concertodautunno news  edizione del 21/04/2007  torna alla pagina precedentemente consultata


 

concertodautunno ospita:
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Vigevano
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Vigevano
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Vigevano
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Vigevano
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Vigevano
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Casorezzo
Musica Laudantes
Cesano Boscone
Rhaudenses Cantores
Rho
Linda Campanella
soprano
 
Altri riferimenti
Artes et artificia
Mario Mainino
Amedeus On Line
 

BENVENUTO A

BENEDETTO XVI

in visita alla città di Vigevano

 


Sabato 21 Aprile 2OO7
LA VISITA DEL PONTEFICE ALLA CITTA' DI VIGEVANO

Per la città di Vigevano la giornata del 21 Aprile costituisce un evento speciale. Il Sindaco e l'Amministrazione Comunale invitano tutti i cittadini alla massima collaborazione per consentire all'organizzazione di operare al meglio.Benedetto XVI atterrerà sabato 21 aprile alle ore 16,45 all'interno dello stadio comunale "Dante Merlo", proveniente in elicottero dall'aeroporto di Milano Linate.Dallo stadio comunale, il Papa percorrerà con la "papamobile" un tratto di strada di circa un paio di chilometri e raggiungerà il Vescovado.Dopo aver indossato i paramenti liturgici, il Papa percorrerà a piedi, in processione, il breve tratto di via Roma che porta in piazza Ducale, dove celebrerà la messa.Il palco è allestito di fronte al sagrato del Duomo.Per permettere a tutti di seguire la funzione religiosa, saranno inoltre installati quattro maxischermi (due in Piazza Ducale, uno nel cortile del Castello e uno in piazza Sant'Ambrogio).La partenza verso Pavia, dove il Papa trascorrerà la giornata successiva, è prevista per le ore 20,00.Per accedere a Piazza Ducale e ad una parte di Piazza Sant'Ambrogio occorre essere muniti di pass.I pass per persone ed associazioni vengono rilasciati SOLO dalla Diocesi dì Vigevano.


 

Sabato 21 aprile 2007

Il programma della visito
 

16,45 arrivo Arrivo in elicottero all'interno dello stadio comunale "Dante Merlo"
 

IL SINDACO IL BENVENUTO DEL SINDACO AL PONTEFICE
Sua Santità,
a nome della città di Vigevano Le esprimo il caloroso benvenuto e il profondo ringraziamento per il grande dono che ha voluto farci.
La Sua visita pastorale è un evento destinato a rimanere nella nostra storia e nelle nostre coscienze. L'entusiasmo con il quale è stato accolto e accompagnato lungo il percorso, la moltitudine di persone che Le stanno davanti e l'attendono in Piazza Ducale, sono la più viva testimonianza del Suo essere guida, punto di riferimento, interlocutore, pensiero e coscienza critica per tutti coloro che non smettono di interrogarsi su questo nostro difficile ma al contempo fecondo tempo.
La Piazza che l'accoglierà per la Santa Messa ha due padri: il duca di Milano Ludovico Maria Sforza e il vescovo di Vigevano Juan Caramuel. Potere laico e potere religioso hanno contribuito a dare forma, sostanza, magnificenza e splendore a un'opera d'arte da tutti ammirata.
La Piazza di Vigevano è dunque insieme simbolo, risultato concreto e visibile di una unità e concordia di intenti. Quella unità e concordia di cui tutti oggi avvertiamo un gran bisogno.
La città di Vigevano La accoglie con un sentimento di festa e di partecipazione e, nel rinnovarLe il benvenuto, Le esprime i più fervidi auguri per il Suo recente compleanno e per i due anni del suo Pontificato.

Ambrogio COTTA RAMUSINO
 

BENEDETTO XVI

  Dopo l'arrivo allo stadio comunale dove sarà accolto dalle autorità, il Pontefice sulla "papa-mobile" ha seguito  il seguente percorso:
percorso
  • Via Madonna Sette Dolori
  • Via Trento
  • Via Sacramentine (Incontro con le suore che lo attenderanno sul sagrato)
  • Corso Cavour
  • Via Dante
  • Via Caduti della Liberazione
Le zone libere  dove poter vedere il Pontefice sono:

• lungo le vie del percorso dallo Stadio a Piazza Ducale;
• la parte non transennata di Piazza S. Ambrogio

 


La parte aerea del palco apprestato per la celebrazione della Santa Messa

ore 12 La piazza è quasi pronta per accogliere il Santo Padre. Tra pochi minuti si faranno uscire tutti i visitatori e si chiuderanno le aree riservate agli addetti stampa e a quanti in possesso del pass relativo alla propria area di accesso.
 


I numerosi volontari che si occuperanno del servizio d'ordine

 


Le transenne che limitano il pubblico lungo il percorso

 


Il Cristo

 


La vela del palco per la Santa Messa

 


I 3500 posti in Piazza Ducale

 


Lo spazio in Piazza Sant'Ambrogio per gli ammalati e disabili che riceveranno la Benedizione del Pontefice

 


Il balcone del Vescovado dal quale si affaccerà il Santo Padre

 


I megaschermi dai quali si potrà seguire la Santa Messa

le foto che seguono sono di Fabio Borsani

Pomeriggio in piazza Il seggio papale che lo attende

 


il saluto del Vescovo Mons.Baggini ai fedeli che affollano la piazza Ducale,  prima di raggiungere lo Stadio dove atterrerà il Santo Padre

 

L'arrivo

E' stato annunziato dal rullo dei tamburi l'ingresso della papamobile in piazza

coro e orchestra  lo accolgono

Maestro di Cappella Don Paolo Lobiati, direttore del Coro e dell'Orchestra durante la funzione per il Papa

con le voci soliste di Marco Clerici e di Maria Laura Oltrabella.


all'organo il maestro Gianpiero Fornaro

L'ingresso della processione in Piazza


 

L'inizio della Santa Messa


Il saluto del Vescovo Claudio Baggini al Pontefice


 

     
   

 

 

 

 
Mons.Baggini   Mons.Tettamanzi
     
   

 

 

 


Il sole che si abbassa nel tramonto illumina il volto del Pontefice assorto.


Il parterre


 


Pagina realizzata da Mario Mainino

Lettera ai giornalisti

Dal Vaticano, 24 gennaio 2007, Festa di San Francesco di Sales.
BENEDICTUS PP. XVI

I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l'educazione

Cari Fratelli e Sorelle,
1. Il tema della 41a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, "I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l'educazione", ci invita a riflettere su due aspetti che sono di particolare rilevanza.
Uno è la formazione dei bambini.
L'altro, forse meno ovvio ma non meno importante, è la formazione dei media.
Le complesse sfide che l'educazione contemporanea deve affrontare sono spesso collegate alla diffusa influenza dei media nel nostro mondo. Come aspetto del fenomeno della globalizzazione e facilitati dal rapido sviluppo della tecnologia, i media delineano fortemente l'ambiente culturale (cf. Giovanni Paolo II, Lett. ap. // rapido sviluppo, 3). In verità, vi è chi afferma che l'influenza formativa dei media è in competizione con quella della scuola, della Chiesa e, forse, addirittura con quella della famiglia.

"Per molte persone, la realtà corrisponde a ciò che i media definiscono come tale"
(Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali,
Aetatis novae, 4).

2. Il rapporto tra bambini, media ed educazione può essere considerato da due prospettive:

  • la formazione dei bambini da parte dei media
  • la formazione dei bambini per rispondere in modo appropriato ai media.

Emerge una specie di reciprocità che punta alle responsabilità dei media come industria e al bisogno di una partecipazione attiva e critica da parte dei lettori, degli spettatori e degli ascoltatori.
Dentro questo contesto, l'adeguata formazione ad un uso corretto dei media è essenziale per lo sviluppo culturale, morale e spirituale dei bambini.
In che modo questo bene comune deve essere protetto e promosso?
Educare i bambini ad essere selettivi nell'uso dei media è responsabilità dei genitori, della Chiesa e della scuola. Il ruolo dei genitori è di primaria importanza. Essi hanno il diritto e il dovere di garantire un uso prudente dei media, formando la coscienza dei loro bambini affinché siano in grado di esprimere giudizi validi e obiettivi che li guideranno nello scegliere o rifiutare i programmi proposti (cfr Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 76). Nel fare questo, i genitori dovrebbero essere incoraggiati e sostenuti dalla scuola e dalla parrocchia, nella certezza che questo difficile, sebbene gratificante, aspetto dell'essere genitori è sostenuto dall'intera comunità.
L'educazione ai media dovrebbe essere positiva.
Ponendo i bambini di fronte a quello che è esteticamente e moralmente eccellente, essi vengono aiutati a sviluppare la propria opinione, la prudenza e la capacità di discernimento. È qui importante riconoscere il valore fondamentale dell'esempio dei genitori e i vantaggi nell'introdurre i giovani ai classici della letteratura infantile, alle belle arti e alla musica nobile. Mentre la letteratura popolare avrà sempre il proprio posto nella cultura, la tentazione di far sensazione non dovrebbe essere passivamente accettata nei luoghi di insegnamento. La bellezza, quasi specchio del divino, ispira e vivifica i cuori e le menti giovanili, mentre la bruttezza e la volgarità hanno un impatto deprimente sugli atteggiamenti ed i comportamenti.
Come l'educazione in generale, quella ai media richiede formazione nell'esercizio della libertà. Si tratta di una responsabilità impegnativa. Troppo spesso la libertà è presentata come un'instancabile ricerca del piacere o di nuove esperienze. Questa è una condanna, non una liberazione!
La vera libertà non condannerebbe mai un individuo - soprattutto un bambino - all'insaziabile ricerca della novità. Alla luce della verità, l'autentica libertà viene sperimentata come una risposta definitiva al "sì" di Dio all'umanità, chiamandoci a scegliere, non indiscriminatamente ma deliberatamente, tutto quello che è buono, vero e bello. I genitori sono i guardiani di questa libertà e, dando gradualmente una maggiore libertà ai loro bambini, li introducono alla profonda gioia della vita (cf. Discorso al V Incontro Mondiale delle Famiglie, Valencia, 8 Luglio 2006).
3. Questo desiderio profondamente sentito di genitori ed insegnanti di educare i bambini nella via della bellezza, della verità e della bontà può essere sostenuto dall'industria dei media solo nella misura in cui promuove la dignità fondamentale dell'essere umano, il vero valore del matrimonio e della vita familiare, le conquiste positive ed i traguardi dell'umanità. Da qui, la necessità che i media siano impegnati nell'effettiva formazione e nel rispetto dell'etica viene visto con particolare interesse ed urgenza non solo dai genitori, ma anche da coloro che hanno un senso di responsabilità civica.
Mentre si afferma che molti operatori dei media vogliono fare quello che è giusto (cf. Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Etica nelle comunicazioni sociali, 4), occorre riconoscere che quanti lavorano in questo settore si confrontano con "pressioni psicologiche e dilemmi etici speciali" (Aetatis novae, 19) che a volte vedono la competitività commerciale costringere i comunicatori ad abbassare gli standard. Ogni tendenza a produrre programmi - compresi film d'animazione e video game - che in nome del divertimento esaltano la violenza, riflettono comportamenti anti-sociali o volgarizzano la sessualità umana, è perversione, ancor di più quando questi programmi sono rivolti a bambini e adolescenti. Come spiegare questo "divertimento" agli innumerevoli giovani innocenti che sono nella realtà vittime della violenza, dello sfruttamento e dell'abuso? A tale proposito, tutti dovrebbero riflettere sul contrasto tra Cristo che "prendendoli fra le braccia (i bambini) e imponendo loro le mani li benediceva" (Me 10,16) e quello che chi scandalizza uno di questi piccoli per lui "è meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino" (Le 17,2). Faccio nuovamente appello ai responsabili dell'industria dei media, affinché formino ed incoraggino i produttori a salvaguardare il bene comune, a sostenere la verità, a proteggere la dignità umana individuale e a promuovere il rispetto per le necessità della famiglia.
4. La Chiesa stessa, alla luce del messaggio della salvezza che le è stato affidato, è anche maestra di umanità e vede con favore l'opportunità di offrire assistenza ai genitori, agli educatori, ai comunicatori ed ai giovani. Le parrocchie ed i programmi delle scuole oggi dovrebbero essere all'avanguardia per quanto riguarda l'educazione ai media. Soprattutto, la Chiesa vuole condividere una visione in cui la dignità umana sia il centro di ogni valida comunicazione. "Io vedo con gli occhi di Cristo e posso dare all'altro ben più che le cose esternamente necessarie: posso donargli lo sguardo di amore di cui egli ha bisogno" (Deus caritas est, 18).

   
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