Prière a Notre Dame

Marco Enrico Bossi (1861-1925):
- Chant du soir
- Piccola Fanfara

Gianpiero Fornaro (contemporaneo):
Preludio su “In Notte Placida”

Louis Claude Daquin (1694-1772):
Noël X


ORGANISTA GIAN MAURO BANZÒLA
John Mason Neale (1818-1866):
Noël “Good King Wenceslas”

Charles Villiers Stanford (1852-1924):
- Pastoral in D
- Variation on “God rest ye Merry Gentlemen”

Ralph Vaughan Williams (1872-1958):
Sussex Carol

Johann Gottfried Walther (1684-1748):
In Dulci Jubilo

Gian Mauro Banzòla (contemporaneo):
Finale Pastorale
 
CONCERTO DI NATALE “ASPETTANDO LA NOTTE SANTA”
UN CONCERTO PER SALVARE UN PICCOLO GRANDE TESORO

In questi anni, e specie in quello che sta per concludersi, anche per merito dell’Associazione Carlo Natale e Carlo Vella e del Rotary Club Vigevano-Mortara, in collaborazione con il Comitato “Cantica Organi”, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare e anche vedere da vicino quei preziosi scrigni d’arte e storia musicale che sono i piccoli o grandi organi a canne, alcuni anche molto antichi, custoditi nelle nostre chiese cittadine.
Ma quello che andremo ad ascoltare la sera di questo sabato, 20 dicembre, è davvero unico! Unico non perché sia più o meno prezioso o importante degli altri, ma perché normalmente non accessibile, in quanto collocato in un Monastero, e per giunta in zona di clausura.
Stiamo parlando dell’organo della chiesa delle Sacramentine (Adoratrici Perpetue del SS Sacramento).
La storia di questo strumento inizia attorno al 1890 quando le suore, che occupavano l’attuale chiesa e Monastero delle Domenicane, diedero mandato all’organaro Alessandro Mentasti di Novara di costruire un organo da collocare sulla cantoria della chiesa (la balconata è ancora presente nella chiesa di vicolo Deomini, e ben visibile). Si trattava di uno strumento molto particolare, perché era interamente chiuso in una cassa di legno “espressiva” con griglie, e non aveva una facciata di canne di mostra. Era a trasmissione meccanica, con pochi registri, e con una sola tastiera. Quando le suore decisero di abbandonare il vecchio monastero, ormai insufficiente a contenere l’alto numero di Sorelle, e di erigerne uno nuovo (sui terreni donati dalla famiglia Negrone), anche l’organo le seguì nel breve tragitto verso la nuova sede. Era il 1910, e fu chiamato ancora il Mentasti, ormai già molto anziano, a occuparsi del lavoro. Il progetto del nuovo organo fu affidato a una delle consorelle, valente organista, che volle ampliare lo strumento a due tastiere e trenta registri, così come lo vediamo oggi. Invece che in cantoria, lo strumento venne posto nell’abside della nuova chiesa, all’interno di una scenografica cassa neogotica, sopra una piccola balconata che sovrasta il coro delle monache a tre ordini con cui crea un tutt’uno. Venne dotato di canne di facciata in stagno finissimo, e solo la seconda tastiera venne racchiusa in cassa espressiva. Si abbandonò la trazione meccanica, che venne sostituita da quella pneumatica con leve Barker, considerata all’epoca all’avanguardia, e la nuova consolle venne girata verso il coro. La tavolozza timbrica fu arricchita da numerosi registri dolci, oscillanti e violeggianti, tipici della scuola romantico-ceciliana di inizio novecento. Alla messa in opera partecipò anche Alessandro Krengli, operaio di origini ungheresi del Mentasti, che proprio in quell’anno avrebbe poi rilevato la ditta facendola arrivare fino ai giorni nostri. Per questo si può non a torto considerare l’organo delle Sacramentine una delle ultime realizzazioni in assoluto di Alessandro Mentasti, quasi un suo testamento artistico-musicale. La trasmissione dello strumento venne poi ulteriormente modificata dai Krengli attorno al 1960, che sostituirono la pneumatica con la trazione elettrica presente ancora oggi. L’organo passò quasi indenne i decenni, utilizzato ogni giorno dalle suore per Lodi e Vespri, ma già nel 1982 i Krengli furono richiamati ad intervenire per una pulitura delle canne. Ora l’organo, che ha quasi 2000 canne, è suonabile, ma presenta molti problemi a mantici, canne, e somieri, ormai ammalorati dal tempo. Necessiterebbe di un attento restauro che lo possa riportare alla primitiva efficienza. Ma i restauri, si sa, sono molto costosi, e attualmente le suore non hanno la possibilità di affrontare una simile spesa. Ed ecco il perché del concerto, non solo per poter godere del suono e della vista (al termine i presenti potranno accedere al coro delle monache per vedere da vicino lo strumento) di un tesoro quasi inaccessibile al pubblico, ma anche per sensibilizzare cittadini e eventuali benefattori sulla campagna di restauro di questo splendido organo. Per l’occasione verrà effettuata una manutenzione straordinaria dall’organaro Alessandro Venchi di Pavia, che renderà sì l’organo più piacevole all’ascolto durante il concerto, ma che non servirà purtroppo a correggere i gravi problemi causati dal trascorrere del tempo. Alla consolle si alterneranno gli organisti vigevanesi Gianpiero Fornaro, organista titolare delle funzioni vescovili in Cattedrale, e Gian Mauro Banzòla, ormai noto e conosciuto al pubblico come guida delle nostre passeggiate.
Il programma presentato, che trovate di seguito, sarà prettamente natalizio, e cercherà di mettere in risalto le timbriche romantiche di questo strumento. Sarà anche l’occasione per scambiarci tutti assieme i migliori auguri per un sereno Natale e un 2015 migliore.

 
GLI ORGANI UTILIZZATI
ORGANO di Chiesa di S. Maria della Neve
L’attuale strumento, abbastanza grande nonostante le apparenze, con unica tastiera e pedaliera a leggio, fu posto tra il 1846 ed il 1847 dall’organaro varesino Eugenio Maroni Biroldi. Pare però che quest’organo non fosse stato costruito ex novo per questa chiesa, ma bensì per un’altra, forse nel varesotto, e che solo in un secondo momento venne acquistato dalla Confraternita vigevanese. Ciò lo si deduce dal fatto che la cassa, di epoca precedente, era troppo piccola, ed il Biroldi dovette faticare non poco per farci stare il proprio manufatto. Inoltre documenti d’archivio provano che alcuni anni prima i Confratelli commissionarono il progetto per un organo di dimensioni più contenute alla celebre famiglia artigiana Lingiardi di Pavia. Il preventivo, però, risultò troppo oneroso, tanto da essere più costoso dello strumento più grande installato poi dal Biroldi. Interamente restaurato nel 2002 da Carlo Feggi di Novara, è sicuramente tra gli esempi più rappresentativi di organo ottocentesco italiano presente in città.

ORGANO di Organo Cappella di S. Giovanni Battista presso l’Istituto Negrone
Lo strumento venne realizzato da Carlo I° Vegezzi-Bossi di Torino nel 1898 per la chiesa di Rassa Valsesia. Mai posto a dimora, venne in seguito acquistato e trasportato a Vigevano da Alessandro Mentasti di Novara nel 1908. Inizialmente a trasmissione pneumatico-tubolare, venne elettrificato dai Benzi-Tamburini nel 1960.
Durante l’elettrificazione è purtroppo andata perduta l’originale consolle Vegezzi-Bossi in stile Cavaillé-Coll. L’organo ha due tastiere di 58 note e pedaliera concavo-radiale di 27 note reali. A trasmissione integralmente elettrica, è il più bell’esempio di organo romantico presente in città.

Tutti gli eventi sono ad ingresso libero
in collaborazione con
e rassegna
In Locum Angelorum

Mauro Banzòla

Fabio Re 

Emanuele Colosetti


La rassegna ha tra gli enti promotori e organizzatori:
- Diocesi di Vigevano
- Priorato Diocesano delle Confraternite e dei Sodalizi della Diocesi di Vigevano
- Associazione culturale musicale “concertodautunno
- Comitato per la valorizzazione organaria e organistica di Vigevano e Lomellina “Cantica Organi”
- Confraternita di S. Maria del Popolo
- Confraternita della Morte in S. Maria della Neve
La Direzione Artistica è di Gian Mauro Banzòla.